ETF Obbligazionari a Scadenza: Caratteristiche e Rendimenti. Conviene Comprarli?

Hai sentito parlare degli ETF Obbligazionari a Scadenza e ti interessa saperne di più su questi strumenti?

Se stai valutando di investire in questi fondi ma vuoi prima essere sicuro e conoscere bene tutte le loro caratteristiche, allora sei nel posto giusto perché oggi analizzeremo proprio questi ETF, vedremo insieme come funzionano,  quali sono i loro rendimenti e cercheremo di capire se vale la pena includere questi strumenti in un portafoglio ben diversificato.

Buona lettura!

Chi ha emesso questi ETF?

Da poche settimane, BlackRock, la più grande società di investimento al mondo con sede a New York, attraverso la sua divisione iShares specializzata nella creazione di ETF, ha lanciato una nuova tipologia di ETF in Europa: gli ETF obbligazionari a scadenza.

Solo per dare alcuni numeri che ci servono per comprendere la grandezza di BlackRock, ti posso dire che questa società possiede 102,5 miliardi di euro gestiti per conto di clienti italiani, e ben 1700 persone che lavorano in Europa per i clienti della società. Il patrimonio globale in gestione si attesta sui 9.09 trilioni di dollari, numeri davvero grandissimi.

Prima di addentrarci nell’approfondire questi ETF a scadenza, ti lascio un approfondimento sugli ETF Obbligazionari.

Le caratteristiche degli ETF Obbligazionari a Scadenza

Questi ETF rappresentano un unicum nel panorama europeo, dato che siamo di fronte al primo emittente che “esporta” oltreoceano questa nuova tipologia di strumenti già conosciuta e largamente utilizzata negli USA.

    Questi nuovi ETF si comportano come se fossero singole obbligazioni:

    • hanno una scadenza prefissata (come le obbligazioni singole);
    • posseggono il beneficio della diversificazione tipica degli ETF.

    Riescono molto bene a coniugare il desiderio di un investitore che vuole investire in maniera diversificata in obbligazioni e ottenere il suo capitale a scadenza.

    Proprio quest’ultima caratteristica rappresenta il vero elemento di innovazione nel panorama degli strumenti obbligazionari, in quanto prima della quotazione di questi strumenti gli ETF obbligazionari non avevano scadenza, erano per così dire perpetui.

    In alcuni casi e per alcune esigenze di investimento specifiche avere uno strumento a scadenza può esserci di aiuto nella costruzione di una personale strategia di investimento, perché sappiamo che dopo un certo periodo di tempo ci torna indietro quanto investito e possiamo allocarlo in strumenti nuovi adeguandoci allo scenario di mercato.

    Chi investe in singole obbligazione sa benissimo che quando acquistiamo strumenti di questo tipo (sia corporate sia governativa) dal giorno successivo all’acquisto, il suo prezzo sarà soggetto ad oscillazioni (sia in aumento che in diminuzione). Tuttavia, a scadenza si riceverà un importo prefissato (rimborso alla pari) e durante la vita del titolo percepirò la cedola (o le cedole) calcolata sul valore nominale del titolo.

    Quindi, nel momento della scadenza, difficilmente si riceverà un importo più basso di quello investito in partenza (questo a meno di fallimento dell’emittente).


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    Quali sono questi due ETF a scadenza?

    Gli strumenti recentemente quotati sono i seguenti:

    • Ishares Ibonds 26 € Crp Eur Ds UCITS ETF – IE000SIZJ2B2

    • Ishares Ibonds 28 € Crp Eur Ds UCITS ETF – IE000264WWY0

    Sono entrambi ETF che:

    • investono in obbligazioni Corporate di tipo investment grade (ovvero il cui rischio dell’emittente è improbabile ma non impossibile al 100%);
    • investono in obbligazioni a tasso fisso, quindi non sono indicizzate a parametri variabili;
    • investono in obbligazioni denominate in euro, quindi non c’è rischio cambio;
    • distribuiscono una cedola trimestrale;
    • la tassazione dei proventi è del 26%, e non del 12,5% prevista per i Titoli di Stato;
    • sono a replica fisica, cioè investono direttamente nelle singole obbligazioni che compongono l’indice;
    • hanno un TER annuo dello 0,12%.

    Il primo ETF scade nel 2026, il secondo nel 2028.

    Qual è il loro funzionamento generale?

    Per semplicità ci riferiremo all’ETF con scadenza 2026 (IE000SIZJ2B2), dato che il meccanismo di funzionamento generale è identico per entrambi: cambia solo la scadenza.

    L’ETF in questione possiede, al 21 Agosto 2023, 237 partecipazioni con un rendimento medio ponderato del 4,13%, cedola media ponderata 1,65% e duration effettiva 2,73. Per avere dati più aggiornati si consiglia di visitare il sito dell’emittente.

    Questo ETF restituirà il capitale investito il 1° Gennaio 2027, quando tutte le obbligazioni detenute saranno giunte a scadenza. Dopo il rimborso, l’ETF viene chiuso e non sarà più possibile investirvi.

    Dalla scheda prodotto precedentemente mostrata, si legge che il fondo aderisce ai criteri ESG, ovvero persegue obiettivi di sostenibilità. Pertanto, le partecipazioni del fondo non conterranno società impegnate in settori controversi come produzione di armi nucleari e da fuoco, alcool, tabacco ecc…

    L’indice replicato dall’ETF è il Bloomberg MSCI December 2026 Maturity EUR Corporate ESG Screened Index.

    Tale indice, come si legge all’interno del KID, è ponderato per la capitalizzazione di mercato e prevede un’esposizione massima del 3% per ciascuna partecipazione. In caso di eccedenza rispetto a questa ponderazione, una parte verrà distribuita in maniera proporzionale sull’intero indice. Inoltre, ogni volta che l’indice verrà ribilanciato, l’ETF farà lo stesso.

    Ipotizziamo di voler comprare oggi questo ETF.

    Questo ETF, come tutti gli altri ETF quotati, ha un prezzo.

    In questo momento – fine agosto 2023 – è di circa 5€ per singola quota (il prezzo ovviamente oscilla nel tempo).

    Trimestralmente, si riceverà una cedola direttamente sul deposito titoli. Se si opera attraverso un intermediario in regime amministrato la cedola verrà accreditata al netto delle imposte che in questo caso è del 26%.

    Trattandosi di un ETF Corporate non è possibile godere della tassazione agevolata del 12,5% prevista per i titoli di debito governativo.

    Quanto rendono queste obbligazioni?

    Possiamo evincere questo valore, che viene pubblicato con una certa periodicità, direttamente dalla pagina ufficiale dell’emittente che ci mette a disposizione anche un simulatore per calcolo.

    Il rendimento di queste obbligazioni, però, è dato dal mix di tre componenti ed è difficile avere un dato preciso come accade per le singole obbligazioni.

    Le componenti in questione sono:

    • la differenza di rimborso delle obbligazioni a scadenza (compro sotto la pari ed il rimborso avviene alla pari);
    • le cedole che mi vengono accreditate durante il periodo di detenzione;
    • il rendimento dei titoli di Stato che vengono acquistati nell’ultima fase.

    Inoltre, il rendimento di questo strumento è influenzato anche da possibili fallimenti di uno o più emittenti (l’ipotesi è remota perché le obbligazioni che fanno parte dell’indice hanno rating alti) o declassamenti di rating (se un’obbligazione non è più investment grade uscirà dall’indice e verrà venduta prima della scadenza) e ribilanciamenti dell’indice.

    Cosa c’entrano i titoli di Stato con il rendimento degli ETF a scadenza?

    Abbiamo detto che le obbligazioni che fanno parte di questo ETF scadono nel 2026 ma, ovviamente, queste avranno una scadenza differente durante tutto l’arco del 2026. Inoltre, abbiamo visto che il rimborso avverrà in unica soluzione il 1° Gennaio 2027 anche se le singole obbligazioni scadranno prima di questa data.

    Man mano che le obbligazioni scadono, il fondo accumula liquidità che viene reinvestita in Titoli di Stato che hanno una scadenza precedente al 31 dicembre 2026. Infatti, se le somme derivanti dal rimborso delle singole obbligazioni venissero lasciate liquide all’interno del fondo si andrebbero ad accumulare somme non impiegate e quindi la gestione non risulterebbe efficiente.

    Pertanto, nel calcolo del rendimento finale dell’ETF bisognerà considerare anche il rendimento dei Titoli di Stato nei quali verrà investita la liquidità derivante dalla scadenza delle obbligazioni. I tassi da considerare saranno quelli del 2026.

    Questo rende difficile avanzare un’ipotesi di rendimento certo di questi ETF rispetto all’investimento in singole obbligazioni.


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    ETF Obbligazionari a Scadenza: Opinioni di Affari Miei

    Gli strumenti descritti sono effettivamente validi?

    Sicuramente questi strumenti sono da tenere in considerazione perché rappresentano una novità per noi investitori ed hanno delle caratteristiche che possono essere utili per chi vuole investire in maniera diversificata in ETF e contare su uno strumento che verrà portato a scadenza.

    Tuttavia, essendo nuovi hanno (nel momento in cui scriviamo) un problema di liquidità dovuta alla dimensione ancora ridotta del fondo.

    La liquidità è fattore importante da considerare perché potrebbe rendere difficili gli scambi sul mercato: uno strumento poco liquido può essere difficile da vendere. Quindi, prima di lasciarsi trasportare da facili entusiasmi converrebbe monitorare se, con il passare del tempo, la liquidità vada ad aumentare.

    Man mano che questi ETF si diffonderanno allora è verosimile pensare che ciò comporti un aumento della liquidità.

    Altro parametro importante da osservare è l’adozione di questo strumento da parte degli investitori, cosa che monitoreremo nei prossimi mesi e anni.

    Banalmente, se questi ETF non “hanno successo” l’emittente potrebbe delistare il fondo passivo e ciò potrebbe comportare una perdita per l’investitore.

    Un vantaggio sicuramente degno di nota è il prezzo dello strumento che è molto basso: questo rende l’investimento accessibile praticamente a tutti.

    Se tu volessi acquistare obbligazioni singole, dovendo al tempo stesso diversificare, dovresti avere a disposizione un capitale abbastanza cospicuo dato che molte obbligazioni corporate hanno tagli importanti.

    In sostanza l’unica cosa da fare al momento è quella di attendere, non farsi prendere da facili entusiasmi e monitorare in maniera attenta la liquidità dello strumento e anche se questo strumento verrà adottato dagli investitori. Questo ci aiuterà ad evitare delisting oppure problemi di vendita anticipata.

    Dinanzi a nuovi strumenti, infatti, è sempre meglio essere prudenti, informarsi al meglio, effettuare tutte le valutazioni del caso e solo successivamente prendere una decisione.

    Spero di aver chiarito tutti i tuoi dubbi riguardo gli ETF Obbligazionari a Scadenza; prima di salutarti ti lascio alcune risorse che potrebbero tornarti utili se stai pensando di intraprendere un nuovo percorso nel mondo degli investimenti:

    Buona lettura!


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    Consulente Finanziario Indipendente e Co-Fondatrice di Affari Miei
    Si è avvicinata al mondo della finanza per passione co-fondando Affari Miei nel 2014. Oltre all'abilitazione per l'esercizio della professione ha approfondito i suoi studi seguendo seminari e master formativi in Wealth Management e Protezione Patrimoniale. Nel 2023 ha pubblicato il libro "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" scritto a quattro mani con Davide Marciano.
    Categorie: ETF

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