PIR UniCredit: Caratteristiche e Opinioni sui Piani di Risparmio proposti da Unicredit

I PIR, ovvero i piani di risparmio, sono una particolare forma di investimento presente in Italia dal 2017, che allarga ancora di più il ventaglio di proposte presenti tra i vari strumenti di investimento. Oggi vedremo nel dettaglio i PIR Unicredit, ovvero proprio quelli proposti dalla banca commerciale pan-europea.

Se ti stai domandando quindi quali sono le caratteristiche dei PIR Unicredit, quali sono i suoi costi, i vantaggi e gli svantaggi, non ti resta che continuare nella lettura di questo articolo.

Cominciamo!

Due parole su Unicredit

Cominciamo prima di tutto con una panoramica generale sull’istituto che propone lo strumento di investimento.

Unicredit banca è una banca commerciale pan-europea che si trova in Italia, ma anche in Germania e in Europa occidentale e orientale.

Soltanto per rendere l’idea della sua grandezza, la banca può contare su circa 15 milioni di clienti tra le sue varie sedi, e in questo modo riescono ad essere vicini ai propri clienti offrendo una gamma di prodotti davvero completa.

Due dei principi importanti per la banca, sui quali essa si concentra sono i principi ESG (essendo molto attenta a proporre prodotti che ricadano in questa categoria) e la digitalizzazione (un fattore chiave che non deve mancare nel servizio che la banca stessa offre ai suoi clienti).

PIR Unicredit: caratteristiche 

Tra i tanti prodotti offerti dalla banca ai suoi clienti troviamo anche i PIR, i piani individuali di risparmio.

Si tratta di soluzioni di investimento che consentono a chi li sottoscrive di usufruire di un vantaggio fiscale. Infatti se lo strumento viene mantenuto per almeno cinque anni, vi è la toltale esenzione dei redditi di natura finanziaria che derivano dall’investimento.

Un’altra cosa importante da dire è che gli strumenti detenuti nel PIR non sono soggetti all’imposta sulle successioni.

Ci sono diverse caratteristiche che qualificano l’investimento nei PIR, vediamole nel dettaglio.

PIR Ordinario

Nel PIR Ordinario almeno il 70% del valore complessivo del piano deve essere investito, per lamento 2/3 dell’anno, in strumenti finanziari di imprese che siano residenti in Italia o in altri stati dell’UE o dello spazio economico europeo (SEE) con stabile presenza in Italia.

È importante inoltre che il 25% del 70% appena menzionato sia investito in strumenti finanziari di imprese non incluse nell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana o in indici equivalenti di altri mercati.

Almeno il 5% di questo 70% deve essere investito in strumenti finanziari di imprese non incluse nel FTSE MIB e nemmeno nel FTSE Mid Cap della Borsa Italiana o in indici equivalenti. 

PIR Alternativo

Il PIR alternativo invece ha delle caratteristiche più semplici rispetto a quello ordinario, dal momento che almeno il 70% del valore complessivo del piano deve essere investito in strumenti finanziari di imprese residenti in Italia o in Stati membri dell’UE o del SEE ma con stabile presenza in Italia, non incluse né nell’indice FTSE MIB né nell’indice FTSE Mid Cap della Borsa italiana o in indici equivalenti di altri mercati, nonché in prestiti erogati alle predette imprese e in crediti delle medesime imprese.


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Alcuni limiti

Il PIR può essere aperto soltanto da persone fisiche che abbiano la residenza fiscale in Italia, e soprattutto ogni persona può essere titolare di un solo PIR ordinario alla volta (tale vincolo non vale però per il PIR alternativo).

Ci sono poi alcuni limiti da tenere presente:

  • Potrai investire nel PIR ordinario fino ad un massimo di 40.000€ all’anno (solare) e per un totale complessivo di 200.000€;
  • Potrai investire nei PIR alternativi da te posseduti fino ad un massimo di 300.000€ all’anno (solare) e per un totale complessivo di 1.500.000€.

Per quanto riguarda i benefici fiscali, essi possono essere applicati soltanto se manterrai gli strumenti finanziari all’interno del piano per almeno 5 anni. Passato questo periodo gli strumenti potranno poi essere dismessi in relazione a quanto previsto dalla documentazione d’offerta della soluzione di investimento, senza l’applicazione dell’ordinario prelievo fiscale (attualmente pari al 26% ovvero per i titoli pubblici ed equiparati al 12,50%).

Quali fondi propone Unicredit?

Unicredit propone due soluzioni per accedere al PIR ordinario, ovvero Amundi Risparmio Italia e Amundi Sviluppo Italia, che sono due fondi aperti e istituti da Amundi SGR S.p.A. che attuano una politica di investimento coerente con i vincoli che sono previsti dalla normativa PIR.

A tal proposito analizziamo i due fondi.

Amundi Risparmio Italia

Il primo fondo proposto da Unicredit è un fondo mobiliare di diritto italiano.

La tipologia di gestione del fondo è market fund, mentre la valuta di denominazione è l’euro.

Il benchmark adottato è:

  • 25% ICE BofA1-3 anni Euro Govt;
  • 20% FTSE Italia Mid Cap Index;
  • 55% ICE Euro Investment Grade and High Yield Italian Corporate Issuers Custom Index.

Il periodo minimo di detenzione raccomandato è pari a 5 anni.

Il profilo di rischio di questo fondo è pari a 3 in una scala che va da 1 a 7, quindi siamo di fronte a un rischio abbastanza basso e contenuto.

Si tratta di un fondo bilanciato obbligazionario, dal momento che esso non può essere complessivamente investito in misura superiore al 10% dell’attivo in: 

  • strumenti finanziari di uno stesso emittente o stipulati con la stessa controparte o con altra società appartenente al medesimo gruppo dell’emittente o della controparte;
  • depositi – inclusi i certificati di deposito – nonché in conti correnti.

Infine la politica relativa alla destinazione dei proventi è ad accumulazione, con le cedole che non vengono distribuite agli investitori ma sono reinvestite nel fondo stesso.

Amundi Sviluppo Italia

Anche questo è un tipo di fondo Market fund, con valuta di denominazione in euro.

Il benchmark adottato, che si discosta in maniera significativa  in questo caso è:

  • 70% FTSE Italia Mid Cap Index;
  • 30% FTSE MIB (TFTMIBE).

Il Fondo è gestito attivamente con riferimento al benchmark, ovvero il fondo stesso mira a sovraperformare l’andamento del Benchmark e il gestore, pur essendo la politica di investimento del fondo legata al profilo di rischio-rendimento di tale parametro di riferimento, non si propone di replicarne la composizione, ma investe, in base a scelte discrezionali, anche in strumenti finanziari non presenti in esso o presenti in proporzioni diverse. 

In questo caso il profilo di rischio si alza perchè è pari a 5, che in una scala da 1 a 7 si caratterizza come un rischio medio.

Gli strumenti di investimento sono principalmente in Italia, e vengono privilegiate società che abbiano elevate prospettive di crescita, con un investimento che si diversifica in tutti i settori economici.

Anche per questo fondo vi è l’accumulo, con i proventi che vengono reinvestiti nel fondo stesso per sfruttare il potere dell’interesse composto.

Opinioni di Affari Miei sui PIR Unicredit

Dal momento che siamo giunti al termine della nostra trattazione, possiamo concludere con le mie opinioni su questo investimento.

Come abbiamo già accennato in precedenza, il vantaggio dei PIR fa riferimento all’esenzione fiscale nel caso in cui l’investimento venga mantenuto per almeno 5 anni.

Spesso però a mio parere il vantaggio fiscale è uno specchietto per le allodole, un “vantaggio” utilizzato proprio per far leva sugli investitori e cercare di convincerli a puntare su questo strumento.

A mio avviso infatti quando ti vengono proposti dei vantaggi fiscali spesso è perché il fondo in questione non è del tutto conveniente.

In primis mi vengono in menti i costi: i costi di gestione sono davvero elevati, quindi dovresti domandarti se vale la pena investire in questi fondi e pagare tutti quei costi per poi trovarsi di fatto con un rendimento minimo o comunque non all’altezza delle aspettative.

Il PIR è un investimento che va a favore delle SGR che ti propongono il prodotto e che quindi si prendono le commissioni, e anche delle PMI che potranno così beneficiarie di capitali che in altri modi magari non avrebbero raccolto.

Non ti sto sconsigliando del tutto l’investimento nei PIR perché non conosco la tua situazione finanziaria e personale e quindi non posso affermare con certezza l’una o l’altra cosa. Ti sto soltanto suggerendo di fare attenzione e di valutare con giudizio tutte le possibilità, e di scegliere un investimento che sia davvero in linea con il tuo obiettivo e con la tua strategia.

La mia strategia è diversa, poiché io investo a lungo termine e alla massima diversificazione a livello globale.

Il mio consiglio principale è sempre quello quello di partire dalle fondamenta e puoi farlo attraverso i percorsi che ho strutturato per te:

Buon proseguimento!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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