Fondo Pensione Fon.te: Opinioni e Caratteristiche sul Fondo Pensione per i Lavoratori del Terziario. Conviene Investire?

Se sei un lavoratore e lavori nel settore terziario senza dubbio ti stai facendo delle domande sulla pensione e vorrai sapere come fare per accantonare un capitale per quel fatidico momento. Avrai sentito parlare di Fon.te, il fondo pensione riservato ai lavoratori del settore terziario e magari ti farai facendo delle domande.

Oggi cercheremo di vedere insieme tutte le caratteristiche del fondo, i suoi costi, i vantaggi e gli svantaggi di Fon.te e soprattutto se ti conviene aderire alla pensione complementare.

Cominciamo!

Le caratteristiche del fondo Fon.te

Vediamo prima di tutto le principali caratteristiche del fondo pensione Fon.te.

Fon.te è un fondo pensione negoziale, finalizzato all’erogazione di una pensione complementare ed è vigilato dalla commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP).

Si tratta quindi di uno strumento più che sicuro.

Questo fondo opera in regime di contribuzione definita: questo significa che l’importo della tua pensione sarà determinato dai contributi che versi e dai rendimenti della gestione.

Aderendo al fondo potrai costruire una pensione complementare che andrà a integrare quella di base.

Chi può aderire

L’adesione al fondo è libera e volontaria, ti basterà soltanto compilare e sottoscrivere il modulo di adesione in ogni sua parte. Per i lavoratori di prima occupazione successiva al 28.04.1993 è prevista, nella maggior parte dei casi, l‘integrale destinazione del TFR maturando. I lavoratori di prima occupazione antecedente al 29.04.1993 possono scegliere di versare il 50% del TFR maturando ovvero il 100%.

Abbiamo detto che il fondo si rivolge ai lavoratori del settore terziario, ma a chi nello specifico? Per completezza ti riporto tutte le categorie così come descritte sul sito ufficiale del fondo.

Possono aderire tutti i lavoratori assunti a tempo indeterminato, con contratto a tempo pieno o a tempo parziale nonché i lavoratori assunti a tempo determinato ovvero con periodicità stagionale, la cui attività lavorativa abbia durata complessivamente non inferiore a tre mesi nell’anno ai quali viene applicato uno dei seguenti contratti:

  • CCNL per i dipendenti del Terziario, della distribuzione e dei servizi (CONFCOMMERCIO);
  • CCNL per i dipendenti da aziende del settore Turismo
  • CCNL dipendenti da aziende ortofrutticole e agrumarie;
  • CCNL dipendenti da impianti sportivi;
  • CCNL dipendenti da istituti di sostentamento del clero;
  • CCNL dipendenti da istituti di vigilanza privata(stipulato tra ASSVIGILANZA, ASSOVALORE, UNIV e le Organizzazioni sindacali);
  • CCNL dipendenti da istituti di vigilanza privata(stipulato tra ASSIV e le Organizzazioni sindacali);
  • CCNL dipendenti da Imprese di pulizie (stipulato tra FNIP/Confcommercio e le Organizzazioni sindacali);
  • CCNL per i dipendenti da proprietari di fabbricati (stipulato tra CONFEDILIZIA e le Organizzazioni sindacali);
  • CCNL per i dipendenti da Associazione nazionale Commercio ed Esportazione Fiori.;
  • CCNL per i dipendenti del Terziario, della distribuzione e dei servizi (CONFESERCENTI)
  • CCNL  per  personale dipendente dalle realtà del settore socio-sanitario-assistenziale-educativo;
  • CCNL  per  i dipendenti da studi professionali;
  • CCL per  i dipendenti da  Società Canottieri Associazioni Sportive e Ricreative Cremona
  • CCNL  per  i dipendenti da Federazione nazionale unitaria titolari di farmacia italiani;
  • CCNL per  i dipendenti da  Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali;
  • CCNL per  i dipendenti da  Associazione italiana catene alberghiere;
  • CCNL ARTIGIANI (ad esclusione dell’edilizia);
  • CCL per i dipendenti da Conferenza Episcopale italiana, Caritas italiana, Fondazione Migrantes, Fondazione Missio e Fondazione Santi Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena;
  • CCNL per i dipendenti da imprese private operanti nella distribuzione, recapito e dei servizi postali;
  • CCL per  i dipendenti da  F.C. Internazionale Milano
  • CCNL per i dipendenti da FRUITIMPRESE
  • CCL per  i dipendenti da  VIDEOMEDIA S.p.A.
  • CCNL per i dipendenti da aziende del settore Turismo (CONFESERCENTI) e dipendenti da Federterme
  • CCNL per i dipendenti da Federfarma
  • CCNL per i dipendenti da Servizi ausiliari, fiduciari e integrati (S.A.F.I.)
  • CCNL per i dipendenti area alimentazione-panificazione(imprese non artigiane fino a 15 dipendenti)
  • CCNL per i dipendenti da agenzie di somministrazione di lavoro (stipulato tra ASSOLAVORO e  le Organizzazioni sindacali)

Ci sono due modi per aderire: una è esplicita mentre una è tacita.

