ETF Energia, ecco i migliori su Borsa Italiana del 2024: Investi sul settore energetico

Come investire sugli ETF sull’energia? Quali sono i migliori da inserire in portafoglio? Il settore energetico si sta sempre più orientando verso una strada green.

Questo ce lo chiede il nostro pianeta, arrivato ormai al limite dello sfruttamento, lo impongono i governi che cercano di dare maggiori incentivi per ridurre le emissioni dannose e per fare in modo di ridurre l’inquinamento, e in certo senso lo abbiamo capito da tempo, e stiamo cercando (chi un modo, chi nell’altro) di fare qualche cosa nel nostro piccolo per contribuire a salvare il pianeta.

Personalmente credo molto nelle energie pulite.

Sicuramente la “rivoluzione verde” che si sta sempre più diffondendo nel mondo in generale non lascia troppo spazio ai combustibili fossili, anche se forse proprio il fatto di essere un settore lasciato un pò da parte potrebbe rivelare delle opportunità interessanti.

Inoltre un’altra ragione che potrebbe interessare gli investitori è sicuramente quella secondo la quale le aziende che producono energia pulita sono relativamente giovani, quindi esposte maggiormente ad eventuali rischi, mentre quelle che operano nel settore delle energie globali sono sicuramente più stabili.

Investire nel settore delle energie globali quando siamo in un momento di transizione, e tutto quello che ci circonda ci ricorda di essere sostenibili e di aiutare il pianeta, anche investendo in energie rinnovabili, potrebbe sembrare effettivamente un azzardo.

Investire in ETF dal punto di vista dei costi potrebbe rivelarsi un buono strumento, anche in un settore forse un pò “superato come questo”.

Energia: di cosa si tratta?

Quando ci riferiamo al settore energetico facciamo riferimento a quelle società che operano nel settore dell’energia in generale (che siano esse rinnovabili o meno).

In questo caso andiamo ad analizzare le energie globali, visto che ho già dedicato un articolo alle energie rinnovabili.

L’ambito energetico è sempre stato visto lento ad adeguarsi ai vari cambiamenti del mondo, ad intraprendere la strada della rivoluzione, ed è stato definito proprio come un settore conservatore. Nonostante ciò negli ultimi anni ha inevitabilmente dovuto adattarsi.

Un appunto: per quanto riguarda le società del settore energia, dobbiamo ricordare che uno dei motivi che potrebbero portare ad avere scossoni di mercato o comunque dei rialzi o dei momenti sfavorevoli nell’arco del tempo è sicuramente il prezzo delle materie prime utilizzate allo scopo, in primis il petrolio.

Le fluttuazioni del prezzo del petrolio sono all’ordine del giorno, e sicuramente il suo prezzo è una variabile da controllare e da tenere in considerazione se vogliamo addentrarci nel mercato del settore energetico.

Secondo le previsioni, nell’anno 2021 gli investimenti in esplorazione, trivellazione ed estrazione di idrocarburi resteranno invariati, tornando ai livelli pre-pandemia.

Se decidi di fare un investimento in ETF sull’energia andrai incontro ad aziende che si occupano dell’estrazione, della ricerca, e della lavorazione di combustibili fossili.

Ma ora vediamo quali sono i migliori ETF del settore.


Scopri che Investitore Sei

Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

>> Inizia Subito <<


I tre migliori ETF presenti su Borsa Italiana

Gli ETF che esaminiamo sono 3 ETF azionari.

Xtrackers MSCI World Energy UCITS ETF

Il primo fondo che vedi è stato lanciato nel 2016, quindi è relativamente recente, ed ha una dimensione grande pari a 914 milioni di euro.

L’indice MSCI World Energy replica il settore energetico dei mercati sviluppati di tutto il mondo.

I costi di gestione annui per questo fondo sono dello 0,25%; esso è caratterizzato da un metodo di replica fisico, e da una politica sui dividendi ad accumulazione.

Il profilo di rischio del fondo è alto, pari a 6 su 7, quindi siamo ad un rischio elevato.

Per quanto concerne l’allocazione per settore, la maggior parte delle aziende è impegnata nella produzione e nel trasporto principalmente di petrolio e gas, e sono il 52,94%; la maggior parte delle società sono statunitensi, mentre seguono quelle del Canada e dei Paesi Bassi.

SPDR MSCI World Energy UCITS ETF

Il secondo fondo che ti presento ha anch’esso come benchmark l’indice MSCI World Energy e replica il settore energetico dei mercati sviluppati di tutto il mondo.

La dimensione dell’ETF è di 476 milioni di euro, il che lo classifica come un fondo medio; esso è stato lanciato ad aprile 2016 quindi si tratta di un fondo abbastanza recente.

