ETF Migliori e Peggiori: le Classifiche a Confronto

Quali sono gli ETF migliori e quali gli Etf peggiori? Se mi segui avrai sicuramente notato come io abbia spesso parlato dell’argomento ETF nei miei articoli, nei miei podcast e nei miei video.

Questo perchè personalmente li ritengo degli ottimi strumenti per investire in quanto offrono una buona diversificazione anche se si hanno a disposizione dei capitali non troppo elevati.

Se continuerai nella lettura di questo articolo potrai avere una guida nella quale troverai i migliori ETF nei quali investire e, subito dopo, i peggiori ETF, ovvero quelli che non stanno mostrando dei buoni rendimenti e che forse è meglio evitare.

Infine potrai nuovamente confrontarti con le mie opinioni personali e con i consigli per operare un buon investimento.

Non ci resta che cominciare!

ETF: Perché sono buoni strumenti

Gli ETF sono ottimi strumenti per investire, principalmente per alcune ragioni che adesso ti elenco:

  • Trasparenza: gli investitori vedono i titoli completi su cui investono su base giornaliera, quindi non ci sono sorprese e tutto è fatto “alla luce del sole”;
  • Diversificazione: gli ETF ti permettono di investire in un paniere di azioni, poiché essi replicano un indice noto e quindi con un solo ETF puoi investire in molte aziende. In questo modo puoi scegliere se investire in un settore piuttosto che in un altro, o seguendo una strategia specifica piuttosto che un’altra;ù
  • Costi bassi: i costi di gestione di un ETF sono più bassi rispetto a quelli che dovresti sostenere se optassi per un fondo comune d’investimento ad esempio. Trattandosi di gestione passiva, essi sono in grado di abbattere i costi che invece derivano dall’avere un investimento effettuato con la gestione attiva;
  • Flessibilità: i fondi sono quotati in Borsa in tempo reale, e non hanno scadenza. L’investitore può quindi decidere a suo piacimento l’orizzonte temporale dell’investimento, che può essere breve (trading intraday) oppure di medio/lungo termine;
  • Abbattimento del rischio emittente: il loro patrimonio, per legge, è di proprietà esclusiva dei possessori delle quote/azioni dell’ETF. Di conseguenza, anche nell’ipotesi di insolvenza delle società che si occupano della gestione, amministrazione e promozione del fondo, il patrimonio dell’ETF non può venire in alcun modo intaccato.

          Ora che abbiamo visto quali sono i vantaggi dell’investire con questi strumenti  possiamo vedere quali sono i migliori e i peggiori.

          Ti fornirò l’elenco e relativa analisi dei migliori ETF che trovi su Borsa Italiana, e successivamente vedremo anche i peggiori.


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          Gli ETF Migliori

          Vediamo quali sono i migliori ETF presenti su Borsa Italiana.

          Lyxor MSCI World Energy UCITS ETF

          L’indice MSCI World Energy replica il settore energetico dei mercati sviluppati di tutto il mondo (classificazione settoriale GICS).

          Il fondo ha una dimensione media pari a 116 milioni di euro, ed è stato quotato ad agosto 2010, quindi si tratta di un fondo abbastanza maturo.

          Il metodo di replica è sintetico e non ha copertura valutaria, ovvero è esposto al rischio di cambio.

          L’ETF è domiciliato in Lussemburgo e la politica sui dividendi è ad accumulazione, ovvero le cedole vengono reinvestite nel fondo stesso e non sono distribuite a cadenza temporale agli investitori. Una politica simile è adatta soprattutto per investimenti di lungo periodo e per poter sfruttare la capitalizzazione composta.

          I costi di gestione annui ammontano allo 0,30%. Il profilo di rischio è di 6, calcolato in una scala che va da 1 a 7, quindi stiamo parlando di un rischio alto.

          L’allocazione settoriale vede al 100% aziende che fanno parte del settore energetico.

          L’allocazione geografica invece vede gli USA al primo posto con il 61,90%, al secondo posto il Regno Unito con il 12,47% e al terzo posto il Canada con l’11,70%.

          Lyxor STOXX Europe 600 Technology UCITS ETF

          L’indice STOXX® Europe 600 Technology replica il settore tecnologico europeo.

          Il fondo ha una dimensione media pari a 134 milioni di euro, ed è stato lanciato ad agosto 2006, quindi parliamo di un fondo maturo.

          Il metodo di replica è sintetico e non ha copertura valutaria, ovvero esso è esposto al rischio di cambio.

          L’ETF è domiciliato in Lussemburgo e la politica sui dividendi è ad accumulazione, ovvero le cedole vengono reinvestite nel fondo stesso e non sono distribuite a cadenza temporale agli investitori.

