BNP Paribas Certificates: le Proposte d’Investimento della Banca. Conviene Investire?

Banca BNP Paribas offre un’ampia gamma di certificates, di investimento e a leva. In questo articolo faccio una panoramica dell’offerta commerciale, valutando i vantaggi e i rischi di questi prodotti.

I certificates sono considerati strumenti di grande complessità – pensaci bene prima di investire, e informarti opportunamente sulla loro natura e funzionamento.

Di seguito trovi qualche nozione generale, ma poiché questo non è un approfondimento sul tema (ma sull’offerta bancaria), ti indico un altro articolo più specifico da leggere: “Cosa sono i Certificates”.

Se invece sei già preparato sulle basi, allora prosegui.

BNP Paribas Certificates: per tutte le esigenze

I certificates sono strumenti derivati cartolarizzati, negoziati sul mercato SeDeX. Replicano, con o senza effetto leva, l’andamento di un’attività sottostante (azione, indice, valuta, materie prime, ecc.).

Ne esistono di diverse tipologie, e BNP Paribas tratta un po’ tutte, dividendole in due macro-categorie:

  • Certificates di investimento, senza leva;
  • Certificates con leva, utilizzati per attività di trading.

Vediamo come si articola l’offerta della banca.

Certificates senza leva

I certificates senza leva proposti da BNP Paribas sono caratterizzati dalla presenza di opzioni e clausole accessorie che permettono di creare strategie d’investimento più complesse rispetto alla mera replica dell’attività sottostante, come fanno i certificates detti “benchmark”.

Inoltre, offrono una protezione parziale del capitale investito, condizionata dal verificarsi di determinate situazioni. Tutti i certificates con questa caratteristica possiedono infatti una “Barriera”, cioè un limite minimo posto al valore del sottostante.

Se il prezzo del sottostante scende al di sotto della Barriera si annulla automaticamente la protezione del capitale.

Vediamo quali sono i prodotti di punta.

Bonus Cap, per un rendimento minimo garantito

Sono certificati che offrono un bonus, cioè un rendimento minimo garantito alla scadenza, se durante la vita del certificato il prezzo del sottostante non raggiunge mai la Barriera.

Dovesse verificarsi l’evento Barriera il diritto al bonus è perso, e il valore di rimborso a scadenza sarà uguale a quello del sottostante. Il problema nasce se alla scadenza del certificato il valore del rimborso è più basso di quello iniziale, in quel caso il capitale da te investito subirà una perdita.

Il vantaggio è che puoi godere di un rendimento interessante anche in situazioni di moderato ribasso del sottostante (se non si verifica l’evento Barriera). C’è comunque un limite massimo di rendimento che può essere riconosciuto al cliente, detto “Cap”.

Athena Certificate, con premio e rimborso anticipato

Questi certificati funzionano così: al verificarsi di determinate condizioni di mercato (quotazione del sottostante pari o superiore al prezzo iniziale), è possibile ricevere un premio anticipato (prima della scadenza) in aggiunta al rimborso anticipato del capitale investito.

Anche in questo caso, è importante che non si verifichi mai l’evento Barriera, che comporterebbe la perdita del premio e del capitale. Se alla scadenza il valore del sottostante ha perso terreno ma non è mai sceso sotto la Barriera, allora il premio è perso ma il capitale per intero viene rimborsato.

Questo tipo di certificato potrebbe interessarti se l’opportunità di un guadagno accelerato è proprio quello che stai cercando.

Fixed Premium Athena, a premio fisso

I certificati di questa categoria pagano un premio fisso al termine del 1° anno, indipendentemente dalla quotazione del sottostante.

Possono anche scadere anticipatamente e pagare all’investitore il capitale investito più il premio, se alle date intermedie di valutazione, il sottostante ha un livello pari o superiore al valore iniziale.

Se questa situazione non si verifica, e il certificato giunge a scadenza con un prezzo al di sopra del valore iniziale, allora il capitale investito è restituito con un premio moltiplicato al 200%, 300% o 400% (fino ad un importo massimo pari al Cap).

Cash Collect, premi anche con i ribassi

In alternativa, ci sono i certificati Cash Collect che consentono di ottenere premi periodici anche nel caso in cui il sottostante abbia perso terreno, ma la sua quotazione sia superiore o pari alla Barriera.

