Settori che Beneficiano dell’Aumento dei Tassi di Interesse: Quali Sono? Dove Investire con il Rialzo dei Tassi?

L’aumento dei tassi di interesse desta sempre interesse da parte degli investitori.

Se anche tu stai cercando delle informazioni sul rialzo dei tassi di interesse e vuoi saperne di più delle loro conseguenze sui settori di investimento e quindi capire come muoverti nel mondo degli investimenti al meglio, allora non ti resta che continua nella lettura di questo articolo.

Oggi cercheremo infatti di capire cosa sono i tassi di interesse, perchè stanno aumentando e soprattutto come comportarci in una situazione simile, e come scegliere al meglio i nostri investimenti.

Buona lettura.

Cos’è il tasso di interesse

Prima di addentrarci nello scenario specifico del momento, cerchiamo di fare un ripasso e capire meglio cos’è il tasso di interesse.

I tassi d’interesse vengono stabiliti dalle autorità monetarie nazionali, che possono essere la BCE per quanto riguarda l’Europa e la FED per quanto riguarda gli Stati Uniti.

Il tasso d’interesse rappresenta il costo del denaro con cui ogni banca di ogni paese prende soldi a prestito dalla banca centrale.

Quando la banca centrale decide di aumentare oppure di diminuire i tassi d’interesse, i costi di indebitamento delle altre banche ne risentono, ed è per questo motivo che le banche a loro volta applicano dei tassi più elevati o più bassi ai propri clienti quando devono offrire dei servizi finanziari o commerciali al dettaglio.

Il tasso d’interesse è senza dubbio un parametro importante da considerare, dal momento che da esso dipendono l’andamento dell’economia e di riflesso anche il bilancio delle famiglie.

Ma come stabiliscono le banche centrali quando alzare oppure quando abbassare i tassi d’interesse?

Le banche centrali usano le decisioni sui tassi di interesse per poter controllare il valore della valuta nazionale e, di conseguenza, per orientare l’economia verso gli obiettivi di politica monetaria.

La storia dei tassi di interesse

Quando nel 2008 è scoppiata la crisi economica dovuta al fallimento della banca americana Lehman Brothers, la FED ha cominciato ad abbassare i tassi di interesse proprio per evitare che la crisi potesse aggravarsi ancora di più.

Infatti proprio nel 2008, in Europa, i tassi d’interesse furono alzati al 2,50%, per poi compiere un percorso inverso di abbassamento.

Per esempio nel 2009 i tassi erano dell’1%, nel 2012 dello 0,75%, nel 2013 dello 0,50%, nel 2014 dello 0,05%, fino a giungere alla situazione di tassi azzerati dell’anno 2016.

Come puoi osservare nel grafico qui sopra che si concentra sull’area Euro, dal 2020, ovvero dopo la pandemia di Covid-19, i tassi di interesse sono tornati a salire, proprio per cercare di ridurre l’offerta di moneta nell’economia domestica e di conseguenza ridurre la domanda e tenere sotto controllo l’inflazione.

Nel 2023 infatti l’aumento dei prezzi si è attesta sul 2%: per questo motivo la BCE ha optato per un aumento dei tassi di interesse.

E ora?

La BCE ha annunciato un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base. Dal 20 settembre 2023 il tasso è pari al 4,50%.

Ad ottobre infatti la stretta della politica monetaria della BCE si è fermata, confermando il 4,50%: il consiglio direttivo ha preso la decisione di non modificare i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, marginale e sui depositi presso la banca centrale.

Questo perché è stato confermata la valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine.

Le previsioni sembrano confermare una chiusura del ciclo di rialzi dei tassi, con la volontà di mantenerli invariati e fermi al 4,5% fino al 2024.


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Tassi di interesse e inflazione

Il PIL mondiale infatti ha ricominciato ad aumentare, e ha creato una domanda elevata di beni, servizi e di materie prime, che spesso si è dimostrata essere addirittura superiore all’effettiva offerta del mercato. Proprio per questo motivo i prezzi hanno cominciato a salire, generando l’inflazione.

L’inflazione si è particolarmente sentita nel comparto delle materie prime. Inoltre occorre aggiungere anche la spiacevole situazione del conflitto russo-ucraino scoppiato ormai a febbraio 2022, le cui tensioni geopolitiche non hanno fatto altro che accentuare l’inflazione.

In Europa siamo infatti giunti a un 7,8%, pareggiando il livello degli anni ’90 del secolo scorso.

Aumento tassi di interesse: conseguenze. Quali settori ne beneficiano?

Ora che abbiamo fatto una panoramica sui tassi di interesse, cerchiamo di entrare nel concreto e capire quali conseguenze hanno l’aumento dei tassi per gli investitori.

Cominciamo con le conseguenze positive, e quindi vediamo quali sono i settori da cui trarre beneficio proprio per il rialzo dei tassi di interesse.

Un aumento dei tassi di interesse comporta, di riflesso, un maggior costo del debito pubblico. Questo significa che gli Stati emetteranno in maniera regolare dei Buoni del Tesoro per finanziare il proprio debito, e pagheranno a scadenze regolari degli interessi a chi li acquisterà.

Gli Stati stessi dovranno offrire dei tassi di interesse maggiori, altrimenti gli investitori potrebbero dirottare le loro scelte di investimento verso settori più remunerativi, come per esempio azioni o fondi.

L’aumento dei tassi di interesse quindi rende più remunerativi e più convenienti gli investimenti in obbligazioni, che siano statali ma anche corporate, ovvero emesse da aziende o società private.

È importante però orientarsi sulle obbligazioni di breve termine, che sono in grado di offrire degli interessi più elevati e che scontato il futuro aumento dei tassi, mentre invece quelle di lungo periodo risulterebbero essere maggiormente rischiose, visto che esse rischierebbero di svalutarsi ancora di più nel futuro.

Possiamo quindi dire che le obbligazione di breve termine sono gli strumenti che beneficiano maggiormente dei tassi di interesse.

Quindi in un contesto simile conviene orientarsi su obbligazioni e titoli di Stato.

Per approfondire, qui trovi una lista delle migliori obbligazioni da compare.

Un altro strumento che beneficia dell’aumento dei tassi di interesse sono i conti deposito.

Il conto deposito è uno strumento utile in quanto consente di proteggere i risparmi dall’erosione naturale alla quale vanno incontro se restano fermi sul conto corrente. In questo periodo praticamente tutte le banche stanno proponendo varie offerte sui conti deposito, con tassi di interesse davvero interessanti ed elevati per coloro che opteranno per questa soluzione relativa ai propri risparmi.

Per farti un’idea dei migliori conti deposito e per avere una panoramica sui tassi attuali, puoi utilizzare il nostro strumento, Conto Deposito TOP.

Quali invece ne patiscono?

Vediamo ora invece su cosa è controproducente puntare quando i tassi di interesse salgono.

Quando i tassi di interesse sono maggiori, allora sarà maggiore anche il costo dei finanziamenti erogati ai clienti delle banche.

Quando la banca centrale alza o riduce i tassi di interesse, i costi di indebitamento delle altre banche ne risentono. 

A loro volta, esse lo riflettono sui propri clienti applicando tassi più alti o più bassi nei propri servizi finanziari commerciali e al dettaglio, a seconda della situazione.

Il livello del tasso di interesse mostra il costo del prestito dalla banca centrale. 

Quando la banca centrale abbassa i tassi di interesse, le banche commerciali possono contrarre prestiti a tassi più convenienti, quindi i prestiti diventeranno più accessibili e questo stimolerà l’economia. 

Ma quando invece la banca centrale aumenta i tassi di interesse, questo si rifletterà sul risparmio delle famiglie.

Sono sconsigliati quindi tutti i tipi di indebitamento, che siano mutui e/o prestiti.

Opinioni di Affari Miei

Ora che hai una panoramica sui tassi di interesse e relativamente agli investimenti, posso cercare di fornirti le mie opinioni al riguardo.

Posso dirti che in generale un contesto di tassi di interesse elevati le decisioni circa gli investimenti non sono facili da prendere, anche perchè è semplice farsi prendere dal panico e quindi commettere poi degli errori.

Non è semplice infatti stabilire quali settori siano postivi durante un aumento dei tassi di interesse, perchè osservando le performance passate non abbiamo dei riscontri univoci.

Per esempio prima degli anni 2000, durante una fase di aumento dei tassi di interesse, i settori informatici, dei beni di consumo primari e della salute sono stati positivi, mentre invece quelli relativi alle auto, all’oro e alle costruzioni hanno fatto registrare dei risultati negativi.

Non ci sono infatti conferme su periodi storici diversi.

Certo è possibile capire che se a tassi maggiori è associata una crescita economica più forte, allora i settori che ne beneficeranno saranno quelli che verranno avvantaggiati da questa situazione.

Risulta quindi difficile trovare una regola per investire quando i tassi aumentano, e proprio per questo motivo ti invito sempre alla prudenza e soprattutto alla formazione.

Il modo migliore per tutelare il proprio patrimonio e i propri investimenti, per cercare di passare tranquillamente tutte le possibili fasi del ciclo economico è sempre la diversificazione degli asset, di modo che il tuo portafoglio non risulti esposto soltanto a un’asset class che poi se le cose dovessero andare male ti farebbe perdere gran parte del tuo capitale.

Conclusioni 

Prima di salutarti, ci tengo a dirti che il mio consiglio principale è sempre quello di formarsi e di studiare, per compiere poi di riflesso delle scelte oculate e consapevoli.

Proprio a tal proposito, ci tengo a lasciarti alcune guide che potrebbero esserti utili per cominciare il tuo percorso di investimento:

Buon proseguimento!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Investimenti

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