Arca Azioni Italia P: Breve Guida al Fondo Comune di Investimento

Anche oggi ritorno sul tema “fondi comuni di investimento” proponendoti una piccola guida al fondo Arca Azioni Italia P (ISIN: IT0000388907) – gestito da Arca Fondi SGR – nella quale analizzo il KID, il documento con le informazioni chiave per l’investitore.

Vedremo insieme la composizione del portafoglio e la politica di gestione, come si sottoscrive l’investimento e qual è la modalità di utilizzo dei proventi. Affronteremo naturalmente il discorso rischi, i costi e analizzeremo le performance passate.

Intendo fornirti tutti i mezzi per poter giudicare da solo questo fondo, così sarai in grado di scegliere se investire o meno.

Buona lettura!

Arca SGR: Una presentazione

Arca Fondi SGR è una società di gestione del risparmio che fa capo al gruppo BPER Banca.

Essa si occupa della gestione dei fondi d’investimento e dei principali servizi di risparmio gestito proposti dal gruppo BPER, tra cui piani d’accumulo di capitale (PAC) e piani d’investimento del risparmio (PIR). Inoltre, dal 2023, la società ha aperto un ramo di private equity per occuparsi anche di investimenti in startup e promettenti società non quotate.

Attualmente la società ha in gestione oltre €30 miliardi, cosa che la rende una delle SGR più importanti in Italia. Inoltre è una delle più attive nella gestione di fondi che si occupano in modo specifico di investire in strumenti ESG, per favorire la sostenibilità ambientale e la transizione climatica.

Principali caratteristiche del fondo Arca Azioni Italia

Dove investe Arca Azioni Italia P e qual è l’obiettivo della gestione? Queste informazioni sono già indicate (sinteticamente) nel nome stesso.

Evidentemente il fondo investe sul mercato azionario italiano, è improbabile che si tratti di un fondo prudente, ma dobbiamo aspettarci che l’obiettivo di investimento sia la crescita significativa del capitale.

Cosa dice il KID: Arca Azioni Italia P è un fondo a gestione attiva, ovvero il gestore interviene attivamente nella composizione del portafoglio e nel formulare strategie d’investimento, che possono seguire o discostarsi dal benchmark, un indice o un mix di indici che sono rappresentativi del mercato di riferimento.

Il senso della gestione attiva è apportare un maggior valore all’investimento rispetto al mercato, soprattutto quando esso attraversa fasi di ribasso.


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Cosa c’è in portafoglio 

Il fondo ha in paniere azioni denominate in euro di emittenti italiani con prospettive di crescita stabili nel tempo e ad elevata liquidità; non solo, il fondo può anche investire in misura contenuta in azioni di società italiane a media e piccola capitalizzazione.

Una percentuale residua può essere investita in titoli denominati in valute diverse dall’euro, perciò è presente il rischio di cambio. La gestione utilizza anche strumenti derivati e la leva finanziaria per finalità di copertura dei rischi.

Questo paniere è indicato per gli investitori che ricercano la rivalutazione del capitale nel lungo termine (almeno 8 anni), e che sono orientati principalmente al mercato azionario italiano.

Il 70% del valore complessivo del fondo è investito in strumenti finanziari anche non negoziati in mercati regolamentati e di questo 70% almeno il 25% del valore complessivo (che corrisponde al 17,5% del portafoglio del fondo) deve essere investito in strumenti finanziari di imprese diverse da quelle inserite nell’indice FTSE MIB e FTSE Mid Cap della Borsa Italiana.

Il benchmark

Il benchmark di riferimento è rappresentativo delle azioni emesse nel nostro paese ed è composto da indici FTSE Italia della Borsa Italiana:

  • 25% FTSE Italia Mid Cap TR;
  • 75% FTSE Mib TR.

Profilo di rischio

Per valutare la rischiosità dell’investimento devi guardare l’Indicatore sintetico, un parametro molto importante (anche se riduttivo) che trovi illustrato all’interno del KIID.

L’Indicatore ci dice quanto è alta l’esposizione al rischio in base alla volatilità storica del fondo, e ci dice, in proporzione, quanto è profittevole l’investimento.

Trattandosi di un fondo azionario, l’esposizione al rischio è abbastanza alta. Il fondo è infatti valutato al numero 5 dell’indicatore, dove il 7 è il rischio massimo.

Il prodotto potrebbe avere una grande volatilità e causare la perdita del capitale se disinvesti troppo presto o nel momento sbagliato. Ciò accade perché il valore delle quote potrebbe risentire delle dinamiche di mercato a livello nazionale. Non essendoci una grande diversificazione a livello geografico il rischio aumenta.

Modalità di sottoscrizione e politica di distribuzione dei proventi

Per investire devi sottoscrivere un tot di quote del fondo, corrispondenti alla cifra che hai intenzione di versare. L’investimento minimo iniziale è piuttosto basso, 100 €.

La sottoscrizione può avvenire in qualsiasi momento con versamento in un’unica soluzione (PIC) o tramite l’adesione ad un piano di accumulo (PAC).

