Fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime: Ecco Caratteristiche, Rischi, Costi e Scenari di Performance – Recensione Completa

Oggi voglio analizzare con te il fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime (ISIN: IT0001260618) gestito da Eurizon Capital, un’importante Società di gestione del risparmio appartenente al gruppo Intesa San Paolo.

Se ti hanno proposto di investire nel fondo fai bene a informarti anche per mezzo di canali alternativi. I fondi comuni di investimento, soprattutto se azionari, vanno valutati al meglio prima di prendere una decisione: si tratta infatti di strumenti con vantaggi e svantaggi, che vanno ben ponderati prima di scegliere l’investimento.

Si tratta infatti di una categoria di fondi molto volatili e rischiosi. Prima di investire sarebbe meglio soppesare tutti i pro e i contro. Io ti darò una mano analizzando per te le informazioni reperibili all’interno del KID (Key Information Document).

Se vuoi investire responsabilmente continua a leggere!

Chi è Eurizon Capital SGR

Prima di addentrarci nell’analisi del KID e vedere tutte le caratteristiche del fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime, ci tengo a presentarti la società.

Eurizon Capital SGR è la società a cui fa capo la Divisione Asset Management del Gruppo Intesa Sanpaolo: al Gruppo fanno riferimento la lussemburghese Eurizon Capital S.A., le italiane Epsilon SGR e Eurizon Capital Real Asset SGR, e la società con sede nella capitale del Regno Unito Eurizon SLJ Capital LTD.

La Divisione è attiva in 25 paesi ed è anche presente nell’Est Europeo.

Caratteristiche del fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime

Eurizon Azioni Energia e Materie Prime è un fondo a gestione attiva, perciò il gestore prende iniziative autonome rispetto al parametro di riferimento (che in finanza si chiama benchmark), e sceglie di volta in volta in cosa investire per cogliere le migliori opportunità offerte dal mercato.

L’obiettivo è conseguire una crescita significativa del capitale investito; per fare ciò servono strumenti finanziari ad alto potenziale, sia di rendimento che di rischio.

Come si evince dal nome, il fondo investe principalmente in azioni su scala globale, emesse da società appartenenti ai settori energia e materie prime.


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In cosa investe il fondo

Le azioni in cui investe il fondo sono denominate principalmente in dollari USA, yen, euro e sterline, pertanto il rischio di cambio è molto alto. Esso investe in ogni area geografica, e risulta inoltre esposto al rischio di cambio.

Il fondo utilizza strumenti finanziari derivati sia per finalità di copertura dei rischi sia per finalità diverse da quelle di copertura (tra cui arbitraggio). La leva finanziaria tendenziale, realizzata mediante esposizioni di tipo tattico (e calcolata con il metodo degli impegni) è indicativamente compresa tra 1 e 1,30.

Il benchmark

Il benchmark è composto dagli indici MSCI World Energy in euro (50%), MSCI World Materials in euro (45%), e da Bloomberg Barclays Euro Treasury Bills (5%).

Ovviamente il portafoglio del fondo non replica al 100% questa composizione.

In questo caso, il grado di discrezionalità rispetto al benchmark è significativo.

Profilo di rischio/rendimento

Siamo davanti a un fondo che ha un profilo di rischio/rendimento alto, valutato al livello 5 dell’indicatore di rischio – quella scala numerica che trovi all’interno del KID e che misura la redditività/pericolosità dell’investimento.

Il prodotto potrebbe avere una grande volatilità sul breve periodo, è comprensibile visto il mercato di riferimento. Indubbiamente è un investimento rivolto a chi possiede una propensione al rischio adeguata ed è interessato ad una crescita economica significativa sul lungo periodo.

Modalità di sottoscrizione e politica di distribuzione dei proventi

Il fondo è del tipo “aperto”, significa che gli investitori possono entrare e disinvestire in qualsiasi momento e quindi il patrimonio non è mai costante.

La partecipazione si realizza con un investimento minimo di 500 euro, sottoscrivendo un tot di quote corrispondenti alla cifra versata. Il prezzo delle quote ovviamente non è fisso ma varia continuamente.

Volendo è possibile effettuare un unico versamento, oppure fare versamenti periodici aprendo un Piano di accumulo del capitale (PAC).

In ultimo occupiamoci della politica di distribuzione dei proventi. Essa è del tipo ad “accumulazione”, ciò vuol dire che gli utili maturati ogni anno non sono distribuiti tra i partecipanti ma sono reinvestiti nel fondo stesso.

I costi 

Passiamo al prospetto dei costi che è importantissimo, ci serve infatti per valutare bene l’investimento. Le spese possono essere dirette e indirette.

La gestione attiva è particolarmente costosa e poco conveniente, perché il gestore deve fare meglio del mercato e ciò richiede un lavoro extra. Giustamente la SGR deve guadagnarci qualcosa perciò ti farà pagare delle commissioni più alte. Se vuoi capirne di più, in questo nostro report spieghiamo come un investimento troppo costoso può produrre decine di migliaia di euro di rendimenti in meno.

Vediamo quali sono le spese che devi sostenere:

  • Spese di sottoscrizione una tantum, sono variabili ma non superano l’1,50% del capitale investito;
  • Nessun costo per il rimborso e l’uscita dal fondo;
  • Spese correnti prelevata annualmente dal fondo pari all’1,88%, di cui l’1,80% esclusivamente per pagare il gestore;
  • Commissione annua di performance pari allo 0,20% della differenza positiva tra l’incremento del valore delle quote del fondo e l’incremento del benchmark. In pratica, il gestore si ripaga quando fa meglio del parametro di riferimento.

Rendimenti passati

Per ultima cosa, diamo un’occhiata alle performance degli ultimi 10 anni, prendendo con le pinze i dati riportati perché non sono una garanzia dei rendimenti futuri. Tuttavia possiamo fare alcune riflessioni.

Come puoi vedere, negli anni i risultati sono stati altalenanti e, in media, sono stati anche piuttosto scarsi. Questa è certamente la conseguenza di un investimento molto volatile che può crescere significativamente e poi, da un momento all’altro, andare in perdita.

Nonostante il gestore possa fare delle scelte tattiche per aumentare le performance del fondo, non è assodato che ci riesca e che superi il benchmark.

In questo caso in particolare il fondo non è mai riuscito a sovraperformare il benchmark.

Conta che negli ultimi 5 anni, uno degli indici utilizzato per il benchmark (MSCI World Energy) ha fatto registrare un aumento del 47,29%.

Scenari di performance

Dal 2023 la normativa europea ha previsto che i KID dei prodotti finanziari avessero una sezione dedicata agli scenari di performance in cui si ipotizza il rendimento dell’investimento.

Vediamo ancora questa parte prima di terminare la nostra analisi.

Le simulazioni vengono effettuate sulla base del comportamento del mercato di riferimento nell’ultimo decennio quindi hanno una valenza puramente esemplificativa e, si legge chiaramente, “non esiste un rendimento minimo garantito. Potreste perdere il vostro intero investimento o parte di esso“.

Il fondo in questione, nel documento, prevede uno scenario basato su un periodo di detenzione minima di 6 anni con un investimento di 10.000€.

Gli scenari sono:

  • Stress: in caso di uscita dopo un anno si può ottenere un rendimento negativo fino al 90,51% mentre in caso di disinvestimento dopo 6 anni il rendimento medio annuo negativo può essere del 36,35%;
  • Sfavorevole: in caso di uscita dopo un anno si può ottenere un rendimento negativo fino al 30,73% mentre in caso di disinvestimento dopo 6 anni il rendimento medio annuo negativo può essere del 4,51%;
  • Moderato: in caso di uscita dopo un anno si può ottenere un rendimento del 3,34% mentre in caso di disinvestimento dopo 6 anni il rendimento medio potrebbe essere del 2,84%;
  • Favorevole: in caso di uscita dopo un anno si può ottenere un rendimento del 59,46% mentre in caso di disinvestimento dopo 6 anni il rendimento medio potrebbe essere del 9,47%.

Dal documento possiamo leggere che “Le cifre riportate comprendono tutti i costi del prodotto in quanto tale ma possono non comprendere tutti i costi da voi pagati al consulente o al distributore“.


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Opinioni di Affari Miei sul fondo Eurizon Azioni Energia e Materie Prime

Siamo giunti alla conclusione di questa recensione, uno spazio che dedico sempre alle riflessioni finali. Immagino che tu voglia sapere se ti conviene investire nel fondo Eurizon, cerchiamo di arrivare alla risposta con il ragionamento.

Se mi leggi da un po’ saprai bene che qui su Affari Miei non siamo sostenitori dei fondi comuni di investimento a gestione attiva, perché hanno costi alti, poca trasparenza, conflitti di interesse, e molto spesso sono più rischiosi di quello che dichiarano.

Tuttavia, questa è la nostra preferenza, di per sé ogni strumento può essere utile se è inserito in modo coerente nel proprio portafoglio di investimenti.

Sicuramente non consiglierei un fondo azionario a chi non ha una propensione al rischio adeguata. Hai visto anche tu il grafico delle performance, in 10 anni i risultati sono stati molto altalenanti: rendimenti significativi alternati a risultati modesti o a picchi in negativo davvero consistenti. Questo è un fondo adatto a chi sa sopportare i rischi e vuole prendersi maggiori responsabilità per ottenere poi dei rendimenti che solitamente dovrebbero essere maggiormente elevati.

Se non hai lo stomaco forte per sopportare il saliscendi, dovresti orientarti verso mercati più tranquilli e magari verso un fondo obbligazionario o comunque che investa in strumenti maggiormente sicuri.

Se invece cerchi un fondo azionario con un potenziale elevato, allora hai trovato un prodotto interessante.

Io personalmente preferisco puntare ad un mercato più ampio e diversificato, che include tutti i settori dell’economia, non solo l’energia e le materie prime, però anche questa è una mia scelta personale.

La cosa che mi interessa che tu capisca riguarda la gestione attiva: ma se vuoi approfondire questo aspetto, ti consiglio di scaricare gratuitamente questo report in cui tocchiamo con mano quanto può incidere una gestione poco efficiente sul tuo patrimonio: l’impatto è di decine di migliaia di euro.

Nella nostra strategia di investimento preferiamo utilizzare gli ETF, i fondi a gestione passiva che spesso riescono a fare meglio dei fondi comuni.

Conclusioni

Avrai capito che per operare una scelta in consapevolezza, e per non commettere errori stupidi, devi prima aumentare le tue conoscenze, e ridefinire i tuoi obiettivi e la tua strategia di investimento.

Sui fondi comuni di investimento a gestione attiva ci sono una serie di perplessità tecniche che, a nostro avviso, non li rendono particolarmente attrattivi: in questo report spieghiamo l’impatto enorme che tutte le criticità evidenziate possono avere nel corso del tempo.

I fondi comuni a gestione attiva non sono l’unica soluzione disponibile, esistono anche gli ETF, come ti accennavamo prima.

Se questa è la tua prima volta su Affari Miei e vuoi conoscere il nostro approccio, inoltre, puoi cominciare da qui.

Infine, ecco qualche guida più introduttiva che puoi consultare per informarti sul modo finanziario:

Ti auguro buoni investimenti e alla prossima!


Scopri che Investitore Sei

Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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