Delisting ETF: Cosa Fare? Come Ottenere la Liquidazione? La Guida Passo Passo

Delistiting ETF: cosa fare quando succede? Cos’è il delisting di uno strumento finanziario e cosa devi fare se capita all’ETF che hai in portafoglio?

Nella breve guida di oggi affronteremo proprio questo spinoso problema, poiché la possibilità che un ETF acquistato venga chiuso improvvisamente dal gestore, o che vada incontro ad una fusione, è più comune di quello che si pensa.

Mai farsi trovare impreparati di fronte a questa eventualità, soprattutto perché esiste un modo indolore per affrontare il delisting di un ETF limitando i danni.

Ecco tutto quello che devi sapere riguardo all’uscita di un ETF dal listino della Borsa, e cosa devi fare per tutelare il tuo investimento.

Buona lettura.

Cosa significa “delisting”? 

In pratica ho già risposto a questa domanda nell’introduzione, ma cerco di essere più chiaro.

Il delisting non è altro che la revoca di uno strumento finanziario dal listino di una Borsa valori. Dal momento che un titolo viene ritirato, esso non è più negoziabile su quella piazza o su tutte quante.

L’operazione può essere giustificata da molti motivi, ma nella maggior parte dei casi è un problema di inadeguato apprezzamento del titolo sul mercato.

Siccome gli ETF sono quotati in Borsa come le azioni, anch’essi possono andare incontro a questa spiacevole situazione. Un ETF non ha una data di scadenza ma se viene delistato cessa di esistere sulla Borsa, quindi non è più acquistabile né vendibile.

Perché un ETF viene ritirato dal mercato?

Esattamente come capita per altri strumenti finanziari, anche il ritiro di un ETF può essere giustificato da diversi motivi.

Principalmente è il provider che opera questa scelta quando l’ETF è poco scambiato e non ha sufficienti investitori.

Gli elevati costi di mantenimento rispetto ai bassi volumi generati dall’ETF, portano ad un comportamento non corretto dello strumento, che dovrebbe replicare da vicino il benchmark e soddisfare il requisito di economicità tipico della categoria.

Questo problema può essere un effetto dell’eccessiva settorialità dell’ETF – fondi molto di nicchia e molto specifici tendono a richiamare pochi investitori e ad essere meno liquidi. Ma è anche una diretta conseguenza del proliferare degli ETF sul mercato.

Troppa concorrenza fra ETF che replicano uno stesso indice fa sì che alcuni di essi perdano appetibilità sul mercato e quindi il provider è costretto a ritirarli.

Il ritiro dalla Borsa può anche riguarda solo alcune piazze o solo una classe di quote del fondo, in tal caso l’ETF resta in vita.

Un’altra situazione è quella nella quale il provider decide liberamente di fondere l’ETF con un altro fondo simile per ottimizzare e ristrutturare l’offerta.

Tutto ciò è molto interessante – dirai tu -, ma esattamente a cosa va incontro l’investitore?


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Cosa succede quando un ETF va in delisting

Il ritiro dell’ETF dal listino della Borsa comporta la successiva liquidazione forzata delle quote. Gli investitori ricevono quindi la loro parte, il cui valore è calcolato sul NAV (valore patrimoniale netto) dell’ETF.

Il problema è che il valore della liquidazione può anche essere inferiore al valore di negoziazione dell’ETF nel periodo precedente al delisting. Pertanto, la miglior cosa da fare sarebbe vendere le proprie quote di partecipazione prima del delisting al prezzo di mercato. Ma questa operazione è possibile?

Come devi comportarti

Sì, vendere l’ETF prima del suo ritiro dalla Borsa è possibile. Infatti, il delisting segue una procedura ben precisa: deve essere approvato e supervisionato dalle autorità preposte nel Paese di domicilio del fondo, e non avviene dall’oggi al domani.

L’emittente dell’ETF è, innanzitutto, costretto a notificare agli investitori la prossima chiusura (o fusione) dell’ETF. L’avviso e la data di delisting vengono oltretutto pubblicati sul sito della Borsa dove l’ETF è negoziato. In questo modo l’investitore è informato con anticipo e ha tempo di decidere se vendere le sue quote o aspettare la liquidazione.

Ma chi comprerebbe un ETF che sta per scomparire dal mercato? Probabilmente nessuno, ma fortunatamente l’emittente dell’ETF ha l’obbligo di fare da controparte e quindi di ricomprare le quote sul mercato.

La situazione è un po’ diversa quando viene ritirata solo una classe di quote di un ETF: in tal caso le partecipazioni degli investitori sono trasferite in un’altra classe dello stesso fondo.

Un processo simile accade quando un ETF viene fuso con un altro: gli investitori passeranno semplicemente al nuovo ETF, altrimenti potranno vendere le loro quote prima del processo di fusione.

Riassumendo: in caso di delistamentodell’ETF puoi aspettare la data di liquidazione e reinvestire altrove l’importo ricevuto, oppure puoi vendere l’ETF al prezzo di mercato nei giorni successivi alla notifica e precedenti al ritiro.

In conclusione

Il delisting è un evento normale nel ciclo di vita degli ETF, da mettere in conto quando si investe in questa tipologia di strumenti, esattamente come quando si investe con le azioni.

Non c’è motivo di allarmarsi; la miglior cosa da fare è liberarsi dell’ETF prima del delisting, senza aspettare che passino troppi giorni.

Inoltre, bisognerebbe prevenire questa eventualità scegliendo accuratamente l’ETF nel quale investire. Gli ETF di grandi dimensioni, molto scambiati e molto liquidi, che replicano indici importanti e non di nicchia, difficilmente andranno incontro al delistamento.

Se sei all’inizio del tuo percorso di investimento potresti pensare che per operare sui mercati con un ETF non servano grandi strategie e conoscenze, ma non è così. Non esiste uno strumento che ti libera dalle tue responsabilità. Se non sai cosa stai facendo puoi solo investire male, indipendentemente dal mezzo che utilizzi.

Questo è tutto quello che devi sapere sulla chiusura di un ETF.

Altre risorse 

Voglio lasciarti intanto un video in cui ti spiego perchè investire in ETF può essere pericoloso.


Se stai muovendo i tuoi primi passi nel mondo degli investimenti, qui troverai delle guide utili:

Per ora ti saluto e ti auguro un buon proseguimento.


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: ETF

2 Commenti

andrea · 1 Aprile 2021 alle 16:18

Volevo dare un contributo sottoponendo quello che mi è successo in occasione del delisting di FR0010823385 AMUNDI SH GOV EMTS IN GR 10-15 UCITS ETF:
Praticamente mi è stata applicata l’imposta del 26% su tutto l’ammontare liquidato di 125 quote x 49,81 pari a 6226 (ritenuta di 1555!!) e contabilizzato una minusvalenza pari all’intero ammontare investito pari a 8132, come se prezzo fosse andato a 0. Mi aspettavo una contabilizzazione su zainetto fiscale della sola minusvalenza di 1906. Pertanto gli Etf in caso di delisting vanno IMMEDIATAMENTE VENDUTI

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    Davide Marciano · 1 Aprile 2021 alle 16:54

    Ciao Andrea,

    ti consiglio di parlare con la tua piattaforma perché ciò che dici mi sembra abbastanza strano.

    A presto,
    Davide

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