Libertà Finanziaria Passo Passo: Ecco Come Risolvere i Problemi Economici Definitivamente

Il tema della libertà finanziaria sta diventando molto attuale negli ultimi anni grazie all’attività divulgativa di scrittori e formatori. Molto spesso ricevo mail del tipo:

“Ciao Davide, grazie dei tuoi consigli. Ho letto tutto ed ho anche provato a mettere in pratica ma, in realtà, non so cosa fare. Nel mio caso particolare… + sproloquio di 900 righe in cui mi raccontano tutta la loro vita”.

Premesso che, per quanto possibile, cerchi di rispondere a tutti, non riesco sempre a dare un consiglio immediatamente applicabile ad ognuno. Ho pensato di scrivere questo articolo, dunque, per mettere ordine e cercare di individuare un metodo facilmente applicabile per capire cosa fare e pianificare l’azione.

Eh no, se vuoi la pappina pronta non lo so che cacchio devi fare: io ti indico il metodo, diviso in 3 pilastri essenziali, poi devi giusto affaticarti un po’ per capire precisamente come adattarlo alla tua vita. Faccio il divulgatore, mica il sarto?

Cominciamo!

La libertà finanziaria è per tutti?

Esistono tante definizioni di libertà finanziaria, secondo me semplicemente sei finanziariamente libero nel momento in cui i soldi non diventano più per te un problema. Attenzione, libero finanziariamente non vuol dire essere ricco sfondato.

Potrebbe anche bastarti di riuscire ad arrivare a fine mese senza ansie, con qualche spicciolo da parte nel caso in cui dovessero esserci imprevisti ed un lavoro che non ti fa bestemmiare appena ti svegli o che, comunque, non devi fare con l’acqua alla gola perché altrimenti non puoi vivere.

Poi, sia chiaro, ognuno di noi ha delle ambizioni più o meno ampie e, dunque, il concetto si dilata fino al punto massimo di chi si ritiene finanziariamente libero nel momento in cui può vivere di rendita e smettere di lavorare. Ma questa è un’altra cosa, o meglio, è lo stadio finale in cui ti auguro di arrivare.

Come posso risolvere i miei problemi?

Se sei su questi pixel e vuoi crescere finanziariamente hai, con ogni probabilità, uno di questi tre problemi:

  • Lavoro: guadagni troppo poco, magari ti sbatti tutti i giorni ma non sai come fare per avere più soldi;
  • Risparmio: nonostante abbia uno stipendio nella media, a fine mese non ti resta niente. Spesso non sai nemmeno di avere questo problema, pensi che la causa delle tue difficoltà siano legate al fatto che guadagni poco ma non sempre è così;
  • Investimenti: riesci a mettere da parte qualche soldo, magari potresti anche fare di più se fossi più attento a controllare i tuoi consumi, tuttavia non sai da che parte sbattere la testa per investire. Le hai provate tutte, dalla banca alle Poste, dal trading online a qualsiasi cosa ma, alla fin dei conti, ti sembra di non avere via di uscita.

Cerchiamo di fare ordine e vediamo come posso aiutarti rapidamente.

#1 Lavoro

Lo stipendio medio in Italia è di 1560€. Se vivi di stipendio e non hai mai guadagnato cifre superiori non credo che svolterai la tua vita avviando un’attività all’improvviso: è un’opzione ma, secondo me, non immediata.

Se guadagni meno della media hai sostanzialmente uno dei seguenti problemi.

Problema Geografico

Solo un terrone può dare del “terrone” ad un altro

permettimi, quindi, di sottolineare questo aspetto di base. Problema geografico non vuol dire solo che vivi al Sud Italia, potresti avere il medesimo gap anche se abiti in qualsiasi angolo della provincia italiana.

Non è sempre un problema il posto in cui vivi, però converrai con me che se fai il web designer e vivi a Pizzo Calabro o a Montenero di Bisaccia qualche problemino occupazionale ce l’hai.

Io, per esempio, sono nato in Costiera Amalfitana che non è proprio la più povera delle aree del Sud Italia, anzi, sostengo tutt’ora che si stia troppo bene rispetto a tanti altri posti del nostro Paese.

