ETF Obbligazionari Globali: Cosa Sono e Come Funzionano? Convengono?

Su Affari Miei abbiamo parlato più volte degli ETF, i fondi a gestione passiva che ci consentono di creare portafogli diversificati anche con poco capitale. Se mi segui da un po’ saprai che io stesso ho investito una quota importante del mio capitale proprio sugli Exchange-Traded Funds: nello specifico, una parte l’ho investita proprio su ETF che replicano l’andamento di indici internazionali e mondiali.

In questa guida voglio mostrarti che cosa sono, come puoi inserirli all’interno del tuo portafoglio titoli e quali siano i fondi che reputo al momento migliori all’interno di questa categoria.

Cosa sono gli ETF Obbligazionari Internazionali e Mondiali

Partiamo dalla regola generale: un ETF è un fondo che segue pari pari l’andamento di un certo insieme di titoli (il benchmark). Essendoci migliaia di fondi di questo genere, come abbiamo fatto in passato, dobbiamo utilizzare qualche divisione convenzionale per riuscire ad inquadrare subito quello che ci interessa in questo contesto.

La prima divisione è tra:

  • ETF obbligazionari, la macro-categoria che consideriamo in questo contenuto;
  • ETF azionari, che in questa sede non ci interessano.

Tra tutti gli ETF obbligazionari:

  • Alcuni comprano esclusivamente titoli di una certa area geografica (UE, USA, Asia-Pacific, ecc.);
  • Altri comprano titoli di tutto il mondo, ovviamente non alla rinfusa ma pesando la rappresentanza geografica di ciascun territorio in base al benchmark scelto. Ad esempio, un ETF che compra obbligazioni corporate di grandi aziende comprerà più titoli americani che italiani, dal momento in cui gli Stati Uniti abbondano di grandi aziende più di quanto non lo faccia la nostra nazione. Il rapporto tra titoli americani e italiani sarà dettato dal benchmark che il fondo intende replicare.

All’interno di questa seconda categoria, abbiamo fondi che acquistano obbligazioni:

Entrambe queste due categorie rientrano nel discorso che facciamo in questa guida.

Ora che abbiamo fatto le dovute premesse è abbastanza semplice spiegare cosa sia un ETF obbligazionario mondiale: è un fondo a gestione passiva che replica l’andamento di un certo benchmark di riferimento, composto da obbligazioni proveniente da aziende o governi sparsi in tutto il mondo.

Idealmente, un ETF obbligazionario mondiale che investe in Buoni del Tesoro dovrebbe riuscire a replicare di anno in anno l’andamento delle obbligazioni governative di tutto il mondo; in questo caso, più grande è il Paese in termini di PIL e più i suoi titoli avranno peso all’interno del fondo.

Qui puoi approfondire che cosa sono gli ETF., se hai voglia e tempo di ascoltare ne ho parlato in un episodio del podcast:


Ti spiego gli ETF semplicemente!

Comprendere il benchmark

Il discorso sulla replicazione del benchmark, mi rendo conto, non è semplicissimo. Per questo voglio riservargli un paragrafo e rendere la cosa più facilmente digeribile.

Prendiamo il caso molto semplice di un ETF azionario che vuole replicare l’andamento del FTSE Mib, ovvero il listino di Piazza Affari che rappresenta le 40 aziende più capitalizzate d’Italia. In televisione quanto in radio, quando vengono annunciate le notizie del giorno, è prassi che a chiudere la rassegna ci sia una parentesi di Borsa in cui viene anche annunciata la performance giornaliera del FTSE Mib.

Supponiamo che oggi sia +2%: anche l’ETF azionario sul FTSE Mib sarà cresciuto del 2%. Ecco perché si dice che “replica” l’andamento del listino, che in questo caso rappresenta il benchmark del nostro fondo.

Come fa il fondo a replicare il listino? Compra le stesse azioni che ne fanno parte, nello stesso rapporto con cui sono presenti nell’indice, dopodiché fraziona il suo capitale in tante quote e le vende ai risparmiatori privati come te. Se questo discorso tu lo volessi fare con il tuo capitale, dovresti avere a disposizione qualche milione di euro.

Se anziché replicare soltanto l’andamento della Borsa italiana, l’ETF volesse replicare l’andamento delle Borse europee, allora la sua performance di oggi sarà una media tra l’andamento del FTSE Mib, del DAX (Germania), del CAC (Francia), del IBEX (Spagna) e così via. Andando avanti, per replicare quello mondiale sarà necessario introdurre anche le azioni americane, quelle cinesi, quelle russe e così via.

Alla fine avremo un ETF azionario globale che ha come benchmark la crescita dei listini azionari di tutto il mondo, “pesati” (= rappresentati nel portafoglio del fondo) a seconda delle loro dimensioni.

