Fondo Pensione o Polizza Vita? Ecco i Pro e i Contro di Entrambi

Il fondo pensione e la polizza vita sono due prodotti finanziari tipicamente ricercati da chi vuole investire su un orizzonte di lungo termine. Servono in particolar modo ad integrare la pensione che verrà maturata dal normale versamento dei contributi; nella maggior parte dei casi trovo che questo fine sia giusto da perseguire, perché la situazione italiana non è delle più felici.

In passato ho descritto questi prodotti nei minimi dettagli, per cui oggi voglio concentrarmi di più sul confronto tra queste due soluzioni. Voglio poi spiegarti in che modo io stesso gestisco i miei risparmi per integrare la pensione e proteggere il tuo futuro.

Se non è la prima volta che leggi Affari Miei, in ogni caso, saprai che tendenzialmente sconsiglio tutte e due queste modalità di integrazione; in ogni caso il confronto sarà del tutto imparziale e privo di opinioni soggettive.

Quale scegliere?

Inizialmente facciamo finta di essere costretti necessariamente a scegliere un fondo pensione o una polizza vita. In questo caso è importante tenere in considerazione vantaggi e svantaggi di entrambe le soluzioni.

In ogni caso ricorda una regola generale: il prodotto finanziario perfetto, soprattutto nel campo del risparmio gestito, non esiste.

Pro e Contro dei Fondi Pensione

Scegliendo di aderire ad un fondo pensione dovrai versare ad intervalli regolari dei contributi che verranno investiti dal fondo stesso. Questa soluzione è la più simile alla contribuzione ordinaria all’INPS, con il vantaggio di poter rendere flessibili sia l’importo da versare che il tipo di provenienza dei fondi.

Potrai anche decidere di riavere indietro tutto o una parte del tuo denaro in alcuni casi specifici, quali l’acquisto di una casa o la necessità di sostenere delle spese mediche. Dopo solitamente otto anni, un 30% del capitale maturato diventa anche prelevabile per motivi personali.

I pro di questa soluzione sono:

  • Costi abbastanza ridotti;
  • Possibilità di adesione sia individuale che collettiva;
  • Investimenti solitamente adeguati in base agli anni mancanti alla pensione.

I contro, invece, sono i paletti piuttosto stringenti sul disinvestimento e sulla possibilità di richiedere anticipatamente il capitale.

Di questa soluzione, la cosa che trovo più interessante è il fatto di poter destinare il proprio TFR ad un fondo pensione. Dal momento in cui questo non può essere richiesto per investirlo in prima persona, cioè quello che io stesso faccio con il mio denaro, si tratta di una somma fondamentalmente congelata e legata necessariamente alla realtà del risparmio gestito.

Considerando che oggi è abbastanza facile che in una carriera ci si trovi a lavorare in posizioni diverse per aziende diverse, tenere il trattamento di fine rapporto su un fondo separato aiuta a mantenere continuità nella gestione di questi fondi.

Inoltre c’è da dire che i maggiori istituti di credito italiano e i fondi di categoria sono spesso troppo importanti per fallire, quindi mi aspetto che siano ancora tutti in piedi tra un secolo da oggi. Nel mercato globalizzato, non so di quante aziende si possa dire la stessa cosa considerando che l’Italia è notoriamente fatta di realtà piccole e medie.


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Pro e Contro delle Polizze Vita

Le polizze vita sono una forma di investimento assicurativo. Il funzionamento è molto semplice: aderisci all’investimento, vai a versare dei contributi sotto forma di premi, dopodiché ti verrà riconosciuta una rendita mensile (pensione integrativa) nel momento in cui andrai in pensione.

Più volte su Affari Miei ti ho elencato le mie perplessità nei confronti degli investimenti assicurativi, trattandosi di una forma di risparmio gestito con costi decisamente alti che vanno ad erodere piuttosto in fretta i rendimenti.

I vantaggi di questa soluzione sono:

  • Grande flessibilità nella richiesta di riscatti e prelievi anticipati;
  • Talvolta, anche se non sempre, la possibilità di avere un interesse garantito;
  • Il trattamento fiscale privilegiato rispetto ai fondi pensione (ma solo in relazione alla copertura vita… Ma si tratta di una agevolazione veramente minima, dunque non pensare si tratti della clausola che rende questo un prodotto vincente).

I contro delle polizze vita, invece, sono:

  • Dei costi decisamente molto alti, che nel mondo assicurativo prendono il nome di caricamenti;
  • I prodotti finanziari su cui vengono investiti i tuoi soldi, normalmente limitati alle obbligazioni;
  • Non tutte le forme di polizza vita permettono di investire il TFR.

Anche se ti ho elencato vantaggi e svantaggi, credo che dovremmo focalizzare l’attenzione sui costi. Non smetterò mai di ripetere che il risparmio gestito ruoti intorno a questo elemento, che più di ogni altro determina il rendimento netto; per quanto siano importanti l’asset allocation (la scelta dei prodotti su cui investire) e la coerenza tra strumenti finanziari e profilo di rischio, tutti fanno caso a questi due elementi.

Non a caso quasi tutte le polizze vita e i fondi pensione si assomigliano, se consideriamo soltanto questa prospettiva; sono i costi l’elemento realmente differenziante: poco più in basso ti porterò un esempio.

Quale conviene di più?

Trovo molto paragonabili queste due forme di investimento, quindi non ti darò la solita risposta “Dipende dalle tue prospettive personali” spiegandoti poi a quali prospettive corrisponde la migliore scelta.

Dal mio punto di vista, supportato anche da tanti calcoli, i fondi pensione sono la scelta migliore tra queste due. Le motivazioni sono fondamentalmente legate al rapporto tra rischio e rendimento dei prodotti assicurativi:

  • Il rischio è legato alla natura degli asset su cui vengono investiti i tuoi soldi. Notoriamente le obbligazioni dei titoli di Stato sono meno rischiose delle obbligazioni aziendali, le obbligazioni aziendali meno rischiose delle azioni, le azioni meno rischiose dei derivati in leva e così via;
  • Il rendimento è altrettanto legato alla natura degli strumenti finanziari: la regola generale è che a rischi maggiori corrispondono potenziali rendimenti maggiori. Tuttavia il rendimento che a noi interessa non è quello lordo, ma quello al netto dei costi. Gli investimenti assicurativi hanno costi davvero molto alti, che in alcuni casi finiscono addirittura per annullare o rendere negativo il rendimento netto.

Molte assicurazioni prevedono costi così elevati sui loro prodotti perché hanno il traino di marketing della minore imposizione fiscale. La politica è “Scegliendo noi pagherai meno tasse rispetto a quelle che pagheresti con un fondo pensione“.

Dal momento in cui le persone tendono ad odiare le tasse ma a non informarsi sui costi dei prodotti finanziari, la cosa funziona molto bene e i clienti non mancano.

Un esempio pratico

Voglio portarti un esempio tratto dalle polizze vita di Axa, pensate appunto per integrare la pensione versando di mese in mese dei contributi. Come ti dicevo, anche in questo caso ci sono grandi margini di flessibilità sia sugli importi da versare che sulle richieste anticipate di capitale. Scaricando la scheda informativa ed il KIID, tuttavia, ho avuto modo di approfondire i costi di questo prodotto che si chiama “MiaPensione“:

  • Su ogni versamento viene applicato un prelievo del 3,50%, oppure del 2,50% se deriva dal tuo TFR;
  • Dall’1,50% al 2,20% di prelievo annuo per remunerare la gestione del fondo.

Sul lungo termine questa si rivela persino una delle polizze vita meno costose: tra quelle che garantiscono l’interesse il costo medio annuo è del 2,3%, mentre sulle altre si aggira intorno al 3%.

Per fare un paragone:

  • I fondi pensionistici negoziali hanno un costo medio annuo dello 0,3-0,5%;
  • I fondi pensionistici aperti hanno un costo medio annuo del 1-1,5%.

Senza nessun maggior beneficio a livello di asset in portafoglio, servizi o altro ancora, stiamo andando a pagare il doppio dei costi annui di gestione. Ti voglio mostrare la differenza in numeri.

Anche se i versamenti di questi prodotti avvengono ad intervalli regolari di tempo, per renderti più semplici le cose (e per rendermi più semplici i calcoli), supponiamo di essere di fronte a due investimenti di questo tipo:

  • Il primo rende il 5% annuo ed ha costi dell’1%;
  • Il secondo rende il 5,5% annuo ed ha costi del 3%.

Immaginiamo di versare 10.000 euro su ognuno di questi due fondi e di andare a verificare tra 20 anni (la data in cui pensiamo di andare in pensione) quanto sono cresciuti i nostri risparmi:

  • Nel primo caso i 10.000 euro si saranno trasformati in 21.911 euro;
  • Nel secondo caso i 10.000 euro si saranno trasformati in 16.386 euro.

Nel primo caso gli interessi sono stati quasi il doppio, malgrado il secondo prodotto avesse un rendimento superiore.


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Perché non mettere a confronto Polizza Vita e Fondo Pensione

Come ti dicevo nel paragrafo precedente, questi due strumenti sono molto simili e quindi facili da confrontare; nella finanza personale, però, capita spesso che quando una domanda ha una risposta troppo semplice quella domanda non sia quella giusta da porsi.

Quello che ti invito a fare sono due passi indietro, in modo da tornare al momento in cui ti sei accorto di avere dei risparmi da investire e di volerli usare per integrare la pensione che un giorno andrai a percepire:

  • Questi soldi derivano dal TFR o da altre fonti? Se derivano dal tuo TFR, allora potresti davvero effettuare il confronto diretto tra queste due soluzioni;
  • Se questi risparmi derivano da altre fondi, ti conviene scegliere il risparmio gestito? In un mondo perfetto, il risparmio gestito sarebbe una prerogativa delle persone molto ricche. Persone così abbienti da poter dedicare la loro vita soltanto alle cose che a loro piace fare, oppure che hanno un valore del tempo molto alto. Se ad esempio gestire i tuoi risparmi ti rendesse 40 ore di lavoro e ti permettesse di risparmiare 2.500 euro in commissioni, dovresti fare una valutazione tra quel che valgono 40 ore del tuo lavoro rispetto a quei 2.500 euro. La realtà, però, è che molti hanno paura di affrontare un piccolo percorso di accrescimento della loro cultura finanziaria, per cui si buttano ad occhi chiusi sui prodotti “preconfezionati” in modo da potersene lavare le mani;
  • Se per un motivo o per l’altro hai scelto il risparmio gestito, come mai hai scartato altri prodotti come i piani di accumulo di capitale? Anche se non sono direttamente pensati per creare una pensione integrativa, possono essere facilmente riadattati per assolvere alla stessa funzione.

Insomma, il mondo degli investimenti è davvero ampio e non sempre ha senso focalizzarsi soltanto su due prodotti. In particolare, se i tuoi soldi non derivano dal TFR è molto probabile che ti convenga di più investirli in autonomia.

Oltre a risparmiare molto in commissioni, aumentare le tue capacità di ragionare sui soldi e investire i risparmi si specchierà su tanti altri aspetti della tua gestione economica personale.

La migliore forma di pensione integrativa? La tua!

Dopo aver esaminato puntualmente queste caratteristiche, ora voglio darti anche una prospettiva più ampia, e un’alternativa che ritengo a più valida, come certamente sai se mi segui.

In generale, la migliore forma di pensione integrativa è quella che crei tu stesso nel momento in cui accresci le tue capacità di investire i tuoi soldi e cominci a lavorare sul tuo patrimonio in autonomia, come ti spiego in questo video.

Soprattutto ti permette di ottenere gli stessi rendimenti del risparmio gestito ma investendo su prodotti più sicuri.

Questo perché non dovendo far fronte all’enorme mole di commissioni (di banche, promotori, assicurazioni, ecc.) il rendimento netto è molto più vicino al rendimento lordo. Anche se può sembrarti difficile, perché magari associ la finanza personale a qualche film hollywoodiano, ti garantisco che investire da soli i risparmi è molto più semplice di quello che potresti pensare.

In alternativa, a parità di rischio, puoi ottenere rendimenti maggiori e soprattutto puoi essere padrone dei tuoi soldi, senza farti dire in che situazioni ti è concesso disinvestire, in che misura e con quali costi.

Se l’argomento ti interessa, ho un intero corso dedicato a queste dinamiche. Si chiama Programma Avanzato per Investire “Easy Investments Formula” ed è pensato per chi di gestione dei soldi ne sa poco o nulla.

Per approfondire il discorso, intanto, ti lascio qualche link a delle risorse che possono esserti utili:

Buon proseguimento su Affari Miei!


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Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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