Piano di Accumulo ING: Opinioni e Recensioni sui PAC di ING Italia

Vuoi cominciare a investire e ti stai interessando di un piano di accumulo? Il tuo consulente ti ha proposto il PAC ING e ora vuoi sapere come funziona, quali sono i suoi costi, i vantaggi e gli svantaggi?

Se è così allora sei nel posto giusto perchè oggi cercheremo di capire insieme le caratteristiche del PAC ING, se stai pensando di destinare qui i tuoi soldi piuttosto che lasciarli sul conto corrente.

Ma il PAC ING potrebbe essere una buona soluzione per te?

Cominciamo!

Due parole su ING Italia

Prima di cominciare mi piace sempre presentare l’istituto che ti propone l’investimento o i prodotti.

ING Italia fa parte di ING Group, un gruppo bancario di origine olandese che può contare su una base di clienti composta da oltre 40 paesi tra Europa, America del Nord, America Latina e Asia. Essa è presente in Italia sia con l’attività di retail banking che con quella di Wholesale banking, e impiega più di 1000 dipendenti.

Essi basano il loro modo di fare banca su alcuni valori importanti: innovazione, sostenibilità e un linguaggio chiaro.

È presente in Italia dal 2001, con il brand ING Direct, e ad oggi è una tra le prime banche on-line per numero di clienti, con un volume di attività che supera i 21 miliardi di euro.

Ad oggi la sua offerta è davvero ampia, dal momento che propone servizi di pagamento, di risparmio, mutui, investimenti, presti e servizi di assicurazione.

La banca è operativa tramite i canali digitali, quali web app e mobile ma mette lo stesso a disposizione dei propri clienti un servizio telefonico e 23 punti fisici.

Qualche informazione sul PAC

Vediamo adesso così un PAC.

Un piano di accumulo è una soluzione di investimento pensata per un investitore che sta cercando un modo per investire i suoi soldi in maniera graduale, attraverso dei versamenti periodici di importo a sua scelta e di frequenza a sua scelta.

Il PAC infatti ti offre molta libertà nella scelta dell’investimento: potrai decidere di versare una volta al mese, ogni due, ogni tre, oppure una volta all’anno e potrai decidere tu l’importo del tuo capitale.

In questo caso gli importi che sceglierai di investire andranno a confluire in uno o più fondi comuni d’investimento e al termine dell’investimento (a patto che tu non segua la strada del disinvestimento prima della scadenza) riceverai il tuo capitale maggiorato dell’interesse maturato durante l’arco temporale.

A breve vediamo come funziona il PAC proposto da ING, ma prima ti invito a leggere questa sezione del blog in cui ti parlo dei fondi comuni d’investimento.

Se avessi ancora dei dubbi in merito al PAC e alla sua strategia, ti invito anche a consultare la guida generale sul piano di accumulo.


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Il PAC ING

ING ti offre la possibilità di costruire il tuo capitale investendo i tuoi soldi a piccole cifre.

Il servizio è completamente gratuito, quindi non avrai spese di alcun genere.

Si tratta di un servizio personalizzabile, dato che potrai decidere tu quanto investire e per quanto tempo farlo, sulla base delle tue scelte e soprattutto della tua capacità di risparmio.

Esso è flessibile al 100%: puoi attivarlo quando vuoi, a partire da 20 euro alla settimana e lo puoi interrompere o modificare quando preferisci.

Se imposti oggi il tuo PAC poi non ci dovrai più pensare: inoltre investendo con piccole cifre potrai acquistare le quote a prezzi differenti, più o meno bassi, ottenendo così un prezzo medio migliore.

Come attivarlo

Il piano di accumulo è riservato a chi possiede un fai da te e a chi è titolare di un conto corrente arancio.

Per sottoscrivere un piano di accumulo capitale ti basterà entrare nella tua area riservata inserendo i codici di accesso e i dati richiesti, e successivamente potrai scegliere il fondo di tuo interesse.

Potrai quindi iniziare a sottoscrivere il fondo da te prescelto, e infine selezionare “imposta PAC” tra le varie opzioni di acquisto disponibili.

