BTP 2051: Previsioni e Rendimento. Che Fare? Analisi e scenari futuri

Il BTP 2051 (ISIN IT0005425233), emesso nell’ottobre 2020, è uno dei Buoni del Tesoro Poliennali con la più lunga scadenza nel panorama del debito pubblico italiano. Con una cedola annua dell’1,7%, suddivisa in due rate semestrali, questo titolo ha visto il suo valore dimezzarsi a seguito della politica di rialzo dei tassi di interesse iniziata nell’estate del 2021 dalla BCE.

Visto l’attuale contesto, conviene pensare a questo titolo di stato per investire?

E se l’abbiamo già in portafoglio, quali sono le previsioni?

Proviamo a parlarne in questa analisi in cui fornirò le opinioni generali di Affari Miei sull’investimento in BTp.

Situazione Attuale

Il valore del BTP 2051 negli ultimi anni ha subito un calo significativo, passando dai 107 di febbraio 2021 ai 54 di fine novembre 2023. Questa diminuzione riflette un fenomeno globale che ha interessato i mercati obbligazionari, non limitandosi solo al contesto italiano o europeo. Esempi simili si riscontrano nei titoli tedeschi e francesi, che hanno registrato cali ancor più marcati.

Oltre al rialzo dei tassi, le valutazioni delle agenzie di rating rappresentano un ulteriore fattore che potrebbe influenzare il prezzo del BTP 2051. Le imminenti revisioni da parte di Moody’s e altre agenzie potrebbero avere un impatto significativo sul valore di questo e altri titoli di stato.

Conviene investire?

Se vogliamo investire dobbiamo, per prima cosa, comprendere quanto rende questo BTP. Nonostante le fluttuazioni di prezzo, è fondamentale ricordare che il BTP 2051 sarà rimborsato al valore nominale di 100 alla scadenza. Ciò che conta, quindi, non è tanto il prezzo attuale quanto il rendimento che può offrire fino al termine. Attualmente, il rendimento annuo stimato è di circa il 4,3%.

Ricordiamoci, però, che una parte significativa del nostro rendimento è data dalla differenza tra il prezzo di acquista e il valore nominale di restituzione: comprando, per esempio, a 54 riceveremo ogni anno la cedola dell’1,7% (che nel nostro caso sarà maggiore perché il capitale impiegato è più basso) ma dovremo aspettare 28 anni per ricevere il nostro capitale (i 54 che effettivamente investiamo se agissimo oggi e la differenza, che per noi è rendimento, che ci separa dai 100).

Il rischio più grande, in questo lasso di tempo, è legato senza dubbio all’emittente: l’Italia è uno dei Paesi più a rischio a livello mondiale a causa dell’elevato debito pubblico e 28 anni è un periodo oggettivamente immenso che giustifica tutta la diffidenza degli investitori. Sul tema del rischio Paese e delle possibilità che vangano applicati i CACs consiglio questo articolo.

Un investitore dovrebbe farsi queste domande:

  • Ha senso vincolarsi per 28 anni per ottenere il 4,3%?
  • Posso considerare tranquillo un investimento di lungo termine su un Paese tra i più indebitati al mondo e con un’economia stagnante? Al riguardo, qui qualche riflessione;
  • Qualche investitore più avveduto potrebbe pensare di comprare adesso per rivendere tra qualche anno, quando l’andamento dei tassi dovrebbe cambiare: ma ha senso un’operazione speculativa per assicurarsi appena qualche punto di rendimento addizionale, sacrificando l’interesse composto che dovrebbe essere il vero obiettivo di un portafoglio di investimento?


Non sai come investire?

Scopri che investitore sei. Ti bastano 3 minuti per scoprire la strategia migliore per te.

>> INIZIA ORA! <<


Previsioni future: ha senso disinvestire se siamo in perdita?

Contrariamente alla situazione di chi valuta l’investimento, vi è quella opposta di chi ha questo titolo in portafoglio ed è preoccupato dalla forte svalutazione.

In generale, se ci atteniamo al puro rischio tasso d’interesse abbiamo toccato probabilmente il picco minimo o ci siamo vicini: i tassi difficilmente aumenteranno ancora di molto e, se hai questo titolo l’hai capito a tue spese, un aumento dei tassi della BCE produce una riduzione del prezzo del BTp.

Se aumentasse il rischio Paese, invece, la situazione potrebbe ancora peggiorare perché questa è un’altra variabile connessa ai BTP.

Che fare, dunque?

Molto dipende dalle ragioni per cui abbiamo comprato che, spesso, gli investitori dimenticano nel giro di pochi anni.

Se lo scopo era quello di parcheggiare la liquidità per qualche anno, infatti, questo prodotto era strutturalmente sbagliato perché esponeva esattamente al rischio che stai vivendo.

Vendere, pertanto, significa perdere sicuramente soldi.

L’unico modo per non perdere soldi è portare il titolo a scadenza che, per chi ha comprato in sede di emissione, significa prendere una cedola relativamente bassa e aspettare il 2051.

Altra alternativa potrebbe essere aspettare qualche anno e vendere quando ci sarà una ripresa ma, con ogni probabilità, il valore non si avvicinerà a breve a 100 ammesso che non ci sarà nuovamente un cigno nero come il COVID che porterà le Banche Centrali ad azzerare i tassi.

Bisognerebbe capire le ragioni per cui hai comprato questo BTP, cosa ti aspettavi di ottenere e, soprattutto, qual è il ruolo di questo strumento nella tua strategia generale e nel tuo portafoglio.

Se tutto questo ti confonde, ti consiglio caldamente di leggere questo articolo in cui spiego la nostra metodologia.

Ulteriori risorse utili

Se ti stai approcciando da poco a questo mondo, ti consiglio di cominciare da questi articoli per farti un’idea generale sulla gestione del denaro.

Buona lettura.


Scopri che Investitore Sei

Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

>> Inizia Subito <<


Avatar photo
Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Obbligazioni

0 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *