Perché il BTP Italia è Una Bidonata…anche nel 2023!

In questo periodo di grande incertezza sui mercati, gli investitori interessati a proteggere il patrimonio sono in cerca disperata di soluzioni: il mercato azionario nel 2022 ha zoppicato, i bond non offrono un vero rendimento al netto dell’inflazione e le criptovalute…le criptovalute che dovevano “difendere dall’inflazione” sono così tanto in rosso rispetto ai fasti di un tempo nemmeno molto lontano che nemmeno 10 anni di inflazione porterebbero a così tanta perdita di potere d’acquisto.

Bene.

Chi bussa alla porta quando le persone non sanno a chi affidare i loro soldi? Ma certo: chi ne ha sempre bisogno, le casse pubbliche. E come farlo, se non con un bel BTP Italia indicizzato all’inflazione?

Per chi se lo fosse perso, nel 2022 ci sono state nuove emissioni di questi titoli di Stato e nel 2023, a marzo, è in arrivo un nuovo appuntamento che porterà sicuramente molte persone ad interrogarsi sulla convenienza dello strumento.

Nuovi BTP Italia, solite “bidonate” per i risparmiatori

Il BTP Italia in collocamento da oggi, 6 marzo alle ore 9, avrà una durata di 5 anni, ed è previsto anche un premio fedeltà pari all’8 per mille, per chi acquisterà il titolo e lo deterrà fino alla scadenza, ovvero fino al 2028.

In più c’è in palio una cedola minima che è appena stata resa nota (è stata comunicata infatti nella tarda mattinata del 3 marzo ed è fissata al 2,00%), a cui si aggiungerà una parte variabile, ancorata all’inflazione che potrebbe ingolosire chi spera addirittura in prime cedole vicine al 10%.

A molti, già nelle emissioni del 2022, è sembrato un’ottima opportunità in un periodo come questo, ma la chiave è proprio questa: il periodo. Oggi che l’inflazione è ai massimi degli ultimi tre decenni, comprare un bond indicizzato all’inflazione significa quasi sicuramente pentirsene tra 2-3 anni.

La regola base dei mercati è “compra basso, vendi alto”. Non solo chi ha acquistato o acquisterà il BTP Italia lo farà in corrispondenza del picco più alto mai toccato dall’inflazione della Moneta Unica: lo ha fatto o lo farà sapendo che l’inflazione non potrà mai crescere significativamente più di così, perché chi fa le regole del gioco ha già deciso di avere un target più basso.

Certo, potrebbe arrivare un’altra pandemia. Certo, potrebbe scoppiare una guerra catastrofica. Certo, potrebbe esplodere una maxi crisi finanziaria per qualunque motivo. 

In questi casi la BCE sarebbe nuovamente costretta a far lavorare le stampanti a pieno regime, ma sono situazioni talmente improbabili che non stiamo nemmeno parlando di speculazione. Stiamo letteralmente parlando di fare profezie, più che investimenti.

Il BTP Italia rimane assolutamente geniale dal punto di vista della cosa pubblica: sono sicuro che avrà un buon riscontro, perché in un Paese poco acculturato dal punto di vista finanziario, questo è il prodotto giusto tirato fuori al momento giusto.

Si prospetta una buona raccolta, con una spesa molto piccola in cedole nel lungo termine. Quantomeno, più piccola di quella necessaria per pagare le cedole dei BTP classici a 10 anni che oggi hanno rendimenti molto alti. E quelli no, non potranno scendere insieme all’inflazione.

Ecco in due parole cosa c’è da sapere sui BTP Italia, una delle migliori mosse di marketing finanziario della storia italiana… e uno dei peggiori investimenti da fare oggi.

Il governo vuole “premiare” i cittadini e rendersi indipendente rispetto alla finanza internazionale

Un messaggio che il nuovo esecutivo sta facendo trapelare in maniera neanche tanto velata è che favorire l’acquisto di BTP da parte dei cittadini italiani servirebbe al Paese.

In questo modo, seguendo il filo del ragionamento, l’Italia sarebbe indipendente rispetto alla “speculazione internazionale” e, in generale, rispetto a tutti quei soggetti (spesso normalissimi investitori come noi che non risiedono nel Bel Paese) che, guardando alle disastrate finanze pubbliche italiane, si domandano come possa fare il nostro Paese a non fallire senza scelte dolorose.

Come attirare i risparmiatori italiani, per natura timorosi e poco educati finanziariamente?

Promettendo loro una bella cedola con zero rischio in un momento di incertezza che, nella mente dei più, dura ormai dal 2008 dato che se leggiamo i quotidiani siamo praticamente in crisi da più di un decennio.

Dov’è il trucco? Ovviamente nella promessa di “sovranità del debito” che, oltre ad avere una deriva quasi sudamericana, nasconde un trappolone che non fa che alimentare la mia opinione preoccupata espressa già in altre occasioni: cosa vuol dire “il debito pubblico in mano agli italiani”?

Lo spiego terra terra, come piace fare a me da anni: significa mani libere per il governo, qualsiasi esso sia, per ristrutturare il debito stesso.

La spesa pubblica italiana è insostenibile per tutta una serie di ragioni che non posso spiegare in questo articolo – rischierei di appesantirlo – ma che si possono sintetizzare in:

  • eccessiva spesa per le pensioni rispetto al PIL, siamo oltre il 16%. Per quanto sia brutto dover sottolineare questo aspetto, in Italia molte persone percepiscono pensioni più elevate rispetto a quanto hanno versato e la forza lavoro sta calando drammaticamente: i contributi dei lavoratori attuali non bastano, ogni anno è necessario prelevare soldi dalla fiscalità generale per mantenere l’INPS e, dato che i soldi sono sempre pochi, lo stato fa deficit, cioè finanzia le spese a debito. Le cose sono due: o aumenta il PIL, cosa che purtroppo non succede da oltre un decennio in maniera importante escluso l’ultimo biennio, o si taglia la spesa pensionistica, cosa che i politici non faranno mai fino a che non saremo con un piede nella fossa;
  • crisi demografica: si fanno sempre meno figli, la forza lavoro diminuisce e l’immigrazione non rappresenta una soluzione al momento sostenibile;
  • sprechi della pubblica amministrazione: concordiamo tutti, compresi i “fanboy dei BPT“, che lo Stato Italiano sia gestito in maniera dissennata e clientelare con i partiti politici che si alternano comprando voti a suon di promesse devastanti che, non a caso, hanno prodotto l’enorme debito pubblico di cui si parla spesso.

Ora, dato che stiamo parlando di soldi (i tuoi e i miei risparmi privati), la domanda che dovremmo farci è: questo Paese è meritevole di credito?

E, soprattutto, faresti credito ad un Paese che vuole “avere le mani libere” rispetto ai creditori internazionali cosa sta progettando secondo te?

Ovviamente una bella ristrutturazione del debito con taglio di cedole, dilazioni o riduzioni sugli importi da restituire ai creditori stessi “autoctoni”.

Il tutto senza saltare per aria con la speculazione, pensano gli strateghi di questo progetto, perché essendo tutto il debito in mano agli Italiani sarà…”cosa nostra“.

Tu presteresti i soldi ad un tuo amico pieno di debiti che sta valutando di acquistare un biglietto aereo per fuggire dall’altra parte del mondo?

Perché comprare BTP questo è, né più e né meno.

Ulteriori risorse utili

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

68 Commenti

Ales · 10 Marzo 2023 alle 9:12

Allora chi ha lavorato 20 anni gli vogli9no pure dare 1000 euro…..giusto ma chi ne ha fatti più di 40 almeno 2000 ….le pensioni dei politici…amministratori pubblici mosyltruose e la tutela di quelle dei sindacati e pure voi giornalisti DA VERGOGNARSI !!!

Ferdinando · 5 Marzo 2023 alle 11:01

Davide, il tuo articolo mi sembra contraddittorio: prima sostieni che non ci sarà una crisi finanziaria, poi che l’ Italia fallirà. Se l ‘ Italia dovesse ristrutturare il debito, non credi vi sarebbe un effetto domino sui mercati?. In Italia c è un avanzo primario di bilancio ed una ricchezza finanziaria dei cittadini pari al doppio del debito pubblico, senza considerare la ricchezza custodita in canali non ufficiali. Anziché farci fallire, la troika (ricordiamoci cosa è successo in Grecia, Portogallo ed Iralanda nel 2011), taglierebbe le pensioni, licenzierebbe i dipendenti pubblici ed introdurrebbe una maxi patrimoniale, soluzione da sempre caldeggiata dalla Germania, in maniera più o meno esplicita.Il nostro debito non sta solo nelle tasche dei politici corrotti, ma anche in quelle di molti di noi: pensionati, dipendenti pubblici (ne abbiamo una enormità), evasori fiscali, appaltatori di opere pubbliche ecc. Investire nel debito sovrano vuol dire percepire rendimenti elevati e dare una mano ad una Nazione generosa con molti dei suoi figli. Forse, per raggiungere una maggiore autarchia finanziaria, andrebbero introdotti prodotti meno redditizi, ma non soggetti alle oscillazioni di mercato, simili ai buoni postali o ai depositi bancari svincolabili. Come tu ben sai, il risparmiatore vuole avere la certezza di poter avere in ogni momento la disponibilità dei soldi, senza il rischio di incorrere in perdite. Buona Domenica Ferdinando

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    Davide Marciano · 5 Marzo 2023 alle 18:31

    Ciao Ferdinando,

    in realtà nella prima parte dell’articolo c’è un corsivo in cui non faccio un’affermazione netta, anzi. E ciò che dico è coerente: se la BCE riprende a stampare i tassi scendono e, a maggior ragione, il concetto di “bidonata” del titolo si avvera ancora più rapidamente.

    Io mi limito a scrivere quello che vedo e, in questo caso, è evidente che ci sia una volontà politica di concentrare il debito nelle mani dei cittadini al fine di poter controllare meglio il debito stesso in futuro ove mai diventasse insostenibile.

    Non è detto che ciò accada, non se lo augura nessuno: qui c’è uno dei rischi principali dello strumento. Basta saperlo, così da non saltare dalla sedia quando (speriamo mai) la situazione descritta si presenterà.

    Se fossi un “potere forte” interessato al declino dell’Italia come quelli, reali e immaginari, che piacciono tanto agli appassionati del tema, mi sentirei paradossalmente garantito da questa cosa: l’Italia si terrebbe in piedi da sola, a spese dei propri risparmiatori.

    Un caro saluto,
    Davide

    Ferdinando · 6 Marzo 2023 alle 20:36

    Grazie di avermi risposto. Ti stimo, ma non condivido la tua opinione sui Btp. Il trasferimento di ricchezza tra privato e pubblico non si realizza invogliando i cittadini ad investire in titoli di stato con L’ intento di bidonarli. C è un modo estremamente più semplice e meno dolorosa per tutti, L imposta patrimoniale. L insolvenza sarebbe un disastro per tutti: il Tesoro perderebbe L accesso ai mercati (chi presterebbe i soldi ad un bidonista? E quali tassi pretenderebbe?) e, conseguentemente, non si potrebbero più pagare pensioni, stipendi e servizi. Il pressoché certo fallimento di banche e assicurazioni manderebbe sul lastrico azionisti, obbligazionisti e risparmiatori. Tutte le aziende andrebbero in profonda crisi sia perché tracollerebbero i consumi sia perché anche per esse L ‘ accesso al credito diventerebbe quasi impossibile. Tutti dovremmo tornare a zappare la terra e a pascolare le pecore. È bene precisare che il crack non coinvolgerebbe i soli cittadini italiani, che ad oggi detengono una percentuale minima del debito pubblico che secondo previsione poco realistiche dell’ attuale Governo potrebbe raggiungere il 25 – 30%,ma una miriade di investitore internazionali soprattutto istituzionali
    Che sicuramente non si fiderebbero più di noi. Ovviamente non sostengo che avere un paniere di bond diversificato sia sbagliato, ma semplicemente che la ristrutturazione del debito italiano è una ipotesi remota che tutti dovremmo augurarci che mai avverrà. Tra L altro il fallimento dell Italia probabilmente provocherebbe un trambusto su tutti i mercati. Condivido che i titoli indicizzati all’ inflazione ora sono poco attraenti

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      Davide Marciano · 7 Marzo 2023 alle 10:07

      Ciao Ferdinando,

      grazie del commento.

      Nessuno vuole il peggio, anzi, speriamo che non accada mai.

      Per il resto, come ho detto anche in diretta ieri sera su YT, ognuno può fare quel che ritiene opportuno con i propri soldi: l’importante è non cercare a tutti i costi di voler convincere il prossimo delle proprie opinioni.

      Ciò vale soprattutto per quelli che “Non capisco niente di finanza ma…” che, ad ogni giro di BTp, vengono qui a insultarmi e/o commentare con pensieri fuorvianti.

      Un caro saluto,
      Davide

Giuseppe · 9 Febbraio 2023 alle 1:07

Io credo funzioni cosi: se al momento di acquistare un btpi l’inflazione rispetto al semestre precedente era più 4 per cento e nel semestre successivo più 2 non si da luogo ad una cedola di rivalutazione del capitale mentre se il semestre dopo l’inflazione risale diciamo a più 5 rispetto all’ultimo più 2 allora si da luogo al pagamento del più treper cento di differenza.Qualcuno mi corregga se sbaglio.

Francesco · 10 Novembre 2022 alle 19:08

Buongiorno signor Marciano, ho preso il btp Italia scadenza maggio 25 e anche quello con scadenza novembre 30. Il calcolo dell’inflazione dei due btp è diverso, giusto? In banca mi hanno detto che il calcolo viene fatto dalla differenza dall’indice di inflazione attuale meno l’indice di partenza dei due Btp. Quindi se l’indice attuale fosse per ipotesi 115 e quelli di partenza dei btp 105 e 107, avrei un ‘inflazione nel primo 115-105=10 e nel secondo 115-107=8. Volevo una conferma da lei se il funzionario della banca mi ha fatto il giusto ragionamento. Grazie del suo tempo e buona serata
Francesco

roberto · 9 Novembre 2022 alle 8:13

Ricordero’ sempre la visita che mio zio, grosso commerciante di fucili da caccia di una notissima azienda italiana, fece al direttore della sua banca in merito a degli investimenti da fare. Avevo circa 20 anni (oggi ne ho 60 e sono altri tempi lo so!) e dopo un gran parlare, il direttore propose a mio zio un affare strepitoso con rendimento del 9% netto. Mio zio allungo’ la mano al direttore come per concludere l’affare ma gli disse: “direttore se mi da il 7% netto l’altro 2% ve lo lascio in regalo…………….non si fece nulla!!!

    WNZO · 28 Novembre 2022 alle 15:58

    O Lei ricorda male o Suo zio era un esperto in fucili , ma non in finanza .
    Nel 1982 dei semplicissimi Bot annuali , rendevano il 19% ed io , appunto ero direttore di banca. Forse avrei dovuto incontrarlo io Suo zio

MARIO · 3 Novembre 2022 alle 16:58

tralasciando il rischio fallimento italia (che reputo ormai improbabile dopo la trasformazione della BCE da parte di Draghi), attualmente il tasso annuo di un BTP tasso fisso con scadenza 2030 è circa il 4%. Quindi se l’inflazione rimarrà anche costante al 2,5% per tutti gli anni i 2 BTP avranno rendimento simile, se l’inflazione sarà inferiore è meglio il BTP classico, se l’inflazione sarà maggiore al 2,5 sarà meglio il BTP Italia. Un appunto, basta anche un anno di iperinflazione per far pagare una super cedola al BTP italia che potrebbe coprirebbe tutte le future cedole più basse rispetto al BTP classico.

Queste sono tutte le possibili situazioni future, in base a quello che pensate scegliete quello che meglio credete. Diciamo che un’inflazione oltre il 2,5% costante non è impossibile (anzi visto l’andazzo è anche probabile), ciò non toglie che non sono da escludere nemmeno brevi periodi di deflazione in caso di recessione.

Un vantaggio del BTP classico è che in caso di recessione e abbassamento dei tassi, le quotazioni partiranno a razzo e si guadagnerà parecchio in conto capitale con possibilità di vendita immediata, con il BTP italia è quasi impossibile questa situazione ma si guadagnerà di più se l’inflazione dovesse rimanere tra 3 o 4%.

Il mio consiglio è di dividere il capitale che volete investire in BTP e prenderli entrambi così risolvete il problema

Daniele · 21 Giugno 2022 alle 13:37

Forse non è molto chiaro a tutti il meccanismo di indicizzazione del BTP Italia. Le cedole “rivalutate” vengono pagate soltanto se c’è un aumento dell’inflazione rispetto al periodo di riferimento (per la prima cedola si considera il periodo di emissione). Perciò soltanto nel caso in cui l’inflazione aumenti rispetto a quella attuale si potrà godere della rivalutazione della cedola. Essendo ai livelli massimi teorici di inflazione, è altamento improbabile che verranno mai staccate cedole rivalutate. Il rendimento che il BTP avrà fino a scadenza sarà di conseguenza un misero 1.6%.
Fantastica trovata pubblicitaria per l’emittente, che si troverà a dover pagare interessi ben più bassi dei futuri rendimenti richiesti.

Davide sono pienamente d’accordo con te.
Personalmente vedo molto più interessante un ETF su bond come il VCIT che detiene corporate bond (BBB+ e superiori) con maturity dai 5 ai 7 anni e yield intorno al 3%, il cui prezzo raggiungerà i minimi verso Settembre, quando tutti i rialzi dei tassi saranno stati già prezzati. Questo permetterà anche un notevole capital gain. (titolo purtroppo non disponibile in europa per i clienti retail)

    MARIO · 3 Novembre 2022 alle 17:00

    vedo un po di confusione, ora l’inflazione è oltre il 10% ma se dovesse andare al 5% non significa deflazione ma un ulteriore aumento del 5% che va aggiunto al tasso minimo del BTP italia, quindi se l’anno prossimo l’inflazione crollasse da oltre il 10% al 3%, la cedola sarebbe cmq 3% + 1,6% fisso (oltre il BTP classico)

    Lukas · 14 Novembre 2022 alle 23:34

    Guarda che sei tu Daniele a non aver capito nulla di come funzionano i titoli indicizzati all’inflazione. E mi pare pure l’autore dell’articolo. A parte che non si confronta un titolo a 6 anni con uno a 10 anni, anche con inflazione che scende al 2% questo ti dà sempre il 3,6%

      Chemist · 16 Novembre 2022 alle 14:55

      Perfettamente d’accordo

    Stefano · 9 Marzo 2023 alle 8:26

    Falso, le cedole vengono pagate anche se l’inflazione diminuisce.

Davide Ballan · 20 Giugno 2022 alle 17:50

Buonasera,
per favore mi spiega come mai alla BCE che è “la dominatrice indiscussa delle politiche sull’euro” e non può accadere che il tasso di inflazione non si allontani dai suoi target e invece sempre come scrive Lei “Attualmente l’inflazione è più che doppia rispetto al target di Lagarde e colleghi”?
Evidentemente c’è una contraddizione, no?
Mi pare ovvio che il BTP deve convenire anche allo Stato e non opere di beneficenza.
Credo che questo strumento possa essere adeguato per persone con profilo di rischio basso dove magari l’alternativa è lascare i soldi in conto corrente e non il mercato azionario.
Cordiali saluti.
Davide Ballan

Riccardo · 20 Giugno 2022 alle 13:01

A quel che ho capito, se l’inflazione resta stabile, o scende, comunque questo BTP dà l’1,60% lordo almeno. Meglio che lasciare la liquidità sul conto. Giusto? Poi, per capire che non è uno strumento per arricchirsi, non serve un Master in Economia Finanziaria. Con le borse che scendono, quale sarebbe l’ “affare” da contrapporre alla “bidonata”? Tutti bravi coi soldi degli altri. A tutti i consulenti finanziari io proporrei un accordo: ti do una percentuale dei miei guadagni se mi fai guadagnare, ma perdi pure tu se perdo io. Altrimenti è fuffa.

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    Davide Marciano · 20 Giugno 2022 alle 13:44

    Ciao Riccardo,

    il tuo è il classico commento “pieno” di pregiudizi, tipico dell’utente del web iper diffedente che dà per scontato che chi scrive dall’altra parte sia un truffatore o uno che desidera rubargli i soldi.

    In tutta onestà, io con chi la pensa così ho poco piacere ad avere interazioni e rifiutiamo come clienti le persone che si pongono in questo modo.

    Noi ci occupiamo soprattutto di vendere informazioni: non vogliamo neanche sapere quanti soldi hai, vendiamo informazioni e ricerche a chi vuole investire i propri soldi con consapevolezza. Non abbiamo conflitti di interesse con nessuno, non c’è una banca o una Sgr che ci paga per piazzare i propri prodotti.

    Poi c’è dell’altro: a differenza dei tanti bancari e consulenti ex bancari pentiti che vedi in giro, noi per prima cosa investiamo con i nostri capitali. Io uso la mia holding oltre al mio patrimonio personale per investire, quel che condividiamo e insegniamo è un mix tra teoria ed esperienza diretta.

    Questo giusto per spiegarti un po’ dove ti trovi e con chi hai a che fare se non conosci Affari Miei.

    Quanto al merito, in realtà rispondo alla tua considerazione in questo articolo:
    https://www.affarimiei.biz/btp-italia-2022-conviene-oppure-no/62968

    Se hai piacere, puoi leggerlo: è gratis e non vieni inibito anche se pensi che sto raccontando balle o che ti voglio “rubare” i soldi 😉

    Cordialmente,
    Davide Marciano

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Davide Marciano · 19 Giugno 2022 alle 14:52

Grazie a tutti quelli che hanno commentato,

anche a quelli poco educati che lo hanno fatto con una serie di insulti e offese che abbiamo cancellato o fortemente limitato.

L’articolo voleva ovviamente esprimere una serie di concetti in maniera provocatoria per poi portarvi a leggere altri risorse in cui andiamo a fondo della faccenda in generale.

Ne elenco alcune:

https://www.affarimiei.biz/investire-in-obbligazioni-talk/60903

https://www.affarimiei.biz/btp-italia-2022-conviene-oppure-no/62968

https://www.affarimiei.biz/il-btp-italia-sara-un-successo/62947

Cordiali saluti a tutti.
Davide

Filippo · 19 Giugno 2022 alle 14:07

Ottime osservazioni le Sue. Peccato che si dimentica di una cosa. Se io ho 10.000 euro depositati in baca, tesaurizzati. Secondo lei tra 8 anni quei 10.000 euro avranno lo stesso potere d’acquisto di oggi? Secondo lei tra 8 anni una penna costerà come costa oggi? Qui non si parla di arricchirsi con i btp, si parla di salvaguardare il capitale “bloccato” che sia 10 o 100. Piuttosto che tenere fermi in banca 10.000 euro senza farmene niente, preferisco mettere su su di essi questa “garanzia” dal nome di btp.

antonino · 18 Giugno 2022 alle 20:44

penso che questo btp italia scadenza 2023 è una buona proposta di investimento x coloro che, fermo restando che x 8 anni non hanno bisogno di disinvestire il loro capitale vogliono avere sin da adesso, indipendentemente dalla fluttuazioni di mercato nel tempo, una rendita vitalizia già prefissata nel tempo e quantizzata nel valore. Non capisco perchè, se questi sono gli obiettivi finali dell’investitore, qual’è oggi un investimento migliore e alternativo al btp italia scad.2030? grazie, se avrete la cortesia di rispondere attraverso la mia e mail

    Andrea · 13 Novembre 2022 alle 11:32

    Buongiorno Marco,vorrei capire se per valore da aggiungere al tasso garantito del 1,6% del BTP va aggiunto il differenziale dell’indice FOI senza tabacchi e riferendo ai dati indicati 110,16 del 2023 e 108 del 2022
    il valore risultante é 2,16 che aggiunto al tasso garantito di1,6% si ottiene un ben 3,76% lordo da moltiplicare per il capitale investito.Quindi quale valore é da prendere a riferimento, il 3,76% o il 3,16%? Attendo chiarimenti,grazie.

Marco · 18 Giugno 2022 alle 19:03

Mi sa che non ti è del tutto chiaro il funzionamento del BTP Italia.

Il rendimento è 1,6% più inflazione. Se l’inflazione si assesta sul 2%-3% come target BCE, il rendimento sarà 3,6%-4,6%.
Non devi guardare alle differenze di tasso ma all’andamento dei prezzi. Considera il caso in cui il paniere dei prezzi è 100 nel 2021, 108 nel 2022 (inflazione dell’8% rispetto al 2021) e 110,16 nel 2023 (inflazione del 2% rispetto al 2022). Nel 2023 renderebbe il 3,6%, perché si considera la variazione dei prezzi nel 2023, non la differenza tra l’inflazione del 2023 (2%) e l’inflazione del 2022 (8%).
Dato che l’inflazione stimata per il futuro è 2% annuo (come da target BCE) e che il BTP Italia rende 1,6% più inflazione, si parla di 3,6% annuo stimato. Che corrisponde esattamente al rendimento di un BTP a tasso fisso di pari durata. Il tesoro è obbligato a fare così: se offrisse qualcosa di meno di un BTP a tasso fisso, nessuno lo comprerebbe; se offrisse qualcosa di più di un BTP a tasso fisso, non gli converrebbe.

Un’altra considerazione su un altro aspetto che hai menzionato: “La BCE ha un target di inflazione del 2-3% annuo, ed essendo la dominatrice indiscussa delle politiche sull’euro, è ben difficile che questo possa non verificarsi.”. In realtà il target è 2% da anni, ma la BCE ha fallito da lungo tempo dato che siamo stati per anni con inflazione 0 o deflazione!
Comprare un BTP Italia è come un’assicurazione contro l’inflazione.
Se l’inflazione è più bassa di quello che ci si attende, si sarebbe fatto meglio con un BTP a tasso fisso.
Se l’inflazione è più alta di quello che ci si attende, si fa meglio di quello che si sarebbe fatto con un BTP a tasso fisso.
Se l’inflazione è esattamente pari a quella attesa, si ottiene lo stesso rendimento che si sarebbe ottenuto con un BTP a tasso fisso (magari un po’ maggiore se preso in fase di collocazione dato il bonus).
In ottica di conservazione capitale, obbligazioni legate all’inflazione sono ottime.

    Vitto · 8 Luglio 2022 alle 12:44

    Finalmente un commento preciso e che spiega quello che dico io ai consulenti bancari che confondono deflazione con disinflazione facendo credere che con questo prendi 1.6% se scende l’inflazione.

enrico · 18 Giugno 2022 alle 18:45

mi associo alla colonna delle critiche, trovo questa analisi quanto mai superficiale soprattutto in considerazione del fatto che l’onda lunga dell’inflazione energetica ha a malapena iniziato a farsi sentire, benche’ sia ipotizzabile che le materie prime rallentino la loro corsa, siamo molto lontani dal poterlo dare per scontato come nella sua disamina, e i prezzi dei trasporti andranno a pesare abbondantemente sui listini dei supermercati, se dovesse esserci un rientro dell’inflazione il tasso minimo dell 1.6% resterebbe tra i migliori degli ultimi btp italia per cui credo manterrebbe un ottimo corso aldila’ di potenziali turbolenze, ora che la bce ha pure ribadito l’intenzione di proteggere i debiti governativi questo btp italia si presenta quasi come un gol a porta vuota per i risparmiatori non avvezzi al rischio 😉

Daniele · 18 Giugno 2022 alle 14:24

Sono interessato a capire per eventualmente investire giusto una piccolissima quota, e mi sembra che qualcosa di questa analisi non torni. Mi spiego: sembra siamo tutti d’accordo che essendo indicizzato all’inflazione dovrebbe proteggerci un poco in caso di salita/mantenimento di un livello alto dei tassi, mentre la critica è che se l’inflazione scenderà il rendimento si abbasserà al minimo di 1,6. In questo caso non sarebbe altresì vero che il titolo si venderebbe bene perché dotato di cedola più alta dei tassi in vigore, e quindi potrei comunque guadagnare vendendolo prima? È comunque sensato aspettarsi che tassi e inflazione abbiano un andamento collegato? Cosa sto sbagliando? Grazie.

Kiko · 17 Giugno 2022 alle 20:20

Secondo me sottoscrivere un titolo legato all’inflazione quando la stessa e’ a un livello fuori dal normale (6,9%) e’ assurdo , conviene casomai prenderne uno emesso quando l’inflazione era 0 poco più’ come il 2027

    Gianluigi · 18 Giugno 2022 alle 16:26

    Non è detto, è assurdo solo se si ha la certezza che l’inflazione per i prossimi 8 anni sarà zero o negativa (deflazione).

max daturo · 17 Giugno 2022 alle 19:01

Io credo che sia una buona opportunità, soprattutto se si pensa alla scadenza, che l’inflazione salga o scenda il mio potere d’acquisto si mantiene e a scadenza avrò un minimo di bonus, piuttosto che tenerli sul conto corrente……

Gianni · 17 Giugno 2022 alle 16:13

…ma secondo me, letta la scheda informativa e l’approfondimento del MEF…la domanda sorge spontanea: che succede se l’inflazione, sia pur positiva, inizia a scendere nel semestre successivo? La cedola comunque rivalutata se pure ad un livello del FOI più basso o solo il minimo garantito? Resto in attesa di una sua gentile risposta, grazie.

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    Davide Marciano · 18 Giugno 2022 alle 9:47

    Ciao Gianni,

    è esattamente quello che intendevo dire nel post: la cedola sarà una “normalissima” cedola da titolo di stato, né più né meno.

    Ma è una domanda che si faranno in pochi, secondo me lunedì fa il botto e raccoglie 20-30 miliardi.

    A presto,
    Davide

      Alessandro · 18 Giugno 2022 alle 13:14

      Salve, io me la sono fatta questa domanda ed è naturale che con l’inflazione così alta al suo calo l’interesse maturato sarà inferiore all’attuale fino ad arrivare al minimo di 1,60: ma la domanda che mi sono fatto è QUANDO calerà? Io credo che nella situazione catastrofica in cui siamo (guerra, siccità e Covid) non ne usciremo che tra anni, anche più di tre. Abbiamo davanti anni in cui il prezzo di gas, energia, carburanti rimarrà purtroppo alto o calerà solo di poco, purtroppo ovviamente. Quindi penso che l’inflazione rimarrà alta a lungo. Col Btp Italia del 2020 a maggio ho avuto una cedola di circa il 5%, netta, direi ottima. Poi se nei prossimi anni l’inflazione calerà, basta starci dietro e disinvestire prima del rosso! Speriamo ovviamente che l’inflazione cali, ma per il momento……..

      Luciano · 18 Giugno 2022 alle 19:40

      Non ho capito bene ! vuol dire forse che se da un trimestre all’altro l’inflazione scende la cedola sarà solo del minimo garantito??
      Ancora, se da un trimestre all’altro l’inflazione passa (ammettiamo dal 5% al 6%) la cedola conterrà il minimo garantito (1,6%) più il 6% o solo la differenza tra il 5% e il 6% ?
      Potrebbe spiegarmi meglio. Grazie mille
      .

    Gianluigi · 18 Giugno 2022 alle 16:17

    Gianni, nella domanda noto un po’ di confusione, anche alimentata dall’articolo a mio parere. Se il FOI sarà più basso significherà che avremo avuto deflazione, non inflazione più bassa (su base semestrale). Solo in questo caso verrà pagata esclusivamente la cedola base. Se invece avremo inflazione il FOI sarà maggiore e di conseguenza la cedola sarà base + inflazione (anche se più bassa di quella del semestre precedente). Bisogna anche fare attenzione al periodo di riferimento, di solito quando si parla di inflazione (se non specificato) ci si riferisce a quella annuale ma qui, essendo le cedole semestrali è importante vedere quella sui sei mesi.
    Moooolto a grandi linee (chiedo venia agli esperti), il btp italia pagherà esclusivamente la cedola base (+ premio) solo se nei prossimi 8 anni i prezzi non saliranno sopra al valore attuale.
    Quello che voglio dire è che, se supponiamo di avere una inflazione attuale al 7%, per avere un extra oltre alla cedola base non si dovrà avere una inflazione del 7-8-9 ecc… Anche se tornerà al 2-3% quel 2-3% verrà aggiunto alla cedola base.
    Chiedo scusa per essemi dilungato e spero di non aver aumentato la confusione.

Martin · 17 Giugno 2022 alle 9:26

Salve,
lei esprime una sua personale opinione piu o meno condivisibile palesando scenari che la supportano.
Il Btp è solo uno strumento, sta a noi valutare se è in grado di perseguire i nostri obiettivi compatibilmente con la nostra propensione al rischio, dare consigli a 360° non è molto utile a mio avviso.
Gli investitori sono una platea enormemente variegata e ciascuno va trattato singolarmente.

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    Davide Marciano · 17 Giugno 2022 alle 9:58

    Buongiorno,

    io esprimo un’opinione oggettivata da FATTI: si può essere in disaccordo, per carità, ma a me pare che molti lo siano più per ignoranza generale che perché in grado di oggettivare il proprio parere con delle argomentazioni.

    Ognuno coi suoi soldi fa quello che vuole, in questa sede noi facciamo divulgazione: nessuno ha pagato per avere il nostro parere quindi non devo convincere chi è già intenzionato a fare altro.

    Sarei molto più insistente, e lo sono, se stessi parlando ai nostri clienti: in quel caso sarei obbligato a sottolineare con ancora più veemenza quello che dico.

    Per chi volesse approfondire, qui abbiamo parlato di obbligazioni singole, fondi ed etf obbligazionari: https://www.affarimiei.biz/investire-in-obbligazioni-talk/60903

    A presto,
    Davide

calimero · 16 Giugno 2022 alle 11:37

Avendo una certa cultura finanziaria posso senz’altro dire che non sono d’accordo con la Sua analisi di questo strumento Dott. Marciano

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    Davide Marciano · 17 Giugno 2022 alle 9:48

    Buongiorno,

    in realtà l’acquisto di obbligazioni singole è, in generale, una pratica poco conveniente per il risparmiatore privato.

    Ne abbiamo parlato qui: https://www.affarimiei.biz/investire-in-obbligazioni-talk/60903

      Gianni · 11 Gennaio 2023 alle 22:33

      Dimmi quale investimento ha reso più del btp italia acquistato al collocamento che ha avuto cedola semestrale dell’8 percento a parità di rischio di investimento?

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        Davide Marciano · 12 Gennaio 2023 alle 9:09

        Ecco, io questo volevo: giudicare un investimento a distanza di pochi mesi è SEMPRE sbagliato.

        Esattamente come quando la gente mostrava le crypto e diceva: “Guarda quanto sto guadagnando”.

        Esattamente come quando la gente mostrava le Covid-Stocks e diceva: “Non capisco niente, ho comprato X e sto già guadagnando”.

        Gli investimenti si giudicano su ANNI altrimenti non stai investendo, stai speculando.

        Ma se già ti poni con questa arroganza, credo di poter fare molto poco per te.

        Lo imparerai a tue spese, se lo imparerai, altrimenti perderai soldi a vita come milioni di persone.

        Io non sono Gesù Cristo che salvo tutti, posso supportare solo chi vuol farsi aiutare.

        Un saluto!

Carlo · 15 Giugno 2022 alle 10:52

salve ,giusto per essere precisi il btp ha scadenza 8 anni .
La logica di questi investimenti solitamente è portare il btp a scadenza e proteggere il capitale dall’inflazione certamente non va bene per fare trading.

    roberto · 15 Giugno 2022 alle 22:16

    D’accordo. Io cerco di proteggere dall’inflazione un mio risparmio e non pretendo di guadagnare con il btp italia. Almeno prima c’erano i bfpi indicizzati e li ho usati (ok) ora non li emettono più quindi in “aiuto arriva questo nuovo btp italia.

    Saluti.

      Vincenzo D Auria · 17 Giugno 2022 alle 9:35

      Ho ricevuto cedole btp italia precedenti emissioni quadruplicare da ª 5500.quindi non è vero che i btp italia non rendono.fra º 5 anni anche se la inflazione scenderà il valore nominale aumenterà e converrà eventualmente anche venderli acquistando plusvalenza in conto capitale oltre a cedole nelle grasse per º 4 anni. Abbasso i fondi per he non rendono niente e costano solo commissioni .vanno bene per le banche

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    Davide Marciano · 16 Giugno 2022 alle 10:58

    Ciao Carlo,

    in realtà trading e investimenti sono due cose diverse, spesso confuse dalle persone.

