Come Investire 200.000 Euro Oggi Senza Rischi: 10 Consigli per Investimenti Redditizi

Investire 200.000 euro non è un’operazione facile, sono sicuro che concordi con me e per questo motivo stai cercando di informarti per capire quali sono le migliori soluzioni per te. Scegliere tra il rendimento basso degli investimenti per così dire sicuri e invece la possibilità di portare a casa rendite più alte non è cosa da fare in 5 minuti e seguendo il consiglio di persone che non sono coinvolte, anche se sedicenti specialisti.

Quella che hai in mano è una cifra importante che può essere la base per costruire un capitale che, tra qualche anno, potrebbe portarti rendite importanti se sei particolarmente ambizioso oppure che, se non vuoi correre particolari rischi, deve essere protetto il più possibile dall’inflazione perché è un asset importantissimo per te e per la tua famiglia.

In questo articolo proveremo chiarirci insieme un po’ le idee con una serie di consigli per capire quanto possono rendere 200.000 euro.

Cominciamo.

Scopri Subito che Investitore Sei

Come hai potuto intuire abbastanza facilmente, non è solo la cifra a determinare quali investimenti effettuare ma anche e soprattutto la persona chiamata a decidere.

A differenza degli altri siti che, in maniera spesso anonima e senza metterci la faccia come faccio io, puntano subito a venderti prodotti o servizi discutibili, io ho a cuore l’informazione per gli utenti prima di ogni cosa.

Anche per questo, a partire dal 2014, ho realizzato migliaia di articoli e prodotto centinaia di podcast e video sul tema degli investimenti. Mi rendo conto che c’è tantissimo materiale su questo portale e, se questa è la tua prima volta, ti consiglio di effettuare il quiz che ho preparato per te grazie al quale ti guiderò verso le risorse più adatte alle tue esigenze.

Con il quiz puoi consultare ore ed ore di contenuti straordinari selezionati in base alla tua situazione di partenza ed in base alle tue aspettative.

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Quanto rendono 200.000 euro in banca?

Iniziamo dalla più basilare delle opportunità, nel caso in cui avessi avuto questo dubbio: lasciare i soldi in banca conviene?

La risposta è no: tenere i soldi sul conto corrente è improduttivo e può anche essere rischioso se si hanno più di 100 mila euro, poiché il l Fondo interbancario di tutela dei depositi protegge i capitali fino a 100.000  euro. In altre parole, 200.000 euro sono tanti, troppi se consideriamo questo elemento.

Se d’accordo? Allora vediamo subito le opzioni che hai.

Fondi Comuni d’Investimento

Se possiedi una cifra che si aggira sui 200 mila euro è molto probabile che la tua banca ti abbia già chiamato per proporti prodotti facenti parte della categoria dei fondi comuni o dei certificates che vedremo tra poco.

Partiamo dai fondi comuni che sono sono una forma di risparmio collettivo e gestito che permettono di accedere, anche con capitali ridotti, a far parte in misura della quota acquistata di portafogli differenziati, che vengono gestiti dalla società gerente e che vengono composti seguendo lo statuto che il fondo stesso si è dato.

I fondi comuni hanno dei vantaggi, in linea teorica, abbastanza evidenti:

  • non dovremo preoccuparci della scelta quotidiana dei titoli: di questo particolare aspetto, quello legato alla compravendita, si preoccuperanno i gestori;
  • avremo a prescindere un fondo differenziato: all’interno del portafoglio sarà preoccupazione della società che gestisce operare una differenziazione degli strumenti;
  • sono controllati sia i fondi sia i gestori: le autorità di borsa e finanziare guardano in genere molto da vicino sia le banche che gestiscono il fondo o la SICAV, sia le banche che agiscono come deposito.

