Azioni Sottovalutate: Come Riconoscerle, Caratteristiche e Consigli

Stai cercando delle azioni sottovalutate dalle quali poter trarre beneficio? Forse ti sei perso nei meandri delle varie azioni da comprare in questo momento o nelle quali investire, e questo articolo potrebbe aiutarti nella scelta.

Lo sapevi che ci sono delle azioni, dei titoli, che vengono sottovalutati dal mercato e che invece potrebbero rivelarsi delle ottime opportunità per gli investitori?

Del resto lo insegna anche Warren Buffett, il famoso oracolo di Omaha, uno degli investitori più famosi al mondo, in grado di predire guadagni e perdite, e considerato il più grande value investor di sempre: la grande missione di un investitore di successo è proprio quella di riuscire a scovare le azioni più sottovalutate.

Se vuoi saperne di più, non ti resta che continuare a leggere l’articolo!

Cosa vuol dire azioni sottovalutate?

Cominciamo prima di tutto con delle informazioni. Quando parliamo di un’azione sottovalutata in Borsa?

Si parla di azioni sottovalutate quando il prezzo di uno strumento finanziario è inferiore al suo reale valore.

Non si tratta di un’operazione semplice trovare dei titoli che rispecchino questa descrizione, in quanto occorrerebbe dedicarsi molto all’analisi delle singole aziende, del mercato e anche del contesto economico. Inoltre un fattore da tenere in considerazione e che rende ancora più difficile trovare azioni simili è il fatto che il mercato tende sempre a ribilanciarsi nel corso del tempo.

Infatti decidere di investire in questo tipo di titoli richiede attenzione e accortezza, in quanto non vuol dire che il titolo non sia valido, ma nemmeno che bisogna fiondarsi a capofitto su queste azioni.

Come sempre negli investimenti, ma potremmo estendere la riflessione anche alla vita in generale, serve equilibrio.

Come dicevamo prima, le azioni sottovalutate hanno un valore intrinseco che non è corrisposto dal loro valore nominale: questa condizione può essere dettata da molte cause e da fattori diversi tra loro.

Ma come accade che il valore nominale non rifletta il valore reale dei titoli?

Cosa succede nel mercato?

Semplicemente il mercato non è sempre capace di valutare al massimo un titolo, in quanto la valutazione avviene sulla base di numerosi fattori, quali ad esempio la domanda e l’offerta in primis, le performance della società stessa, anche la tipologia delle operazioni svolte con quel determinato titolo, e dobbiamo considerare anche i volumi di trading.

Questi sono infatti gli elementi che influenzano le quotazioni delle azioni, senza dimenticare di considerare la capitalizzazione di mercato, poiché se un titolo ha una capitalizzazione più elevata, sicuramente il mercato avrà attenzione per quel determinato titolo.


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Come capire se un’azione è sottovalutata?

Dal momento che la capitalizzazione azionaria di un titolo è data dalla seguente operazione:

Nr di azioni della società X prezzo di mercato delle azioni

capiamo subito che un’azione sottovalutata è un titolo che presenta una capitalizzazione azionaria inferiore rispetto al valore reale dell’azienda, data dal fattore “prezzo di mercato delle azioni”, in quanto il numero delle azioni non può essere differente da quello che è realmente.

Quindi, in sostanza, un’azione sottovalutata è tale in quanto il prezzo di mercato è inferiore al valore reale dell’azione stessa.

Anche la logica domanda-offerta sottesa alle azioni sottovalutate è differente rispetto a quella dei titoli più in vista: infatti domanda e offerta sono minime in relazione al reale valore del titolo, e di conseguenza il mercato è convinto che il loro valore nominale non abbia la forza per aumentare.

Le azioni sottovalutate che ti consiglio

Dopo esserci immersi nel mondo delle azioni sottovalutate, è giunto il momento per me di consigliarti alcuni titoli sottovalutati che potrebbero rappresentare una buona occasione di investimento.

Per capire se un’azione è sottovalutata occorre dedicare del tempo alla valutazione dei parametri che determinano il titolo, e si può procedere anche all’applicazione di una formula matematica che può fornirti l’informazione e dirti se si tratta di un titolo sottovalutato oppure no, senza ovviamente tralasciare le analisi degli altri parametri.

La formula a cui mi riferisco è la formula di Benjamin Graham, che ora ti riporto:

V=√(bvs X eps X 22,5)

Dove:

  • V= valore intrinseco dell’azione
  • bvs= book value per share, ovvero valore contabile per azione
  • eps= earning per share, ovvero gli utili per azione.

Se V risulta maggiore del prezzo dell’azione, allora l’azione è sottovalutata.

Se V risulta inferiore al prezzo dell’azione, allora l’azione è sopravvalutata.

Vediamo ora alcuni titoli sottovalutati.

Nexi

Nexi è un’azienda italiana che offre servizi e infrastrutture per il pagamento digitale. Si occupa di fornire questi servizi a banche, aziende, ma anche a istituzioni e per la pubblica amministrazione.

La data di fondazione risale al lontano 1939, e ha sede a Milano.

Diamo qualche numero soltanto per far capire la grandezza della società: essa gestisce circa 41 milioni di carte di pagamento e 2,7 miliardi di transizioni ogni anno.

Inoltre si è quotata nel 2019 alla Borsa di Milano.

Nel dettaglio la società si occupa di connettere banche, punti vendita e cittadini, semplificando e rendendo accessibili a tutti i pagamenti digitali.

Il gruppo Nexi è ufficialmente nato il 10 novembre 2017 dalla fusione tra CartaSi e ICBPI.

La sua capitalizzazione è pari a 9,74 miliardi di euro, mentre il rapporto prezzo/utili è di 74,03.

Questo dato ci fa riflettere, dal momento che significa che gli investitori prevedono nel futuro un elevato livello di utili e quindi una crescita molto sostenuta.

Il prezzo delle azioni è facilmente abbordabile per molti investitori: circa 7,50 euro.

Se ci soffermiamo sul grafico, possiamo vedere che da inizio anno la società ha perso soltanto l’1,06%, quindi siamo davanti a una notevole ripresa.

Se vuoi approfondire, qui trovi la recensione.

Renault

Si tratta di una casa automobilistica francese fondata nel 1898 a Parigi, per iniziativa dell’imprenditore Louis Renault.

Dopo la morte del fondatore, l’impresa è poi passata sotto il controllo statale e rimase pubblica per molto tempo, circa mezzo secolo.

Successivamente nel 1996 venne nuovamente privatizzata, e da quel momento strinse delle importanti partnership con la Volvo (Svezia), la Nissan (Giappone), e acquisì anche dei marchi per puntare all’espansione sui mercati emergenti (attraverso la casa automobilistica rumena, Dacia).

Attualmente fa parte del consorzio automobilistico Renaul-Nissan-Mitsubishi, che nel 2017 ottenne il titolo di consorzio automobilistico più grande del mondo: producono quasi 8 milioni di veicoli all’anno.

Da segnalare che nel 2019 FCA propose di fondere la propria attività proprio con Renault, che però venne frenata sia dal governo francese che da Nissan.

Da segnalare che la società è stata colpita, come moltissime altre aziende automobilistiche, dalla mancanza di chip.

La sua capitalizzazione di mercato è pari a 11,11 miliardi di euro.

Se ci soffermiamo sul grafico possiamo avere delle sensazioni positive: da inizio anno infatti la società ha registrato un +5,67%.

Attualmente un’azione costa circa 35,30 euro.

Per avere maggiori informazioni, puoi consultare la recensione sulle azioni Renault.

Disney

The Walt Disney Company è una multinazionale americana che è stata fondata appunto da Walt Disney e da suo fratello nel 1923.

La sua sede principale è in California.

Inizialmente nasce come studio di animazione, per poi trasformarsi cominciando a produrre lungometraggi animati e in seguito si sviluppa sempre di più diversificando il proprio business.

Attualmente infatti è attiva anche nel settore del turismo grazie ai parchi a tema (tra i quali il famosissimo Disneyland), nel settore dell’intrattenimento nonché del merchandising.

Dal 1991 la società è un componente azionario Dow Jones.

La società opera acquisizioni di imprese anche in altri settori, tra cui segnaliamo quella di Pixar del 2006 e di Marvel del 2009.

A novembre del 2019 inoltre è stata lanciata la piattaforma Disney+ nel novembre 2019 in America, e a marzo 2020 in tutto il resto del mondo. Mai periodo fu più indovinato, visto che marzo 2020 fu proprio il mese che coincise con il lockdown a causa della pandemia di Covid-19 in molti stati.

Di contro però la pandemia frenò senza dubbio tutte le attività dei parchi a tema e delle navi da crociera, rallentando quindi gli utili della società.

La consideriamo sottovalutata perché non si è ancora ripresa del tutto dalla pandemia; infatti il prezzo delle sue azioni è salito ai massimi storici durante il boom del mercato della pandemia, anche se queste linee di attività devono ancora riprendersi completamente: è proprio questo che ha contribuito alla sua continua correzione dei prezzi.

La sua capitalizzazione di mercato è di 181 miliardi di dollari, e un’azione costa oggi 99 dollari, il che è molto meno del prezzo per esempio che raggiunse all’inizio del 2021 (190 dollari).

Il suo rapporto P/E è pari a 54,50.

Disney è senza dubbio un titolo interessante e di qualità su cui gli investitori possono fare affidamento se cercano azioni di valore.

Se vuoi approfondire, qui trovi la recensione.

Southwest Airlines

Si tratta della più grande compagnia aerea a basso costo al mondo.

Essa ha sede a Dallas, in Texas ed è stata fondata nel 1967.

Nel 2013 registrava un numero impressionante di 3400 voli al giorno, mentre nel 2014 la compagnia serviva ben 93 città in 41 Stati diversi.

Il suo concetto venne poi copiato e replicato da altre compagnie aeree, tra cui Ryanair e EasyJet.

La pandemia, con il blocco dei trasporti e di conseguenza del turismo e dei voli, ha messo a dura prova le compagnie aeree, come facilmente intuibile.

Per tutto il 2020 infatti le azioni hanno fatto registrare un calo significativo.

Si tratta quindi di un settore pieno di rischi, dal momento che ad oggi bisogna tenere conto anche dell’inflazione e dei prezzi del petrolio elevati.

Nonostante questo però un titolo simile risulta essere sottovalutato, e proprio per questa motivazione è un titolo da controllare e potrebbe essere interessante inserirlo in portafoglio.

La sua capitalizzazione di mercato è pari a 19,17 miliardi di dollari e il suo rapporto prezzo/utili si attesta su 38,41.

Attualmente un’azione costa 32 dollari, quindi si tratta di un prezzo interessante per un titolo che può dare soddisfazioni nel lungo termine, dal momento che può contare su un bilancio solido e su una prospettiva di ripresa a pieno ritmo.

Tesla

Si tratta della famosa società di Elon Musk attiva nel settore dei veicoli elettrici.

L’obiettivo dell’azienda è quello di “accelerare la transizione del mondo all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili”. Questo include la produzione di auto elettriche ad alte prestazioni orientate al mercato di massa.

Nel 2015 secondo una classifica di Forbes, Tesla era l’azienda più innovativa al mondo.

Dal giugno 2010 è quotata in borsa.