    Ne ho parlato anche qui: https://www.affarimiei.biz/industria-del-trading/44781

    Cordialmente,
    Davide

      carlo · 17 Giugno 2022 alle 20:01

      Ciao Davide,
      infatti , però nell’articolo si parlava di un investitore che dopo” 2/3 anni si sarebbe chiesto cosa fare del BTPi in una ipotetica discesa del prezzo del titolo” io volevo solo precisare solo che sono investimenti da portare a scadenza e da smobilizzare solo in caso di necessità.

      fabio · 19 Giugno 2022 alle 9:01

      veramente dura 8 anni e più ci avvicinarono alla scadenza più tenderà a 100.1,60,tasso minimo,non è malvagio se si guarda a titoli scadenti nello stesso periodo e può aumentare ,almeno nel breve. di sicuro non conviene farne incetta ma in un portafoglio ben diversificato una tranche ci sta. sai mai. giusti invece non prenderli se i soldi possono servire a breve ed in portafogli piccoli. Non li vedo come ” il peggiore investimento che ora si possa fare”

Gian piero · 15 Giugno 2022 alle 10:26

Se fosse quinquennale sarebbe meglio ; così e in linea con le precedenti emissioni

    Vincenzo D Auria · 17 Giugno 2022 alle 9:31

    Bravo compra fondi e vedrai quanto rendono.Ora conviene comprare i btp italia a man bassa visto che l inflazione al 6 7 per cento durerà º tre anni e poi scenderà al 3.quale titolo ti da ora il 7 per cento e fra tre anni il 3.sconsiglio vivamente acquisto fondi obbligazionari e azionari.ora conviene per me fare incetta di azioni a2a leonardo autogrill generali unipol brembo intesa san paolo

      Faber · 18 Giugno 2022 alle 8:26

      7%? Darà meno del 2% oggi e probabilmente scenderà al minimo fissato all’1.6% quando l’inflazione calerà.

Michele · 14 Giugno 2022 alle 17:34

Salve, dimentica che c’è un rendimento minimo. Aspetterei la comunicazione dei tassi minimi prima di espormi in tali giudizi.

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    Davide Marciano · 15 Giugno 2022 alle 9:06

    Buongiorno,

    in realtà se legge quello che scrivo, parlo proprio di questo: il rendimento minimo sarà basso, l’inflazione durerà relativamente poco e tra tre anni verrà la gente a chiedere “cosa devo fare coi btp in rosso?”.

    Me lo segno, ci vediamo tra qualche anno.

    A presto,
    Davide

      Andrea · 18 Giugno 2022 alle 16:55

      Scusi, sono ignorante in materia. Non capisco una cosa; faccio una ipotesi: in un regime di inflazione calante (es: 6% nel 2024 e 4% nel 2025), che cedola riceverei a fine 2025? Solo la cedola base (1,67%) o anche una cedola sul 4%.
      Scusate la mia grassa ignoranza.

      Geppo · 10 Novembre 2022 alle 11:22

      con le ultime cedole ho incassato di più che in anni di fondi e etf.
      ora l’inflazione può anche scendere, ma non si azzererà.
      Quindi?

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        Davide Marciano · 10 Novembre 2022 alle 18:11

        Quindi cosa?

        La domanda che dovresti farti è perché non hai raddoppiato i soldi investendo con fondi ed ETF (non so cosa hai comprato), non perché con un paio di cedole hai fatto meglio o meno peggio del mercato in un anno, uno dei pochi, in cui il mercato va male.

        Qualcuno vi deve dire le cose come stanno, poi a me le questioni di lana caprina non interessano.

        I soldi sono i vostri, mica i miei? 🙂

        Cordialmente,
        Davide Marciano

    roberto · 15 Giugno 2022 alle 22:00

    D’accordo con la risposta.

    Affari miei è negativa nel dare giudizi ma scorda che qui c’è un premio fedelta’ finale 1% oltre alla percentuale garantita minima. In ogni modo anche se scende al 2 o 3 % l’inflazione recupero il potere di acquisto del mio capitale che è quello che mi interessa; è il mio personale obiettivo già raggiunto bene di recente con un bfpi ora tolti da poste.

    Altri investimenti ti potranno far guadagnare tanto ma perdere pure. Vado sul tranquillo non ho un profilo di rischio alto.

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      Davide Marciano · 16 Giugno 2022 alle 10:56

      Roberto,

      hai la sindrome classica dell’investitore italiano che vaga il web cercando conferma delle cose sbagliate che ha in testa e si aspetta di trovare chi gli dà ragione.

      Tu non hai un profilo di rischio basso, con ogni probabilità, ma una scarsa conoscenza generale di come si investono i soldi e, di conseguenza, invece di risolvere il problema principale cerchi di curare i sintomi.

      Ne ho parlato qui tra l’altro: https://www.affarimiei.biz/il-btp-italia-e-un-trappolone/62849

      Cordialmente,
      Davide

        Mirko · 21 Giugno 2022 alle 8:09

        Quello che scrivi purtroppo è vero, ma per moltissimi l altrrnativa sarebbbe il conto deposito della propria banca che renderà sicuramente meno del btp italia mei prossimi 8 anni…

        Paolo · 17 Aprile 2023 alle 10:27

        buongiorno,avevo vari etf consigliati dalla banca…l’unico valido era il Gold perché tutto il resto era in perdita e per 2anni di fila non ho mai potuto vedere il mio investimento andare sopra il segno meno….quindi ho venduto tutta la “fufa” e ho reinvestito in btp italia il quale mi ha reso in un anno circa il 10% .Questo anno si prospetta un ottimo 5% + cedola 1,6%…molto probabilmente sarà l’ultimo anno favorevole ma intanto mi sono beccato circa il 16% in 2 anni! Non ho sposato i btp ,se rendono bene altrimenti vendo.. semplice!
        Nei commenti non ho ancora visto che i btp sono tassati del 12,5% mentre tutti gli altri ( fondi,assicurazioni,ecc.ecc.) del minimo 26% ! quindi?

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          Davide Marciano · 18 Aprile 2023 alle 9:51

          Quindi te lo spiego io anche se temo che, come molti fanboy dei BTP, te lo farai entrare dalla destra e ti uscirà dalla sinistra con la stessa rapidità con la quale le Red Bull sfrecciano sui rettilinei in F1 quando aprono il DRS.

          Giudicare un investimento a due anni non è MAI corretto, qualunque esso sia.

          Se hai investito due anni fa, qualsiasi cosa abbia comprato, il problema di fondo è legato al momento: come tanti, sei entrato sui massimi e ti sei preso un periodo negativo.

          Perché? Probabilmente perché stavi recuperando da perdite vecchie da cui eri uscito in passato se non sei giovanissimo o perché, come tanti, ti sei deciso a investire solo quando vedevi i rendimenti passati del biennio precedente.

          Se avessi avuto la fermezza di star fermo – ma non l’hai avuta perché, come il 70% degli Italiani (fonte: Rapporto CONSOB), ti ostini a voler cambiare strategia in un periodo di tempo inferiore a 5 anni – e, soprattutto, se avessi capito quello che hai comprato, non saresti in questa situazione.

          Invece hai capitalizzato perdite, il cui ammontare non viene esplicitato, per inseguire la cedola nel breve termine.

          Rischio specifico, rischio Paese, rischio tasso d’interesse…che roba è? Boh…

          Ed eccoti qui a commentare facendo il gradasso.

          Tra qualche anno sarai di nuovo al punto di partenza o, anche se ti andasse bene a questo giro, sarai frustrato perché il giochino della cedola indicizzata all’inflazione non funziona più e ti attireranno quelli che ti mostreranno il mercato azionario in crescita.

          Tu che sei furbo, però, non entrerai subito: aspetterai e, forse, ti deciderai ad acquistare sui nuovi massimi salvo poi lamentarti che in Borsa non si guadagnano soldi.

          Chest’è…come amo dire!

    Vincenzo D Auria · 17 Giugno 2022 alle 9:26

    Conviene eccome ora con inflazione alta ed anche dopo visto che il valore nominale aumenterà.Ci sono banche che a tutti i costi vogliono piazzare fondi di bottiglia per prendersi laute commissioni e odiano i titoli di stato Parmalat dover.comprateli ora

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      Davide Marciano · 17 Giugno 2022 alle 9:47

      Che c’entrano i titoli di stato con Parmalat?

      L’inflazione alta perdurante per 10 anni ci conduce al Venezuela, altro che BTP Italia.

      Però, vabbuò, se siete convinti…che vi devo di 😉

        maurizio · 5 Novembre 2022 alle 11:50

        In effetti concordo una inflazione alta per anni ci porterebbe alla fame… l’obbiettivo sarà prossimamente al calo dell’inflazione e fra 2 anni sarà vicino al 2%/2,5% circa………… per cui chi la pensa cosi e vuole assolutamente investire una piccola parte su obbligazioni italiane allora meglio btp normali che oggi sono al 4% decennale……..io preferisco etf e portafoglio tipo permanent (diversificato.etf azionario-obbligazionario-oro……)magari con ribilanciamneto annuale. singole azioni singole solo per speculare e solo piccola parte patrimonio.ciao

        Antonio · 20 Dicembre 2022 alle 22:10

        L’inflazione alta non porta sicuramente al Venezuela. Da ignorante in economia credo che l’aumento generalizzato dei prezzi è indice di salute. È la stagflazione il problema che oggi imperversa soprattutto in Italia. A mio avviso un investimento sbagliato solo il tempo può dirlo. Ogni persona ha una sua propensione Al rischio
        e anche un 2% netto può essere un buon investimento. Oggi ci sono sicuramente degli asset che rendono oltre il 10% però compensano anche con il rischio. Investire in obbligazioni non è detto poi che sia così sbagliato e ripeto bisogna capire sempre gli obiettivi. Anche il mercato crypto era palesato come investimento ( un 5% del portafoglio può essere investito) ed ecco i risultati. in conclusione credo che i btpi portati a scadenza salvano il portafoglio è accontentano un po’ tutti i piccoli è medi risparmiatori.

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          Davide Marciano · 21 Dicembre 2022 alle 16:38

          Scusami Antonio ma se ti ritieni ignorante perché pretendi di contraddirmi?

          L’Argentina ha l’inflazione all’80%, si consolano con la Coppa del Mondo.

          Il Venezuela è fallito a causa dell’inflazione e tutte le Banche Centrali stanno facendo qualsiasi cosa possibile per abbassare l’inflazione.

          L’inflazione può essere “positiva” solo se accompagnata da una crescita economica che oggi, purtroppo, non c’è, anzi: c’è il fattore esterno dell’energia che ha pesato significativamente per il 2022.

          Se l’inflazione sale più del potere di acquisto siamo esattamente nella situazione da me descritta, senza se, ma o “secondo me”.

          Non vorrei sembrare scortese – e non lo sono – ma se non conosci una cosa, per quale motivo pretendi di contraddire chi ti sta portando degli elementi a sostegno di una tesi?

          I dannati strumenti digitali ormai sono diventati un pollaio però, almeno qui su Affari Miei, cerchiamo di mantenere un minimo di ordine nelle cose.

          Cordialmente.
          Davide Marciano

      Paolo · 14 Luglio 2022 alle 6:51

      Buongiorno a tutti premetto che non ci capisco più di tanto , mi han proposto di comprare dei btp a 80 secondo voi conviene ?

    Vincenzo D Auria · 17 Giugno 2022 alle 9:27

    Conviene eccome e non conviene acquistare fobdi

    Gianni · 19 Giugno 2022 alle 13:01

    L’articolo del sig Davide mi piace ….scherzosamente lo stato cerca sempre polli o pollastrelle da spennare! BTP Italia come il futura? Anche io ho nel portafoglio BTP leggo ed in parte anche io sono convinto della ( relativa ) tranquillità dell’investimento ( default,cacs,speriamo di no….) Davide dammi delle dritte su obbligazioni estere! Saluti

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