Ai vantaggi si associano una serie di svantaggi piuttosto evidenti che, invece, non trovano riscontro negli ETF di cui parleremo tra poco:

  • i fondi costano molto: le commissioni sono tra le più alte dell’intero settore finanziario e devono essere tenute in debita considerazione prima di procedere con l’investimento; si pagano in genere commissioni all’ingresso, commissioni per la gestione e commissioni per il risultato;
  • non tutti i fondi sono immediatamente liquidi: talvolta se dovesse interessarci liberarci delle nostre quote, dovremo necessariamente aspettare oppure vendere ad un prezzo molto più basso di quello di mercato;
  • la maggior parte dei fondi non sono quotati: mentre comprare un ETF è come acquistare un’azione, si fa tutto in borsa con il proprio conto e, almeno per gli investimenti più comuni, si acquista e si vende con un click. I fondi comuni, spesso, non sono quotati in borsa ed è molto più facile liberarsene: per questo ho scritto, nel punto precedente, che non sono immediatamente liquidi;
  • non sempre i fondi sono super-trasparenti: hanno infatti limiti sulla tipologia di strumento e titolo che possono acquistare e limitazioni a livello di rating – per tutti gli altri casi hanno carta più che bianca.

Ci sono, inoltre, all’interno della stessa categoria diversi tipi di fondi, che si dividono per le percentuali di obbligazioni, azioni, derivati e liquidi che possono trattenere in portafoglio:

  • i fondi obbligazionari sono i più sicuri, perché investono in genere in titoli di stato a basso rischio, anche se non manca qualche importante eccezione a riguardo;
  • i fondi azionari hanno tipicamente una struttura più rischiosa e tengono in pancia un numero maggiore di azioni rispetto ai fondi obbligazionari, con una volatilità che è accentuata proprio da questo;
  • i fondi immobiliari sono invece fondi che hanno un campo estremamente ristretto all’interno del quale operare, perché non possono che detenere immobili e quote di agenzie immobiliari; distribuiscono, come gli altri, dividendi a scadenza che sono rappresentati dagli affitti riscossi e dopo aver seminato il panico sul mercato durante la recente crisi immobiliare, sono oggi tornati ad essere uno strumento sul quale stanno puntando in molti;
  • fondi bilanciati e misti: la loro composizione cambia da fondo a fondo e possono essere strutturati per offrire ai clienti diversi gradi di rischio e di rendita potenziale.

Personalmente, per i motivi espressi precedentemente, nutro delle perplessità sui fondi comuni: se vuoi approfondire ti invito a leggere la mia guida dettagliata con i pro ed i contro.

Investire in EFT: un buon compromesso per diversificare?

Gli ETF sono l’alternativa ai fondi comuni perché ti permettono di investire con una modalità simile ma senza alcune delle criticità più importanti quali:

  • Commissioni: gli ETF hanno commissioni fino a 10 volte inferiori rispetto ai fondi comuni. Ciò si traduce in maggiori rendimenti per te;
  • Trasparenza: gli ETF attuano la cosiddetta “gestione passiva” che, a differenza di quella “attiva” portata avanti dalle banche, ti consente di avere maggiore controllo del tuo investimento;
  • Liquidità: gli ETF si scambiano in borsa come le azioni o le obbligazioni, se vuoi disinvestire puoi farlo con un click.

Se desideri approfondire, ho scritto la guida completa agli ETF dove trovi tutto quello di cui hai bisogno per orientarti in questo mondo.

Il Conto deposito ti è di aiuto se vuoi rischiare zero

Gli interessi bancari su 200.000 euro, di questi tempi, potrebbero essere più vantaggiosi che qualche anno fa, e il conto deposito resta una delle soluzioni meno rischiose: qui trovi una guida generale per aprire un conto deposito e ottenere buoni rendimenti.

I rendimenti per i cosiddetti investimenti sicuri sono ai minimi storici, se leggi Affari Miei o ti stai già informando con altre fonti dovresti saperlo bene.

Il conto deposito è uno degli strumenti che utilizzo nella mia strategia generale perché è l’unico, al momento, che garantisce una certa sicurezza.

