ADDIO Conto Deposito: Rendimenti in Picchiata nel 2025?
Negli ultimi anni, i conti deposito sono tornati improvvisamente alla ribalta: rendimenti promozionali al 3-4-5%, pubblicità ovunque, e la sensazione diffusa che si potesse guadagnare qualcosa “senza fare nulla”.
Ma nel 2025 lo scenario è cambiato di nuovo, i tassi non sembrano più essere quelli allettanti di una volta, e di conseguenza molte persone si stanno domandando se abbia senso ancora puntare su questi strumenti.
In molti, come Marco, ci scrivono chiedendo: “Che sta succedendo ai conti deposito? È finita la pacchia?”
Vediamo di fare chiarezza.
Il conto deposito non è (mai stato) un investimento
Il punto di partenza è uno: il conto deposito NON è un investimento vero e proprio.
È, semmai, un parcheggio temporaneo per la liquidità, che fnziona come una sorta di conto corrente remunerato, con tassi d’interesse modulati in base alle decisioni della Banca Centrale Europea (BCE).
Dunque, quando i tassi salgono (come nel biennio 2022–2023), anche i conti deposito salgono. Quando la BCE abbassa invece abbassa i tassi, allora automaticamente i rendimenti dei conti deposito scendono e gli stessi diventano meno remunerativi e interessanti per i risparmiatori.
E infatti: dopo mesi di stretta monetaria per combattere l’inflazione, la BCE ha avviato il ciclo opposto.
Il risultato? Molti conti deposito oggi rendono meno del 2%.
Ma allora… ci hanno fregati?
La sensazione di essere stati “fregati” è comprensibile.
Marco ci scrive: “Sembrava che le cose fossero cambiate, invece si torna indietro. Ma com’è possibile? Qual è la fregatura?”
In realtà, la fregatura non c’è — ma può esserci se non si capisce come funzionano questi strumenti.
I conti deposito si limitano a seguire il contesto macroeconomico: non promettono rendimenti reali (cioè al netto dell’inflazione), ma solo rendimenti nominali, e spesso molto temporanei (es. 5% per 3 mesi con mille condizioni).
Nel momento in cui l’inflazione era all’8% e i conti deposito rendevano il 4%, il saldo era comunque negativo.
Oggi, con un’inflazione al 2% e i rendimenti sotto il 2%, siamo più o meno nella stessa situazione, solo che a leggere che il conto deposito ti dà un rendimento del 6-7% sicuramente fa un altro effetto rispetto a leggere che ti offre un rendimento del 2%… ma a conti fatti?
A cosa serve davvero un conto deposito?
Questa è la domanda giusta da porsi, quindi non chiederti “quanto rende?”, ma piuttosto chiediti “a cosa mi serve?”.
E la risposta, per chi ha una strategia chiara, è semplice: il conto deposito serve per parcheggiare la liquidità a breve termine, e lo puoi utilizzare come fondo per le emergenze, come una sorta di salvadanaio per le spese previste entro 1 o 2 anni, o per degli acquisti importanti che hai già programmato.
Per tutto il resto, il conto deposito non basta. Non serve a far crescere il patrimonio nel lungo periodo, non batte l’inflazione e non può essere considerato un investimento strategico.
La trappola della procrastinazione finanziaria
Oltre a questo, qual è il problema più diffuso e principale?
La procrastinazione finanziaria: non investo davvero, tengo tutto sul conto (che oggi mi rende qualcosina), e rimando le decisioni di mese in mese, che senza nemmeno accorgerti in un batter d’occhio diventa di anno in anno.
E poi passano gli anni ma il patrimonio resta fermo, l’inflazione lo erode e lavora contro di noi e alla fine i soldi si sono svalutati, sono andati persi e non hanno reso nulla.
Questa situazione è tipica dopo grandi shock: la pandemia, la guerra in Ucraina, l’inflazione.
Gli investitori impauriti escono dal mercato, cercano sicurezza… e parcheggiano per anni in strumenti che danno solo l’illusione del rendimento.
E adesso? Cosa fare nel 2025
La domanda che Marco (e molti come lui) si pongono è semplice: “E ora cosa faccio?”
La risposta non è univoca per tutti gli investitori, ognuno ha delle situazioni personali e patrimoniali differente.
La scelta di cosa fare dipende solo da te, dai tuoi obiettivi e dalla tua strategia, anche se ci sono delle cose che vanno modificate immediatamente, perché non puoi continuare a parcheggiare all’infinito: tenere soldi fermi nel conto deposito non è una soluzione a lungo termine.
Serve un piano più ampio per difendere e far crescere il tuo patrimonio, con una strategia diversificata e consapevole che ti possa affiancare e aiutare in questo difficile e importantissimo compito.
La vicenda di Marco è semplicemente la classica illusione infranta, anche se potrebbe diventare una brutta storia se Marco, deluso dal conto deposito finisse per affidarsi alla prima “opportunità” ad alto rendimento senza comprendere a fondo i rischi.
Ecco di seguito per te alcune risorse utili per approfondire l’argomento e per capire meglio come utilizzare il conto deposito:
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