Usando le azioni è abbastanza facile capire il discorso, appunto perché tutti i giorni si sente dire in qualche notiziario che “Milano (=FTSE Mib) cresce dello 0,5%”, “Francoforte si ferma sulla parità (= Il DAX ha fatto +0,00%)” e via dicendo. Anche per le obbligazioni si può fare, tuttavia, lo stesso ragionamento.

  • Il benchmark di un fondo obbligazionario italiano governativo a 10 anni sarà la replica dell’andamento dei BTP a 10 anni;
  • Il benchmark di un fondo obbligazionario europeo governativo a 10 anni sarà l’andamento degli equivalenti francesi, spagnoli e così via, dei BTP a 10 anni. Ognuno troverà spazio all’interno del fondo in base alla dimensione dell’economia nazionale che emette il titolo;
  • Il benchmark di un fondo obbligazionario mondiale a 10 anni sarà sempre una media ponderata di vari titoli di Stato a 10 anni, ma ovviamente non solo europei.

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Esempio pratico e concreto

Ora che abbiamo messo un po’ di teoria alle spalle facciamo un esempio tratto da un vero ETF obbligazionario mondiale. Quello che consideriamo è un fondo che compra obbligazioni governative emesse da economie già sviluppate, iShares Global Government Bond UCITS.

La prima cosa da fare è andare ad aprire la Factsheet, ovvero il documento che raccoglie le informazioni generali su questo ETF. Nella seconda pagina troviamo la distribuzione delle diverse obbligazioni, che è la seguente:

  • 52,10% USA;
  • 14,86% Giappone;
  • 9,27% Francia;
  • 8,17% Italia;
  • 7,21% Germania;
  • 5,94% Regno Unito;
  • 2,22% Canada.

Sempre nello stesso documento vediamo che la scadenza di queste obbligazioni è sempre di 10 anni, tranne per una minima parte di esse. Inoltre leggiamo che ogni 6 mesi il fondo distribuisce le cedole ai titolari delle quote e che il costo di gestione è dello 0,20% all’anno. Il valore medio di queste cedole è del 2,18%

Supponiamo di comprare oggi una quota di questo fondo pagandola 94 euro. Tra un anno quanto varrà? Supponiamo che le performance dei bond siano queste:

  • I bond americani si rivalutano del 2%;
  • I bond giapponesi si svalutano del 3%;
  • I bond Francesi si rivalutano del 1,5%;
  • I bond Italiani si svalutano del 3%;
  • I bond tedeschi si svalutano dello 0,5%;
  • I bond inglesi si rivalutano del 2%;
  • I bond canadesi continuano a valere quanto prima.

A questo punto il valore della nostra cedola sarà la media ponderata di queste svalutazioni e rivalutazioni, sommato il valore delle due cedole semestrali che avremo ricevuto, sottratta la commissione di gestione.

Cominciamo calcolando l’effetto di svalutazioni e rivalutazioni. Dal momento in cui sono tutte percentuali, possiamo semplicemente evitare di scrivere “%” di fianco ad ogni numero ed aggiungerlo soltanto al risultato finale.

[(2 x 44) + (-3 x 23) + (1,5 x 9,52) + (-3 x 8,55) + (-0,5 x 6,63) + (2 x 6,22) + (1,83 x 0)] / 100 =

= (88 – 69 + 14,38 – 25,65 – 3,15 + 12,44 + 0) / 100 =

= 17,02/100 =

= 0,17%

Ora sommiamo il valore delle due cedole che abbiamo ricevuto:

2,18% + 2,18% = 4,36%

Ed infine, visto che il valore delle commissioni di gestione era già noto in partenza, calcoliamo quanto vale effettivamente la nostra quota dopo un anno:

94 + (94 x 0,0017) + (94 x 0,0436) + (-0,0015 x 94) =

= 94 + 0,16 + 4,10 – 0,14 =

= 98,12 euro

Il nostro ritorno in percentuale è stato:

0,17 + 4,36 – 0,15 = 4,38%

Anche se svolgendo i calcoli, quei 4,12 euro sono leggermente più del 4,38% (sarebbero il 4,41%) per effetto di alcune approssimazioni che ho fatto per non mettere troppe cifre decimali ad appesantire la lettura dei conti.

Bene, ora sono convinto che tu abbia davvero tutti gli strumenti per affrontare l’argomento con consapevolezza.

Meglio i fondi mondiali Corporate o Governativi?

Come nella maggior parte dei casi, quando si parla di mercati finanziari non esiste un migliore o un peggiore in assoluto. In questo caso possiamo dire che quasi sempre la scelta migliore sia quella di diversificare investendo su entrambe le tipologie di asset.