Ora le vediamo nel dettaglio:

  • L’adesione esplicita si realizza quando al dipendente vengono consegnati i documenti e successivamente lui compilerà il modulo di adesione;
  • L’adesione tacita invece si realizza quando allo scadere dei sei mese dall’assunzione il dipendente non ha espresso nessuna volontà sulla destinazione del TFR maturando e questo verrà quindi versato nel fondo.

Le spese di adesione sono per i dipendenti di 15,50€, di cui 11,88€ a carico del datore di lavoro e 3,62€ a carico del lavoratore. Ci sono poi delle differenze che ti invito a controllare sul sito ufficiale.


Non sai come investire?

Scopri che investitore sei. Ti bastano 3 minuti per scoprire la strategia migliore per te.

>> INIZIA ORA! <<


Come funziona

L’importo della tua pensione è determinato dai contributi che versi e dai rendimenti della gestione.

I rendimenti ovviamente sono soggetti a delle oscillazioni e l’andamento passato non è indicato di quello futuro. I risultati vanno comunque valutati in un’ottica di lungo periodo.

Questa fase è detta di accumulo, e termina con il raggiungimento dei requisiti per il pensionamento.

Dettagli sulla contribuzione

Ora vediamo nel dettaglio come si può contribuire al fondo e quindi come si può formare la posizione per investire.

La posizione verrà alimentata dal tuo contributo, dal contributo dell’azienda e dal TFR futuro.

Queste contribuzioni andranno a formare la posizione che poi sarà o il tuo capitale o la tua rendita.

A tal proposito ti invito a chiederti se sia meglio versare il TFR nella pensione integrativa oppure se lasciarlo in azienda: puoi leggere il mio contributo “Dov’è meglio destinare il TFR?

L’investimento

Vediamo i diversi comparti tra cui puoi scegliere per destinare i tuoi contributi.

Le opzioni di investimento sono 4:

  • Fon.te conservativo: si tratta di un fondo garantito con un orizzonte breve, fino a 5 anni dal pensionamento. Il portafoglio è composto al 100% da titoli obbligazionari;
  • Fon.te sviluppo: questo è un comparto obbligazionario misto, con un orizzonte medio, ovvero tra 5 e 10 anni dal pensionamento. Ti permette di ottenere una moderata rivalutazione del capitale investito su un orizzonte pluriennale. Il portafoglio è composto al 72% circa da titoli di debito e al 27% circa da titoli di capitale;
  • Fon.te crescita: questo invece ha un orizzonte temporale medio/lungo che va dai 10 ai 15 anni dal pensionamento. Si tratta di un comparto bilanciato e ti permette di ottenere una media rivalutazione del capitale investito su un orizzonte pluriennale. Il portafoglio è al 62% di titoli di debito e al 37% da titoli di capitale;
  • Fon.te dinamico: questo è il comparto più rischioso, ed è azionario. Si tratta di un fondo con un orizzonte temporale lungo, oltre 15 anni dal pensionamento. Ti permette di ottenere una rivalutazione del capitale investito su un orizzonte pluriennale. Il portafoglio è composto al 58% da titoli di capitale e al 41% da titoli di debito. 

La scelta del comparto spetta a te e va fatta secondo le tue esigenze e il tuo orizzonte temporale.

La prestazione pensionistica

Dato che abbiamo visto come contribuire al fondo e la fase di accumulo, arrivati a questo punto è interessante capire come verranno erogate le prestazioni, e quindi quando è possibile ricevere la rendita della pensione integrativa.

La prestazione può essere richiesta al momento del pensionamento, a patto che siano passati almeno 5 anni di iscrizione nel fondo.

Si può richiedere sia il 100% in rendita, che al massimo il 50% in capitale e il resto in rendita.

