Poste Italiane Certificates: Una Breve Guida per Investire con i Certificati delle Poste

Anche Poste Italiane annovera tra i prodotti d’investimento una selezione di certificates, derivati finanziari ormai molto diffusi tra gli investitori; in genere sono utilizzati per la copertura e diversificazione del portafoglio, e anche con fini speculativi.

In questo approfondimento voglio proprio fare una panoramica delle varie tipologie di certificates venduti dalle Poste. I prodotti sono caratterizzati da differenti livelli di rischio e incorporano strategie d’investimento più o meno complesse, per rispondere a questa o a quella esigenza.

Ma prima, se non hai le idee chiare riguardo al funzionamento di questi derivati, è meglio che ripassi un po’ di teoria leggendo il mio approfondimento: “Cosa sono i Certificates”.

Se invece possiedi già le basi, prosegui!

Certificates per tutte le esigenze

Abbiamo detto che i certificates sono una categoria di strumenti finanziari che si caratterizza per un’ampia varietà di profili di rischio/rendimento; consentono, grazie a particolari opzioni accessorie, di realizzare differenti strategie.

Tutte le tipologie hanno in comune il fatto di replicare passivamente l’andamento di un’attività sottostante (azione, indice, valuta, materia prima, ecc.), ma mentre alcuni certificates lo fanno con una corrispondenza fedele, altri presentano un funzionamento più complesso che può includere la leva finanziaria.

È fondamentale comprendere le differenze al fine di compiere una scelta mirata. Vediamo ora come si articola l’offerta delle Poste.

Certificates a capitale protetto

Questa tipologia di certificates proposti da Poste Italiane, si rivolge a quegli investitori che non vogliono rischiare i loro soldi in alcun modo.

Permettono di investire su un sottostante con la garanzia che il capitale investito sarà rimborsato, totalmente o in parte, alla scadenza del certificato, anche in caso di ribasso del sottostante.

Alcune tipologie di certificates a capitale protetto ammettono la partecipazione illimitata al rialzo del sottostante, altre invece pongono una barriera al rialzo.

Certificates a capitale condizionatamente protetto

I certificates a capitale condizionatamente protetto sono la tipologia più diffusa. Prevedono delle clausole che rendono effettiva la protezione o la annullano.

In genere, la protezione del capitale è condizionata al verificarsi dell’evento barriera. Mi spiego meglio: al momento dell’emissione il certificato stabilisce un livello di barriera; se il prezzo del sottostante raggiunge e/o supera (in base ai casi) la barriera, la protezione del capitale decade.

Oltre a ciò, il certificato può presentare ulteriori opzioni accessorie che si attivano al verificarsi di determinate condizioni. Queste possono consistere nel rimborso anticipato, nel pagamento di premi periodici, nella garanzia di un rendimento minimo (il bonus) e in protezioni aggiuntive, giusto per fare degli esempi.

I certificates a protezione condizionata si adattano, in base alle loro caratteristiche, a previsioni di rialzo o di ribasso del sottostante, e a un profilo di rischio/rendimento più o meno alto.

Certificates a capitale non protetto

In questo caso, hai davanti dei certificates che replicano fedelmente l’andamento del sottostante. Non prevedono protezioni del capitale né opzioni accessorie; il capitale dell’investitore è completamente esposto alle fluttuazioni di valore dell’asset sottostante, al rialzo e al ribasso.

Pur avendo un funzionamento più semplice da capire sono pensati per investitori con una propensione al rischio elevata, che mirano a trarre un profitto corrispondente al sottostante.


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Certificates a leva

L’ultima categoria che le Poste propongono è quella dei certificates a leva. Significa che la replica del sottostante è amplificata sia al rialzo che al ribasso, perciò il possessore del certificato ottiene dei guadagni e delle perdite importanti.

Questi prodotti sono indicati per attività di trading su un orizzonte temporale mediamente breve. Occorre avere una buona preparazione e sapere che i rischi sono decisamente alti.

Come acquistare i certificates delle Poste

Per sottoscrivere un certificato bisogna, anzitutto, essere correntisti delle Poste. Dopodiché, l’acquisto avviene sul canale digitale BancoPosta che dà accesso ai mercati.

Siccome i certificates hanno in genere durate relativamente brevi, devi informarti presso Poste Italiane sui prodotti attualmente in collocamento.  

I miei consigli per investire con i certificates

Ti ho illustrato in modo sintetico le caratteristiche dei certificates di Poste Italiane, ora puoi valutare il servizio oppure rivolgerti ad un altro intermediario.

Ma prima di sottoscrivere questo o quel certificato richiedi la documentazione informativa e leggi attentamente il KIID. Ogni prodotto d’investimento deve essere accompagnato dal suo prospetto informativo.

All’interno trovi la descrizione del certificato, del suo funzionamento e del livello di rischio, più altre informazioni fondamentali. Non lasciare nulla al caso, e se non sai come leggere un KIID, nessun problema, clicca QUI.

Prima di investire informati sui rischi

Abbiamo visto che i certificates sono strumenti molto complessi e potenzialmente molto rischiosi. Nello specifico, un certificato ti espone al:

  • rischio derivato dalle variazioni di valore dell’asset sottostante. Nel caso di certificates a leva le oscillazioni sono amplificate e quindi aumenta il rischio di perdite;
  • rischio che il certificato non sia sufficientemente liquido, anche se in genere gli strumenti negoziati sui mercati regolamentati sono abbastanza facili da liquidare;
  • rischio emittente poiché il certificato è uno strumento emesso da una banca, il rimborso è quindi condizionato alla capacità dell’emittente di onorare i propri obblighi. Anche i certificati a capitale protetto sono a rischio default. Certo, si tratta di ipotesi remote.

Se puoi, evita il collocamento

Altro consiglio: se puoi evita di passare per intermediari. L’impatto più pesante delle commissioni sui certificates avviene in sede di collocamento, quando si può pagare anche un 3-4% soltanto per l’emissione. Significa che su 100 € che investi 3-4 € vengono trattenute dalla banca o altro intermediario.

Dal momento che i certificates sono strumenti quotati in borsa come le azioni, esiste un mercato secondario sul quale puoi eventualmente acquistare strumenti già emessi.


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Investire per recuperare le minusvalenze è una perdita di tempo

I certificates sono idonei al recupero delle minusvalenze; infatti, generano redditi diversi e possono compensare passate minusvalenze su altri strumenti.

La verità che nessun ti dirà è che non si investe per recuperare le minusvalenze! Specie se derivano da investimenti sbagliati e/o azzardati il cui recupero richiede, spesso, un livello di rischio molto più alto di quello originario.

Ne ho parlato approfonditamente nell’articolo sul recupero delle minusvalenze.

Non sei costretto a investire con i certificates

Prima di scegliere un prodotto chiediti se ti serve davvero. Spesso c’è la convinzione che bisogna per forza investire in questo o quell’altro strumento, senza pensare che, semplicemente, la scelta di un’attività finanziaria deve dipendere dai propri obiettivi.

Ad esempio, io non investo in questi strumenti. Il motivo è che non sono riuscito a percepirne l’utilità rispetto alla mia strategia.

Reputo i certificates, ad oggi, potenzialmente interessanti per la parte di protezione del portafoglio ma, trattandosi di strumenti complessi, vanno “maneggiati con cura”. Quelli a leva proprio Non mi interessano perché non svolgo attività di trading.

Se tu non hai la più pallida idea di cosa stai cercando, è impossibile per te trarre beneficio da un certificato o da qualsiasi altro prodotto d’investimento.

Sia chiaro, non ho intenzione di condizionare le tue scelte, però ti metto al corrente del fatto che se stai seguendo un metodo d’investimento simile al mio, e se magari stai valutando il servizio “Fast Investments Planner”, non incontrerai i certificates, di nessun tipo.

Non sottovalutare il beneficio della formazione

Spesso si crede che per maneggiare i soldi non occorra la formazione – perché tutti siamo naturalmente capaci di fare i nostri interessi e di fiutare le opportunità. Tutte scemenze.

La formazione finanziaria è importantissima perché ti permette di avere una visione realistica della gestione del denaro e degli investimenti.

Se sei all’inizio del tuo percorso di investimento e, alla luce di questo articolo, ti senti confuso, ti consiglio di continuare la lettura con i seguenti articoli:

Per il resto ti auguro un buon investimento, a presto.


Scopri che Investitore Sei

Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Certificati

2 Commenti

Michele Giammarino · 18 Aprile 2024 alle 18:42

Mi congratulo per la chiarezza e semplicità nella descrizione di modalità d’investimento complessi.

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    Davide Marciano · 19 Aprile 2024 alle 14:56

    Grazie Michele 🙂

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