Azioni UBI Banca Ritirate dal Mercato. Ultimo Aggiornamento 2020
Ci sono importanti novità sulle azioni di UBI Banca. Il titolo è stato rimosso dal mercato e quindi non è più negoziabile. Ma vediamo come si è giunti a questa decisione nel corso dell’ultimo anno.
La situazione della Banca pre-Covid
Come forse saprai, l’Unione di Banche Italiane S.p.A. è stata la prima banca popolare a diventare società per azioni, successivamente alla fusione fra Banche Popolari Unite e Banca Lombarda e Piemontese avvenuta nel 2007.
Contava ben 1.565 filiali distribuite in tutta Italia, soprattutto tra Lombardia e Piemonte, con una forte presenza in zone strategiche del Centro e del Sud Italia e una quota di mercato complessiva del 6,8%.
Fino al mese scorso era quotata sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana, e fino al 4 agosto faceva anche parte dell’indice FTSE MIB. Va detto però che il titolo, da anni, registrava un trend negativo, con quotazioni che oscillavano fra i 2 e 4€ ad azione, risultati poi aggravati dall’emergenza Coronavirus.
Questa era la situazione della Banca ad inizio 2020. Adesso, però, bisogna parlare al passato perché il titolo non è più sul mercato dal 5 ottobre, e UBI Banca è ufficialmente parte del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Cerchiamo di capire cos’è successo.
Le ultime vicissitudini di UBI Banca
La rimozione del titolo UBI dal mercato – operazione che nel linguaggio tecnico si chiama “delisting” – è stata la fase finale di un lungo e complesso processo che ha portato Intesa Sanpaolo ad appropriarsi di oltre il 99% del capitale della ex-popolare. Tutto è cominciato il 17 febbraio scorso con “un’offerta pubblica di scambio” (OPS) avanzata da Intesa Sanpaolo agli azionisti di UBI Banca.
Molto brevemente, Intesa ha proposto agli azionisti di UBI di comprare le loro azioni in cambio delle proprie – scambio avvenuto nella misura di 17 azioni Sanpaolo (di nuova emissione) per ogni 10 azioni di UBI.
Successivamente, l’offerta è stata arricchita di una componente in denaro pari a 0,57€ per ciascuna azione UBI consegnata – proposta finale che ha convinto la quasi totalità degli azionisti.
Il procedimento di acquisizione ha comunque richiesto del tempo poiché contestato dal CdA di UBI Banca e, inizialmente, da alcuni degli azionisti più importanti.
Inoltre, è stato necessario ottenere l’autorizzazione della Banca Centrale Europea, della Banca d’Italia, dell’Ivass, della Consob e poi dell’Antitrust (solo a condizione che Intesa cedesse 550 delle sue filiali).
Il 30 luglio scorso l’offerta pubblica si è quindi conclusa con un numero di adesioni superiori al 95%, ciò ha permesso a Intesa Sanpaolo di esercitare il diritto di acquisto delle azioni residue (squeeze out), diventando così titolare del 100% di UBI Banca.
Con il trasferimento a Intesa Sanpaolo di tutte le azioni di UBI Banca, è avvenuta la revoca del titolo da Piazza Affari. Nel corso del 2021 l’Istituto verrà incorporato in Intesa Sanpaolo che così diventerà il settimo gruppo bancario più grande dell’Eurozona.
Conclusioni
Abbiamo visto qual è stato il processo di inglobamento del marchio UBI in Sanpaolo, con successivo ritiro del titolo azionario dalla Borsa. Posso concludere che questo approfondimento non necessiterà di ulteriori aggiornamenti.
Un saluto da Affari Miei!
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