Investimenti per Srl, S.p.A. e Holding di Famiglia con 1,2% di Tasse: Come Investe un Imprenditore?

Come investe un imprenditore? Quali sono i migliori investimenti per chi ha una sua azienda? Se sei a capo di una s.r.l. o una S.p.A. te lo sarai chiesto più volte perché la gestione del patrimonio aziendale è estremamente importante.

In particolare, chi si trova in questa situazione si chiederà:

  • quali sono i migliori investimenti per S.r.l., S.p.A. e Holding di famiglia;
  • quali strumenti la legge mette a disposizione per ottimizzare il carico fiscale e gestire al meglio gli investimenti;
  • come usufruire del regime Partecipation Exemption (PEX) per ottenere vantaggi fiscali.

Vediamo dunque di capire come investe un imprenditore e come può sfruttare al meglio i vantaggi che la legge italiana ci mette a disposizione se siamo degli imprenditori e vogliamo investire sui mercati finanziari attraverso la nostra azienda, nello specifico attraverso una società di capitali.

Una premessa prima di cominciare: parliamo di investimenti per imprenditori, quindi questo contenuto è riservato nello specifico a chi possiede società di capitali (Srl, S.p.A.) o ha intenzione di costruirne, oppure a chi controlla delle aziende e quindi può e vuole sfruttare tutta una serie di vantaggi che la legge gli mette a disposizione per ottimizzare il carico fiscale e per gestire al meglio i propri investimenti.

Mi rivolgo specialmente a chi si trova in una situazione come la mia: io ho una holding finanziaria familiare con cui investito sui mercati finanziari.

Anche tu? Allora devi conoscere la PEX

Se sei un imprenditore puoi sfruttare un vantaggio enorme non concesso ai privati: la legge italiana prevede un regime che probabilmente conosci se hai anche partecipazioni magari in altre aziende non quotate in Borsa che si chiama PEX.

PEX è un acronimo di Partecipation Exemption, ed è un particolare regime fiscale previsto dal TUIR (Testo unico delle imposte dirette) che, per semplificartelo, ti permette di pagare meno tasse sugli utili che derivano dalle tue partecipazioni.

Facciamo un esempio

Se gestisci un’azienda, e magari hai una Srl e hai delle quote di un’altra Srl, quando questa stacca il dividendo ti verrà erogato il dividendo sul quale la Srl che esercita l’attività ha già pagato le tasse; a questo punto tu pagherai di meno, non pagherai nuovamente l’IRES e l’IRAP su tutto il dividendo, ma avrai una base imponibile; quindi la quota su cui devi pagare sostanzialmente le tasse che è ridotta al 5%.

Questo significa che se incassi 100.000 euro di dividendo, tu pagherai le tasse sul 5% di 100.000 euro. Questo è un vantaggio previsto dalla legge italiana proprio per favorire le partecipazioni in altre aziende.

Ho approfondito il tema qui.

Perché ciò è importante per l’investimento sui mercati finanziari?

Qui la cosa si fa interessante perché il meccanismo funziona anche per investire in altre aziende, puoi sfruttarlo nello stesso modo quando investi sui mercati finanziari.

Dunque, se hai una società familiare o se hai una holding come la mia con la quale gestisci le le tue aziende, puoi investire in borsa acquistando azioni di aziende italiane o internazionali e puoi godere del beneficio fiscale.

Penso si tratti di una soluzione vantaggiosa, in quanto ti offre una alternativa per tutelare il tuo patrimonio, la tua azienda e i tuoi investimenti.

Te ne sarai accorto anche tu navigando online che  la maggior parte delle soluzioni non sono pensate per noi imprenditori, ma sono dedicate agli investimenti per privati (le quali riguardano in tanti casi l’investimento passivo per eccellenza, ovvero l’investimento in ETF).


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Ma posso investire in fondi o ETF?

Attenzione però: gli ETF o i fondi comuni di investimento con il regime PEX (almeno al momento) non sono contemplati. Quindi se vuoi investire in Borsa con la tua società non puoi investire in ETF per godere dei benefici di questo regime, ma devi investire in azioni.

Come si investe in borsa con un’azienda?

Prima di tutto devi possedere un conto titoli: lo devi chiedere alla tua banca se la tua banca lo ha (dovrai seguire alcune trafile dedicate proprio per le aziende che si cimentano in questa strada), oppure potrai optare per alcune piattaforme internazionali che ti permettono di aprire anche degli account corporate.

Non tutte le piattaforme disponibili per i privati sono aperte all’opzione corporate: te lo dico perché ho affrontato in prima persona questa situazione, essendo io un imprenditore e un investitore e, in quanto tale, ho pianificato negli anni anche l’organizzazione del mio patrimonio e ho scoperto queste soluzioni per percorrere la strada più conveniente, remunerativa e sicura, in modo da tutelare sia la mia azienda che la mia sfera privata.

Come immagini, gran parte della mia ricchezza finanziaria non mi appartiene in quanto  persona fisica, ma confluisce nella holding che gestisco con mia moglie, che è mio socio in tutte le nostre attività.

Non comprare azioni a caso!

L’investimento tramite la holding viene spesso confuso con il “investo tutto per ottenere benefici fiscali“. Sebbene cercare di ridurre il carico non sia sbagliato, bisogna maneggiare con cura questo passaggio.

Investire in azioni è probabilmente l’opzione migliore ma:

  • bisogna farlo in maniera organizzata;
  • bisogna avere un minimo di esperienza (se non hai mai investito in vita tua o non conosci Affari Miei, ti consiglio di cominciare da qui);
  • occorre sapere che investire in azioni comporta più tempo e rischi e spesso la soluzione migliore è un giusto bilanciamento tra gli strumenti finanziari.

Come investire in azioni diligentemente

Come dicevo in apertura, io stesso compro azioni tramite la mia società e all’interno della holding ogni anno ricevo i dividendi dalle aziende in cui partecipo; questi dividendi ovviamente vengono già tassati con un regime agevolato e anziché confluire direttamente a me persona fisica.

Il patrimonio, a questo punto,  viene reinvestito in borsa sui mercati finanziari. A questo punto subentra un altro concetto, ovvero il Direct Indexing.

Per investire, abbiamo sfruttato proprio il Direct Indexing, che pone in essere una modalità di investimento  simile a quella degli ETF, poiché tende a replicare quell’attività, ma è fatta attraverso l’investimento in azioni.

Ciò ci permette di sfruttare il vantaggio fiscale della PEX e di investire in maniera passiva come se stessimo acquistando degli ETF.

A questo punto dovrai  aprire il conto titoli, che non è un passaggio scontato: in Italia non tutte le banche aprono il conto titoli aziendale.

Vantaggi del direct indexing

Se sei un imprenditore vorrai seguire il percorso più conveniente, dunque ecco i vantaggi:

  1. Meno imposte sui dividendi: una volta che hai messo a patrimonio le azioni che hai acquistato, i dividendi ti verranno tassati esattamente come dividendi di società sulle quali magari potresti avere un controllo o nelle quali potresti partecipare. (Se ricevi 10 euro di dividendo da un’azione, quel dividendo viene tassato solamente per il 5% e non si va a pagare il 26% di ritenuta che pagheresti come persona fisica);
  2. Meno imposte sulle plusvalenze: se dovessi vendere ad un certo punto le tue azioni, scrivendole a bilancio e tenendole per più di un anno godrai dello stesso regime. Anche in questo caso quindi l’eventuale plusvalenza non viene tassata al 26% ma solamente il 5% va a formare il debito di impresa su cui paghi l’IRES che al momento è del 24% e l’IRAP che cambia a livello regionale ma più o meno si agire sul 3%, 4%.
  3. Vantaggio dell’interesse composto: anche in questo caso ovviamente hai un vantaggio che si avvicina a quello degli ETF ad accumulazione: ogni anno tu ricevi i dividendi che sono tassati relativamente poco (5% di imponibile quindi vuol dire che paghi circa l’1,2% sul dividendo e non il 26%). Reinvestendo quei proventi ogni anno magari insieme ai proventi che derivano da altre attività puoi realizzare (in questo caso a mano perché non puoi fare in automatico come con gli ETF), ma puoi realizzare una situazione molto simile quindi fare compounding nel corso degli anni.

A chi conviene investire con l’azienda?

Questa strategia è consigliabile a coloro che hanno già una Srl o una società per azioni e hanno il “problema” di avere tanti soldi all’interno della società, dai quali deriva, sì, lo stipendio, ma con un esubero che non può essere distribuito tra i soci perché, facendolo, si andrebbe a pagare una marea di tasse.

Questo è quello che faccio io in prima persona: lo faccio con questa organizzazione che ho creato prima per me stesso e poi per i clienti dell’Academy di Affari Miei che vogliono acquistare le informazioni e gli studi che condividiamo periodicamente.

Dunque, conviene a chi:

  • ha un’azienda di famiglia che si stai tramandando da tanto tempo: adesso al timone ci sei tu e hai tanti anni di lavoro davanti;
  • come me, hai creato da zero un’azienda nel corso degli anni e hai accumulato un patrimonio all’interno della tua holding, il quale non ha senso di essere distribuito a persone fisiche, in modo da farlo crescere nel lungo periodo per fare in futuro altri investimenti.

A chi non conviene

Non ti conviene fare questa cosa se:

  • sei un privato e devi andare a investire il tuo patrimonio personale, mettendolo all’interno di una società, andando a sostenere costi e adempimenti evitabili. Perchè complicarsi la vita?
  • se non hai un orizzonte temporale di lungo periodo;
  • se stai pensando di vendere la tua azienda tra cinque anni e andartene in pensione.

Per concludere

Gestire il patrimonio aziendale non è concettualmente diverso dalla gestione del patrimonio individuale anche se la legge ci mette oggettivamente a disposizione strumenti più avanzati che possiamo sfruttare a nostro vantaggio.

Se non hai mai investito o ritieni di non avere esperienza al riguardo, ti consiglio di cominciare il tuo percorso leggendo questi contenuti:

Se desideri entrare direttamente in contatto con noi per farti assistere, qui trovi i nostri riferimenti.

Ti lascio, infine, una serie di approfondimenti su temi che sono stati solo accennati in questo articolo:

A presto.


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Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

6 Commenti

Marco · 13 Aprile 2023 alle 18:54

Buongiorno Davide, ottimo articolo. Volevo chiederLe, è possibile per un privato costituire una società di capitali al solo scopo di investire il proprio patrimonio in azioni?
L´idea sarebbe quella di costituire una società e conferire periodicamente del capitale (derivante da risparmi e bonus lavorativi), in modo tale da avere un risparmio fiscale e far lavorare al meglio l´interesse composto, e prelevare denaro sotto forma di dividendi, pagando le rispettive imposte, solo nella misura necessaria, e non prima di una trentina di anni. Eventualmente potrebbe anche fungere da vaicolo per effettuare investimenti nei mercati privati, una volta raggiunto un capitale notevole.
È possibile fare ciò attraverso una srl? Quali sarebbero i principali costi, assumendo di essere l´unico socio e amministratore del patrimonio? Quale sarebbe il modo migliore di conferire piccoli capitali in maniera periodica (da una decina di migliaia di euro all´anno inizialmente, fino a incrementare a circa un centinaio)?
La ringrazio in anticipo.

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    Davide Marciano · 15 Aprile 2023 alle 10:50

    Buongiorno,

    secondo me per un privato non ha alcun senso fare una società solo per investire, specie se parliamo di piccoli capitali, perché i costi per gestire una cosa di questo tipo non valgono la spesa.

    Saluti,
    Davide

      Alberto · 10 Luglio 2023 alle 17:14

      Buongiorno Davide,
      mi riallaccio alla domanda del Sig. Marco in quanto sto valutando l’apertura di una società per gestire alcune partecipazioni e contemporaneamente gestire anche altri investimenti e la liquidità che deriva appunto da investimenti e dividendi. Secondo la sua esperienza e considerando anche i costi di apertura di una srl e i costi annuali di mantenimento, quale potrebbe essere un buon capitale di partenza?
      Grazie, un saluto.

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        Davide Marciano · 11 Luglio 2023 alle 14:01

        Buongiorno Alberto,

        è un tema multidisciplinare perché bisogna vedere vari aspetti difficilmente riconducibili qui: Le consiglio di parlare con il Suo commercialista e/o di contattarci per vedere insieme se e come possiamo supportarla.

        Qui trova i nostri recapiti: https://www.affarimiei.biz/contatti?

        Su due piedi esprimo un concetto che ho già detto precedentemente: aprire una società solo per investire non ha senso, invece ce l’ha se siamo imprenditori e abbiamo partecipazioni in varie aziende.

        Il quantum minimo a mio parere va valutato insieme ad altri aspetti personali e operativi, la materia fiscale è molto tailor made ed è difficile esprimersi così su due piedi perché ci sono tante variabili. Ne cito una: c’è il capitale iniziale ma, per esempio, ci sono le partecipazioni. Portano dividendi? Se si, quanto?

        Spero di essere stato di supporto,
        Un caro saluto.
        Davide Marciano

Elle · 19 Febbraio 2023 alle 11:07

Quale broker consigli per fare direct indexing con una SRL?
Personalmente avrei addocchiato Interactive Brokers che offre anche API che potrebbero facilitare lo scopo, ma sai se permette di usufruire della PEX?

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    Davide Marciano · 21 Febbraio 2023 alle 10:26

    Buongiorno,

    interactive può essere una buona soluzione. La pex non riguarda il broker ma come gestisci l’azienda tu, è necessario predisporre una serie di procedure interne.

    Buona giornata,
    Davide

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