Se poi nelle date di valutazione intermedia, il valore del sottostante è maggiore o uguale del livello iniziale, allora è possibile ottenere anche il rimborso anticipato (premio+capitale).


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Certificates a leva

In questo caso la replica del sottostante avviene con leva finanziaria, perciò il possessore del certificato ottiene dei guadagni e delle perdite amplificati rispetto a quelle che sono le oscillazioni delle attività sottostanti.

Questi prodotti sono più adatti a investitori con una buona preparazione tecnico-finanziaria, e che seguono una strategia di investimento altamente speculativa su un orizzonte temporale mediamente breve.

Ecco una carrellata dei prodotti di BNP.

Turbo Certificate 

Sono prodotti che permettono di prendere posizione al rialzo (Turbo Long) o al ribasso (Turbo Short) su un sottostante. Dotati di un effetto Leva, le quotazioni dei Turbo variano di un’ampiezza maggiore rispetto a quella del sottostante.

Per investire con i Turbo Certificate bisogna tenere conto di due parametri. Lo “Strike”, il valore iniziale del sottostante al momento dell’emissione del certificato, che rappresenta il valore di riferimento per il calcolo della performance.

E il livello “Knock-out”, che se raggiunto causa l’azzeramento di tutto il valore, il certificato scade prematuramente e l’investitore perde l’intero capitale. Sono strumenti molto rischiosi!

Mini Future e certificati a leva fissa

I Mini Future sono certificati che consentono di avvantaggiarsi sia del rialzo (Mini Long), sia del ribasso (Mini Short), del titolo o dell’indice sottostante, sfruttando l’effetto leva.

L’investitore decide al momento dell’investimento la leva finanziaria, che resta invariata fino alla chiusura della posizione. La perdita massima non potrà mai essere superiore al capitale investito, questo grazie alla presenza del livello di Knock-out, che causa l’estinzione automatica del Mini Future, limitando le perdite.

Ci sono poi i certificati a Leva Fissa, che permettono di investire sul mercato azionario con un livello di leva finanziaria che rimane fisso intraday.

Questi certificati sono studiati per l’operatività di breve e brevissimo termine, e si adattano pertanto a strategie di trading o copertura del portafoglio.

Covered Warrant

Si tratta di uno strumento finanziario che offre la facoltà di acquistare e di vendere una determinata attività finanziaria sottostante, che sia un’azione o un indice, ad un determinato prezzo prefissato, e anche a una determinata scadenza.

Il portatore del covered warrant beneficia di questa facoltà mediante il pagamento di un premio, che rappresenta il valore proprio del certificato stesso.

Tracker Certificates

Una tipologia di certificati interessante e nuova sono i tracker certificates, che permettono di replicare linearmente la performance dell’indice sottostante.

Si tratta di strumenti adatti ad investire con un orizzonte temporale medio-lungo, che permettono appunto di partecipare alle performance del settore di riferimento dell’indice sottostante.

Questi certificati non hanno una scadenza fissa, ma gli investitori potranno acquistare e vendere gli stessi strumenti in ogni momento, grazie alla quotazione su EuroTLX di Borsa Italiana e a BNP Paribas che in qualità di market maker ne  garantisce la liquidità.

Le tematiche di questi nuovi certificates sono il metaverso, l’acqua, le nuove tecnologie, le energie rinnovabili e il futuro dell’energia. Si tratta quindi di particolari strumenti che permettono di investire nei megatrend.

Consigli Utili per investire con i certificates

Dopo averti illustrato in modo sintetico le caratteristiche dei prodotti BNP Paribas, voglio spendere un po’ del mio (e del tuo) tempo per riflettere sull’utilizzo dei certificates.

Sono strumenti molto complessi e potenzialmente molto rischiosi. Prima di scegliere un prodotto chiediti se risponde davvero alle tue esigenze. Abbiamo visto che ci sono certificati per tutte le strategie, perciò non puoi fare una scelta pensando che tanto “uno vale l’altro”.

Devi poi considerare i rischi. Ogni certificato ha il suo livello di rischio, è più o meno liquido, e oltre a quelli intrinseci devi anche valutare il rischio emittente.

Il certificato è uno strumento emesso da una banca, e quindi è soggetto alla capacità dell’emittente di onorare i propri obblighi con il cliente. Anche i certificati a capitale protetto sono assoggettati al rischio di default.

Certo, si tratta di ipotesi remote, ma potendo è meglio diversificare su strumenti simili quotati da più banche.

Leggi sempre il KIID

Ogni prodotto d’investimento è accompagnato dal suo prospetto informativo. All’interno trovi la descrizione del certificato, il livello di rischio, le tasse da pagare e altre informazioni rilevanti. Non lasciare nulla al caso, e se non sai come leggere un KIID, nessun problema, clicca QUI.

Diffida dei luoghi comuni e se puoi evita il collocamento

I certificates sono venduti rimarcando la loro capacità di realizzare rendimenti superiori, grazie all’effetto leva o ai vari premi e bonus. Diffida dei venditori perché nulla ti viene dato gratis!

Un altro cavallo di battaglia, con cui vengono proposti i certificati, è la loro idoneità per il recupero delle minusvalenze. I certificates, infatti, generano redditi diversi e possono compensare passate minusvalenze su altri strumenti.

La verità che nessun ti dirà, è che non si investe per recuperare le minusvalenze, specie se derivano da investimenti sbagliati e/o azzardati il cui recupero richiede, spesso, un grado di rischio molto più alto di quello originario. Ne ho parlato nell’articolo specifico sul recupero delle minusvalenze.

Se puoi, evita proprio di passare per intermediari. L’impatto più pesante delle commissioni sui certificati avviene in sede di collocamento quando si può pagare anche un 3-4% soltanto per l’emissione. Significa che su 100 € che investi 3-4 € vengono trattenute dalla banca.

Dal momento che i certificati sono strumenti quotati in borsa come azioni, obbligazioni o ETF, esiste il mercato secondario sul quale puoi eventualmente acquistare strumenti già emessi.

Le mie opinioni sui certificates

Se stai valutando di investire nei certificates di BNP Paribas, come di qualsiasi altra banca, e ti serve un parere, sarò lieto di dirti cosa penso e faccio io.

Personalmente, NON investo in questi strumenti perché non sono riuscito a percepirne l’utilità rispetto alla mia strategia.

Certo, questo è quello che faccio io, non è una regola universale, però se stai seguendo un metodo d’investimento simile o uguale al mio, e se magari stai valutando il servizio Fast Investments Planner, sappi che i certificati, in tutte le loro sfumature, non sono contemplati.

Reputo i certificates, ad oggi, potenzialmente interessanti per la parte di protezione ma, trattandosi di strumenti complessi, vanno “maneggiati con cura”. Quelli a leva proprio Non mi interessano perché non svolgo attività di trading.

Vedi? Io ho ben chiaro cosa voglio e cosa mi serve. Ecco perché ho un’opinione realistica sugli strumenti messi a disposizione dal mercato. Se tu non hai la più pallida idea di cosa stai cercando, è impossibile per te trarre beneficio da un certificato o da qualsiasi altro prodotto d’investimento.

In tal caso il gap da colmare è nella tua formazione finanziaria che ti fa avere una visione distorta del denaro e degli investimenti. Ti consiglio di formarti e informarti per non commettere errori. E’ per questo che al fondo dell’articolo troverai alcuni suggerimenti!

Devi sapere che le banche hanno bisogno di far cassa per sostenere il proprio business, e il modo più efficace è quello di dare in pasto ai propri clienti dei prodotti su cui guadagnano tantissimo.

I certificati fanno parte di questa categoria perché permettono alle banche di guadagnare grazie ai comportamenti irrazionali dei propri clienti che, dal momento che si trovano ad avere in portafoglio prodotti finanziari complessi che non capiscono, finiscono per fare il loro gioco.

Riepilogando…

I certificati possono andar bene se e solo se esistono determinate condizioni soggettive dell’investitore, se inseriti in una strategia ben precisa e se sussiste una buona diversificazione che permette di evitare il rischio emittente.

Se sei all’inizio del tuo percorso di investimento e, alla luce di questo articolo, ti senti confuso, ti consiglio di continuare la lettura con i seguenti articoli introduttivi:

    Buon proseguimento.


    Scopri che Investitore Sei

    Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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    Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
    Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
    Categorie: Certificati

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