PIR Intesa San Paolo: Opinioni sui Piani di Risparmio

Dal Gennaio 2017 anche in Italia possiamo trovare i PIR, ossia i piani individuali di risparmio. Non è facile spigare che cosa sono questi strumenti, perché hanno modalità di sottoscrizione e di funzionamento complesse, e ci sono parentesi da aprire anche circa le possibili perdite e i vantaggi fiscali.

Oggi voglio però parlarti dei PIR Intesa San Paolo: per approfondire che cosa sono i PIR puoi farlo leggendo la guida dedicata.

In questa guida, invece, ci concentriamo sui PIR SanPaolo. Continua a leggere!

Due parole sui PIR

Sottoscrivendo un PIR ci si impegna a sostenere le piccole e medie imprese italiane, e oltre a ciò, si potrà anche ottenere un vantaggio fiscale.

Con l’offerta di Eurizon potrai scegliere dei fondi con un profilo di rischio/rendimento e con una componente azionaria differente; il vantaggio è quello di non pagare le imposte sui redditi di natura finanziaria se mantieni il piano per almeno 5 anni.

Vi è anche un altro vantaggio: l’investimento è esente dall’imposta di successione.

Ogni titolare può attivare un solo Piano di Risparmio con fondi emessi da un’unica SGR, e ogni titolare può avere una sola “posizione PIR” all’interno della quale è possibile sottoscrivere più fondi PIR.

Le caratteristiche importanti da conoscere

La legge di Bilancio 2022 ha previsto gli importi di versamento per costituire un PIR a medio termine.

Vediamo quali sono questi limiti:

  • L’importo massimo di investimento per anno solare ammonta a 40.000€;
  • L’importo massimo totale dell’investimento invece è di 200.000€;
  • La durata massima dell’investimento per usufruire dell’esenzione del risparmio fiscale (a partire dal 6° anno potrai usufruire dei benefici fiscali relativi agli investimenti effettuati il primo anno e così di seguito) è di 5 anni.

Eurizon Progetto Italia 20

Il fondo (ISIN: IT0005241655), catalogato come un “Rischio di livello 2”, investe direttamente o tramite OICR in obbligazioni corporate, azioni e strumenti monetari emessi o stipulati da imprese italiane (anche residenti in Europa).

Quando il portafoglio include sia strumenti obbligazionari che azionari, in proporzioni più o meno equilibrate, vuol dire che è di tipo “bilanciato”. In questo caso il fondo è a prevalenza obbligazionaria.

La durata media finanziaria dei titoli obbligazionari è inferiore a 5 anni.

L’obiettivo è conseguire una moderata crescita del capitale investito senza replicare al 100% la composizione del benchmark, che è composto da un mix di indici rappresentativi dei titoli delle aziende italiane.

Qui puoi trovare la guida di approfondimento.

Eurizon Progetto Italia 40

Eurizon Progetto Italia 40 Classe PIR (ISIN: IT0005241614) è un fondo a gestione attiva controllato da Eurizon Capital, e, in quanto classe PIR, è riservato ai risparmiatori che sono interessati a costruire un Piano individuale di risparmio (PIR) a lungo termine, ossia una forma di investimento incentivata fiscalmente.

È possibile infatti beneficare dell’esenzione dalla tassazione dei redditi finanziari se il PIR è mantenuto per almeno cinque anni. In cosa consiste l’investimento?

Il rischio del fondo è catalogato come rischio 3, e lo scopo è quello di accrescere il capitale raccolto investendo specialmente in azioni e obbligazioni di imprese italiane.

Il portafoglio include sia strumenti azionari che obbligazionari, quindi anche in questo caso parliamo di un fondo di tipo “bilanciato”.

La strategia di gestione è attiva e diversificata. Investimento principale su titoli obbligazionari di emittenti italiani con scadenze comprese tra 1 e 5 anni, sia con buon merito di credito che ad alto rendimento, selezionati attraverso l’analisi fondamentale delle singole società e lo studio delle caratteristiche dei singoli titoli.