Il fondo è caratterizzato da un metodo di replica fisica e da una politica sui dividendi ad accumulazione, con le cedole che vengono reinvestite nel fondo stesso per sfruttare il potere dell’interesse composto.

Il suo costo di gestione annuo ammonta allo 0,30% ed è domiciliato in Irlanda.

L’allocazione settoriale vede società che si occupano di petrolio e gas, e che sono situate per la maggior parte negli Stati Uniti (62,16%), in Canada (12,16%) e nel Regno Unito (11,83%).

Tra le principali posizioni troviamo Exxon Mobil, Shell e BP.

Ha un profilo di rischio elevato, pari a 6 in una scala che va da 1 a 7.

iShares Oil & Gas Exploration & Production UCITS ETF

L’ultimo fondo che analizziamo è domiciliato in Irlanda e ha una dimensione media di 297 milioni di euro ed è stato lanciato a settembre 2011.

L’indice S&P Commodity Producers Oil & Gas Exploration & Production replica le più grandi società pubblicamente negoziate impegnate nell’esplorazione e produzione del petrolio e del gas di tutto il mondo.

L’ETF ha un metodo di replica fisica, ed una politica di distribuzione sui dividendi ad accumulazione, che significa che i proventi vengono reinvestiti nel fondo stesso per sfruttare il potere dell’interesse composto.

Il costo di gestione ammonta allo 0,55% annuo.

Il fondo non ha copertura valutaria, e il suo profilo di rischio è 6, quindi siamo davanti a un rischio alto.

L’allocazione geografica dell’indice vede come primo paese più rappresentato all’interno del fondo gli USA, con il 66,74%, seguiti dal Canada con il 18,83% e dall’Australia con il 9,35%.

Tra le principali aziende presenti all’interno del fondo abbiamo Devon Energy, Santos e LTD.

Conviene investire in ETF nel settore dell’energia?

Come ho accennato in precedenza, negli anni in cui si parla di Green Energy, energia pulita e quant’altro, forse pensare di andare ad investire in un settore come quello del petrolio e dei combustibili fossili sembra un pò un azzardo, come andare controcorrente.

Tralasciando le tematiche morali e di responsabilità che ci farebbero sicuramente preferire un investimento improntato maggiormente alle energie pulite, se ci concentriamo soltanto sull’investimento in sé, investire nel settore della Global Energy non sembrerebbe essere così sbagliato.

Per ancora alcuni anni penso che il petrolio potrà farci compagnia, e in un momento nel quale appunto il trend è virare verso l’energia pulita, e soprattutto dopo molti anni nei quali si è verificato un ribasso generale in questo settore, potrebbe esso stesso essere visto come un’opportunità.

Altro fattore da considerare è la maturità del settore, a fronte però di mettere in conto il rischio legato alle fluttuazioni del prezzo del petrolio sul mercato. 

Infatti come abbiamo visto analizzando i 3 ETF, hanno tutti un profilo di rischio molto elevato, pari a 6; si tratta comunque di fondi rischiosi.

Se vuoi approfondire meglio il discorso legato agli ETF o se non li conosci benissimo, puoi scaricare il nostro report con 3 ETF gratis per te per cominciare ad approcciarti a questo mondo.

E’ vero che, se non ci sono i rischi, non ci sono nemmeno possibilità di avere dei rendimenti, però occorre sempre fare attenzione quando si tocca questo tasto.

Quello che ritengo importante sapere prima di addentrarsi in un settore simile, è sicuramente quello di mettere in conto il rischio, valutare la possibilità di avere dei rendimenti maggiori a fronte di un periodo che è stato un pò sottotono nel settore, e naturalmente di diversificare il portafoglio per fronteggiare rischi simili, e anche per “sentirti in pace con la tua missione di rendere il pianeta un posto migliore”.

La miglior strategia, come dico sempre, è comunque quella di diversificare, specialmente se siamo davanti a settori particolarmente nuovi (ma non è questo il caso) o particolarmente rischiosi (e questi tre ETF mi paiono piuttosto rischiosi, come abbiamo visto).

Chi vorrebbe in portafoglio esclusivamente strumenti così rischiosi? Non è meglio diversificare? Il petrolio rimane uno dei capisaldi del mondo degli investimenti, quindi non è da escludere la possibilità di inserire uno di questi ETF nella propria strategia.

L’importante, è che il pacchetto che ci siamo costruiti sia variegato, magari inserendo anche ETF in energie pulite!

Ulteriori Risorse 

Se non sai da dove iniziare a investire, allora qui puoi trovare alcune risorse gratuite da consultare:

Buon proseguimento!


Scopri che Investitore Sei

Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

>> Inizia Subito <<


Avatar photo
Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: ETF

0 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *