Obbligazione ENI 2023, Opinioni: Conviene Investire sul Bond a Tasso Fisso?

Hai sentito parlare della nuova obbligazione ENI 2023? ENI ha infatti annunciato l’avvio dell’offerta al pubblico delle prime obbligazioni destinate appunto al pubblico e agli investitori in Italia.

Ma conviene investire?

Oggi vedremo proprio le caratteristiche di questo nuovo bond, i vantaggi e gli svantaggi, e infine troverai anche le mie opinioni a riguardo.

Cominciamo!

In Questo Articolo Si Parla di:

Le caratteristiche del bond

ENI sta vivendo un periodo molto fortunato, visto che continua a inanellare performance positive, avendo sfiorato il 12 gennaio 2023 i 14,50 euro e battendo anche il FTSE Mib grazie soprattutto al rally del petrolio.

Oltre alle performance positive però, Eni resta sotto l’attenzione degli investitori e degli analisti dal momento che ha annunciato l’offerta di obbligazioni per il retail italiano.

L’offerta è l’Eni Sustainability-linked 2023/2028.

Siamo davanti a un bond con durata pari a 5 anni quindi, e un valore complessivo di 1 miliardo di euro, anche se, in caso di un eccesso di domanda, l’offerta potrà essere aumentata sino ai 2 miliardi di euro.

Importante sottolineare come queste obbligazioni continueranno a seguire l’obiettivo importantissimo di finanziare ulteriori fabbisogni nonché quello di diversificare ancor di più le fonti finanziarie.

Quando è cominciata l’offerta?

L’offerta dei bond ENI ha preso il via il 16 gennaio 2023, con la  possibilità di aderire on-line (ovvero mediante comunicazione a distanza) fino a venerdì 20 gennaio 2023.

Le obbligazioni ENI saranno quotate sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (MOT) e avranno codice ISIN: IT0005521171.

Tuttavia, Intesa Sanpaolo e Unicredit, ovvero responsabili del collocamento, hanno disposto la chiusura anticipata dell’offerta al 20 gennaio 2023 alle ore 17.

ENI ha comunicato l’ammontare dell’offerta pubblica, che ammonta a 2 miliardi di euro.

La durata

Come abbiamo già anticipato la durata del bond ENI è di 5 anni, con decorrenza dal 10 febbraio 2023 e il rimborso del capitale che avverrà il 10 febbraio 2028, ovvero esso verrà rimborsato interamente alla scadenza del prestito.

Inoltre il lotto minimo sottoscrivibile è pari a 2.000 euro, ovvero a 2 obbligazioni, con la possibilità di effettuare ulteriori incrementi almeno pari ad un’obbligazione, ovvero di altri 1.000 euro.

Il rendimento

Le obbligazioni pagheranno ai sottoscrittori, annualmente e in via posticipata, interessi a tasso fisso sulla base del tasso di interesse nominale annuo lordo. Tale tasso dovrà essere almeno pari al 4,3%, ovvero al tasso minimo fissato.

Cedola e sostenibilità

Vale la pena aggiungere un’informazione importante.

ENI ha infatti fatto sapere che l’ultima cedola, che sarà pagata il 10 febbraio 2028 (ovvero alla scadenza dell’obbligazione) sarà collegata al conseguimento di due obiettivi legati alla sostenibilità.

Nello specifico parliamo dell’incremento della capacità installata da fonti rinnovabili fino a raggiungere un valore pari o superiore a 5 GW al 31 dicembre 2025, e della riduzione delle emissioni nette di gas serra ad un valore pari o inferiore a 5,2 MtCO2eq al 31 dicembre 2025.

Se verranno raggiunti questi due obiettivi, il tasso di interesse nominale annuo lordo resterà invariato fino alla scadenza delle obbligazioni.

Nel caso in cui invece non dovesse essere raggiunto anche uno solo dei due obiettivi, allora il tasso di interesse della cedola che verrà pagata alla scadenza verrà incrementato dello 0,5%.


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Il rating

ENI ha richiesto anche alle agenzie di rating, quali Fitch, Moody’s e S&P Global, l’assegnazione di un rating alle obbligazioni che emetterà a partire dal 16 gennaio.

Possiamo dire già che i rating attesi sono:

  • “A” per Fitch;
  • “Baa1” per Moody’s;
  • “A” per S&P Global.

Essi verranno comunque assegnati alla data di pagamento delle obbligazioni.

La tassazione

Per quanto riguarda gli investitori individuali residenti in Italia, gli interessi derivanti dalle obbligazioni maturati durante il periodo di detenzione delle stesse sono soggetti ad un’imposta sostitutiva del 26%.

Le mie opinioni

Commercialmente mi sembra una mossa molto intelligente da parte di ENI che, comprendendo la “fame” che c’è – a mio avviso miope e finanziariamente non lungimirante ma questo è il mercato – quest’anno di obbligazioni a reddito fisso, tira fuori un bond indirizzato ai privati.

Consideriamo che:

  • ad oggi sappiamo che il tasso minimo sarà del 4,3% con tassazione al 26% e non 12,5% tipo BTP, il netto minimo è 3,18%;
  • qualsiasi “stupido” ETF obbligazionario che un investitore un minimo evoluto può trovarsi in portafoglio sta comprando a mani basse obbligazioni di questo tipo e lo farà con calma, senza necessità di scervellarsi. Persino i fondi della banca, su questi pixel spesso criticati, faranno lo stesso;
  • la cedola non è fiscalmente efficiente e non ci permette di sfruttare appieno l’interesse composto;
  • comprando titoli del genere con scadenza breve stiamo scommettendo che l’inflazione si abbasserà in poco tempo al di sotto del 3,18% netto minimo che porteremo a casa;
  • le obbligazioni corporate sono SEMPRE più rischiose delle obbligazioni statali: ho visto al volo che sul mercato secondario c’è qualche BTP a 5 anni che si avvicina al 3%;
  • sicuramente mi sto dimenticando di qualcosa mentre scrivo ma aggiornerò questo articolo 😉 ;

Ciò detto, sono pronto a scommettere che appena avanzerò qualche dubbio sui social o qui sul blog sarò travolto da gente che dirà: “Eh si, ma…però secondo me che non ne capisco niente sbagli” (il “ma però è una ricostruzione sgrammaticata voluta, ndr) e/o menate del tipo: “Meglio il 4, qualche cosa che niente” o, ancora: “Le azioni stanno perdendo, almeno così non perdo“.

Tutto questo mentre l’azionario mondiale, in un anno “brutto” come il 2022, ha perso appena il 14,19 per cento dopo che l’anno prima aveva guadagnato il 29%.

Ma quindi non ha senso investire?

Non sto dicendo questo, anche perché non voglio far cambiare idea a chi si è già convinto in senso affermativo.

Sto dicendo che questa obbligazione non mi sembra niente di eccezionale tale per cui un investitore con un minimo di consapevolezza debba prendersi lo scomodo di detenerla direttamente in portafoglio.

Acquistare piccoli importi non comprometterà la stabilità finanziaria di chi lo farà a patto che:

  • non comincerà il giorno dopo a guardare il prezzo e chiedersi cose del tipo: “Che faccio, vendo?”, “Oh la BCE sta cambiando i tassi, e adesso?”, “Sono in rosso, oddio che succede?”, “Sono in attivo, vendo e faccio plusvalenza?“. Un investitore avveduto potrebbe mettersi a ridere ma, per esperienza, posso dire che succede SEMPRE su qualsiasi strumento finanziario;
  • non investirà percentuali troppo significative del proprio patrimonio evitando di esporsi ad un rischio troppo elevato di concentrazione.

Personalmente, non mi sarei neanche accorto dell’esistenza di questo bond (come di migliaia di altri bond) se ENI non avesse fatto pubblicità e in decine non mi avessero chiesto subito un parere in privato.

Proprio per questo, a livello individuale, non sono particolarmente attratto: qui ho approfondito i pro e i contro dell’investimento.

Ulteriori risorse utili

Se vuoi investire in obbligazioni, puoi cominciare dalla guida generale.

Ti lascio anche delle guide che potrebbero esserti utili per cominciare il tuo percorso d’investimento:

Buon proseguimento su Affari Miei!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

14 Commenti

Colognese · 16 Gennaio 2023 alle 19:58

cose che fanno riflettere.

    Claudio · 17 Gennaio 2023 alle 15:18

    A mio modesto parere, se uno vuole acquistare questa obbligazione, potrebbe anche attendere quando è stata quotata nel mercato. Magari riesce acquistarla ad un prezzo inferiore di quello dell’emissione.

Marco · 16 Gennaio 2023 alle 13:46

Buongiorno, quante le conviene la propaganda degli EFT?

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    Davide Marciano · 16 Gennaio 2023 alle 20:21

    Ciao Marco,

    ZERO perché non prendo soldi da nessuno se non dai clienti che acquistano i nostri servizi.

    Quanto conviene alle banche vendere queste obbligazioni, invece?

    Te lo dico io: molto, basta fare una ricerca ed è tutto pubblico.

    Lato nostro non abbiamo problemi a recensire positivamente singole azioni o obbligazioni quando c’è una convenienza che qui, francamente, non vedo.