Qui trovi la recensione completa.


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Eurizon Progetto Italia 70

L’obiettivo della gestione di questo fondo (ISIN: IT0005241697), che si cataloga come rischio 4 su 7, è quello di aumentare il capitale in maniera apprezzabile investendo, direttamente o tramite OICR, in titoli azionari, obbligazionari e strumenti monetari emessi da imprese italiane (anche residenti all’estero), attive in diversi settori dell’economia (finanza, utilities, beni di consumo, IT ecc.).

L’esposizione a valute diverse dall’euro è pari fino al 30% delle attività.

Il Fondo è “bilanciato”, in questo caso è orientato prevalentemente sull’azionario che rappresenta il 70% delle attività.

La recensione completa è qui.

Eurizon PIR Obbligazionario – Edizione 5

Questo fondo (ISIN: IT0005570699) è in collocamento fino al 13 marzo 2024.

L’indicatore di rischio per questo è pari a 3, in una scala che va da 1 a 7 che rappresentano rispettivamente in minimo rischio e il massimo rischio.

In relazione allo stile di gestione, non è possibile individuare un benchmark di riferimento idoneo che possa rappresentare gli obiettivi di investimento e il profilo di rischio.

Il fondo mira a conseguire una crescita contenuta del capitale investito, su un orizzonte temporale di 5 anni, perseguendo una politica di investimento orientata principalmente verso strumenti finanziari di natura obbligazionaria di imprese italiane.

Come sottoscrivere i Fondi PIR Intesa Sanpaolo

Passiamo alla pratica: come bisogna agire per sottoscrivere i fondi PIR Intesa Sanpaolo?

Puoi recarti in filiale e richiedere i fondi PIR disponibili in coerenza con il tuo profilo finanziario, e successivamente potrai scegliere e decidere quanto investire in un’unica soluzione oppure tramite un PAC (piano di accumulo).

L’ultimo step è quello di firmare e sottoscrivere il contratto, e poi cominciare a investire.

Le mie opinioni

Il vantaggio unico dei PIR è quello dell’esenzione fiscale nel caso in cui si trattenga il PIR stesso per almeno 5 anni, ma tale vantaggio si gode solo se si guadagna e solo se i costi di gestione fossero minori del guadagno davvero percepito. Di solito sconsiglio di farsi abbindolare da strumenti che promettono grandi vantaggi fiscali, perché tendono a non essere prodotti convenienti.

I PIR sono soggetti a diversi svantaggi, infatti, a partire dai costi di gestione alti, alle restrizioni importanti, e la poca flessibilità, visto che per godere dei vantaggi fiscali devi comunque aspettare 5 anni.

Si tratta pur sempre di fondi comuni d’investimento, che hanno i loro pregi e i loro difetti e, soprattutto, vanno considerati e analizzati in maniera approfondita prima di procedere con l’investimento.

Personalmente preferisco i fondi a gestione passiva (ETF), che possono contare su dei costi di gestione maggiormente contenuti

A chi conviene il PIR?

I vantaggi principali sono soprattutto per le SGR, che immagazzineranno delle commissioni importanti e per le PMI, che vedranno arrivare, grazie alle imposizioni imposte dal legislatore, capitali che non avrebbero, altrimenti, mai visto.

Questo non vuole assolutamente dire che i PIR non siano mai vantaggiosi per chi vorrebbe investirci: si deve valutare attentamente la possibilità e tenere conto del fatto che per rendimenti sotto il 5% annuo c’è davvero pochissimo di cui guadagnare.

Conclusioni

Se questa è la prima volta che approdi su Affari Miei, ti consiglio di leggere l’articolo in cui ti spiego come investo io. La mia strategia è differente, poiché io miro al lungo periodo e alla massima diversificazione a livello globale.

Se questa è la tua prima volta su Affari Miei, ti ho fornito un parere qualificato su questa tipologia di investimenti. Il mio consiglio, comunque, è quello di partire dalle fondamenta e puoi farlo attraverso i percorsi che ho strutturato per te:

Buona continuazione.


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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