Il motivo è questo: le obbligazioni governative sono più solide e stabili, ma offrono anche rendimenti più bassi; le obbligazioni emesse dalle società, salvo alcuni casi estremamente virtuosi (Apple, Google, ecc.) sono invece considerate più rischiose ed offrono per questo motivo rendimenti maggiori.

D’altronde si sente spesso dire di aziende che falliscono, mentre uno Stato sovrano è ben raro che si trovi a non onorare i suoi debiti.

Ci sono delle eccezioni a questa legge generale. Un’obbligazione governativa venezuelana, dal momento in cui la nazione è sull’orlo del baratro, è decisamente più rischiosa di un’obbligazione di FCA; per questo più avanti, parlando dei migliori ETF obbligazionari mondiali e internazionali, incontreremo dei fondi ad alto rischio e rendimento che comprano bond dei Tesori nazionali.

In generale, però, posso dirti che a seconda della fase della mia vita e delle mie esigenze ripartisco in questo modo il mio capitale tra fondi obbligazionari governativi e corporate.

  • Nella fase di accumulo tendo a dare più spazio ai fondi corporate con alto rischio, per quanto uno spazio non eccessivo onde evitare di correre un rischio esorbitante;
  • Man mano che voglio ridurre il rischio di questa frazione dei miei risparmi, porto la percentuale di titoli governativi prossima al 90%.

In tutto questo discorso, solitamente investo su fondi Investment Grade. Ripassiamo anche questo: ci sono quattro categorie di ETF obbligazionari, dividendoli in base al rischio:

  • Tripla A: solo obbligazioni con un credit rating AAA;
  • Investment Grade: obbligazioni da AAA fino a BBB;
  • Sub-Investment Grade: obbligazioni con un credit rating peggiore di BBB;
  • Mixed Ratings: obbligazioni con un credit rating vario, bilanciando così titoli molto rischiosi con altri molto sicuri ed infine con altri ancora che sono una via di mezzo.

ETF Obbligazionari Mondiali vs Fondi Obbligazionari postali o bancari

Uno dei confronti che mi viene spesso richiesto è quello tra gli ETF di cui stiamo parlando ed i fondi obbligazionari postali e bancari, che effettivamente ad un investitore inconsapevole possono sembrare molto simili.

In realtà stiamo parlando di due prodotti diversi, con il secondo che io scoraggio fortemente in quando decisamente troppo costoso e troppo poco redditizio, nonché incapace di replicare l’andamento del benchmark.

I fondi obbligazionari postali:

  • Non sono mai veramente mondiali. Trattandosi di investimenti a basso rischio pensati per chi non ha la minima competenza finanziaria, vengono spacciati come fortemente utili alla diversificazione ma in realtà comprano obbligazioni dell’Eurozona e di economie consolidate;
  • Non replicano l’andamento del benchmark. Nei migliori casi lo riescono ad eguagliare, ma cercando di batterlo hanno sistematicamente fallito negli ultimi sei anni finendo per performare molto peggio del mercato.
  • Prendendo come riferimento il fondo Eurozona medio-lungo termine delle Poste, i costi di gestione annuali ammontano ad un esorbitante 0,87% ed il rendimento negli ultimi 10 anni è stato del 29,8% contro il 37,3% del benchmark.

Per farci una risata a denti stretti possiamo fare un confronto diretto tra il fondo che abbiamo utilizzato per fare l’esempio numerico di rendimento e il fondo Eurozona medio-lungo termine delle Poste.

Ti faccio notare che il fondo delle Poste, non distribuendo le cedole ma reinvestendole a regime di capitalizzazione composta, sul valore assoluto della quota negli ultimi 10 anni (che useremo come periodo di riferimento) dovrebbe già partire con un vantaggio enorme. Per evitare che ciò avvenga ho incluso il valore dei dividendi nel valore delle quote dell’ETF mondiale, calcolando il rendimento in capitalizzazione composta che avremmo ottenuto reinvestendo le cedole nel fondo.

Rullo di tamburi…

  • Alla data di lancio (marzo 2009), le quote dell’iShares valevano 79 euro. Oggi ne valgono 107,55 se consideriamo i dividendi. Il ritorno è stato del 36,13%, mentre le commissioni pagate del 1,5%. Tolte le commissioni, la performance rimane del 34,63%;
  • Dieci anni fa (gennaio 2009), le quote del fondo postale hanno aumentato il proprio valore del 29,8%. Attenzione: stiamo considerando un fondo che investe su titoli non più sicuri di quelli su cui investe l’ETF. Ora la botta: su queste, ci sono da pagare l’8,5% di commissioni di gestione. Tolte le commissioni, quindi, ci troviamo con un rendimento appena del 21,3%.