Il mio problema era che, per quello che volevo fare io, non aveva senso che vivessi lì. Avessi voluto fare il cuoco, il cameriere o il ristoratore, il posto sarebbe stato perfetto e per certi versi anche stimolante.

Ma le mie ambizioni erano diverse ed il mercato del lavoro, in una località turistica, non può dare le giuste risposte occupazionali a chi vuole, per esempio, fare l’ingegnere. A quel punto, se vai via, non è perché il tuo posto è “brutto e cattivooohoh1!1!” ma perché semplicemente non c’è mercato per te.

Fine, te l’ho detto per suggerirti di smetterla di sputare sul tuo luogo d’origine e/o di buttarla sul vittimismo.

Se, dunque, ritieni di avere una professione che abbia mercato fuori dal tuo paese e ti rendi conto di non poter mai crescere, fai le valige quanto prima e vai a cercare fortuna in un altro luogo in Italia o nel Mondo.

Non c’è altra via, la scusa che sei a casa con mamma e papà mentre a Milano devi vivere in 50 metri quadri condivisi con altre 4 persone non regge perché il guadagno in termini professionali e di opportunità che avrai rispetto ad un’area che ti offre zero non ha prezzo.

Problema di competenze

Se non arrivi a guadagnare uno stipendio vero ho una brutta notizia per te: hai un problema di competenze che devi assolutamente risolvere.

Anche un Paese con tanti problemi come l’Italia, infatti, riesce a garantire un’occupazione decente alle persone in gamba: come ti ho detto al punto precedente, infatti, se la tua professione ha mercato risolvi il problema spostandoti. Se, invece, non trovi nessuno che ti paghi uno stipendio decente il problema, con ogni probabilità, è tuo.

Io sono dell’opinione che lavorare in proprio sia meglio che lavorare da dipendenti ma, nel momento in cui accetti questa seconda opzione, devi metterti bene in testa che l’idea che il lavoro sia un “diritto”, per quanto giusta, è puramente di principio.

Il mercato del lavoro è appunto un “lurido” mercato basato sulle leggi della domanda e dell’offerta: le aziende chiedono A e sono disposte a pagare N, i lavoratori vendono sé stessi ad un determinato prezzo che viene contrattato.

La scuola ha una valanga di responsabilità nel fatto che si sia discostata sempre più dalla realtà, ma, purtroppo, è un fattore che non possiamo controllare.

Se non trovi un impiego retribuito almeno tra i 1000 e i 1500 euro al mese ed hai appurato che la tua difficoltà non è determinata dal posto in cui vivi, devi molto sinteticamente:

  • Scegliere un ambito in cui c’è un mercato e specializzarti: no, mi dispiace, il “tuttofare” non è ben visto dalle aziende;
  • Formarti teoricamente: su Amazon ci sono libri che ti spiegano tutto, prima di riempire le aule dei corsi potresti dedicare una parte del tuo tempo allo studio di una materia e solo successivamente, se ne hai la possibilità, ti iscrivi ad un corso. Ti dirò di più: se sei in grado di leggere in Inglese, cerca su Google USA informazioni relative al tuo settore: con grande sorpresa, troverai valanghe di contenuti gratuiti super approfonditi;
  • Formarti praticamente: l’ideale sarebbe fare stage presso aziende che ti fanno fare quello che ti interessa, il punto è che anche qui è difficile perché devi avere il giusto canale che spesso è rappresentato dall’Università, dal master che hai seguito, dalla risposta agli annunci o dal contatto professionale (“raccomandazione” è una parola brutta però, nella sua accezione positiva e non clientelare, ha molti vantaggi per chi assume sintetizzabili nel risparmio di tempo e tanti vantaggi per chi viene assunto perché accelera il raggiungimento dell’obiettivo).
    Se non riesci ad accedere tramite questi canali, ti consiglio di fare la cosa più semplice: offrirti gratis ad un’azienda piccola ma specializzata nel tuo settore. A fronte di manodopera gratuita troverai qualcuno disposto ad insegnarti le cose in cambio del tuo tempo. Se non puoi perché hai già un impiego e/o ti servono subito i soldi per vivere, puoi offrirti nei weekend o part-time: insomma, c’è da sbattersi però non c’è la soluzione magica;
  • Creare un network di contatti professionali: entrare nel mercato del lavoro, oltre ad arricchire il tuo curriculum, ti permette di conoscere aziende, professionisti e altri lavoratori. Ciò ti renderà più facile cambiare lavoro per cercare un impiego pagato di più.

Una volta che hai colmato queste lacune le tue possibilità di trovare qualcuno disposto a pagarti uno stipendio degno di questo nome cresceranno esponenzialmente. In questo modo sarà per te più facile raggiungere un livello tale per cui non fai fatica a mettere un piatto a tavola e potrai concentrarti sugli altri aspetti della tua crescita finanziaria.

Non ti parlo di business in questo articolo perché, a mio avviso, viene dopo che hai risolto i problemi di cui sopra.

Se non hai un lavoro e non hai sviluppato determinate competenze, è meglio per te che ti dedichi a recuperare sotto questo punto di vista prima di concentrarti sull’avventura imprenditoriale.

Se il tema ti interessa, comunque, puoi visitare la sezione di Affari Miei dedicata proprio alle idee di business.

#2 Risparmio

Se da un punto di vista occupazionale non hai particolari carenze, puoi concentrarti su altri aspetti che “ottimizzano” la tua situazione finanziaria.

E’ probabile che tu percepisca uno stipendio uguale o superiore alla media italiana, ma che ritenga di dover guadagnare di più e, quindi, ti affanni a negoziare aumenti di stipendio con i tuoi capi oppure a cercare continuamente un nuovo impiego.

Anche qui mi permetto di smontare una tua convinzione: ammesso che non sia un professionista super specializzato, le tue possibilità di ottenere un aumento sono limitate o, comunque, il gioco non vale la candela.

Provo a farti un esempio: mettiamo che da 1500€ al mese riesci a farti aumentare a 1700€: hai guadagnato il 13% e te lo meriti tutto (ma, come ti ho detto, devi avere competenze tali per cui la tua azienda non possa mandarti a quel paese e, fidati, sono pochi i lavoratori a trovarsi in questa condizione).

In un colpo solo (magari dopo mesi se non anni di pressioni e richieste) hai guadagnato 2400€ annui che non dipendono comunque al 100% da te perché l’azienda potrebbe fallire o potrebbe comunque licenziarti da un momento all’altro (si, l’articolo 18…sic!).

Se, invece, imparassi a risparmiare in maniera sistematica potresti guadagnare cifre incredibili e, soprattutto, senza dipendere dagli altri. Prova ad immaginare, per esempio, di riuscire solo a tagliare il 30% delle tue spese mensili che è una cosa relativamente facile seguendo una serie di accorgimenti quando acquisti:

  • dipende solo da te: tolte le spese fisse (affitto, bollette etc. che sono comunque limabili ma non mi dilungo in questa sede), il resto delle tue scelte alimentari, di moda e di mobilità dipendono solo da te. Alcuni spunti pratici li trovi qui, qui, qui e, in generale, nella sezione dedicata al risparmio. Se non risparmi è perché non vuoi molto spesso, non perché non puoi;
  • ha un impatto immediato: mentre l’aumento di stipendio lo devi negoziare, per cambiare lavoro devi impiegare energie nelle ricerche etc, se impari a risparmiare significativamente le tue finanze ne risentono positivamente da subito.

Ho scritto tantissimo sul tema del risparmio e non mi dilungo: in questa sede mi interessa soltanto dirti che, in molti casi, più che concentrarsi su agguantare aumenti di stipendio che non puoi controllare o su secondi lavori che ti tolgono ancora più tempo potrebbe bastare veramente poco per migliorare subito le tue finanze.

Sei sicuro che una riduzione della bolletta energetica non possa valere più di un lavoretto da fare due ore nel fine settimana?

#3 Investimenti

Hai messo da parte dei soldi perché, pur non avendo ottimizzato le spese, sei riuscito comunque nel tempo ad accumulare un gruzzolo.