Vorrei capire come disinvestire, si può?

Se dopo aver sottoscritto un PAC ti rendi conto che l’investimento non è più profittevole oppure che potrebbe essere più conveniente per te disinvestire, certamente vorrai sapere se si può fare e soprattutto quali costi e quali penali comporta una decisione simile.

Per questo ti voglio mettere in guardia: la strada del disinvestimento va percorsa soltanto dopo le opportune verifiche, e dopo aver letto e considerato tutte le informazioni presenti sul KID dei fondi e/o sul sito ufficiale della banca o della piattaforma che ti mette a disposizione il PAC.

Prima di optare per questa soluzione è meglio valutare i costi di uscita, e capire se ti conviene davvero optare per questo e quindi pagare i costi di uscita oppure se invece è meglio aspettare e mantenere ancora un po’ l’investimento, in attesa di tempi migliori.

Se vuoi approfondire questo argomento, puoi leggere questa guida.

I costi

Come abbiamo già accennato prima, non ci sono costi di entrata o uscita, e soprattutto non ci sono nemmeno commissioni di overperformance.

Potrai anche effettuare degli switch a costo zero.

I costi però subentrano con la gestione dei fondi: dal momento che per costruire il PAC andrai a investire nei fondi di investimento, essi avranno dei costi di gestione, che nel caso dei fondi comuni che seguono una gestione attiva potrebbero oscillare tra l’1,50% e arrivare anche al 3%.

A tal proposito ti invito a leggere nel dettaglio il KIID del fondo o dei fondi che andrai a scegliere per costruire il tuo PAC.


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Conviene investire in questi prodotti? Opinioni di Affari Miei

Ora che abbiamo analizzato il PAC di ING e abbiamo capito come si può attivare, cerchiamo di capire se si tratta di uno strumento utile e conveniente per te.

Il piano di accumulo ING è abbastanza semplice da costruire, si tratta davvero di una procedura molto semplificata.

Sta poi a te scegliere quale fondo o quali fondi inserire all’interno del tuo PAC, decidere quanto versare e con quale cadenza farlo.

Naturalmente, dato che non ci sono veri e propri costi di apertura e mantenimento del PAC in sé, il problema principale ricade sui costi relativi alla gestione attiva dei fondi comuni d’investimento.

Forse avrai già capito che sono un fan di questi strumenti, e per dimostrarti che essi hanno delle criticità non indifferenti ti invito a leggere questo approfondimento sulla gestione attiva.

Il PAC è adatto a un investitore che sta cercando un investimento a lungo termine, che si prende del tempo per veder crescere il suo capita e per sfruttare, nella maggior parte dei casi, il potere dell’interesse composto.

Se si opta per un PAC di durata lunga, ovviamente i rendimenti saranno maggiori, e quindi gli interessi che matureranno a scadenza saranno di più e il tuo ritorno sull’investimento diventerà molto più interessante.

A mio parere quindi il PAC è senza dubbio una strategia di investimento molto interessante, adatto a chiunque voglia cominciare a investire, anche senza disporre di chissà quali cifre importanti. Abbiamo visto infatti che puoi cominciare anche con 20 euro.

Ci tengo però a dirti una cosa: un PAC si può costruire anche con altri strumenti, diversi dai fondi comuni d’investimento, che a mio parere presentano dei costi davvero elevati per la gestione.

Per esempio, se volessi potresti optare per un PAC da costruire con gli ETF, fondi a gestione passiva che hanno dei costi davvero più contenuti, più comodi e più trasparenti.

Spero che questa guida ti sia stata utile per poter valutare il piano di accumulo proposto da ING, e che soprattutto ti sia servita per schiariti le idee su questa strategia d’investimento.

Ulteriori risorse utili:

Prima di salutarti ci tengo anche a lasciarti alcune risorse utili con le quali potresti cominciare un percorso di investimento in base alle tue conoscenze e alle caratteristiche del tuo profilo di rischio:

Buon proseguimento su Affari Miei!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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