Ci sono alcune eccezioni che possono ritirare comunque il 100% del capitale:

  • Chi al momento della pensione non abbia i requisiti di anzianità (5 anni di iscrizione) previsti per l’ottenimento della rendita;
  • Chi, convertendo in rendita almeno il 70% della posizione individuale maturata, ottenga un importo annuo inferiore alla metà dell´assegno sociale INPS (nel 2022, pari a € 6.085,30 annuali);
  • Chi rientra nella tipologia legislativa di “vecchio iscritto a vecchio fondo”

Cosa succede se perdi il lavoro oppure cambi settore

Qualsiasi cessazione del rapporto di lavoro, prima del raggiungimento dell’età pensionabile, può porre fine alla tua permanenza nel fondo pensione. I casi da prendere in esame sono questi:

  • Se cambi lavoro ma rimani nel settore di pertinenza, puoi continuare a versare i contributi nel fondo;
  • Se cambiando lavoro cambi anche settore, puoi chiedere il trasferimento della tua posizione individuale ad un altro fondo pensione da te scelto, senza alcun tipo di trattenuta e senza perdere l’anzianità;
  • Se cambi o perdi il lavoro puoi comunque chiedere la liquidazione della posizione individuale maturata (riscatto totale).

Cosa succede se l’aderente muore prima o dopo il pensionamento

In caso di decesso dell’aderente prima del raggiungimento dell’età pensionabile, la somma maturata viene erogata agli eredi o ai beneficiari designati.

In caso di decesso successivo al pensionamento (durante l’erogazione della rendita), si possono verificare diversi casi in base alla tipologia di rendita scelta dal cliente.

Alcuni tipi di rendita prevedono delle prestazioni ulteriori a tutela dei beneficiari/eredi. Se però è stata scelta la rendita vitalizia semplice, con il decesso dell’aderente si chiude definitivamente il rapporto pensionistico complementare, senza ulteriori pagamenti.

Come e quando puoi richiedere un anticipo

Il fondo pensione ammette le richieste di anticipo di capitale quando si creano le condizioni per poterne avere diritto. Nel dettaglio, abbiamo tre situazioni possibili:

  • Si può chiedere un anticipo fino al 75% della posizione individuale per pagare spese mediche eccezionali, senza limiti temporali;
  • Dopo 8 anni si matura il diritto ad avanzare una richiesta di anticipo (massimo del 75%) per l’acquisto di un immobile o per effettuare ristrutturazioni;
  • Sempre dopo 8 anni si può chiedere un anticipo fino al 30% della posizione maturata, senza alcuna motivazione specifica.

L’anticipazione può essere richiesta più volte, purché non si superi il limite in percentuale previsto.

La RITA

La finalità della RITA (rendita integrativa temporanea anticipata) è quella di offrire, tramite le forme pensionistiche complementari, un sostegno finanziario agli iscritti che sono prossimi al raggiungimento del diritto alla pensione di vecchiaia e che hanno i requisiti previsti dalla normativa.

Per ottenere la RITA devi aver cessato l’attività lavorativa, raggiunto l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia e devi aver maturato, alla data di presentazione della domanda di accesso alla RITA, un requisito contributivo complessivo di almeno 20 anni nei regimi obbligatori di appartenenza, e devi avere anche maturato 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari.

In cosa consiste? La RITA consiste nell’erogazione frazionata di un capitale, per il periodo considerato, pari al montante accumulato richiesto all’aderente.

La RITA è erogata dal momento dell’accettazione della richiesta fino al conseguimento dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia. La forma pensionistica complementare è competente a procedere direttamente alla erogazione della RITA.

I costi

Analizziamo adesso i costi: sono le spese che dovrai sostenere per tutta la durata della tua permanenza nel fondo pensione, e ovviamente diminuiranno la tua rendita futura.

Vediamo quali sono:

  • Spese di adesione: per i lavoratori dipendenti 15,50 €, di cui € 11,88 a carico del datore di lavoro ed € 3,62 a carico del lavoratore (con altre eccezioni che ti invito a consultare);
  • Spese nella fase di accumulo: 22€ per gli associati che effettuano versamenti nel corso dell’anno prelevati in occasione del primo versamento;
  • Spese indirettamente a carico dell’aderente che fanno riferimento ai comparti di investimento: 0,7860% per il comparto conservativo, 0,1081% per il comparto sviluppo, 0,1150% per il comparto crescita, e di 0,1160% per il comparto dinamico;
  • Spese per le anticipazioni: 24€;
  • Spese per il trasferimento: 30€;
  • Spese per il riscatto totale e parziale: 0€;
  • Spese per riscatto per cause diverse: 24€;
  • Spese per la riallocazione della posizione individuale: 5€.

Non sai come investire?

Scopri che investitore sei. Ti bastano 3 minuti per scoprire la strategia migliore per te.

>> INIZIA ORA! <<


I vantaggi fiscali

vantaggi fiscali sono il grande beneficio della previdenza complementare, e per molti aderenti rappresentano il fattore che motiva l’iscrizione.

In cosa consistono questi benefici?

