Aletti Certificates: Guida alle Proposte d’Investimento in Certificates di Banca Aletti

Cerchi informazioni e opinioni sui certificates commercializzati da Banca Aletti? In questo articolo analizzo l’offerta prodotti dell’Istituto bancario, facendo una riflessioni sui rischi che spesso l’investitore medio sottovaluta.

I certificates sono strumenti molto complessi, molto più dei soliti prodotti finanziari a cui sei abituato (azioni, obbligazioni, fondi ecc.). Prima di iniziare ti suggerisco di ripassare le basi, leggendo questo approfondimento: “Cosa sono i Certificates”.

È sottinteso che se vorrai investire dovrai diventare un esperto in questo campo, altrimenti rischierai di fare più danni che altro. Andiamo al dunque!

L’offerta bancaria di certificates

A titolo informativo, Banca Aletti non si occupa più dell’emissione dei certificates dal 2018, compito che è passato a Banca Akros, specializzata nelle attività di corporate e investment banking.

Entrambe le società fanno parte del Gruppo Banco BPM, quindi diciamo che si tratta del medesimo circuito distributivo. Ora Aletti si occupa esclusivamente dei servizi di private banking per una suddivisione dei compiti più efficace.

Chiusa questa parentesi, entriamo nel merito dell’offerta Akros, il vero market maker. La proposta di certificates è ampia e articolata, comprende numerose tipologie di strumenti con differenti caratteristiche, che danno accesso a una gamma diversificata di sottostanti.

I certificati sono infatti strumenti derivati che basano il proprio andamento su un sottostante (azioni, obbligazioni, indici, materie prime ecc.). Tutti i certificates sono pensati per soddisfare un bisogno specifico, conoscere qual è il tuo è fondamentale per scegliere il prodotto adatto.

1) Certificati per chi cerca la protezione del capitale 

Banca Akros propone numerosi certificates che prevedono la protezione del capitale a scadenza, in maniera incondizionata, cioè indipendente da clausole varie.

Quando il capitale è protetto, significa che alla scadenza del certificato, se il sottostante è in perdita, il cliente riceve comunque il rimborso del capitale investito per una percentuale pari o inferiore al 100% al prezzo di emissione del certificato.

2) Certificati a capitale parzialmente protetto

Alcuni certificati prevedono una protezione solo parziale. In questo caso il rimborso è condizionato dal verificarsi o meno dell’evento “Barriera”. La Barriera è il limite minimo raggiungibile dal valore del sottostante.

Se nel corso della sua vita o alla scadenza, il sottostante dovesse avere un andamento negativo e scendere sotto la soglia di Barriera, allora la clausola di protezione si annullerebbe.

A questo punto la situazione può peggiorare, nel senso che, se alla scadenza del certificato il prezzo del sottostante risulta inferiore al capitale investito, in mancanza di copertura il cliente subisce una perdita certa.

Se invece l’evento Barriera non si verifica mai, alla sua scadenza, il certificato garantisce la restituzione di almeno il capitale investito, indipendentemente che il prezzo del sottostante sia sceso o salito rispetto a quello iniziale.

3) Certificati per chi cerca importi periodici

Alcuni certificati Akros permettono di ottenere dei flussi periodici (cedole o coupon non condizionati). Il possessore può incassarli periodicamente per tutto il tempo in cui terrà i titoli in portafoglio.

  • I certificates con cedole aleatorie possono beneficiare di movimenti laterali dei mercati azionari;
  • I certificates con coupon non condizionati corrispondono un importo periodico fisso, indipendente dal valore del sottostante.

4) Certificati con rimborso anticipato

I certificati con questa caratteristica rendono possibile il rimborso anticipato (prima della scadenza) con un ammontare maggiore rispetto al valore del sottostante.

Questo guadagno-extra si realizza nel caso in cui l’attività del sottostante registri un valore superiore ad un livello predeterminato. È sufficiente che tale evento si verifichi alla prima data di valutazione affinché il certificato sia rimborsato.

Se questo non accade, basta attendere la data di valutazione successiva per beneficiare di un guadagno maggiore. Ad ogni data di valutazione, infatti, la cedola incorpora la cedola prevista alla data precedente (effetto memoria).

Se il certificato non viene rimborsato anticipatamente, alla scadenza naturale si possono presentare diversi scenari con diverse forme di protezione del capitale a seconda della tipologia scelta.

Tramite il sito è possibile selezionare, dal menu, i certificati che corrispondono alle tue esigenze. Non posso, in questa sede, recensire tutti i prodotti perché sono moltissimi e hanno mediamente un ciclo di vita abbastanza breve. I certificati vanno analizzati singolarmente dall’interessato, e vanno confrontati tra loro.

Equity Premium Accelerator Coupon Certificates

La nuova emissione di Banca Akros fa riferimento proprio a questi certificati, che consentono di investire sulle principali azioni quotate sui mercati dell’Europa. Essi fanno ottenere agli investitori delle cedole trimestrali legate all’andamento dell’azione sottostante.

Inoltre, dal mese di giugno 2023, se alle date di osservazione intermedie il valore del sottostante risulta essere pari oppure superiore al valore iniziale, allora il certificate scade in anticipo e rimborsa il prezzo di emissione, maggiorato di tutti i premi futuri che si sarebbero potuti ricevere se il certificate fosse giunto a scadenza.

Questi certificates sono quotati su Cert-X di Borsa Italiana, e hanno un prezzo di emissione pari a 100 euro.

Ma come funzionano questi certificati?