    Ma, come ho già scritto, non devo farti cambiare idea. Vuoi acquistare? Fai pure, basta che non pretendi di avere ragione o vieni ad insinuare scemenze prive di fondamento.

    Cordialità.
    Davide Marciano

karl · 15 Gennaio 2023 alle 18:35

Buonasera,
Volevo fare presente che il bond in oggetto ha un rating migliore del Btp e che lo stato è azionista di Eni con il 30% direi che in questo caso il” corporate “non è più rischioso di un Btp.
Volevo aggiungere che se un investitore deve impostare i suoi investimenti per performare meglio dell’inflazione ( 10,6%) si debba assumere un rischio molto alto . L’investimento in titoli obbligazionari potrebbero essere interessanti in quanto oggi offrono rendimenti che solo un’anno fa ce li sognavamo, quindi per un investitore che ha un’ottica di investimento medio lungo e desidera avere una piccola rendita mensile potrebbe essere interessante. Poi che ci sia qualcosa che rende di più non lo metto in discussione , come lei ben sa tutto deve essere in linea con il propio profilo di sopportazione del rischio negli investimenti finanziari.

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    Davide Marciano · 16 Gennaio 2023 alle 8:45

    Grazie per il commento,

    giusto alcuni appunti:

    – è vero quanto dice ma l’obbligazione è corporate, lo Stato è azionista ma non è scritto da nessuna parte che risponde illimitatamente delle attività della società. Detto terra terra per chi ci legge: se l’azienda dovesse fare un buco super miliardario, non è detto che lo Stato lo ricopra. Poi siamo nel Paese dei balocchi di Alitalia e simili e questo può sembrare probabile ma non è un passaggio obbligato;

    – anche sul tema della rendita ci andrei con i piedi di piombo: un investitore con 300k porterebbe a casa a stento 9k e sarebbe FOLLE destinare tutto a questo bond. Immaginiamo gente con patrimoni più piccoli: che rendita si portano a casa, i soldi per comprare il caffè al bar? C’è anche chi lo fa, il livello di educazione finanziaria in Italia è imbarazzante: però non è un obiettivo finanziario sensato e/o comunque in tanti casi si potrebbero ottenere risultati migliori. Per chi volesse approfondire qui c’è articolo + video: https://www.affarimiei.biz/crescita-personale/vivere-di-rendita

    – l’inflazione non si sconfigge in un anno: se ragioniamo a breve termine non è scontato ottenere più del 10,6%. Nel lungo termine l’inflazione si sconfigge sempre e solo con l’investimento azionario, FINE. Tutte le altre soluzioni sono un po’ il gioco delle tre carte per ingannare il tempo;

    – la storia del profilo di rischio associato alle obbligazioni ha fatto perdere MILIARDI a un sacco di gente: Parmalat, Venezuela, Lira Turca e tante altre situazioni sono casi di scuola. Non è il caso di Eni che si presenta benissimo rispetto a queste situazioni ma, didatticamente, ricordiamo sempre che investire in obbligazioni non è uguale a investire sicuro. Per approfondire: https://www.affarimiei.biz/investire-in-obbligazioni-talk/60903

    Mi ha fatto piacere approfondire, l’intervento mi ha dato modo di aggiungere altre considerazioni.

    Un caro saluto,
    Davide Marciano

      karl · 16 Gennaio 2023 alle 12:55

      Buongiorno,
      Mi ha fatto piacere anche a me leggere la sua risposta.

      Volevo spiegare meglio il tema della rendita mensile, per brevità di spazio mi sono espresso in modo non preciso. Ipotizzando di avere un patrimonio di 100K euro e voler una rendita mensile per pagare magari delle spese non previste o la bolletta del gas o una parte della rata del mutuo.
      il mercato obbligazionario oggi o meglio 6/7 mesi fa offriva delle opportunità per costruire un portafoglio obbligazionario con titoli di rating anche superiore ai ns Btp penso a titoli di stato con rating AAA o AA ( Germania /Austria ecc.) che appunto 6/7 mesi fa quotavano abbondantemente sotto la pari questo con rendimenti che erano inimmaginabili e inoltre permetterebbe anche di avere un guadagno sul corso dei titoli quando l’inflazione arriverà al target del 2% . ovviamente si può inserire anche dell’azionario con degli ETF su gli indici azionari per dare un pò di vivacità al portafoglio…..
      Poi come si sa pasti gratis in borsa non ce ne sono.

      Grazie per la sua risposta .

Umberto · 15 Gennaio 2023 alle 18:00

io preferirei scadenze brevi (fine 2023 o inizio 2024), in attesa del pivot sui tassi, che non sappiamo quando ci sarà. Addirittura sarebbe meglio investire la liquidità in un conto deposito a tre o sei mesi, in modo da avere i soldi a disposizione per entrare più avanti in titoli obbligazionari (di stato preferibilmente), a tassi superiori al 5%

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    Davide Marciano · 16 Gennaio 2023 alle 8:46

    Buongiorno Umberto,

    la mia visione non entusiasta di questa obbligazione e, in generale, dei bond statali per cui tutti vanno pazzi è legata a considerazioni simili alle tue.

    Non è (ancora) il momento.

    Un caro saluto,
    Davide Marciano

Mauro · 15 Gennaio 2023 alle 10:10

Buongiorno
Ottima lettura chiare anella veloce e soprattutto
Molto chiara ( elementare ) da capire così bisogna
Parlare nel mondo degli investimenti
Continui così a dare notizie e chiarezze a coloro che
Vogliono saperne di più grazie grazie 1000
Mauro Mig

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    Davide Marciano · 15 Gennaio 2023 alle 14:03

    Buongiorno Mauro,

    Affari Miei è nato nel 2014 proprio per fare chiarezza nel mondo finanziario che si nasconde sempre dietro tecnicismi e parole difficili.

    Noi parliamo in maniera semplice, consapevoli del fatto che la stragrande maggioranza degli Italiani nella vita fa altro e vuole capire: altrimenti non sarebbe qui.

    Per capire bisogna semplificare, senza mai banalizzare: anche la semplificazione, infatti, è un’arte.

    Un caro saluto.
    Davide Marciano

PAOLO PAGGI · 14 Gennaio 2023 alle 20:44

Quindi btp classici no btp Italia no obbligazioni tasso fisso Eni nemmeno nonostante abbiano un rating A- superiore ai btp e in caso di ribasso dei tassi di interesse si possono vendere in guadagno e compensare minus cosa che con gli etf nn è possibile.. X togliere liquido dai conti per un risparmiatore tranquillo sono l’ideale tenendo conto che se c’è inflazione come nel 2022 nessun investimento è vincente ma si devono limitare le perdite.. Qui nn ci sono commissioni x dosi controllate tenendo conto che si andrà a riparto e quindi ne ordino 10k me ne danno 4k nn ci vedo problemi.. 5 anni nn sono molti.. Se inflazione rientra guadagni altrimenti se hai titoli a cedola variabile compensi..

PAOLO PAGGI · 14 Gennaio 2023 alle 19:35

Ok quindi tasso fisso no btp Italia legato all’inflazione no.. Etf si.. Ma chi compra x portare a scadenza e prendere gli interessi nn guarda al movimento del prezzo.. E soprattutto compra qui un corporate con un rating superiore ai tds italiani.. E tra l’altro anche in ottica speculativa se i tassi scendono il prezzo sale e se lo vendo compenso minusvalenze mentre con etf nn è possibile ci pago sempre il 26 di tasse.. Con l’inflazione ogni investimento è perdente intendo inflazione maxi come nel 2022 che tra l’altro Bce prevede ancora al 6 nel 2023 ma sti soldi da qualche parte vanno pure messi e tolti dai conti correnti.. Ci sono diverse obbligazioni bancarie ben più remunerative appena uscite illimity i crea Unicredit bancobpm purtroppo tutte con lotto 100k..per cui ci si deve accontentare. Altrimenti chi è bravo faccia trading e un 3 lo porta a casa in un giorno.. Per il tranquillo risparmiatore per quantità limitate già sapendo che se ne ordino 10k me ne danno 4 con il riparto come sempre successo sono un bond da prendere.. Come quello della cdp che pagava euribor 3 mesi piu 1.91 ad esempio

    maurizio · 16 Gennaio 2023 alle 9:47

    Buongiorno come sempre la realtà è in mezzo. Cioè dipende come spesso affermano i consulenti finanziari indipendenti………tutto dipende……..dal rischio, dagli obbiettivi finanz, dall’età, dalla disponibilità,,,,,,,,,,,,,ecc……….. è vero che dipende ma penso sia anche vero che sul dipende ci marciano molto……..
    In ottica di diversificazione e per una persona con basso rischio e che volesse investire una piccola parte del patrimonio non vedo nulla di male ad acquistare questa obbligazione. Anche per avere un piccola entrata che sommata alle altre (magari con titoli stato ,cedole, dividendi in etf……può avere mensilmente un qualcosa di interessante) può essere utile. L’importante è il quadro generale del portafoglio e gli obiettivi, se di integrare la pensione sarà sviluppato in un certo modo rispetto a un giovane e cosi via——tutto dipende certo ma le considerazioni si possono fare……. per chi vuole integrare es. pensione tra cedole dividendi con vari strumenti finanziari e anche strumenti ad accumulo penso possa entrare nel portafoglio di molti……..ciao e buon investimento

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