Il suo anno migliore è stato il 2021; dopo i prezzi delle azioni Tesla sono diminuiti in modo significativo nel 2022, perdendo quasi il 70% del suo prezzo massimo di novembre 2021. Gran parte di questo calo potrebbe essere attribuito a tre fattori:

  • il mercato ribassista;
  • il crollo dei prezzi delle azioni del settore tecnologico;
  • la pubblicità negativa sui media.

Queste sono le motivazioni che rendono le azioni sottovalutate, anche se le previsioni degli analisti attuali sono molto positive.

La capitalizzazione è pari a 636,41 miliardi di dollari, mentre un’azione costa oggi 175 euro. Possiamo dire che il suo prezzo effettivamente è ben al di sotto del suo reale valore.

Soffermandoci sul grafico vediamo che da inizio anno la crescita è quasi pari al 50%.

Qui trovi l’articolo per approfondire le azioni Tesla.


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Conclusioni

Siamo giunti alla fine della nostra trattazione e abbiamo visto delle azioni sottovalutate nelle quali poter investire.

Ora è il momento per me di trarre delle conclusioni e cercare di darti qualche consiglio su un eventuale investimento in questi titoli.

Come abbiamo visto, le azioni sono sottovalutate in quanto il prezzo delle azioni non tiene conto dei risultati positivi dell’azienda.

Questo caso è particolarmente evidente nel caso delle azioni di Intesa SanPaolo in quanto il prezzo delle azioni è veramente molto basso, ma il valore dell’azienda è positivo e fuori discussione.

Come dicevamo in apertura di articolo, riconoscere un’azione sottovalutata non è del tutto semplice e immediato, ma occorre prendersi del tempo per analizzare la società, i numeri, la capitalizzazione, e l’evoluzione dei suoi fattori principali: solitamente se essi manifestano degli incrementi superiori rispetto a quelli del titolo, allora ci troviamo di fronte ad un titolo sottovalutato, con molta probabilità.

Come abbiamo visto inoltre, la formula di Graham ci viene in aiuto per valutare in modo approssimativo il valore intrinseco del titolo, ovvero il valore che dovrebbe avere se il mercato valutasse effettivamente i suoi fattori fondamentali, e per comprendere meglio come riconoscere un’azione sottovalutata, e per avere uno strumento analitico su cui poggiare le nostre riflessioni.

I titoli sottovalutati solitamente presentano anche un ottimo potenziale di crescita: scovarli è un’abilità dell’investitore più esperto.

Infatti investire su alcune azioni sottovalutate nel lungo periodo può portare a moltiplicare il proprio capitale, anche per coefficienti molto importanti.

Ti starai chiedendo a questo punto se conviene investire nelle azioni sottovalutate.

Se mi segui già, o se hai avuto modo di leggere altri contenuti del blog che trattano di azioni, saprai che la mia strategia di investimento è differente dall’investimento azionario diretto, e che non conoscendoti personalmente né finanziariamente non posso dirti con certezza cosa fare o cosa non fare.

Sicuramente puntare su azioni sottovalutate garantisce ottimi rendimenti, soprattutto nel lungo periodo, ed è anche uno dei modi più proficui per investire in Borsa. Tuttavia si tratta di un’operazione complicata e che necessita di attenzione e di tempo da dedicarci, cercando le azioni che offrono dividendi, e allo stesso tempo prospettive di crescita interessanti, nonostante vengano negoziate a dei prezzi più convenienti rispetto a quelli di altri titoli.

Quindi se vuoi cercare delle azioni sottovalutate da inserire nella tua strategia d’investimento per diversificare il tuo portafoglio non posso darti torto. Ricorda soltanto che si tratta di un’operazione da non sottovalutare, e da svolgere con attenzione analizzando tutti i fattori coinvolti.

Ti lascio alcune risorse che potrebbero tornarti utili!

E ti allego anche alcuni articoli per una tua conoscenza del percorso di investimento in generale.

Buona lettura!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

1 Commento

Claudio · 18 Agosto 2022 alle 22:10

Grazie dei consigli

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