Piano Individuale Pensionistico Vittoria Assicurazioni: Conviene Aderire?

Cerchi recensioni e opinioni sul Piano Individuale Pensionistico di Vittoria Assicurazioni? Sei nel posto giusto, oggi torno a parlarti di investimenti finalizzati alla previdenza complementare analizzando proprio questo prodotto assicurativo.

Probabilmente ti stai chiedendo se si tratta di un investimento conveniente, non ti piace rischiare i tuoi risparmi a caso e quindi vuoi sapere tutto il possibile sul contratto: caratteristiche, rendimenti, rischi, costi e vantaggi fiscali.

All’interno dell’articolo troverai tutto quello che cerchi, e anche qualche consiglio da parte mia, alla fine maturerai un’opinione adeguata in merito alla previdenza complementare firmata Vittoria Assicurazioni.

Cosa aspetti? Continua a leggere.

Due informazioni sulla compagnia

Prima di parlare del PIP spendiamo due parole sulla compagnia di assicurazione che colloca il prodotto, chi è Vittoria Assicurazioni?

È una storica società italiana con sede a Milano (fondata a Cremona nel 1921), attiva nel campo assicurativo con prodotti per la tutela delle persone, delle famiglie, delle aziende e dei beni. La società colloca anche prodotti per la previdenza complementare e propone ai clienti privati soluzioni di risparmio e investimento.

È sicuro investire i risparmi nel PIP?

Per godere della prestazione pensionistica complementare dovrai versare dei contributi alla compagnia di assicurazione per diversi anni, come verranno impiegati i tuo risparmi? Saranno al sicuro?

Diciamo che si tratta di un investimento abbastanza povero di rischi, adatto ai risparmiatori che ricercano maggiori tutele per il proprio capitale. Infatti il Piano Individuale Pensionistico Vittoria è collegato a una Gestione interna separata, il “Fondo Vittoria Previdenza”, ovvero una linea d’investimento prudente e coperta da garanzia.

In pratica, i premi che verserai alla Società saranno investiti secondo le politiche del Fondo Vittoria Previdenza. La garanzia ti assicura del fatto che il tuo capitale non andrà mai in negativo e quindi non potrà risultare inferiore ai premi netti versati.

Non ci sono invece promesse per quanto riguarda il rendimento, che purtroppo sarà abbastanza irrisorio. Se la crescita del capitale è quello che ti interessa davvero allora questo contratto NON fa al caso tuo perché è noto che le gestioni separate non sono fatte per perseguire risultati sopra la media.

Caratteristiche del PIP

Analizziamo finalmente il prodotto pensionistico. Si tratta di un contratto assicurativo ad adesione individuale che ti permette di costruire un tuo piano pensionistico complementare per vivere di rendita quando sarai troppo anziano per continuare a lavorare.

Per costruire il capitale che sarà alla base della tua rendita dovrai versare dei premi ricorrenti per diversi anni. Il piano di contribuzione ti lascia molta libertà di scelta perché potrai stabilire la somma da versare e con quale frequenza (annuale, semestrale, quadrimestrale, trimestrale o mensile).

Potrai integrare il capitale con versamenti extra facoltativi e, se ti troverai in difficoltà, potrai anche interrompere la contribuzione senza penalizzazioni e senza annullare il contratto. Sarai libero di riprendere i versamenti in qualsiasi momento.

All’atto dell’adesione potrai anche scegliere di contribuire con il versamento del TFR in maturazione, scelta facoltativa ma irreversibile, chiaramente è rivolta solo ai lavoratori dipendenti.

Se ti interessa questo aspetto del contratto sappi che ho scritto un approfondimento per chiarire se sia meglio destinare il TFR alla pensione integrativa oppure se sia meglio lasciarlo in azienda: “Dov’è meglio destinare il TFR?

Il contributo al PIP può avvenire anche da parte del datore di lavoro, per sua libera scelta o in presenza di accordi aziendali.

Dopo due anni di contribuzione potrai eventualmente spostare la posizione individuale maturata in un’altra forma pensionistica complementare, questa opzione si chiama “trasferimento” e potrebbe avere un costo, ma lo scopriremo più avanti.

La rendita vitalizia

Quando finalmente maturerai i requisiti di accesso alla pensione pubblica (e con almeno 5 anni di partecipazione al PIP) per contratto potrai concludere la fase di accumulo e iniziare a riscuotere la prestazione pensionistica complementare in forma di rendita vitalizia (per il resto della durata della tua vita).

In alternativa alla rendita potrai chiedere di riscuotere la pensione complementare in forma di capitale fino al 50% del montante totale.

L’importo della prestazione pensionistica dipenderà dalla quantità dei versamenti effettuati nella fase di accumulo, dai rendimenti della Gestione separata e dall’impatto che avranno i costi complessivi sul tuo investimento.

Per queste ragioni non è possibile prevedere in anticipo a quanto ammonterà la rendita.

Decesso prima del pensionamento

Se si verifica il tuo decesso prima del pensionamento, cioè durante la fase di accumulo, Vittoria Assicurazioni paga il tuo capitale maturato direttamente agli eredi che hai designati sul contratto.

Rendita Integrativa Temporanea Anticipata

Devi sapere che il PIP contempla anche la possibilità di fare richiesta della RITA, un’opzione che ti permette di riscuotere il tuo capitale in forma di rendita temporanea anticipata, finché non raggiungi l’età della pensione.

Puoi farne richiesta dopo aver maturato 5 anni di partecipazione a forme di previdenza complementare, e devi soddisfare questi requisiti:

  1. Aver cessato l’attività lavorativa a non più di 5 anni dalla pensione di vecchiaia e con almeno 20 anni di contributi versati;
  2. Aver cessato l’attività lavorativa con conseguente inoccupazione per un periodo superiore a 24 mesi, a non più di 10 anni dal raggiungimento della pensione.

Anticipazioni di capitale

Le anticipazioni di capitale sono ammesse per regolamento ma con questi criteri:

  • In qualsiasi momento puoi richiedere un’anticipazione fino al 75% del capitale maturato per far fronte a spese sanitarie di particolare gravità (anche se riguardano il coniuge e i figli);
  • Dopo 8 anni puoi richiedere un’anticipazione fino al 75% per l’acquisto della prima casa di abitazione (per te o per i figli), anche per pagare delle spese di ristrutturazione;
  • Dopo 8 anni hai facoltà di chiedere un’anticipazione fino al 30% del capitale per altre esigenze di carattere personale.

Il riscatto

Se ti dovessi trovare in una situazione lavorativa particolarmente difficile (disoccupazione, cassa integrazione, mobilità) potrai riscattare in tutto o in parte la posizione maturata, indipendentemente dagli anni che ancora mancheranno al raggiungimento della pensione.

Il riscatto totale annulla definitivamente il contratto quindi perderai i tuoi diritti sulla prestazione pensionistica.

Prospetto dei costi

Arriviamo alla parte più importante, i costi, perché le spese che dovrai sostenere, direttamente e indirettamente, comporteranno la diminuzione della tua futura prestazione pensionistica. Ecco l’elenco di tutte le voci di costo.

  • Spese di adesione: 10 euro prelevati dal primo contributo;
  • Spese durante la fase di accumulo: costo prelevato da ogni versamento pari al 3,00% del premio;
  • Spese di gestione dell’investimento: una percentuale pari all’1,20% del rendimento della Gestione separata sarà trattenuta a titolo di spesa. Qualora il rendimento lordo fosse superiore al 4,00% il valore della percentuale trattenuta sarà incrementato dello 0,10% annuo per ogni punto percentuale in più;
  • In caso di trasferimento della posizione individuale verso un’altra forma pensionistica complementare sarà trattenuta una spesa fissa di 25 euro;
  • Se farai richiesta della Rendita integrativa temporanea anticipata la spesa ammonterà a 25,00 euro per l’attivazione + 3,00 euro fissi trattenuti da ogni rata di rendita;
  • Chiedere il riscatto totale ha un costo di 25,00 euro;
  • Le anticipazioni e il riscatto parziale hanno un costo di 5,00 euro.

Al fine di avere un quadro più chiaro in merito all’onerosità del contratto, devi guardare l’Indicatore sintetico dei costi che esprime l’impatto che avranno le spese sulla posizione individuale maturata, facendo riferimento a un aderente-tipo che versa un contributo annuo di 2.500 euro e ipotizzando un tasso di rendimento annuo del 4%:

Ci sono realmente dei vantaggi fiscali?

Le pensioni integrative sono famose perché consentono di beneficiare di un trattamento fiscale di favore. I contributi versati, in base alla normativa vigente, sono deducibili dal reddito fino all’importo di 5.164,57 euro annui, inclusi gli eventuali contributi versati dal datore di lavoro ma escluso il TFR.

A tal proposito ti consiglio di leggere l’articolo di Affari Miei che ti spiega come pagare meno tasse sfruttando i fondi pensione.

Opinioni finali di Affari Miei 

Concludo la recensione del PIP di Vittoria Assicurazioni spiegandoti un po’ come la penso io sulla pensione complementare.

Secondo il mio parere è necessario mettere da parte dei soldi e che li investi saggiamente per avere una sicurezza economica in più, per quando sarai in età avanzata e non potrai/vorrai più lavorare… non so te ma io non ripongo molta fiducia nello Stato italiano e nel sistema pensionistico.

Nonostante questa premessa resto molto scettico rispetto alla pensione complementare perché fondamentalmente non ha nulla di davvero conveniente (forse solo i vantaggi fiscali): rende poco, è piena di costi, non ti lascia assoluta libertà.

Il PIP Vittoria è davvero caro, dubito che i rendimenti della Gestione separata saranno tali da abbattere l’impatto dei costi.

Io non sono un fan del risparmio gestito e men che meno dei contratti di assicurazione mascherati da pensione complementare; mi piace occuparmi direttamente dei miei soldi e investirli come e dove mi pare, e quando ne ho bisogno voglio poterli utilizzare senza dover chiedere il permesso a nessuno.

I piani pensionistici delle compagnie assicurative hanno il vantaggio di farti risparmiare tempo e di toglierti la preoccupazione dell’investimento per diversi anni, ma ci perdi in libertà e in convenienza economica.

Un PIP non è sempre la scelta migliore. È possibile integrare la pensione e/o garantirne una senza dover necessariamente aderire ad un piano pensionistico. Può benissimo bastare un’attività di investimento e risparmio che fai tu stesso occupandoti direttamente della gestione dei tuoi soldi, con l’obiettivo di arrivare ad avere una rendita congrua alle tue aspettative quando sarai in pensione.

Ho scritto un articolo intero su questo argomento, leggilo per capire meglio il mio punto di vista sulla Pensione integrativa e valutare se conviene.

Il miglior modo per iniziare a gestire i tuoi soldi è formarti, non aspettare altro tempo, crea subito una vera strategia per risparmiare e investire:

Conclusioni 

Spero di averti illuminato riguardo ai pro e contro del Piano Individuale Pensionistico Vittoria.

Se alla fine di tutto, sei comunque convinto dei benefici che potresti ricavare allora non ti resta che prendere il prospetto dei costi e confrontarlo con quello degli altri prodotti concorrenti, in modo da fare la scelta più conveniente per le tue tasche.

Buona fortuna!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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