Ora, noi non abbiamo soltanto alleati. Abbiamo anche un grande nemico che si chiama inflazione e che in questi stessi 10 anni ci ha rosicchiato circa il 10% di quello che abbiamo guadagnato da questi investimenti. Così il fondo postale, al netto dell’inflazione, ci ha restituito l’11,13% di ritorno mentre l’ETF il 24,63%.

Ho lasciato che a parlare fossero i numeri in modo da non doverla mettere su un fatto di opinioni personali, ma converrai con me che è facile prendere una posizione quando la matematica ci mette di fronte ad una situazione di questo tipo.


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Per investire in ETF ti serve una strategia

Non so se ti è capitato, su Google, di digitare qualcosa che ha a che fare con gli ETF. Ogni sito che trovi sul web italiano ha un solo scopo: farti iscrivere a questa o quella piattaforma di trading senza spiegarti niente.

Su Affari Miei, invece, trovi soltanto contenuti di valore poiché la differenza tra me e tutti gli altri è che io so di cosa parlo – a differenza degli anonimi proprietari dei tanti siti web a cui puoi accedere – in quanto da anni investo i miei soldi in prima persona.

Tutti gli altri siti, invece, sono gestiti da anonimi individui il cui unico scopo è quello di farti iscrivere a questa o quella piattaforma di trading senza capirci nulla di finanza.

A loro non frega niente di spiegarti come investire in ETF perché gli interessa e, soprattutto, non lo sanno.

Risorse Utili

Come sempre voglio lasciarti con l’augurio che tutto quel che hai letto in questa guida possa aiutarti a raggiungere un maggior grado di consapevolezza nel modo in cui investi i tuoi risparmi.

Sicuramente gli ETF obbligazionari mondiali sono un mondo ampio, ma che da oggi per te non ha più segreti. Ti invito ad iscriverti alla newsletter per ricevere di settimana in settimana molti altri contenuti sulla finanza personale, ma per il momento ti saluto lasciandoti il riferimento alla sezione incentrata sugli ETF e sui fondi.

Buona lettura!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: ETF

8 Commenti

Sandro · 26 Agosto 2020 alle 9:01

Buongiorno, vorrei sapere se nel lunghissimo periodo, 10 o 20 o 30 anni ha reso più un etf obbligazionario governativo o un etf obbligazionario higth yeld. Grazie

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    Davide Marciano · 27 Agosto 2020 alle 9:07

    Buongiorno Sandro,

    il confronto è sbagliato in partenza perché sono due classi d’investimento completamente diverse.

    High Yield è più rischioso, ci sta che renda di più ma è sbagliato fare il confronto perché sono due cose diverse.

    Spero di essere stato chiaro.

    Buona giornata,
    Davide

Gianni · 20 Maggio 2020 alle 16:15

Bell’articolo, complimenti.
Una domanda: per un investimento sul lungo periodo conviene investire ora su ETF che si basano su bond governativi Europei?
Grazie.

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    Davide Marciano · 20 Maggio 2020 alle 18:16

    Ciao Gianni,

    grazie per i complimenti.

    Non esiste in natura un investimento “che conviene” o che “conviene oggi”.

    Esistono gli obiettivi finanziari personali che si perseguono con gli strumenti finanziari giusti.

    Di questo e tanto altro parlo in “Easy Investments Formula” che trovi qui:

    https://www.affarimiei.biz/easy-investments-formula/

    A presto!

Angelo Alfano · 11 Aprile 2020 alle 14:10

Ho apprezzato moltissimo l’articolo ed il modo chiaro e razionale con cui viene esposto il tema.
È stato per me utilissimo
Grazie per il lavoro svolto
Angelo

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    Davide Marciano · 12 Aprile 2020 alle 14:52

    Grazie Angelo,

    in bocca al lupo per i tuoi investimenti 😉

Giuseppe · 9 Febbraio 2019 alle 18:55

IE00B9M6SJ31 Questo fondo è disponibile solo per gli investitori da Germania, Norvegia, Portogallo, Svizzera, Danimarca, Lussemburgo, Francia, Spagna, Svezia, Austria, Regno Unito, Irlanda, Paesi bassi.

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    Davide Marciano · 11 Febbraio 2019 alle 11:58

    Ciao Giuseppe,

    perdonami ma dove hai letto queste informazioni? A me risulta acquistabile da Morningstar, forse la tua banca non ti permette di comprarlo subito ma te lo rende disponibile se telefoni gli chiedi di inserirlo (a me è successo in passato).

    Spero di esserti stato di aiuto.

    Buona giornata.

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