  • Per cominciare, il contributo del lavoratore e del datore di lavoro è deducibile dal reddito del lavoratore per un importo non superiore a 5.164,57€ in funzione della propria aliquota marginale;
  • In secondo luogo, l’aliquota che viene calcolata al momento della liquidazione è pari al 15%. Essa diminuisce con l’aumentare degli anni di permanenza nel fondo pensione, fino ad arrivare al 9%;
  • In ultimo, siccome i comparti del fondo includono in buona misura titoli di Stato e simili, i rendimenti maturati saranno tassati con un’aliquota variabile in base alla composizione del portafoglio: 12,50% con riferimento ai titoli di Stato e 26% sugli altri investimenti.

La tassazione di favore è applicata al momento del pensionamento o in caso di eventi lavorativi sfortunati (procedura licenziamento collettivo, cassa integrazione ecc.). Nel caso di riscatto a seguito di dimissioni volontarie, la tassazione è più elevata.

Per approfondire questo tema puoi leggere l’articolo di Affari Miei: “Come Pagare Meno Tasse Sfruttando i Fondi Pensione

Conviene investire nel fondo pensione Fon.te? Opinioni di Affari Miei

Ora che abbiamo terminato la recensione dettagliata, possiamo arrivare al dunque… Questo fondo conviene davvero ai lavoratori del settore terziario?

Secondo me la risposta può essere sia NO che SÌ.

Come sempre, negli investimenti, la risposta è spesso DIPENDE. Dipende da tanti fattori che devi considerare e che devi soppesare per prendere la migliore decisione.

Ad alcuni lavoratori conviene davvero aderire per beneficiare degli sgravi fiscali.

Se sei prossimo alla pensione quindi ti mancano davvero pochi anni al fatidico momento della pensione, disponi di un reddito medio-alto, hai un capitale da investire che non rappresenta tutte le tue risorse, e hai anche altri investimenti attivi… in un’ottica di diversificazione delle risorse e di risparmio fiscale, potresti aderire alla pensione integrativa perché il vantaggio per te risulta essere evidente.

In altri casi, l’adesione non è poi così vantaggiosa. Soprattutto se sei ancora giovane e se disponi di un reddito medio-basso.

Se sei ancora giovane ti trovi in una situazione delicata perché non sai con esattezza quando andrai in pensione, e non sai come evolverà la tua carriera lavorativa. Viviamo in un’epoca avvolta dall’incertezza.

Non sappiamo a cosa andremo incontro e, purtroppo potremmo anche subire gli effetti negativi di nuove riforme del lavoro e delle pensioni.

Se vincoli i tuoi soldi adesso non sai quando li rivedrai e quanto potrai effettivamente accumulare: i vincoli e l’incertezza sono un grosso rischio che puoi correre solo se disponi di altre risorse economiche. Soprattutto pensa al vincolo: questi soldi non li rivedrai fino a quando non andrai in pensione.

Se vuoi avere una panoramica più estesa e vedere altri fondi pensione, puoi leggere qui.

Se invece hai dei dubbi sulla destinazione del TFR, e quindi vuoi sapere se è meglio destinarlo al fondo pensione oppure tenerlo in azienda, puoi leggere questo articolo dettagliato.

Conclusioni

È diventato sempre più necessario costruirsi una rendita ulteriore per assicurare il proprio tenore di vita futuro. Ciò è possibile attraverso una pensione privata, oppure investendo i risparmi progressivamente in modo autonomo.

Fon.te è un fondo pensione che permette ai suoi aderenti di risparmiare e valorizzare il capitale, potendo nel frattempo diminuire il peso fiscale.

Non è un investimento pensabile in tutte le situazioni, ma per alcuni lavoratori dei settori di pertinenza può essere la scelta più indicata.

A mio parere, il miglior modo per usare i tuoi soldi è investirli nella formazione, l’unica arma contro i prodotti costosi e gli investimenti sbagliati.

Per quelli come te che stanno muovendo i primi passi nel mondo degli investimenti, ho realizzato una serie di percorsi guidati all’investimento, diversificati in base alle varie fasi del risparmio e della vita:

Buon proseguimento su Affari Miei, a presto!


Scopri che Investitore Sei

Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

>> Inizia Subito <<


Avatar photo
Consulente Finanziario Indipendente e Co-Fondatrice di Affari Miei
Si è avvicinata al mondo della finanza per passione co-fondando Affari Miei nel 2014. Oltre all'abilitazione per l'esercizio della professione ha approfondito i suoi studi seguendo seminari e master formativi in Wealth Management e Protezione Patrimoniale. Nel 2023 ha pubblicato il libro "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" scritto a quattro mani con Davide Marciano.

0 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *