Algebris Core Italy Fund: Opinioni e Recensione. Conviene Investire?

Hai sentito parlare di Algebris Core Italy Fund e vuoi conoscere le sue caratteristiche per comprendere al meglio il suo funzionamento e se potesse fare al caso tuo?

Magari il tuo consulente ti ha proposto questo fondo, oppure hai chiesto informazioni su fondi comuni d’investono che investono in società italiane e sei interessato a questo fondo.

In ogni caso sei nel posto giusto perché oggi vedremo insieme tutte le caratteristiche di questo fondo e al termine troverai anche le mie opinioni a riguardo.

Cominciamo!

Due parole su Algebris

Prima di analizzare il fondo nel dettaglio, inquadriamo l’istituto di riferimento che si occupa di distribuire il prodotto.

Algebris Investments è una società di gestione del risparmio globale che segue delle strategie di investimento long-only e alternative. 

La data di fondazione risale al 2006, ed è stata fondata da Davide Serra (ex analista azionario in Morgan Stanley). La società si è espanda e ad oggi ha uffici a Londra, Milano, Roma, Dublino, Zurigo, Boston, Tokyo e Singapore.

Si tratta di una società autorizzata e regolata dalla Financial Conduct Authority, dalla banca centrale d’Irlanda e opera in Italia attraverso la sua sede a Milano.

La società si rivolge sia a investitori privati che a investitori istituzionali e può contare su 15 miliardi di masse gestite.

Essa è in grado di fornire ai propri clienti e a coloro che vogliono diventare investitori una vasta gamma di fondi comuni d’investimento.

Il profilo del fondo

Vediamo ora le caratteristiche principali del fondo Algebris Core Italy Fund.

L’obiettivo del fondo è quello di generare rendimenti rettificati per il rischio nel medio/lungo termine.

Algebris Core Italy Fund investe in titoli azionari di società italiane con un focus sul segmento delle piccole e medie imprese e cerca di utilizzare la sua ampia conoscenza del settore finanziario e del tessuto imprenditoriale italiano per identificare una vasta gamma di opportunità d’investimento nel Paese.

Nel dettaglio il fondo investe almeno il 70% del proprio valore patrimoniale netto in strumenti finanziari che siano emessi sa società residenti in Italia oppure in uno Stato membro dell’UE o dello SEE, e che abbiano una sede permanente in Italia.

Almeno il 25% dell’importo richiesto poi dovrà essere investito in titoli italiani emessi da società che non sono quotate sugli indici FTSE MIB e FTSE Mid Cap della Borsa Italiana. 


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In cosa investe

Il fondo intende perseguire il proprio obiettivo di investimento investendo in misura prevalente in titoli azionari, come ad esempio azioni ordinarie, titoli legati ad azioni, comprese le American depository receipts, warrant e diritti e titoli di debito, azioni privilegiate, titoli convertibili, strumenti contingenti convertibili (CoCo-Bond), titoli ibridi, titoli Tier 1 e upper e lower Tier 2 (tipologie di capitale bancario), titoli del tipo trust preferred (una tipologia di titoli ibridi), altri titoli di debito subordinato, exchange traded notes (ETN) (un tipo di strumento di debito che consente di ottenere un’esposizione a un indice, mercato o classe di attivi consentiti), exchange traded funds (ETF) (titoli che replicano un indice, una materia prima o un paniere di attivi come un index fund, ma che sono negoziati come un’azione su una borsa valori).

Le azioni del fondo rientrano tra gli investimenti ammissibili che saranno detenuti in un “Piano Individuale di Risparmio a lungo termine” (PIR).

Il benchmark

Il benchmark, ovvero l’indice al quale il fondo cerca di ispirarsi è così composto: 

  • 90% FTSE Italia All-Share Capped;
  • 10% liquidità.

Questo paramento di riferimento viene utilizzato dai gestori per confrontare la performance e non per definire la composizione del fondo.

Profilo di rischio

È importante anche controllare l’indicatore sintetico di rischio: si tratta di un’indicazione orientativa del livello di rischio del prodotto rispetto ad altri prodotti.

Esso esprime la probabilità che il prodotto subisca delle perdite a causa dei movimenti sul mercato oppure a causa dell’incapacità della società di pagare all’investitore quanto dovuto.

In questo caso il livello di rischio si attesta su 4, in una scala che va da 1 a 7. Si tratta di un rischio medio, quindi possiamo ritenerlo un investimento non rischiosissimo ma comunque nemmeno sicuro al 100%.

Ricorda inoltre che il livello di rischio fa riferimento al fatto che il prodotto sia mantenuto per 5 anni, e che il rischio può variare in maniera significativa in caso di disinvestimento prima della data di detenzione raccomandata.

A chi si rivolge il fondo

Il fondo è indicato per un investitore che intenda massimizzare i rendimenti rettificati per il rischio principalmente attraverso la crescita del capitale nel medio-lungo termine. 

Gli investitori devono essere in grado di sostenere il rischio economico di perdita del proprio investimento. 

Ti ricordo inoltre che il Fondo non ha una data di scadenza alla quale si estingue automaticamente.

Modalità di utilizzo dei proventi

Il fondo è ad accumulazione, ovvero gli utili che vengono maturati sono reinvestiti nel patrimonio del fondo e non ci sono cedole che vengono distribuite agli investitori.

L’investimento minimo da poter fare è di 500€.

La composizione del fondo

Come abbiamo detto all’inizio il fondo investe in azioni, soprattutto con esposizione all’Italia (86%).

Per quanto riguarda i settori troviamo al primo posto quello industriale, seguito dal settore IT e da quello finanziario.

Tra le società maggiormente rappresentate abbiamo Atlantia, Amplifon e Interpump.

I costi

Il prospetto dei costi è una delle parti più importanti che devi controllare e guardare, quindi ti consiglio di leggere il KID attentamente e di riflettere su questa cosa.

I costi sono proprio quelli che impattano sui tuoi rendimenti, quindi ricorda di controllare il tutto sul KID e di fare le tue valutazioni.

Cominciamo con i costi di ingresso: questi sono i costi che la società trattiene appena decidi di sottoscrivere il prodotto. Stiamo parlando del 3% dell’importo che versi al momento dell’ingresso nell’investimento.

I costi di uscita fanno riferimento invece al momento in cui decidi di disinvestire. In questo caso non vengono applicati.

Ora parliamo dei costi di gestione: essi sono quelli che devi al gestore affinché si occupi del tuo fondo e possa gestirlo, compiendo tutte le operazioni del caso e decidendo dove indirizzare i tuoi soldi. In questo caso parliamo dell’1,68% del valore dell’investimento all’anno.

Ci sono poi anche i costi di transazione, che ammontano allo 0,70% del valore dell’investimento annuo. Essi sono i costi sostenuti per l’acquisto e per la vendita degli investimento sottostanti al prodotto.

Inoltre può anche essere addebitata una commissione di performance pari fino al 15% dei rendimenti che il fondo ottenere in eccesso rispetto al rendimento del parametro di riferimento. Le commissioni legate al rendimento per questa categoria di azioni sono dell’1,26%.

I rendimenti

Dato che abbiamo visto i costi, ora diamo anche uno sguardo ai rendimenti.

Sul sito ufficiale troviamo lo storico della performance del fondo.

Se ci soffermiamo sul grafico che mostra le performance da inizio anno infatti possiamo vedere come da gennaio 2023 ad ottobre 2023 il fondo abbiamo fatto alcuni picchi verso l’alto, per poi peggiorare verso il mese di settembre 2023 e calare a picco ad ottobre 2023.

Ricordiamo ovviamente che i rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri, ma ci servono soltanto per avere una sorta di panoramica che però non deve influenzarci troppo.


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Opinioni di Affari Miei su Algebris Core Italy Fund

Visto che siamo giunti al termine della nostra analisi sul fondo, possiamo cercare adesso di fare un ragionamento utile a comprendere al meglio se conviene oppure no investire in questo fondo.

Come prima cosa ti consiglio di riflettere e di capire qual è il tuo obiettivo e qual è la tua strategia. Per questo motivo ti invito a consultare bene il KID e a riflettere.

Se troverai le informazioni qui presenti abbastanza coerenti con quello che stai cercando, allora forse significa che il tuo investimento sta andando nella direzione corretta.

Ti invito soprattutto a controllare la parte dei costi: ecco, i costi sono proprio uno dei motivi per i quali personalmente non amo troppo questo tipo di strumenti.

I fondi comuni a gestione attiva infatti presentano dei costi di gestione solitamente molto elevati, e inoltre li trovo degli strumenti molto complessi.

Preferisco scegliere i fondi a gestione passiva, ovvero gli ETF, che sono in grado di proporre dei costi di gestione davvero molto più esigui e risultano essere un investimento molto più trasparente.

Se ti interessa approfondire puoi leggere qui.

Il fondo investe nel mercato azionario italiano, quindi la prima domanda che ti devi porre è se davvero ti interessa investire in questo settore, oppure se non hai già dei fondi simili o degli investimenti che contengono già nel loro paniere delle società italiane: in questo caso magari sarebbe meglio cambiare settore per diversificare al meglio il tuo portafoglio.

Penso e spero di averti detto tutto quello che c’era da dire su questo fondo.

Prima di salutarti permettimi di lasciarti ancora un consiglio: formati.

Sono una sostenitrice della formazione, e ritengo che essa abbia la precedenza su tutto. Se sai cosa sono gli strumenti, se conosci bene il loro funzionamento e se hai definito prima i tuoi obiettivi e la tua strategia di investimento, allora sarà molto difficile per te sbagliare approccio.

Se invece ti butti alla cieca, rischi davvero!

Ricorda che un’adeguata formazione ti offre maggiore consapevolezza e soprattutto ti aiuta a navigare al meglio in questo mercato così complicato.

Ti lascio qui alcune risorse utili:

A presto!

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Consulente Finanziario Indipendente e Co-Fondatrice di Affari Miei
Si è avvicinata al mondo della finanza per passione co-fondando Affari Miei nel 2014. Oltre all'abilitazione per l'esercizio della professione ha approfondito i suoi studi seguendo seminari e master formativi in Wealth Management e Protezione Patrimoniale. Nel 2023 ha pubblicato il libro "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" scritto a quattro mani con Davide Marciano.

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