È possibile, in qualsiasi momento, chiedere alla SGR il rimborso totale o parziale delle quote possedute. Il valore del rimborso è determinato in base al valore unitario delle quote in quel momento, perciò se disinvesti cerca di farlo quando ti conviene economicamente!

La politica di utilizzo dei proventi è del tipo ad “accumulazione”, vuol dire che gli utili maturati ogni anno non sono distribuiti tra i partecipanti ma vengono accumulati e reinvestiti nel fondo stesso.

Prospetto dei costi 

Questo paragrafo del KIID è molto importante. L’impatto delle spese determina la reale convenienza del prodotto. Se il fondo rende molto, ma poi i costi di gestione si mangiano tutto il rendimento, allora non è un grande affare.

Vediamo quali sono le spese che devi sostenere:

  • Spesa di sottoscrizione, max il 4,00% della cifra versata;
  • Spesa di rimborso quando si esce dal fondo, non prevista;
  • Spese correnti prelevate dal fondo ogni anno, pari all’1,87% del patrimonio;
  • Commissioni di performance prelevate dal rendimento raggiunto, non dichiarate.

Inoltre se volessi approfondire, ti consiglio di scaricare il nostro report gratuito in cui ti spieghiamo come prodotti troppo costosi possono divorare il tuo patrimonio “silenziosamente”.

Rendimenti storici

Il grafico con i rendimenti passati può essere molto utile se letto correttamente. Prima di tutto devi capire che le performance storiche non sono indicative di quelle future, quindi non possono dirti quanto renderà l’investimento.

Però sono importanti per capire l’andamento che il fondo ha avuto negli ultimi anni, e se la gestione è stata efficace nel raggiungere gli obiettivi preposti.

Il grafico ci dice che il fondo Arca Azioni Italia P è riuscito, negli anni, a seguire da vicino il benchmark di riferimento, con alti e bassi che sono stati un riflesso della volatilità del mercato.

Non ci sono state, almeno negli ultimi 5 anni, performance migliori del parametro di riferimento, e quando il mercato è andato in perdita, il fondo ha fatto anche peggio.

Scenari di performance

Di seguito ti riporto gli scenari di performance indicati nel KID. Questi scenari vengono calcolati in automatico utilizzando dei modelli matematici e tengono conto anche dei costi diretti del fondo: di conseguenza, possono variare tra le varie classi del prodotto.

Consideriamo un periodo di detenzione raccomandata di 7 anni e un investimento di 10.000€.

Vediamoli:

Scenario Uscita dopo 1 anno Uscita dopo 7 anni
Stress -88,72% -34,56%
Sfavorevole -33,58% -1,18%
Moderato 1,80% 4,82%
Favorevole 50,68% 9,01%


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Opinioni di Affari Miei sul fondo Arca Azioni Italia P

In conclusione, conviene investire nel fondo azionario italiano?

Dipende da tanti fattori, anzitutto da qual è la tua propensione al rischio. L’investimento è da evitare in assenza di un’elevata propensione al rischio e senza un orizzonte temporale di molti anni a disposizione.

Siccome il fondo non diversifica adeguatamente sul piano geografico, sarebbe meglio non utilizzare tutti i tuoi risparmi nell’acquisto di queste quote. Vedi piuttosto l’investimento come una fetta della tua torta di attività finanziarie ben diversificate.

Personalmente preferisco i fondi che effettuano una diversificazione su scala globale, tuttavia, se hai fiducia nel nostro paese, il fondo Arca è un ricco paniere di aziende italiane che operano in diversi settori dell’economia: finanziario, dei servizi, dei beni di consumo, industriale, IT, energetico, sanitario ecc.

Il fondo non va assolutamente bene se hai un orizzonte temporale di breve periodo e un profilo di rischio molto basso. In questo caso forse sarebbe meglio orientarsi su altri strumenti.

La formazione viene prima di tutto

Se pensi che investire in un fondo comune come Arca Azioni Italia P sia la cosa migliore, mi auguro che alla base della tua preferenza ci sia una solida pianificazione degli investimenti.

La strategia viene prima della scelta dei mercati e degli strumenti finanziari. Ma per costruire una strategia efficace è indispensabile formarsi, o avvalersi dell’aiuto di un professionista.

Se ti interessa capire di più su questi prodotti, abbiamo un report gratuito in cui spieghiamo le criticità di questi prodotti in dettaglio: leggerlo potrebbe aiutarti a risparmiare migliaia di euro ogni anno.

Nella nostra strategia d’investimento preferiamo utilizzare fondi a gestione passiva, ovvero gli ETF, che sono dei fondi d’investimento ma sono quotati in Borsa. Hanno costi estremamente più bassi, si acquistano in autonomia e si limitano a replicare un indice anziché batterlo: questo significa solitamente performance migliori e soprattutto una consapevolezza totale di come verranno investiti i tuoi soldi.

Altre risorse utili

Se vuoi ampliare il discorso che abbiamo iniziato riguardo alla gestione dei risparmi, e se desideri migliorare le tue conoscenze nel campo degli investimenti, allora puoi appoggiarti a queste risorse:

Non mi resta che augurarti un buon investimento e sperare che investirai anche sulla tua formazione.

A presto!


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Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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