Investire in BOT Conviene? Guida 2024 con Previsioni e Rendimenti

Conviene investire in Bot? Cosa sono e come funzionano? Se stai cercando un modo per investire i tuoi risparmi, allora in questo articolo potrai trovare la guida che cerchi per capire se i Buoni Ordinari del Tesoro fanno al caso tuo, oppure se è meglio ripiegare su altri strumenti.

Continua a leggere per scoprire se conviene investire in BoT oppure no e il rendimento dei titoli di stato.

Cosa sono i BOT

Con il termine BOT ci riferiamo a Titoli di Stato emessi dall’Italia, la cui scadenza non può superare la durata di un anno (12 mesi), a differenza di quanto avviene con i CTz.

Il rendimento di questi strumenti viene calcolato in concomitanza dallo scarto di emissione, (differenza tra il valore nominale e il prezzo pagato: per questo la remunerazione viene pagata al momento stesso della sottoscrizione, che avviene in seguito ad un’Asta.

Infatti, i Buoni del Tesoro Ordinari e i Titoli di Stato in generale sono emessi da parte del Ministero del Tesoro attraverso l’indizione di aste pubbliche, a cui partecipano le banche e non solo.

Il motivo per cui la durata di questi strumenti è breve è che coloro che operano in questo mercato preferiscono investire su obbligazioni più fresche e allineate con i rendimenti attuali di mercato, anche per limitare i costi di detenzione.

A partire dall’anno 2009, in adeguamento a quanto fatto nel resto dell’UE, le offerte degli operatori d’asta vengono espresse non più in termini di prezzo, bensì di rendimento.

A partire dal 2011 i BOT sono stati al centro di attacchi speculativi in risposta ai timori che il nostro Paese potesse subire un drammatico tracollo economico finanziario, che è stato poi arginato anche in seguito alle azioni della BCE, la quale ha messo in atto pratiche riequilibrative.

Nonostante ciò, lo spread (ossia la differenza di rendimento tra le obbligazioni nostrane e quelle tedesche) rimane evidente, sottolineando la precarietà delle finanze italiane.

Una parentesi: che cos’è lo spread?

Come anticipato, lo spread rappresenta la differenza di rendimento, in centesimi di punto percentuale, tra le obbligazioni emesse dalla Repubblica Federale Tedesca e quelle che invece sono emesse dalla Repubblica Italiana.

Maggiore è lo spread e maggiore sarà il rendimento dei BOT e dei Titoli di Stato in generale.

Come Funziona l’asta e i BOT

I BOT vengono collocati grazie alle aste competitive, durante le quali le offerte degli operatori, come ti ho già anticipato, sono espresse in termini di rendimento e non di prezzo, poiché il tasso di interesse applicato è costituito dalla differenza tra il prezzo di rimborso e quello di sottoscrizione.

Ogni intermediario può effettuare un massimo di 5 richieste di acquisto di questo Titolo di Stato: l’importo non deve essere più basso di 1,5 milioni di euro. Vi deve essere una differenza minima di un millesimo di punto percentuale fra le 5 offerte effettuate, per cui bisogna indicare il nominale da sottoscrivere ed il relativo rendimento.

La durata e il prezzo dei BOT

Nello specifico, i BOT possono durare 3, 6 oppure 12 mesi: la durata si esprime in giorni. Regolarmente vengono organizzate aste mensili per i BOT annuali e semestrali, mentre per quelli trimestrali si seguono le esigenze di cassa del Tesoro.

Per quanto riguarda invece il prezzo, questo è sempre inferiore a 100, ovverosia al valore nominale: il prezzo è quotato in borsa secondo la regola del Tale e quale, ossia è comprensivo anche del rateo, gli interessi maturati. Tale meccanismo prevede che il prezzo salga con l’avvicinarsi del momento della scadenza, poiché gli interessi vengono incorporati.

Ma questi strumenti fanno al caso tuo? Qui puoi scaricare un e book gratuito per leggere alcuni consigli su come investire in modo remunerativo.

Rendimento BOT 2024: Cosa aspettarsi?

Quali sono i titoli di Stato più redditizi? In realtà oggi questo tipo di strumento non è da considerarsi un vero e proprio strumento di investimento, sia perchè i rendimenti sono molto bassi, sia perchè in realtà il loro rendimento è ottenuto dalla differenza tra il valore nominale comprato e rimborsato alla scadenza e il prezzo di acquisto.

Quindi, per fare un esempio esplicativo, un BOT che costa 90 e a scadenza rimborserà 98 “renderà” 8 euro su 90 di interesse.

Il vantaggio principale di optare per questo tipo di strumento è che si tratta di un tipo di titolo zero-coupon, ossia senza cedola e quindi di gestione più semplice in funzione al pagamento richiesto.  Inoltre, non vi è l’obbligo di reinvestire i guadagni e rimborsi percepiti periodicamente a titolo di interessi.

Per quanto riguarda le commissioni degli Intermediari, l’attuale normativa sulla trasparenza bancaria ha fissato un tetto alle commissioni che le banche possono richiedere ai propri clienti per la sottoscrizione dei BOT. Le Commissioni non possono essere superiori a:

  • lo 0,05% del capitale sottoscritto per i titoli con durata residua uguale o inferiore agli 80 giorni;
  • lo 0,10% per i titoli con durata residua compresa tra gli 81 ed i 170 giorni;
  • lo 0,20% per quelli con durata residua tra i 171 ed i 330 giorni;
  • lo 0,30% per i titoli con durata residua pari o superiore a 331 giorni.

Quando conviene investire?

Come investire i risparmi? In linea di massima a privilegiare i BOT sono i privati e le istituzioni che, più che investire cercano un modo per “posteggiare” il denaro sfruttando uno strumento sicuro, che non sia soggetto all’inflazione pur rendendo davvero pochissimo.

Fino agli anni Ottanta- Novanta non era così, perché un BOT poteva rendere anche il 10%. (anche se l’inflazione poteva essere all’8%!).

A partire dal 2022 la situazione è diventata molto simile al passato con la crescita dell’inflazione che ha portato molti a chiedersi come investire per proteggersi ed ha nuovamente reso di moda BOT, BTP e tutto ciò che sembra offrire questa sicurezza che, tuttavia, non esiste.

Ne abbiamo parlato qui: questi prodotti sono spesso fumo negli occhi perché promettono una cosa non realizzabile, cioè la protezione a lungo termine dal caro vita.

Come spieghiamo da anni, esiste un unico modo per farlo: approcciarsi ad i mercati finanziari con una strategia diversificata che ci permetta di coprire tutte le fasi del ciclo economico.

Mi rendo conto che è controintuitivo, sono consapevole che a molti potrebbe non piacere ma non c’è alternativa perché nel lungo termine le situazioni cambiano rapidamente e soltanto facendosi trovare pronti per ogni scenario possiamo davvero riuscire a far crescere il valore del patrimonio.

Con questo non voglio dire che non dobbiamo acquistare obbligazioni, tutt’altro: bisogna avere un equilibrio che ci permetta di dare il giusto peso ad una componente la cui funzione è diversa dalla crescita. Ho approfondito il discorso in questo articolo.

Ulteriori risorse utili

Se vuoi analizzare altre modalità e opzioni per valutare dove investire oggi, ti suggerisco di partire dai seguenti percorsi tematici che ho preparato per te:

Buon proseguimento su Affari Miei e buona lettura!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Obbligazioni

1 Commento

Claudio · 7 Marzo 2020 alle 4:06

Difficile

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