Ogni certificato è diverso, ma se dovessimo soffermarci su alcuni scenari, possiamo vedere come se il valore del sottostante è sotto il livello di soglia cedola, allora il certificato non paga il premio trimestrale, mentre invece se il valore del sottostante è uguale o maggiore del livello di soglia cedola allora il certificato pagherà il premio trimestrale.


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Consigli utili per investire con i certificates

Dopo averti illustrato in modo sintetico come si articola l’offerta certificati di Banca Akros, voglio spendere un po’ di tempo per spiegarti come si sceglie il certificato giusto.

#1 Cosa ti serve davvero?

La prima cosa importante è avere chiaro in testa che cosa stai cercando e perché. Il prodotto che stai valutando per l’investimento deve essere in linea con i tuoi obiettivi.

Hai visto che si possono utilizzare certificati con diverse strategie e approcci, tu sai riconoscere il tuo? Scusa se sembra che ti sto trattando da novellino, ma la gran parte degli investitori non sa il perché fa le cose.

#2 Oltre al rischio intrinseco considera anche il rischio emittente

Il certificato è uno strumento emesso da una banca, quindi è vincolato alla capacità dell’emittente di onorare i propri obblighi verso il cliente. Anche i certificati a capitale protetto sono assoggettati al rischio di default.

Certo, si tratta di ipotesi remote, ma se disponi di grossi capitali da proteggere è meglio che diversifichi il rischio su strumenti simili emessi da più banche.

#3 Se puoi, evita proprio il collocamento

L’impatto più pesante delle commissioni sui certificati avviene in sede di collocamento, quando si può pagare anche un 3-4% soltanto per l’emissione.

Significa che su 100 € che investi 3-4 € vengono trattenuti immediatamente dalla banca.

Dal momento che i certificati sono strumenti quotati in borsa come azioni, obbligazioni o ETF, esiste il mercato secondario sul quale puoi eventualmente acquistare strumenti già emessi.

#4 Occhio alla liquidità

Trattandosi di un mercato relativamente “giovane”, alcuni certificati potrebbero essere poco scambiati quindi potrebbe risultarti difficile venderli prima del tempo.

#5 Nessuno ti regala niente 

Di solito i venditori promuovono i certificati rimarcando la loro capacità di realizzare rendimenti superiori rispetto ad altri strumenti finanziari e/o ne viene elogiata la copertura rispetto ai rischi.

Diffida dei venditori perché in finanza nessun pasto è gratis. Se ti propongono questi strumenti facendo leva su questi aspetti, sicuramente lo fanno perché hanno un ritorno economico.

#6 Leggi bene il KIID

Ogni prodotto d’investimento è accompagnato dal suo prospetto informativo. All’interno trovi la descrizione del certificato, il livello di rischio, le tasse da pagare e altre informazioni rilevanti. Non lasciare nulla al caso, e se non sai come leggere un KIID, nessun problema, clicca QUI.

#7 Recupero minusvalenze? Mica è un obbligo

Un altro cavallo di battaglia con cui vengono proposti i certificati è la loro idoneità per il recupero delle minusvalenze. Infatti, generano redditi diversi e possono compensare passate minusvalenze su altri strumenti.

La verità che nessuno ti dirà è che non si investe per recuperare le minusvalenze, specie se derivano da investimenti sbagliati e/o azzardati, il cui recupero richiede, spesso, un grado di rischio molto più alto di quello originario. Ne ho parlato nell’articolo specifico sul recupero delle minusvalenze.

Le mie opinioni sui certificates

Se stai valutando di investire nei certificates di Aletti (Akros) e ti serve un parere, sarò lieto di dirti cosa penso e faccio io.

Personalmente, non investo in questi strumenti perché non sono riuscito a percepirne l’utilità rispetto alla mia strategia.

Certo, questo è quello che faccio io, non è una regola universale, però se stai seguendo un metodo d’investimento simile o uguale al mio, e se magari stai valutando il servizio Fast Investments Planner, sappi che i certificati, in tutte le loro sfumature, non sono contemplati.

Reputo i certificates, ad oggi, potenzialmente interessanti per la parte di protezione ma, trattandosi di strumenti complessi vanno “maneggiati con cura”. Quelli a leva proprio Non mi interessano perché non svolgo attività di trading.

Vedi? Io ho ben chiaro cosa voglio e cosa mi serve. Ecco perché ho un’opinione realistica sugli strumenti messi a disposizione dal mercato. Se tu non hai la più pallida idea di cosa stai cercando, è impossibile per te trarre beneficio da un certificato o da qualsiasi altro prodotto d’investimento.

Devi sapere che le banche hanno bisogno di far cassa per sostenere il proprio business, e il modo più efficace è quello di dare in pasto ai propri clienti dei prodotti su cui guadagnano tantissimo.

I certificati fanno parte di questa categoria perché permettono alle banche di guadagnare grazie ai comportamenti irrazionali dei propri clienti che, dal momento che si trovano ad avere in portafoglio prodotti finanziari complessi che non capiscono, finiscono per fare il loro gioco.

Riepilogando…

I certificati possono andar bene se e solo se esistono determinate condizioni soggettive dell’investitore, se inseriti in una strategia ben precisa e se sussiste una buona diversificazione che permette di evitare il rischio emittente.

Se sei all’inizio del tuo percorso di investimento e, alla luce di questo articolo, ti senti confuso, ti consiglio di continuare la lettura con i seguenti articoli introduttivi:

Ti saluto e ti auguro buoni investimenti.


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Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Certificati

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