          I costi di gestione annui ammontano allo 0,30%. Il profilo di rischio è di 5, calcolato in una scala che va da 1 a 7, quindi stiamo parlando di un rischio medio/alto.

          L’allocazione settoriale vede al primo posto il settore delle nuove tecnologie con l’87,97% del totale, seguito dal settore dei beni ciclici con il 10,04% e dei servizi di telecomunicazione con il 2%.

          L’allocazione geografica invece vede l’Olanda dominare il fondo con il 42,92% di aziende presenti, seguiti dalla Germania con il 24,75% e dalla Francia con l’11,18%.

          Lyxor STOXX Europe 600 Retail UCITS ETF

          Il fondo ha come benchmark l’indice STOXX® Europe 600 Retail, che replica il settore europeo del commercio al dettaglio.

          Esso ha una dimensione piccola di 13 milioni di euro, ed è stato lanciato ad agosto 2006.

          Il metodo di replica è sintetica e non ha copertura valutaria. Il fondo è domiciliato in Lussemburgo e la politica sui dividendi è ad accumulazione, con le cedole che vengono reinvestite nel fondo stesso.

          I costi di gestione ammontano allo 0,30% annuo, quindi parliamo di un costo di gestione contenuto.

          In questo caso il profilo di rischio è pari a 5, quindi si tratta di un rischio medio/alto che potrà garantire maggiori rendimenti.

          L’allocazione geografica vede al primo posto il Regno Unito con il 42,21%, seguito dalla Spagna con il 30,15% e dalla Germania con l’11,05%.

          Per quanto concerne i settori abbiamo al primo posto il settore dei beni ciclici, al secondo quelli del settore industriale, a seguire i beni non ciclici e infine il settore dei servizi.

          Tra le principali aziende presenti nel paniere possiamo nominare Inditex, Zalando, Dufry group e Next Group.

          SPDR MSCI Europe Technology UCITS ETF

          Il fondo ha come benchmark l’indice SPDR MSCI Europe Technology UCITS ETF, che replica l’indice MSCI Europe Information Technology 20/35 Capped.

          L’indice MSCI Europe Information Technology 20/35 Capped replica il settore informatico europeo. Il peso del gruppo delle entità più grandi è ristretto al 35% mentre quello di tutte le altre ad un massimo del 20%.

          Esso ha una dimensione piccola di 66 milioni di euro, ed è stato lanciato a dicembre 2014.

          Il metodo di replica è fisico e non ha copertura valutaria. Il fondo è domiciliato in Irlanda e la politica sui dividendi è ad accumulazione, con le cedole che vengono reinvestite nel fondo stesso.

          I costi di gestione ammontano allo 0,18% annuo, quindi parliamo di un costo di gestione molto basso.

          Anche in questo caso il profilo di rischio è pari a 5, quindi si tratta di un rischio medio/alto.

          L’allocazione geografica vede al primo posto i Paesi Bassi con il 40,68%, seguiti dalla Germania con il 21,98% e dalla Francia con il 15,73%.

          Per quanto concerne i settori abbiamo al primo posto il settore semiconduttori e apparecchiatura a semiconduttori con il 47,07%, seguiti dal settore sei software con il 23,36% e dal settore dei servizi IT con il 17,67%.

          Tra le principali aziende presenti nel paniere possiamo nominare ASML Holdings, Capgemini e Nokia.


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          Gli ETF Peggiori

          Vediamo adesso il rovescio della medaglia, ovvero i peggiori ETF presenti su Borsa Italiana.

          SPDR FTSE EPRA Europe ex UK Real Estate UCITS ETF

          L’indice FTSE EPRA/NAREIT Developed Europe ex UK replica le investment trust (REIT) e le società immobiliari quotate dei paesi europei sviluppati ad esclusione del Regno Unito.

          L’ETF ha una dimensione piccola di 38 milioni di euro, ed è stato lanciato ad agosto 2015.

          Il metodo di replica è fisico e non ha copertura valutaria.

          Il fondo è domiciliato in Irlanda e la politica sui dividendi è ad accumulazione, con le cedole che sono reinvestite nel fondo stesso.

          I costi di gestione annui ammontano allo 0,30%.

          Il profilo di rischio per il fondo in questione è pari a 6, quindi si tratta del rischio più elevato.

          La ripartizione per settore vede ai primi tre posti il settore diversified, seguito da residential e da vendita al dettaglio.

          Global X Cloud Computing UCITS ETF

          L’indice Indxx Global Cloud Computing replica aziende nell’industria del Cloud Computing.

          Il fondo ha una dimensione piccola pari a 30 milioni di euro, ed è stato lanciato a novembre 2021, quindi è un fondo recentissimo.

          Il metodo di replica è fisico, e non ha copertura valutaria.

          Il fondo è domiciliato in Irlanda, e la politica sui dividendi è ad accumulazione, con le cedole che sono reinvestite nel fondo.

          I costi di gestione ammontano allo 0,55% annuo.

          Il profilo di rischio per questo fondo è pari a 6, in una scala che va da 1 a 7, quindi siamo di fronte a un rischio alto.

          Dal mese di gennaio 2022 le performance del fondo hanno cominciato a scendere, fino a registrare oggi il -40,39%.

          VanEck Vectors Junior Gold Miners UCITS

          L’indice MVIS Global Junior Gold Miners replica le più liquide piccole società dell’industria globale dell’estrazione di oro ed argento che generano almeno il 50% dei propri ricavi da questo settore.

          Il fondo ha dimensione media pari a 407 milioni di euro ed è stato quotato a marzo 2015.

          Il metodo di replica è fisico e non ha copertura valutaria, il fondo è domiciliato in Irlanda e la politica sui dividendi è ad accumulazione.

          Il profilo di rischio è pari a 7, quindi stiamo parlando del rischio più alto possibile.

          L’allocazione settoriale vede al primo posto il Canada con il 51,58%, l’Australia al secondo posto con il 15,76% e gli Stati Uniti al terzo posto con il 6,08%.

          Il grafico dei rendimenti mostra come essi siano in perdita e in negativo da settembre 2020.

          HSBC Hang Seng TECH UCITS ETF

          L’indice Hang Seng TECH replica i 30 titoli azionari più grandi quotati sulla Borsa Valori di Hong Kong.

          Il fondo ha una dimensione media pari a 444 milioni di euro ed è stato quotato a dicembre 2020.

          Il metodo di replica è fisico e non ha copertura valutaria. Il fondo è domiciliato in Irlanda e la politica sui dividendi è ad accumulazione, con le cedole che vengono reinvestite nel fondo.

          I costi di gestione ammontano allo 0,50% annuo. Il profilo di rischio è pari a 6, ovvero è un rischio alto, essendo quasi al massimo nella scala del rischio.

          L’allocazione settoriale vede al primo posto il settore IT con il 37,19%, seguito dal settore dei beni di consumo voluttuari con il 32,27% e dal settore dei servizi per le comunicazioni con il 22,17%.

          Per quanto riguarda l’allocazione geografica, le aziende facenti parte del paniere sono per il 96,71% della Cina continentale e per l’1,45% di Hong Kong.

          Il grafico mostra dei rendimenti negativi a partire da maggio 2021, fino ad un massimo di -16,39%.

          Consigli per l’investimento in ETF

          In questa breve guida hai potuto vedere quali sono i migliori ETF e quali invece sono i peggiori.

          Avrai notato sicuramente che i peggiori spesso sono o ETF molto piccoli, oppure sono quotati da poco tempo, e a volte essendo così giovani non hanno nemmeno dei dati storici su cui basarsi e fare affidamento. Essendo fondi appena nati risultano al contempo essere più rischiosi in quanto le aziende facenti parti del loro paniere sono piccole e sconosciute, quindi risultano essere più instabili rispetto ai fondi molto grandi, nei quali sono comprese società quotate molto grandi, solide e famose.

          Per investire in ETF puoi affidarti a diverse piattaforme, sai dal tuo home banking che da un broker abilitato.

          La prima cosa da fare è avere una strategia precisa da perseguire, poiché niente va lasciato al caso. Anche se sono strumenti molto validi, con costi di gestione bassi e diversi vantaggi dalla loro parte, sono sempre degli investimenti e quindi non sono sicuri al 100%: questo vuol dire che prima di operare un investimento in ETF devi ragionarci bene e riflettere sulle tue scelte.

          Prima di cominciare a investire potresti dare un’occhiata al mio video report “Investi con buon senso”, così potrai avere una panoramica e capire come funziona il mondo degli investimenti.

          Inoltre, ho voluto raccogliere per te le migliori risorse che ho scritto a tema ETF:

          Se sei all’inizio delle tue ricerche sul mondo degli investimenti, invece, ho preparato delle guide basate sulle fasi della vita:

          Ti auguro buon proseguimento su Affari Miei.


          Scopri che Investitore Sei

          Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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          Davide Marciano Affari Miei
          Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei Società di Consulenza Finanziaria Indipendente
          Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
          Categorie: ETF

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