Piano di Accumulo Generali Assicurazioni: Guida ai Tre Prodotti Assicurativi della Compagnia

In questa guida faremo una recensione del piano di accumulo di capitale (PAC) di Assicurazioni Generali. Si tratta di un prodotto finanziario offerto da quasi tutti gli istituti di credito e assicurativi.

Vedremo insieme tutte le caratteristiche dei piani di accumulo e in particolare ci soffermeremo ad analizzare i costi, i vantaggi e gli svantaggi e al termine dell’articolo troverai anche le mie opinioni a riguardo.

I tre piani di accumulo di Generali

Quello dei PAC è un mondo variegato è complesso, per questo ho scritto una guida che ti permette di chiarirti le idee: la puoi trovare qui.

Per quanto riguarda Generali Assicurazioni, ci sono tre tipi di prodotto che si possono sottoscrivere per “proteggere e far rendere il capitale”. Li trovo tutti e tre davvero delle pessime scelte, ma dovendoli mettere in ordine dal migliore al peggiore direi che la classifica è questa:

  1. Generali Premium;
  2. Valore Protetto New;
  3. Valore Futuro Plan;

Andiamoli ad analizzare singolarmente.

1. Generali Premium

Si tratta di una polizza assicurativa mista. Gli scenari possibili sono due:

  • Se al termine della durata del contratto sarai ancora vivo, come sinceramente tutti ci auguriamo di essere, ti verrà rimborsato il capitale investito al netto degli interessi maturati e dei costi sostenuti;
  • Se prima del termine di durata della polizza dovessi essere passato a miglior vita (ogni volta che recensisco un prodotto del genere odio scrivere questa parte, ma devo farlo) ad incassare la somma sarà il beneficiario da te indicato. Non necessariamente deve essere uno solo, ed inoltre avrai la possibilità di cambiarne l’identità strada facendo. Senza scendere troppo in tecnicismi, il beneficiario riceverà una cifra leggermente superiore a quella che avresti incassato se fossi sopravvissuto.

Puoi decidere tu la durata del contratto, da un minimo di 10 anni ad un massimo di 20.

Qui ti posto un video in cui approfondisco questo argomento, ti tornerà utile nel corso di tutto questo articolo.

Perché non ritengo sia un prodotto adatto a questo scopo

Per cominciare, il profilo di rischio indicato è di 1 su 7. Questo significa che fondamentalmente gli asset acquistati dal fondo sono esclusivamente obbligazioni estremamente sicuri, emesse dai governi, con un rating tripla A. Probabilmente la componente di obbligazioni a breve termine è presente in notevole quantità. Quel che sappiamo di certo è che esiste una componente immobiliare ed azionaria, ma evidentemente davvero minime.

Questo tipo di investimento rende davvero poco, anche guardando al futuro e considerando la capitalizzazione composta degli interessi. Il problema è che questo rendimento viene divorato dai costi, che sono i seguenti:

  • 2,61% annuo di commissione sul gestito (due volte e mezzo più del PAC di Poste Italiane);
  • 3% di caricamenti su ogni premio versato. In poche parole il 3% di quel che versi sparisce subito e va nelle casse del gestore e di Generali;
  • 0,1% di commissione d’ingresso.

Guardando ai rendimenti indicati nello stesso KID, scopriamo che dopo 10 anni la situazione sarà molto probabilmente questa:

  • In caso tutto andasse molto male, perderesti l’1,43% del tuo capitale ogni anno;
  • In caso tutto andasse molto bene, guadagneresti l’1,53% del tuo capitale ogni anno;
  • In uno scenario medio, guadagneresti tra il nulla e lo 0,7% del tuo capitale ogni anno.

Stiamo parlando di un’orizzonte temporale di 10 anni, un periodo piuttosto lungo in cui dovrebbero leggersi rendimenti decisamente superiori per via della capitalizzazione composta.


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2. Valore Protetto New

Questo piano di accumulo si comporta di nuovo come una polizza mista, ovvero un modo per investire i tuoi soldi misto ad un’assicurazione (qui ti spiego meglio perchè considero le assicurazioni di questo tipo un po’ fregatura).

Anche in questo caso dovrai versare un premio annuale. Il periodo di detenzione raccomandato, invece, è di 20 anni; a questo si aggiunge una clausola che rende impossibile prelevare il tuo denaro nei primi due anni, quindi si spera di avere di fronte 730 giorni senza imprevisti.

Se vuoi approfondire questo prodotto, ti invito a leggere questo articolo.

Perché non ritengo sia un prodotto adatto a questo scopo

Questo prodotto ha un rischio che passa a 2 su 7, sempre piuttosto conservativo per un investimento di lungo termine ma comunque già meglio del precedente.

Il problema è che in questo caso i costi aumentano davvero a dismisura.

Non riuscivo a capacitarmi di come un prodotto così poco rischioso potesse recuperare le commissioni con il suo rendimento. La risposta però è stata più semplice di quel che pensassi: andando ad osservare la tavola delle proiezioni a 20 anni, semplicemente si perdono soldi anche nello scenario favorevole. Infatti:

  • In uno scenario sfavorevole, andresti a perdere il 3,20% l’anno del capitale investito di anno in anno;
  • In uno scenario moderato, andresti a perdere circa l’1% l’anno del tuo capitale investito;
  • In uno scenario roseo, guadagneresti circa lo 0,1% l’anno.

Questo ovviamente va ancora adeguato al netto dell’inflazione, che in vent’anni si attesterà appunto su un livello prossimo al 15-25%.

3. Valore Futuro Plan

Questo prodotto assomiglia ai due precedenti, quindi anche in questo caso dovrai versare un capitale annuale che verrà investito sotto forma di premio assicurativo. Viene però eliminata la questione del caso morte, quindi non siamo di fronte ad una polizza mista. Questo, per lo meno, è un passo in avanti.

Perché non ritengo sia un prodotto adatto a questo scopo

Andiamo ad analizzare il rendimento: stringi stringi, succede questo.

A scadenza, lo scenario negativo prevede una perdita media del 2% annuo (una media fatta ad occhio ma attendibile) e lo scenario roseo prevede un guadagno del 2% annuo. Nel frattempo Generali incassa circa il 3,5% all’anno, insieme alla società che si occupa della gestione separata, più i caricamenti sui premi.

Anche se a livello di rischio e di rendimento questo prodotto mi sembra essere migliore del precedente, rimane il fatto che sia troppo poco chiaro e troppo sfaccettato.


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Soluzioni alternative

Abbiamo visto questi prodotti proposti dalla compagnia in questione, e ne abbiamo sottolineato i vari aspetti, spesso non proprio vantaggiose. Esistono numerose soluzioni alternative che ti permettono di accantonare soldi per il futuro: in special modo, puoi dare un’occhiata a tutte le guide di Affari Miei in cui ho parlato di ETF e della costruzione di un portafoglio.

Per un PAC è importante che tu abbia la medesima precisione nel mettere da parte il denaro che avresti avuto se si fosse trattato una compagnia assicurativa o una banca a chiederteli per il piano di accumulo.

Se preferisci essere certo di non venire meno ai tuoi impegni, allora scegli un prodotto già costruito. Se al contrario vuoi investire da solo i tuoi risparmi, con strumenti con costi decisamente inferiori ma altrettanto sicuri, puoi optare per molte obbligazioni e fondi obbligazionari a gestione passiva.

Conclusioni

Come sempre spero che questa guida ti sia stata utile per decidere se investire o meno in un piano di accumulo di Generali.

Non ho nulla contro chi cerca di vendere questi prodotti, giustamente sta cercando di fare il suo lavoro, né ho niente contro chi li stipula. Semplicemente penso che ci siano modi più intelligenti ed efficienti di investire soldi sudati.

Se vuoi approfondire il discorso ti invito a leggere queste guide, in cui analizzo più in generale il risparmio gestito e la differenza tra questa categoria di investimenti e quella che metto in pratica io stesso sui miei risparmi.

Buon proseguimento su Affari Miei!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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