Investire in Idrogeno: Azioni o ETF? Conviene?

Stai cercando informazioni sull’idrogeno perchè vorresti optare per un investimento in energie pulite?

La transizione verso le energie green per cercare di sostenere il pianeta Terra è sempre più preponderante, e si stima che nei prossimi anni la domanda andrà sempre aumentando.

Per rimanere aggiornato sulla nuova tendenza dell’investimento in idrogeno non ti resta che continuare nella lettura di questo articolo, dove vedremo come si può investire in idrogeno e soprattutto se conviene.

Buona lettura!

Due parole sull’idrogeno

L’idrogeno è un elemento chimico presente in natura: si trova sotto forma di gas biatomico (H2) ed è infiammabile.

Si tratta del primo elemento che compare nella tavola periodica degli elementi, con numero atomico 1, ed è anche il più leggero.

Esso è un gas inodore, incolore e insapore.

Come viene utilizzato?

L’idrogeno viene utilizzato nell’industria chimica per sintetizzare ammoniaca, metanolo e anche nella produzione di idrocarburi.

Nell’ambito della transizione ecologica esso è sicuramente un elemento da tenere in considerazione, visto che se si continuerà di questo passo molto probabilmente l’idrogeno si trasformerà in un megatrend, soprattutto in futuro.

L’Europa ci sta investendo, dal momento che sta pensando a come sostituire il petrolio e i gas russi rendendo l’economia più green.

Uno degli elementi più adatti per fare questo è proprio l’idrogeno: esso risulta essere adatto per alimentare motori e sostituire il gas utilizzato per il riscaldamento nella produzione.

L’elemento può essere trasportato anche attraverso condutture e sotto gli oceani: a tal proposito, a febbraio è partita la prima spedizione internazionale di idrogeno liquefatto che ha viaggiato dall’Australia al Giappone.

Quali sono i paesi leader nella produzione di idrogeno? Abbiamo l’Australia, il Cile, la Cina e l’Arabia Saudita. Anche Paesi Bassi e Germania stanno pianificando dei progetti sull’idrogeno.

È un investimento interessante, ma quali sono i problemi?

Come sempre quando parliamo di investimenti dobbiamo analizzare anche i rischi e la parte di varie problematiche che potrebbero insorgere.

Isolare l’idrogeno e successivamente portarlo dove deve andare è complicato e richiede anche dei costi ingenti.

Dobbiamo infatti interfacciarci con dei problemi pratici: per produrre l’idrogeno attualmente si può pensare di estrarlo dall’acqua o dall’energia solare, ma il metodo preferito rimane ancora quello dell’uso dei combustibili fossili che, inevitabilmente, causa una perdita netta di energia. 

Se si utilizzano gli attuali metodi di produzione dell’idrogeno essi non sono rispettosi dell’ambiente, e richiedono davvero molta energia, mentre per utilizzare dei metodi più green occorre considerare dei costi elevati.

Nel complesso quindi ci sono delle sfide da superare, che forse in futuro saranno superate però, al momento, è d’obbligo considerare tutte le sfaccettature dell’investimento.

Azioni sull’idrogeno

Per investire sull’idrogeno potresti pensare di puntare su singole società che stanno investendo in questo mercato, che si stanno espandendo e che quindi rappresentano la nuove frontiera delle energie sostenibili.

Vediamo adesso tre aziende che investono nell’idrogeno e che potresti prendere in considerazione per un eventuale investimento.

Plug Power

È una società americana che si occupa dello sviluppo dei sistemi di celle a combustibile a idrogeno, che vanno a sostituire le batterie convenzionali in apparecchiature e veicoli alimentati da elettricità.

La sua sede principali è a Latham, a New York.

Si tratta di una delle principali società che opera nel settore dell’energia a idrogeno.

La sua capitalizzazione di mercato è pari a 2,41 miliardi di dollari e negli ultimi due anni i suoi fatturati hanno fatto registrare numeri importanti.

Il 2021 è stato un anno importante, dal momento che ha registrato un aumento del 950% dopo i mesi difficili del 2020.

Tra i suoi prodotti principali troviamo un sistema di celle a combustibile con membrana a scambio di protoni alimentato a idrogeno e GenFuel, un sistema di alimentazione a idrogeno concepito per consentire ai clienti di rifornire in carburante le unità GenDrive per la produttività.

I suoi maggiori competitor sono Nel ASA e FuelCell Energy.

La società pare essere promettente e solida, e investire nel titolo non sembrerebbe comportare particolari rischi.

Un’azione costa 3,82 euro e nell’ultimo anno la sua performance si è attestata sul 16,67%.

Bloom Energy

Bloom Energy ha sede a San Josè in California e si occupa principalmente di produrre celle a combustibile a ossido solido per applicazioni di alimentazione di backup. 

La società è stata fondata nel 2011, e ha saputo raccogliere oltre 1 miliardi di dollari in finanziamenti di capitale di rischio, prima di quotarsi in Borsa nel 2018.

Negli ultimi anni la società si è affermata come leader nel settore delle energie alternative.

Uno dei motivi che porta gli investitori a tenere d’occhio le prestazioni di questi titoli è anche quello del progetto di fornitura di megawatt di celle a combustibile a idrogeno al gruppo Coreano SK, che prevede la distribuzione delle celle a combustibile entro fine 2022.

Proprio per questo motivo pare che le previsioni di crescita del titolo siano buone per gli anni a venire.

Uno dei momenti migliori per le azioni è stato quello da dicembre 2020 a febbraio 2021, nel quale le azioni hanno vissuto un rialzo davvero interessante.

La sua capitalizzazione di mercato è pari a 2,64 miliardi di dollari, e un’azione costa 11,85 dollari.

Per quanto riguarda il futuro, i progetti ambiziosi della società invitano a monitorarla, soprattutto in ottica di investimento a lungo termine.

Air Products & Chemicals

È una società americana la cui attività principale riguarda la vendita di gas e di prodotti chimici per usi industriali.

La società ha sede ad Allentown in Pennsylvania.

È il più grande fornitore al mondo di idrogeno e di elio, e i suoi clienti sono sia aziende chimiche che aziende attive nell’industria dei metalli e dell’elettronica.

La sua capitalizzazione è di 50,37 miliardi di dollari.

Oltre ad essere la società più grande tra quelle presentante, essa può inoltre contare sui progetti multimiliardari di idrogeno blu e verde che dovrebbe finalizzare nei prossimi cinque anni, e sta anche ricercando della nuove opportunità nei mercati emergenti.

Gli investimenti in ricerca e innovazione, e lo sviluppo di nuovi prodotti permetterà all’azienda probabilmente di raddoppiare gli utili nei prossimi cinque anni. 

Si tratta quindi di un titolo da monitorare attentamente.

Un’azione costa circa 210 euro.


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ETF sull’idrogeno

Se invece dei singoli titoli preferisci esporti in un altro modo al mercato, e vuoi puntare sui fondi d’investimento a gestione passiva che hanno costi di gestione contenuti e sono molto liquidi, allora puoi scegliere quest’altra strada.

Su Borsa Italiana non vi è tantissima alternativa, ma ci sono degli ETF interessanti che ora ti presento.

VanEck Vectors Hydrogen Economy UCITS ETF

Si tratta di un fondo che offre un’esposizione ampia ad aziende che operano in vari settori legati all’idrogeno, come la produzione e lo stoccaggio e la distribuzione dell’elemento stesso. L’ETF è interessante perchè riesce a coprire l’intero orizzonte dell’idrogeno.

Qui trovi la recensione approfondita dello strumento.

L&G Hydrogen Economy UCITS ETF

L’indice Solactive Hydrogen Economy replica la performance di aziende internazionali operanti nell’industria dell’idrogeno.

Il fondo ha una dimensione grande pari a 400 milioni di euro ed è stato quotato a febbraio 2021, quindi siamo davanti a un fondo davvero recente, per il quale non possiamo avere molti confronti con dati passati.

Il metodo di replica è fisico e non ha copertura valutaria.

