Come Investire 300.000 Euro per Vivere di Rendita: 10 Consigli per Gestire al Meglio il Patrimonio

Investire 300.000 euro è un’operazione non semplice, se sei in possesso di una cifra simile hai una grossa responsabilità sia verso te stesso e sia nei confronti di chi ti sta intorno se hai una famiglia.

Probabilmente ti stai chiedendo se sia possibile vivere di rendita con 300.000 euro e, senza farti perdere troppo tempo, ti rispondo subito: è un’ottima base, se sai cosa fare.

Se, dunque, possiedi già 300 mila euro questo articolo è adattissimo a te perché troverai contenuti utilissimi. Se, invece, per te questa cifra è un punto di arrivo, ti consiglio ugualmente di continuare perché i principi qui espressi valgono anche per te.

In ogni caso, sappilo, condividiamo l’obiettivo di vivere di rendita e, pertanto, quello che trovi è il frutto della mia esperienza pluriennale e del percorso che sto realizzando per raggiungere la meta.

Se questa è la tua prima volta, puoi consultare la sezione di investimenti partendo da qui, così da leggere una lista aggiornata di contenuti ordinati secondo un criterio logico ben preciso.

Veniamo, adesso, all’analisi del problema che ti riguarda più da vicino: di seguito troverai una serie di consigli per investire 300 mila euro in maniera consapevole ed efficace.


1. Definisci i Tuoi Obiettivi


Iniziamo dal primo consiglio per capire cosa fare con 300.000 euro. Il primo suggerimento che posso darti è quello di focalizzare la tua attenzione sulla definizione degli obiettivi: infatti, prima ancora di scegliere servizi o prodotti, devi conoscere i tuoi obiettivi e le tue possibilità.

Se sei giunto qui sul mio blog, probabilmente hai già letto altre guide su altri siti. Se sì, ti sarai accorto che gli altri autori hanno come unico interesse quello di venderti cose: infatti, la gran parte di loro crede talmente poco in ciò che scrive che lo fa in modo anonimo, senza metterci la faccia come faccio io.

Dal 2014 ho scritto migliaia di articoli sugli investimenti ed ho realizzato molti video e puntate podcast in cui parlo di questo argomento con serietà: se sei un nuovo lettore di Affari Miei, potrebbe tornarti utile compilare il quiz che ti svela che tipo di investitore sei.

Grazie alle tue risposte potrò guidarti in modo efficace verso i contenuti personalizzati più adatti a te, in base alla tua situazione iniziale ed alle tue aspettative.

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2. Gli investimenti “sicuri”


Quanto rendono 300.000 euro in banca? Se eri tra coloro che pensano di parcheggiare i soldi in banca li faccia raddoppiare nel giro di pochi anni mi tocca deluderti: il risparmio sicuro, oggi, rende molto poco e, più in generale, la stabilizzazione della nostra economia che non produce più scenari con interessi a doppia cifra come negli anni scorsi.

Questo quadro generale, ovviamente, si riflette inevitabilmente anche sugli strumenti che tipicamente vengono considerati garantiti o quasi, come le obbligazioni statali, i conti deposito e i certificati di deposito, compreso tutto l’universo dei prodotti postali per il risparmio che tanto piacevano alle famiglie italiane in passato.

Attualmente possiamo dire che i tassi di interesse proposti da conti deposito si sono alzati rispetto agli ultimi anni, anche se ovviamente non possiamo aspettarci chissà cosa. Se però stai cercando uno strumento per “parcheggiare” i tuoi soldi invece di lasciarli sul conto corrente, allora potresti comunque prendere in considerazioni i conti deposito.

Quello che devi sapere, in questa sede, è la regola a mio avviso aurea:

RISCHIO BASSO = RENDIMENTI BASSI

Per approfondire, leggi la guida agli Investimenti Sicuri.


3. I Titoli di Stato non sono tutti uguali


I titoli di stato continuano ad essere una delle forme di risparmio e investimento preferite dai piccoli e medi risparmiatori.

Sono titoli che rappresentano un credito nei confronti dell’autorità statale che li ha emessi. Producono dei rendimenti sotto forma di interessi, che possono essere sia distribuiti nel tempo (con cedole tipicamente semestrali) sia invece erogati alla fine del rapporto.

Nella scelta di un titolo di stato nel quale investire parte dei nostri 300.000 euro, devi necessariamente tener conto di:

  • rating dell’emittente: gli stati e le aziende che emettono obbligazioni vengono giudicati, in relazione alla loro solidità economica, da agenzie di rating che ne analizzano la contabilità e le entrate future. Il parere delle agenzie di rating non deve essere necessariamente preso come oro colato, anche se tra un ente statale che ha rating AAA (il più alto) e uno che invece si presenta con BB- (uno scalino sopra ai titoli spazzatura) c’è comunque una grande differenza; più è alto il rating, più è solido l’ente che si dovrà preoccupare della restituzione del denaro;
  • interesse: è stabilito all’emissione del titolo ed è in genere inversamente proporzionale all’affidabilità dello stato che emette i titoli; più è alto l’interesse, più devi stare in guardia, in quanto vuol dire che chi ha emesso il titolo ha poca credibilità sui mercati;
  • durata: ci sono titoli di stato che durano 1, 2, 5, 10, 15, 20 e 30 anni; più è lunga la durata, più diventa alto il rischio. I titoli di stato e le obbligazioni si possono anche vendere nel durante della loro attività, ma si tratta di operazione che in genere non conviene e che è da ritenersi sconsigliata; l’investimento ottimale in titoli di stato è in genere mantenuto fino alla naturale scadenza;
  • valuta dell’emittente: non tutti i titoli di stato sono in Euro, la stabilità della moneta di un Paese può pregiudicare i tuoi rendimenti. Paesi poco stabili hanno, generalmente, valute soggette a svalutarsi o rivalutarsi velocemente.

Come ho già detto in apertura, i titoli di stato non stanno rendendo molto e, a meno che non voglia orientarti verso paesi in via di sviluppo, i rendimenti sono particolarmente bassi.

Proprio parlando di Paesi emergenti e in via di sviluppo, va fatta una precisazione: è ormai assodato che uno stato possa fallire. Ce lo insegnano i recenti casi di Argentina, Grecia e Turchia (che non ha ancora fatto default ma non sta attraversando un bel momento). Esattamente come le aziende, gli stati hanno un bilancio composto da entrate ed uscite e, se non gestiti correttamente, possono riempirsi di debiti e non pagare più.

Quando ti propongono titoli di stato con tassi d’interesse elevato, quindi, pensaci bene.

Per approfondire, leggi la guida per investire in BTP.


4. Conti deposito e libretti di risparmio per la sicurezze


Come ti accennavo prima, i rendimenti che sono offerti dai depositi di qualunque tipo e in qualunque forma, che si tratti di conti deposito, di certificati di deposito o di libretti di risparmio sono pensati più che altro per proteggere il capitale.

Sebbene oggi i tassi siano più alti rispetto a quelli di qualche anno fa, devi sempre ricordarti che siamo comunque in un’epoca di inflazione elevata, quindi quando scegli di optare per questa soluzione rapportali comunque al costo della vita che è più alto. Attualmente alcuni conti deposito si spingono anche al 4%-5% annuo lordo che, certo, rispetto al massimo 2% di qualche anno fa è sicuramente un passo avanti.

Il miglior rendimento si ottiene con i depositi vincolati, con un tasso di interesse offerto che sale di pari passo con la durata del vincolo: bisogna però controllare in questo caso che si tratti di vincoli che possono essere sciolti (anche pagando una penale) agevolmente oppure no anche se, ultimamente, le banche sono diventate abbastanza flessibili sotto questo punto di vista.

Su questa pagina puoi consultare le migliori offerte sui conti deposito del momento.


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5. Investire in Obbligazioni non è sempre sicuro


Le obbligazioni corporate sono per certi versi “cugine” dei titoli di stato e rientrano nella medesima categoria di prodotto: diversa è soltanto l’entità che prende in prestito i nostri soldi che, in questo caso, è un’azienda e non uno stato.

Le obbligazioni societarie seguono le stesse dinamiche che abbiamo visto precedentemente per i titoli di stato. In questa sede possiamo aggiungere alcuni aspetti in più:

  • Le aziende falliscono più facilmente degli stati: vedi Parmalat, tanto per dirne una. Questo deve farci capire che il grado di rischio è più elevato e che non bisogna puntare tutto su una sola società;
  • La differenziazione è d’obbligo: bisogna distribuire il proprio capitale su più aziende e su più comparti, così da distribuire i propri rischi.

Il mio parere è che, anche con cifre importanti, non sempre valga la pena puntare sulla singola obbligazione: ci sono strumenti come gli ETF, di cui ti parlerò nei prossimi paragrafi, che ti permettono di differenziare in maniera efficace, con costi bassi e poche rotture di scatole. Non ti anticipo nulla, continua a laggere.


6. Investire in Azioni


L’investimento azionario, se ben fatto, è quello più redditizio. I soldi si fanno con le aziende, non c’è settore che renda di più nel lungo periodo ma, al tempo stesso, le perdite possibili possono essere significative.

Investire in azioni vuol dire tutto e non vuol dire niente perché le aziende sono molto diverse per comparto, redditività ed area geografica e non può esistere una ricetta valida per tutti.

Il mio metodo preferito è quello di scegliere ETF azionari perché, anche con capitali ridotti, si può accedere ad una diversificazione ottimale: nel prossimo paragrafo te la spiego meglio.

Per approfondire, leggi la guida per investire in azioni.


7. Investire in ETF Azionari o Obbligazionari


Ti ho spiegato le criticità sia di investimenti in azioni che in obbligazioni: fondamentalmente, puntare su più aziende è complesso soprattutto perché ti obbliga a seguirne le vicende nel tempo dal momento che, investendovi, ne diventi azionista (azioni) o creditore (obbligazioni).

Con 300 mila euro puoi sicuramente accedere ad una diversificazione maggiore di una persona che ha appena 10 mila euro e potresti fare tutto da solo, distribuendo i tuoi soldi su più operazioni. Tuttavia andresti incontro ad una mole di lavoro e di operazioni talmente importante che, probabilmente, i rendimenti non varrebbero la candela (ammesso che tu non voglia diventare investitore di professione).

L’ideale, in questi casi, è scegliere ETF azionari o obbligazionari: se non sai che cosa sono gli ETF, ti consiglio di leggere questa guida in cui lo spiego facile facile.

Gli ETF sono fondi a replica passiva di un benchmark di riferimento quindi, volendo semplificare, si “limitano” a comprare per noi “all’ingrosso” i titoli facenti parte del benchmark senza che dobbiamo essere noi a preoccuparci di monitorare tutto.

Acquistando un numero limitato di ETF si può ottenere una diversificazione ottimale con impegno e costi molto limitati. Gli ETF, infatti, si differenziano dai fondi comuni a gestione attiva (spesso proposti dalle banche) perché:

  • Costano meno: replicano passivamente il benchmark, non c’è un gestore che “pensa” e deve essere remunerato. Inoltre non c’è una rete di vendita di banche e promotori che li colloca, di conseguenza non c’è gente da pagare per la parte commerciale. Meno costi = più guadagno per te;
  • Sono quotati in borsa: molti fondi non sono quotati, di conseguenza comprare e vendere quote è un processo lento e talvolta poco trasparente. Gli ETF sono quotati sui mercati regolamentati esattamente come azioni o obbligazioni, puoi comprare e vendere o conoscere il valore in qualsiasi momento. Un titolo molto scambiato si compra o si vende in pochissimi minuti. Inoltre la quotazione fa si che i controlli su quanto viene fatto dalle società emittenti è maggiore, quindi c’è una tutela maggiore del risparmiatore.

Per approfondire questo tema, visita la sezione di Affari Miei dedicata agli ETF.


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8. Il settore immobiliare


Ho scritto diversi articoli sul settore immobiliare, puoi visitare la sezione apposita del blog.

300 mila euro rappresentano una somma importante che può essere utilizzata anche per acquistare più di un appartamento: nelle grandi città e con una scelta oculata si può far fruttare in modo concreto la somma quando il mercato è florido.

I metodi più “elementari” per mettere a reddito un immobile sono:

  • affittare l’immobile a famiglie, lavoratori o studenti e percepirne i ricavati;
  • affittare per brevi periodi in località turistiche andando ad utilizzare piattaforme online come AirBNB;
  • incassare le plusvalenze vendendo a somme più alte di quelle impiegate per l’acquisto.

Il momento del mercato immobiliare italiano è decisamente particolare: i prezzi per l’acquisto sono molto bassi, mentre quelli per gli affitti sono molto alti. Negli ultimi tempi, poi, l’accesso al credito è stato agevolato con tassi bassi sui mutui che sono, per certi versi, l’altra faccia della medaglia dei tassi bassi sugli investimenti “sicuri”.

Non voglio dilungarmi tanto in questa sede, se vuoi approfondire puoi leggere le seguenti risorse:


9. Diversificare è la cosa migliore


Fast Investments Planner è un rivoluzionario servizio che consente agli investitori di investire in modo diversificato sui mercati globali grazie ad informazioni filtrate e di qualità e senza i vincoli e le commissioni tipiche del mondo bancario.

Questo servizio, prodotto dal Centro Studi di Affari Miei, ti offre la possibilità di avere accesso a:

  • Portafogli modello divisi in base al profilo di rischio, e anche in funzione della somma che hai a tua disposizione. I portafogli sono messi a punto dal Centro Studi che seleziona per te gli strumenti finanziari meno costosi e più remunerativi;
  • Webinar di approfondimento che puoi visionare per restare sempre aggiornato sulle notizie finanziarie e circa l’andamento dei portafogli;
  • Report periodici in PDF, dove trovi tutto ciò che devi sapere sui tuoi investimenti con particolare attenzione ai mercati globali, al mercato azionario americano ed alla Borsa Italiana;
  • Video Pillola mensile con la sintesi dei principali eventi;
  • Newsletter e Canale Telegram riservati agli iscritti.

Fast Investments Planner è un servizio davvero indipendente perché ha lo scopo di fornirti le informazioni che ti servono davvero per investire in maniera efficiente e non ha legami con il mondo finanziario.

Per maggiori informazioni, leggi la recensione completa del servizio.


10. Il miglioramento personale è l’investimento migliore


Come hai potuto vedere, avere 300 mila euro non è un “problema” di facile risoluzione. Certo, sempre meglio che non avere nemmeno un euro, però ti rendi conto dell’importanza delle tue scelte e del fatto che debba essere capace di gestirli.

Sia che tu voglia investirli in borsa, sia che tu voglia dedicarti all’immobiliare o al business, è assolutamente necessario uno sforzo informativo da parte tua.

Avere 300 Mila Euro ti dà un vantaggio non indifferente: puoi scegliere tu cosa vuoi fare e non sono gli altri ad importi un lavoro, una città di residenza o una condizione ben precisa.

Non serve poi puntare così in alto per ottenere il meglio dal proprio denaro: imparare una nuova lingua o prendersi un paio di anni sabbatici per studiare può renderti una persona completamente nuova, senza dilapidare in toto quello che è l’enorme capitale che hai a disposizione, non adeguato per giocarsela coi grandi capitalisti, ma comunque più che sufficiente per prendere decisioni molto importanti per la tua vita economica, personale e professionale.

Se vuoi “limitarti” ad investire, ti ho già parlato del mio programma sugli investimenti che punta a risolvere questa tipologia di problema: se le tue aspettative sono altre, ovviamente, hai un mare di opportunità da valutare e ti consiglio di fermarti a riflettere con attenzione prima di agire.

Vivere di rendita con 300.000 euro: cosa devi sapere

Nella prima parte dell’articolo abbiamo visto una serie di punti, ora possiamo approfondire alcuni concetti chiave che ti possono supportare se ti trovi a gestire una somma elevata.

Sono considerazioni che derivano dalla mia esperienza di investitore e di formatore, mi auguro possa farne tesoro.

Non siamo tutti uguali

Ho già spiegato in altri articoli simili che i soldi, per quanto possano essere sempre gli stessi a livello numerico, non sono esattamente uguali per tutti: a seconda della tua situazione personale, infatti, la cifra potrebbe assumere una condizione differente.

In genere, chi dispone di cifre importanti si trova in una delle seguenti situazioni:

  • Eredità: un tuo parente è venuto a mancare lasciandoti tanti soldi oppure ti ha lasciato degli immobili che hai pensato di vendere perché non vuoi gestirli o perché, magari, si trovano in una città lontana. Il pericolo più grande, in questi casi, è la mancanza di formazione: a me piace dare martellate sui denti e non girare intorno alle cose, voglio essere schietto e non ti offendere, ma se questi soldi non li hai guadagnati tu potresti non sapere dove mettere le mani e farti del male. Prima solo di alzare un dito, investi una piccola parte del capitale per studiare e formarti: la delega in bianco alla banca, al promotore o all’assicuratore potrebbe costarti carissima;
  • Vincita improvvisa o altro colpo di fortuna: per certi versi è peggio di prima perché se hai ereditato almeno sapevi, in cuor tuo, che quel giorno sarebbe arrivato. Qui, invece, i soldi sono letteralmente piovuti dal cielo e, dopo esserti ubriacato e dopo esserti tolto qualche sfizio, non sai da dove cominciare. Anche qui l’unica tua salvezza, se non vuoi tornare esattamente al punto pre vincita (e statisticamente, fidati, questo succede più spesso di quanto credi) devi darti da fare e studiare;
  • Risparmi di una vita: sei sempre stato un buon risparmiatore e dopo anni di lavoro ed una buona carriera ti trovi un bel capitale a relativamente poco tempo dalla pensione. Devi, inoltre, pensare alla successione ed al futuro di chi verrà dopo: se non hai mai studiato la finanza, finora, dedicandoti ad attività più importanti e per te redditizie, è giunto il momento di cominciare;
  • Risparmi + TFR: hai smesso di lavorare, finalmente sei in pensione ed ai risparmi sommi il trattamento di fine rapporto. La soluzione è la stessa di sopra: sguardo al futuro e prudenza affiancati da studio della materia;
  • Attività d’impresa o professionale: svolgi un lavoro ben pagato o una professione redditizia, hai avviato un’azienda che ti ha dato soddisfazioni. Complimenti grandiosi perché magari hai raggiunto questa cifra in un periodo di tempo relativamente breve. Ti consiglio, tuttavia, di non sentirti invincibile perché il fatto che tu sia stato bravissimo nel tuo campo non fa di te un esperto di finanza: serve umiltà, la stessa che hai avuto all’inizio della tua carriera.

Come puoi vedere, situazioni diverse impongono un atteggiamento mentale diverso ma hanno un filo conduttore comune: la necessità di formarsi il più possibile.

Criteri basilari per investire: l’aspettativa qualificata

L’errore più comune è quello di pensare che uno o più strumenti possano essere la soluzione al problema senza considerare prima di tutto una strategia: ne ho parlato in questo video ed in tantissime altre occasioni.

“DAVIDE, COSA PENSI DEL FONDO X? E DELLA POLIZZA Y?”

La verità è che, così, su due piedi, non potrai mai ricevere una risposta sensata né da me né da qualcun altro (ammesso che qualcun altro non sia l’impiegato in banca che ti vuole vendere il “suo” prodotto).

Prima dell’individuazione del prodotto o dei prodotti, infatti, viene la scelta della strategia. I fattori da cui dipende tutto questo sono essenzialmente i seguenti:

  • propensione al rischio: sono soldi che vuoi rischiare, almeno in parte? Quanti problemi ti creerebbe perdere la somma o una parte importante di essa? Quanto tranquillamente riesci a rimanere durante gli alti e i bassi che sono insiti in determinati mercati? Il bravo investitore deve conoscere prima se stesso e poi gli strumenti di investimento, perché è la strategia di investimento che deve adeguarsi a chi investe il capitale e non il contrario;
  • durata: non tutti gli investimenti hanno ritorni immediati e moltissimi offrono il proprio meglio su periodi di tempo particolarmente lunghi; nella scelta dello strumento più adatto ai nostri investimenti dovremo allora tenere conto anche di questo, ovvero scegliere soltanto quegli strumenti che offrano rendimenti nel periodo che ci interessa;
  • ritorni: il ritorno, ovvero la rendita, deve essere adeguata al grado di rischio che stiamo correndo; l’ideale è trovare forme di investimento che offrano buoni rendimenti a rischi relativamente contenuti, anche se i mercati sono particolarmente bravi nell’individuare quelli che sono i rischi dell’emittente e dunque prezzano in modo quasi sempre corretto la coppia ritorno atteso / rischio.

Aggiungo una cosa sui ritorni: la maggior parte delle aspettative si concentrano proprio sui rendimenti perché molti pensano, sbagliando, che essi siano la soluzione a tutti i loro problemi.

Se non conosci i mercati, potresti pensare che avendo tanti soldi puoi puntare a rendimenti elevati: io chiamo questa valutazione errata aspettativa non qualificata ed è tipica di chi non conosce le cose.

Per avere aspettative qualificate è necessario, a mio parere, acquisire le giuste conoscenze. Provo a farti un esempio.

Se non giochi a calcetto da due anni potresti pensare, partecipando ad una partita amatoriale tra amici che giocano ogni settimana, di entrare in campo ed essere decisivo perché un po’ di tempo fa te la cavavi.

Ovviamente, iniziata la partita, dopo un po’ magari vai in difficoltà col fiato, non riesci a seguire i movimenti degli altri e, ammesso che tu non sia Cristiano Ronaldo in pensione, finisci per capire che non sei all’altezza della tua aspettativa iniziale.

Vedi, ogni volta in cui un investitore pensa di poter avere risultati elevati con rischi bassi e senza capire nulla, sta commettendo il gravissimo errore di sottovalutarsi e, implicitamente, sta etichettando come imbecilli tutti gli operatori privati o aziendali che ogni giorno investono.

Per questo insisto tanto sull’aspetto della formazione e per questa ragione, oltre ad aver fondato questo blog nel 2014, ho realizzato un programma formativo avanzato dedicato proprio alle basi degli investimenti: lo scopo è proprio quello di rispondere alle tante domande che ricevo ogni giorno alle quali, pur volendo, non riuscirei anche perché, fondamentalmente, mi toccherebbe sempre ripetere le stesse cose o quasi.

Conclusioni

Sai qual è la verità, alla fine della filiera? Che l’unico che ha la soluzione migliore sei tu. Non te la posso dare io, non te la può dare nessun sedicente guru della finanza, del business o degli investimenti.

In questo articolo io ho cercato di illustrarti una serie di opportunità a cui puoi accedere e ti ho mostrato in cosa posso aiutarti io in questo percorso.

Lo so che hai tanti dubbi e non sei sicuro di come agire però, come ti ho detto prima, hai il vantaggio immenso rispetto agli altri di non dover fare tutto domani mattina.

Con tutti i soldi che hai messo da parte, poi, puoi tranquillamente studiare, acquisire informazioni e prendere decisioni più ponderate di chi non ha soldi e tempo per pensare in maniera lucida: approfitta di questo vantaggio competitivo che, credimi, vale molto più di un 3% di interessi ottenuti senza capire come.

Ulteriori risorse utili

Ti lascio suggerendoti altre letture che potrebbero interessarti:

Buona lettura!


Scopri che Investitore Sei

Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Investimenti

1 Commento

Ruggero · 25 Luglio 2023 alle 17:19

ottimi consigli

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