Secondo le disposizioni vigenti infatti, la copertura garantita dal Fondo di Tutela dei Depositi arriva a 100.000 per correntista e per conto corrente, il che vuol dire che per la somma che ci interessa investire purtroppo non è possibile godere di tutela piena-

Certo, gli istituti più solidi difficilmente falliscono e difficilmente vengono meno ai loro impegni, ma è un’eventualità da considerare, soprattutto in un momento storico in cui il settore bancario italiano non se la sta passando benissimo.

Attenzione, però: se sei in famiglia e hai 200 mila euro, puoi aprire due conti intestati a due persone della famiglia e quindi il tuo capitale è protetto.

Su Conto Deposito TOP è possibile scoprire le migliori offerte del momento aggiornate costantemente da Affari Miei.

Il conto deposito può essere comunque la tua cassaforte: visto che è uno degli strumenti più granitici, puoi destinare la parte del capitale che non vuoi assolutamente perdere così da proteggerla dall’inflazione.


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Immobiliare: comprare case è ancora conveniente?

Il mercato immobiliare è una tipologia di investimento che fino a un decennio fa era considerata una delle più sicure del mondo e che oggi invece fa sbiancare tutti coloro i quali hanno acquistato casa prima della crisi.

Oggi il mercato immobiliare è diventato molto complesso e presenta moltissime criticità da tenere in considerazione.

In linea generale, in Italia i prezzi non hanno mai recuperato dalla crisi del 2008 in poi e ciò vale ovviamente sugli investimenti nel mattone effettuati in quegli anni.

Personalmente, ritengo sensato investire in immobili solo al verificarsi di determinate condizioni. Se stavi pensando ad un investimento di questo tipo, ti consiglio di leggere la mia guida completa per investire in immobili in cui trovi analisi e casi di studio concreti.

Investire in obbligazioni: rendimenti bassi ma relativamente garantiti

Le obbligazioni e i titoli di stato possono interessare chi vuole investire 200 mila euro, anche se valgono in larga parte i consigli dati per i conti deposito: i rendimenti sono molto bassi per i titoli di stato che hanno la garanzia quasi certa della restituzione e in alcuni casi, come per i Bund emessi dalla Germania, il rendimento è addirittura negativo.

Il mercato delle obbligazioni non è omogeneo, il che vuol dire che con il nostro capitale potremo procedere con una differenziazione anche all’interno del medesimo strumento, una differenziazione che ci permetta di scegliere tra titoli con diversi rendimenti e diverse percentuali di rischio.

Per scegliere una buona obbligazione avremo bisogno di individuare:

  • il rating – è una sorta di indice riassuntivo della solidità dell’ente che ha emesso il titolo e che si dovrà preoccupare dei rimborsi; più il rating è alto, più lo stato di emissione è solido, più bassi saranno i rendimenti;
  • l’interesse – i titoli di stato possono essere a rendimento fisso o variabile; ad ogni modo, più è alto l’interesse (che viene determinato in una sorta di asta tra i maggiori operatori), più l’ente che ha emesso il titolo e che dovrà rimborsarlo è ritenuto poco affidabile; ci sono obbligazioni che possono rendere anche il 20% l’anno, che sono però legate a entità statali semi-fallite il cui rischio di non rimborso è un’evenienza reale;
  • la valuta: investire in obbligazioni USA vuol dire investire allo stesso tempo anche in dollari; nel caso in cui il dollaro dovesse guadagnare sull’euro, avremmo un guadagno aggiuntivo rispetto agli interessi versati, in caso contrario avremo perso denaro.

Bisogna inoltre considerare il fatto che le obbligazioni statali possono essere senza alcun tipo di dubbio un buono strumento per una rendita fissa, a patto però di scegliere delle obbligazioni che possano erogare a scadenze regolari gli interessi tramite cedola.

Il mercato azionario

Il mercato azionario è uno dei settori finanziari che più hanno perso terreno nel sentire comune dei piccoli e medi risparmiatori. Questo perché nel settore del mercato azionario si possono ancora fare degli ottimi affari, soprattutto per chi ha tempo da dedicare al mercato e ne capisca almeno a grandi linee i funzionamenti più reconditi.

Il mercato azionario, soprattutto su un orizzonte medio e lungo può offrire rendimenti molto buoni, che dovrebbero farti gola sia nel caso in cui tu voglia investire 200.000 euro, sia nel caso in cui invece voglia investirne una parte.

Quello di cui dobbiamo tenere conto comunque nel mercato azionario, a prescindere dalla percentuale del nostro capitale che andremo a investire, è ancora una volta la differenziazione.

L’ideale, quando si pianificano investimenti di questo genere, è scegliere azioni:

  • da comparti diversi, ovvero evitando di concentrare gli investimenti nello stesso settore (bancario, energetico, utility, sportivo, media, etc.);
  • da aziende diverse per forma e costituzione: un conto sono i mostri sacri come ENI, un conto aziende che si presentano invece sul mercato delle quotazioni da poco e che hanno tipicamente maggiori variazioni di prezzo all’interno dello stesso arco di tempo.

Le azioni sono un ottimo modo per investire anche se serve una strategia e non si può andare alla cieca: dare una soluzione in questa sede è senz’altro fuorviante e non voglio divagare.

Se vuoi approfondire questo argomento, puoi continuare con la mia guida completa per investire in azioni.


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Differenziare è fondamentale

Differenziare l’investimento, che si tratti di 200.000 euro o di somma diversa, vuol dire dividere le proprie partecipazioni e i propri crediti in settori diversi, per evitare che il crollo di un intero settore (è capitato recentemente per il settore immobiliare, per quello bancario e anche per gli energetici) possa deprezzare in modo consistente il nostro capitale.

Per questo motivo si preferisce sempre, almeno tra gli investitori più accorti e che hanno da gestire capitali che lo permettono, investire in comparti diversi, sia per tipologia di strumento sia per mercato di riferimento.

Fast Investments Planner è la soluzione per differenziare i tuoi investimenti 

Fast Investments Planner è un rivoluzionario servizio che consente di investire diversificando sui mercati obbligazionari ed azionari globali senza imporre i costi ed i vincoli proposti dal mondo bancario.  Il servizio, ideato e sviluppato  dal Centro Studio di Affari Miei, offre:

  • portafoglio modello. Puoi emulare tali portafogli, così da investire rispettando il tuo profilo di rischio, in funzione dell’effettivo capitale da investire; i portafogli modello sono elaborati dal Centro Studi, che seleziona gli strumenti finanziari tra i meno costosi e più performanti, in linea con le tue aspirazioni e possibilità;
  • Webinar di approfondimento: grazie a queste conferenze e tavole tematiche online puoi essere sempre aggiornato sulle notizie finanziarie e circa l’andamento dei portafogli;
  • Report periodici in PDF in cui leggere tutto quello che devi sapere sui tuoi investimenti;
  • Newsletter riservata agli iscritti;
  • Report periodici in PDF con tutto quello che devi sapere sui tuoi investimenti.

Perché iscriversi? Il principale e più evidente vantaggio è che si tratta di un servizio realmente indipendente, che ti consente di investire direttamente dal tuo conto senza che i tuoi soldi escano mai dal tuo controllo.

Per avere più informazioni, puoi leggere la recensione dedicata: la trovi qui.

Se hai tempo e voglia di formarti…puoi guadagnare molti più soldi!

Se ti stai informando hai già fatto passi in avanti significativi: hai capito bene che andare a sensazione non serve a niente e che nella società attuale avere tante informazioni vale tantissimo.

Il mercato della formazione è veramente molto ampio: ci sono migliaia di libri, centinaia di corsi e decine di formatori che ti propongono di tutto.

La maggior parte di loro, soprattutto i formatori, insiste su una sola branca del settore degli investimenti: immobiliare, trading, case all’asta, azioni, eccetera. Ognuno di loro, infatti, cerca di convincerti che seguendo i loro consigli ed operando nel loro mercato risolverai tutti i tuoi problemi.

Nella maggior parte dei casi, pur essendoci moltissimi professionisti validi, non è così e, nella migliore delle situazioni, torni a casa con una visione parziale del mondo degli investimenti.

Se vuoi vederci chiaro, scarica subito il video corso gratuito “Investi con Buon Senso” in cui ti mostro i segreti che le banche ti nascondono quando devi investire i soldi e le opportunità riservate agli investitori informati.

Vivere di rendita con 200.000 euro è possibile?

Quanto basta per vivere di rendita? 200 mila euro sono sufficienti? Questa domanda riguarda tante persone che, una volta raggiunto il traguardo dei 200 mila euro, immaginano di poter vivere di rendita.

La risposta alla domanda è “NI”. Con 200 mila euro, costruendo un buon portafoglio differenziato, puoi anche ambire ad ottenere una rendita annua pari al 4-5% e ricevere quindi tra gli 8 mila ed i 10 mila euro.

Oggettivamente, sono abbastanza pochi se pensi di vivere in Europa o nel mondo occidentale (e sono pochi anche se ti trasferisci nel Terzo Mondo ma desideri condurre uno stile di vita simile a quello europeo) ma possono rappresentare eventualmente un’integrazione da affiancare alla pensione o ad altri redditi se sei prossimo a ritirarti dal lavoro oppure se hai immobili o altre attività che ti danno già una rendita.

Se vuoi costruire la tua rendita interamente con gli investimenti, puoi approfondire con l’articolo dedicato alla creazione di un portafoglio ETF.

Se, invece, ti interessa il discorso generale sulla rendita, ti invito a leggere questo approfondimento specifico.

Ulteriori consigli utili per investire 200.000 Euro al meglio nel 2024

A mio parere ci sono diverse casistiche di persone che dispongono di 200 mila euro da investire, provo ad elencarle così da permetterti di capire al meglio qual è la tua posizione:

  • Eredità: potresti aver ereditato i soldi oppure il denaro che hai potrebbe essere il frutto di una vendita di un bene immobile che hai ereditato. Se sei giovane o hai poca esperienza è a mio parere la situazione più difficile perché, non avendo guadagnato tu quei soldi, la paura di sperperarli potrebbe prendere il sopravvento. Il legame affettivo verso chi te li ha lasciati, poi, potrebbe metterti pressione: in questo caso lo step fondamentale, prima di muovere un solo euro, è quello della formazione. Studiando, infatti, puoi recuperare il gap informativo rispetto al denaro e compiere scelte consapevoli;
  • Vincita improvvisa o altro colpo di fortuna: anche qui, come nel caso precedente, i soldi che hai rappresentano un evento improvviso della tua vita più che un processo che hai costruito in prima persona. Vale lo stesso principio: formati prima di agire;
  • Risparmi di una vita: hai passato tutta la tua vita a risparmiare, magari hai guadagnato bene e ti trovi, alla soglia della pensione, ad avere un gruzzolo col quale vorresti trascorrere la vecchiaia in santa pace. In questo caso l’invito a studiare è sempre valido perché devi individuare soluzioni che ti permettano di correre rischi limitati e, soprattutto, devi iniziare a pensare alla successione nel caso in cui ci fossero dei figli ormai prossimi a diventare adulti;
  • Risparmi + TFR: hai smesso di lavorare, finalmente sei in pensione ed ai risparmi sommi il trattamento di fine rapporto. Vale lo stesso principio di sopra: prudenza e occhio al futuro;
  • Attività d’impresa o professionale: la tua azienda o la tua professione ti stanno dando tantissime soddisfazioni. Hai guadagnato talmente bene da mettere da parte questa cifra e ti senti invincibile: fai attenzione! Se gli affari ti vanno bene, potresti credere di essere capace di replicare i tuoi successi anche in ambiti in cui non ti sei mai barcamenato: non sempre è così, devi partire con i piedi di piombo esattamente come hai fatto all’inizio con la tua attività principale.
    In questo caso l’atteggiamento varia a seconda dell’età, il mio parere è che la formazione gioca un ruolo fondamentale e, sebbene tu sia abituato al rischio, mai come ora devi agire con prudenza: i soldi che hai guadagnato vengono già da attività molto complesse e rischiose, ti conviene prima di tutto puntare a consolidarli mettendoli al riparo dalle intemperie del mondo.

Probabilmente la tua situazione rientra in una di queste casistiche e, in questo paragrafo, ho voluto soprattutto sottolineare l’atteggiamento da assumere quando ti approcci agli investimenti.

Vedi, quando parliamo di soldi devi sapere una regola aurea:

l’80% dipende dalla mente, il 20% dalla tecnica.

Ciò vuol dire che, prima ancora di conoscere precisamente gli strumenti, devi assolutamente prepararti mentalmente alla gestione ed alla pianificazione del tuo portafoglio.

Per esempio, qui ti mostro la mia pianificazione individuale e ti faccio toccare con mano come ragiono con la gestione dei miei soldi. La lettura di questo articolo credo possa esserti di ispirazione se desideri approfondire l’argomento con la chiave di lettura che ti ho illustrato.

Conclusioni

Come puoi capire facilmente, investire 200 mila euro non è una passeggiata: è necessario sedersi a tavolino, ragionare approfonditamente ed avere anche l’umiltà, se serve, di mettersi a studiare per acquisire le informazioni sconosciute.

Ho spiegato in diverse occasioni che c’è una differenza fondamentale tra eventi e processi: i soldi sono il prodotto di processi lunghi e non il risultato di eventi improvvisi.

Ti lascio con una lista di risorse che potrebbero esserti utili. Partiamo dai percorsi di investimento che ho preparato per te:

Buona lettura e buoni investimenti.


Scopri che Investitore Sei

Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Investimenti

5 Commenti

Carlo · 17 Marzo 2024 alle 14:06

Buongiorno Davide, te cosa faresti con 200 mila euro? A parte diversificare? Da dove partiresti?
Grazie e buon tutto.

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    Davide Marciano · 18 Marzo 2024 alle 12:07

    Buongiorno Carlo,

    grazie per essere intervenuto 🙂

    Non conta quello che farei io perché io so perfettamente cosa fare per me.

    Ti posso dire cosa ho fatto anni fa: ho iniziato informandomi, come stai facendo tu.

    Mi sono appassionato al punto tale da capire che tante altre persone non avevano idea di come si gestissero i soldi ed ho creato Affari Miei per insegnarglielo.

    Il consiglio che posso darti, quindi, è quello di continuare questo tuo percorso educativo e di investire i soldi solo quando ti sentirai pronto, in linea con il nostro approccio in 5 punti che spiego qui:
    https://www.affarimiei.biz/investimenti/percorso-per-investire-in-maniera-redditizia

    Un caro saluto,
    Davide

Casimiro Corsi · 13 Maggio 2023 alle 21:51

Salve l’articolo è interessante e da dei saggi consigli. Mi sorprende che non si accenni minimamente al crowfunding sia immobiliare che fra privati es Bondora, Mintos Estateguru che ritengo essere, al momento, delle soluzioni di investimento molto interessanti. Cosa ne pensa?
Saluti

Casimiro Corsi

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    Davide Marciano · 15 Maggio 2023 alle 7:43

    Buongiorno,

    grazie per il commento.

    La prospettiva del lending crowdfunding non mi sembra particolarmente raccomandabile visti gli elevati rischi – non guardi ai rendimenti promessi soltanto – e la relativamente scarsa regolamentazione.

    O, per dirla meglio, per chi dispone di un patrimonio di qualche centinaio di migliaia di euro investimenti anche di natura aggressiva o speculativa vengono dopo, in base alla mia esperienza prima c’è da fare molto altro e, per non complicare troppo la faccenda, non ne abbiamo parlato immediatamente e direttamente qui.

    Cordialmente,
    Davide Marciano

    Marco Baldassarre · 3 Marzo 2024 alle 10:46

    bisogna investire PESANTEMENTE in ETF

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