Hai un’eredità, una liquidazione e/o altre entrate una tantum che improvvisamente hanno aumentato la tua disponibilità.

Sei già un grande risparmiatore, i miei consigli non ti servono, ed hai dei soldi da investire.

Insomma, ti stai chiedendo come e dove investire. Qualunque sia la tua situazione, ti faccio per prima cosa i complimenti perché nel mio percorso ideale quello degli investimenti è lo stadio ultimo.


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Quindi, prima di partire, mi permetto di farti alcuni appunti:

  • Se non hai un controllo delle tue spese, cerca prima di ottimizzarle: guadagnare il 30% di cashflow mensile (cioè maggiori entrate derivanti dal risparmio) vale molto di più che ottenere il 5% annuo su un capitale di 50.000€;
  • Se i soldi che hai non li hai guadagnati tu o sono un’entrata una tantum, assicurati di aver completato il percorso che ti ho descritto sopra;
  • Se sei un grande risparmiatore batti il 5 con me e continua a leggere.

Uno degli errori più comuni, quando si parla di investimenti, è legato alla percezione del settore: essendo il terzo step del tuo cammino devi aver raggiunto una maturità per capire che “tutto e subito” non esiste e non saranno gli investimenti a renderti ricco.

Investendo proteggi il tuo patrimonio dall’inflazione e fai crescere il tuo capitale nel lungo periodo grazie all’interesse composto ed alla tua capacità di incrementarlo con il lavoro ed il risparmio.

Chi ti dice il contrario ti sta prendendo per i fondelli.

Prima di pensare al “come” e al “dove”, devi individuare il tuo percorso: esattamente come hai elaborato una strategia per guadagnare di più e per risparmiare, non cambia assolutamente niente.

Per farti capire come devi ragionare, ti mostro la mia strategia: ho reso pubbliche le mie scelte perché ci tengo a costruire un rapporto duraturo con i miei lettori. Aggiorno costantemente i miei progressi e li condivido perché il modo migliore per spiegare le cose è dare l’esempio.

Come vedi, il mio percorso è basato sui tre pilastri che ti ho mostrato:

  • guadagnare di più, nel mio caso sviluppando la mia azienda e creandone altre;
  • risparmiare, mantenendo fermi i consumi inutili e facendoli crescere di meno rispetto all’aumento (spero futuro) del reddito;
  • investire in base ai miei obiettivi.

Il mondo degli investimenti è molto frastagliato, se ritieni di avere poche conoscenze ti invito prima di tutto a visitare la sezione del blog in cui ho raccolto in maniera ordinata e precisa tutto il materiale che puoi consultare.

In più, ecco alcune risorse che possono esserti utili per ragionare sulla tua strategia ed organizzarla secondo quanto disponibile nel concreto:

Non voglio essere noioso e fare inutili sproloqui: soltanto leggendo la mia strategia per investire e tutti gli articoli ed i podcast che ti ho linkato hai ore ed ore di approfondimenti gratuiti sul tema, sta a te scegliere se vuoi cominciare oppure no.

Conclusioni

Ho cercato di dare una risposta ordinata alla maggioranza delle domande che mi vengono poste in privato.

Siccome siete in tanti, cerca di comprendere, da oggi in poi risponderò a tutti incollando questo articolo: se non hai letto questo articolo ed hai un problema classificabile in quelli che ti ho elencato, ti prego, evita di scrivermi perché non posso risponderti.

Se vuoi raggiungere la libertà finanziaria o realizzare un concetto simile – ognuno di noi ha delle idee, non sta a me cambiarle – devi partire con delle solide fondamenta ed in questo articolo, con ogni probabilità, le hai trovate.

Grazie a questa guida potrai approfondire con ore ed ore di letture gratuite. Leggi, rifletti e metti in pratica: solo così puoi pensare in grande e farti gli affari tuoi!


Vivere di Rendita: a che punto del Metodo RGGI Sei?

Ho creato un breve quiz che ti aiuta a comprendere a che punto del tuo cammino di crescita finanziaria individuale sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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