Fondo Eurizon Top Selection Marzo 2023 – Classe A: Caratteristiche, Rischi, Costi e Scenari di Performance – Recensione Completa

Bentornato su Affari Miei, oggi voglio parlarti del fondo Eurizon Top Selection Marzo 2023 (ISIN: IT0005317570). Si tratta di un fondo di investimento flessibile, a gestione attiva e che possiede una data di scadenza predefinita.

Prima di leggere questa recensione devi infatti sapere che il ciclo di investimento del fondo è definito: le adesioni sono ormai sospese dal 2018 e la chiusura del fondo è prevista per il 31 marzo 2023.

Si tratta quindi di un investimento che è ormai nella sua fase finale, chiuso a nuove adesioni.

Tuttavia, rivediamo quali sono le condizioni di Eurizon Top Selection Marzo 2023. Sei hai investito in questo fondo potrebbe tornarti utile rivedere, a distanza di tempo e sotto una diversa ottica, i pro e i contro della tua scelta, così da compiere scelte migliori in futuro.

Se invece vuoi conoscere i fondi Eurizon ancora accessibili, li trovi qui.

Buona lettura.

Due parole su Eurizon

Eurizon Capital è una società controllata dal gruppo Intesa Sanpaolo, che si occupa in modo specifico di asset management. Questo significa, ad esempio, gestire i fondi d’investimento attivi come quello di cui stiamo parlando. Inoltre la società si occupa di gestire vari prodotti e servizi di risparmio gestito, come piani d’accumulo di capitale e piani d’investimento del risparmio.

Eurizon è una realtà con oltre trent’anni di storia alle spalle, che apparteneva a Intesa già prima della fusione con Sanpaolo. Ora che le due società si sono fuse, Eurizon è diventata un colosso da oltre €300 miliardi di strumenti finanziari in gestione. Negli anni ha esteso le sue operazioni anche fuori dall’Italia, prevalentemente in altre nazioni europee, arrivando a stabilire una presenza in 26 paesi.

Identikit del fondo Top Selection Marzo 2023

È stato creato con un obiettivo di investimento di breve termine e un orizzonte temporale definito – come abbiamo detto, il fondo verrà chiuso il 31 marzo 2023.

Questo prodotto era chiaramente rivolto a quegli investitori che avevano necessità di valorizzare un capitale in pochi anni, sfruttando le occasioni offerte dal mercato in questo arco temporale.

Ecco giustificata la presenza di uno stile di gestione di tipo flessibile. È importante sapere che un fondo flessibile non fa riferimento ad un benchmark, quindi è quasi privo di vincoli e può spaziare liberamente fra classi di attività e aree geografiche.

Difatti, la selezione delle classi di attività, delle aree geografiche di investimento, delle diverse valute e dei singoli strumenti finanziari varia di volta in volta in base alle scelte strategiche del gestore che deve realizzare rendimenti positivi.

La selezione degli strumenti finanziari e la strategia di investimento devono però rispettare un budget di rischio stabilito dal regolamento – ecco perché il gestore non opere in totale assenza di vincoli.

Si tratta del VaR (Value at Risk), che indica la perdita massima potenziale che il portafoglio può subire con un livello di probabilità del 99% e su un orizzonte temporale di un mese. Nel nostro caso il VaR è -6,05%.

In base al suo budget di rischio, Eurizon Top Selection è classificato ad un livello di rischio/rendimento medio. Ti ricordo che tale valutazione è approssimativa e può variare nel tempo – spesso l’investitore che entra nel fondo non è a conoscenza di questa cosa.


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In cosa investe

In ragione dello stile di investimento flessibile, il fondo può investire sia in strumenti azionari che obbligazionari/monetari, senza che una delle due classi di attività superi il 50% del portafoglio.

Per la componente obbligazionaria gli emittenti possono essere organismi governativi, sovranazionali, agenzie e società. Per la componente azionaria si tratta principalmente di società a capitalizzazione media ed elevata, appartenenti a tutti i settori economici.

I mercati di riferimento sono principalmente Unione Europea, Nord America e i Paesi emergenti. Gli strumenti finanziari sono denominati in euro, dollari USA e yen. Ma il patrimonio del fondo può essere investito anche completamente in un singolo Paese, in una sola valuta ed in una sola categoria di emittente.

Tutti i fattori di rischio

La particolare composizione del portafoglio e lo stile di gestione determinano un certo livello rischio.

Ad esempio, come investitore sei sempre stato esposto al rischio legato al rating degli emittenti. Sappiamo dalla descrizione del fondo che gli emittenti possono avere anche rating inferiore all’investment grade o essere privi di rating.

In parole semplici: non tutti gli emittenti dei titoli che il fondo acquista sono affidabili, ma proprio per questo motivo pagano interessi più alti.

Altro fattore di rischio nel portafoglio è la fetta di attività che riguarda i Paesi emergenti. Essa può rappresentare ben il 40% degli strumenti finanziari di natura obbligazionaria del portafoglio. Come saprai, gli emittenti dei Paesi emergenti sono più instabili e offrono meno garanzie.

Inoltre, questo fondo è esposto al rischio di cambio. L’esposizione a valute diverse dall’euro può riguardare fino al 40% del totale delle attività.

Potrebbe anche darsi che, nel corso del tempo, tu ti sia reso conto di aver scelto un fondo più rischioso del necessario.

Il profilo di rischio

Eurizon valuta il profilo di rischio di questo fondo come 4 su 7, indicando dunque un rischio medio. Questo significa che le perdite potenziali sono limitate ma vanno comunque considerate, e bisogna sempre ricordare che il rendimento potenziale è sempre connesso ai rischi: rischi bassi significano anche un potenziale di rivalutazione contenuto.

Politica di utilizzo dei proventi

Il fondo prevede due classi di quote, definite quote di “Classe A” e quote di “Classe D”. Le quote di “Classe A” sono del tipo ad accumulazione: i proventi realizzati non vengono distribuiti ai partecipanti ma restano compresi e reinvestiti nel patrimonio del fondo. Le quote di “Classe D” sono, invece, del tipo a distribuzione dei proventi.

Sottoscrivendo le quote di “Classe A” hai scelto di reinvestire i rendimenti realizzati per aumentare le tue possibilità di crescita. Questa scelta non è necessariamente più intelligente dell’altra. Alcuni investitori preferiscono ricevere una cedola periodica da poter spendere o reinvestire in altro modo. L’importante è sapere cosa si vuole.

Costi e oneri: il grosso problema dei fondi

L’investimento in un fondo comporta degli oneri che ricadono direttamente o indirettamente sul sottoscrittore. In ogni caso i costi e i caricamenti contribuiscono a ridurre il rendimento.

A causa del fatto che spesso sono addebitati sul fondo e non direttamente sul conto dell’investitore, e che sono difficilmente quantificabili, si tende a sottostimarne l’impatto, che invece è significativo poiché la gestione attiva costa cara.

Dopo aver pagato direttamente le eventuali spese iniziali ti sei trovato nel corso del tempo, e forse inconsapevolmente, a pagare delle commissioni di gestione significative.

Le spese prelevate dal fondo in un anno corrispondono all’1,63% del totale. Di questa percentuale ben l’1,00% riguarda la provvigione di gestione. Inoltre, il gestore può trattenere una commissioni di over-performance quando il fondo realizza un certo rendimento.

Tutto questo potrà sembrarti poca cosa, ma in realtà non è così. Queste percentuali non ti dicono realmente quanti soldi hai pagato al gestore nel corso del tempo, soldi che avrebbero potuto concorrere al tuo profitto.

Come e quando disinvestire

In qualità di partecipante puoi chiedere il rimborso totale o anche parziale delle tue quote, in qualsiasi momento e senza dover fornire alcun preavviso. In pratica, puoi disinvestire quando vuoi. Purtroppo, questa scelta è penalizzante.

Esiste, infatti, una commissione di rimborso che può corrispondere anche allo 0,50% della somma rimborsata. La commissione sarà applicata fino al 06/02/2023 – cioè fino a poco prima della data di chiusura.

È evidente che la commissione di rimborso scoraggia gli investitori che vogliono uscire anticipatamente.

Cosa succederà alla fine del ciclo di investimento? 

La scadenza del ciclo di investimento del fondo è stabilita al 31 marzo 2023. Dopodiché, nei 12 mesi successivi alla scadenza, il fondo sarà oggetto di fusione con un altro fondo chiamato “Eurizon Profilo Flessibile Difesa”, caratterizzato da una politica di investimento simile.

In qualità di investitore riceverai l’informativa dettagliata in merito all’operazione di fusione e, a partire dal 7 febbraio 2023, potrai richiedere il rimborso delle quote senza applicazione di alcuna commissione.

Insomma, potrai scegliere se reinvestire le tue quote nell’altro fondo oggetto della fusione o se ricevere il rimborso. Io ti sconsiglio di riscuotere quanto realizzato e di non investire più in questi strumenti.

Opinioni di Affari Miei su Eurizon Top Selection Marzo 2023

Io non sono un grande estimatore dei fondi a gestione attiva, men che meno se seguono una politica di investimento di tipo flessibile come Eurizon Top Selection Marzo 2023.

Investendo in questo prodotto hai delegato ogni responsabilità e decisione al gestore, dandogli completa libertà d’azione e privando te stesso di una qualsivoglia forma di controllo sul tuo capitale.

Praticamente il gestore può fare quello che vuole con la giustificazione che deve diversificare il rischio e cogliere le opportunità più interessanti offerte dal mercato. Questo principio è tipico dei prodotti a risparmio gestito – tendenzialmente il risparmiatore decide poco o nulla, e forse gli sta bene così.

Ma se con un fondo convenzionale è già complesso valutare, di volta in volta, la piega che sta prendendo l’investimento, con un fondo flessibile diventa praticamente impossibile mantenere un margine di controllo e capire se, effettivamente, la gestione sta ottenendo dei risultati sopra la media – perché alla fine è quello lo scopo di un portafoglio flessibile.

C’è la possibilità che la politica di investimento si riveli inefficace a causa delle scelte sbagliate del gestore.

Se andiamo a guardare lo storico delle performance di Eurizon Top Selection notiamo che non ha realizzato questi grandi profitti rispetto a molti altri strumenti di investimento che hanno portafogli simili. Inoltre, non avendo il fondo un benchmark di riferimento, su quale base puoi valutare criticamente l’operato del gestore?

Se vuoi capire meglio come i costi impattano notevolmente sui rendimenti, puoi leggere qui!

L’errore maggiore che hai commesso è stato quello di sottoscrivere uno strumento complesso senza sapere a cosa andavi in contro. Spero che rifletterai meglio in futuro. Leggi il mio approfondimento sul tema: “Investire in Fondi Conviene? Consigli Utili, Pro e Contro di questa scelta”.

Perché è importante definire una strategia 

Prima di scegliere gli strumenti da mettere in portafoglio sarebbe meglio definire una strategia di investimento e, possibilmente, aumentare la tua formazione finanziaria.

Un investitore informato, consapevole dei suoi obiettivi, difficilmente acquisterà strumenti inefficaci e dannosi.

Su Affari Miei trovi anche dei percorsi guidati per investire, adatti alle diverse fasi del risparmio e della vita:

    Io ti auguro dei buoni investimenti e spero che, prima di tutto, investirai sulla tua formazione. A presto!


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      Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
      Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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