Il fondo ha il domicilio in Irlanda, e la politica per quanto concerne i dividendi è ad accumulazione.

I costi di gestione ammontano allo 0,49% annuo.

Il profilo di rischio per questo fondo è pari a 6, in una scala che va da 1 a 7, quindi stiamo parlando di un rischio alto.

L’allocazione settoriale vede al primo posto aziende che operano nel settore industriale, pari al 50,5%, seguita dal settore dei materiali di base con il 24,6% e dai servizi di pubblica utilità con il 10,8%.

Global X Hydrogen UCITS ETF 

Anche per questo fondo il benchmark è l’indice Solactive Global Hydrogen che replica la performance di aziende internazionali operanti nell’industria dell’idrogeno.

Questo ETF ha una dimensione piccola di 2 milioni di euro ed è stato quotato a gennaio 2022, quindi è davvero molto recente.

Il metodo di replica è fisico e non ha copertura valutaria.

Il fondo è domiciliato in Irlanda, e la politica di distribuzione è ad accumulazione, ovvero con le cedole che non vengono distribuite agli investitori ma vengono reinvestite nel fondo.

I costi di gestione sono pari allo 0,50% annuo.

Conviene investire in idrogeno?

Abbiamo cercato di analizzare nel dettaglio il settore, e abbiamo capito che si tratta di un settore con molte possibilità di crescite future, ma che nasconde allo stesso tempo anche alcune problematiche e alcune sfide da superare.

L’idrogeno è una delle soluzioni migliori e più percorribili per ridurre le emissioni di CO2 nel futuro: molte economie mondiali inoltre si sono date un termine per raggiungere l’obiettivo di essere a impatto zero per quanto riguarda le emissioni di CO2, e questo è il 2050.

Ma quindi conviene investire in questo settore?

Potresti prima di tutto domandarti se si tratta di un settore nel quale credi, ovvero se ritieni che l’idrogeno possa diventare un megatrend del futuro, e se pensi che i trend green saranno quelli che si affermeranno sempre di più, allora potresti fare un ragionamento in questo senso.

Il settore dell’idrogeno è senza dubbio un settore giovane, che può portare a grandi soddisfazioni ma che merita anche alcuni accorgimenti in più, dato che potrebbe nascondere comunque al suo interno delle insidie.

Come hai potuto vedere gli ETF sono abbastanza recenti, quindi non possiedi dei dati a cui poter fare riferimento per un’eventuale indicazione di performance, mentre le azioni delle singole aziende sono di società sicure ma necessitano lo stesso di accorgimenti. In questo caso sarebbe ottimo per te analizzare i titoli nel dettaglio.

Nella sostanza non posso darti una risposta univoca perchè non conosco la tua situazione finanziaria e personale.

Se ritieni che possa essere un settore interessante con buone prospettive di crescita, allora valuta pure un investimento in tal senso.

Sta a te poi scegliere se puntare sulle azioni singole oppure su un ETF.

Con un ETF avresti maggiore diversificazione e potresti beneficiare di costi di gestione contenuti, mentre con le singole azioni forse ti servirebbe semplicemente maggior dimestichezza per poter diversificare in modo efficiente il tuo portafoglio.

Prima di scegliere lo strumento potresti aver bisogno di un po’ di formazione: potresti voler definire al meglio la tua strategia di investimento, mettere a fuoco i tuoi obiettivi e il tuo profilo come investitore.

Per questo motivo ci tengo a lasciarti alcune guide che potrebbero esserti utili per cominciare a muovere i primi passi nel mondo degli investimenti:

Buon proseguimento!


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Consulente Finanziario Indipendente e Co-Fondatrice di Affari Miei
Si è avvicinata al mondo della finanza per passione co-fondando Affari Miei nel 2014. Oltre all'abilitazione per l'esercizio della professione ha approfondito i suoi studi seguendo seminari e master formativi in Wealth Management e Protezione Patrimoniale. Nel 2023 ha pubblicato il libro "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" scritto a quattro mani con Davide Marciano.
Categorie: Investimenti

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