La Differenza Fondamentale tra il Gregario e il Capitano

Ho deciso di scrivere questo articolo ieri pomeriggio, domenica 8 aprile, guardando la Parigi Roubaix, una delle corse di ciclismo più importanti al mondo. Fin da quando sono bambino seguo assiduamente il ciclismo, non mi perdo nessuna delle gare fondamentali del calendario internazionale.

Immagine tratta da Eurosport nel corso della Parigi Roubaix 2018…ritrae i gregari in testa al gruppo ad oltre 100 km dal traguardo

E’ uno sport che adoro perché, al netto delle polemiche circa la piaga del doping (nel calcio è tutto naturale, vero?), mi appassiona la tattica che c’è dietro le corse.

Una tattica che, a differenza dei motori, non è appannaggio soltanto degli ingegneri ma è ben evidente.

I ruoli sono due

Nel ciclismo ci sono due tipologie di corridori che, se vogliamo, riflettono l’essenza della vita: il capitano ed il gregario.

Il primo è quello chiamato a fare il risultato, a prendersi la responsabilità di condurre la squadra verso il successo della corsa o del giro a tappe.

Il secondo, invece, fa sacrifici immani, spesso si immola sportivamente parlando, è costantemente al servizio della squadra e del capitano.

Per vincere le corse servono sia capitani vincenti che gregari di spessore: un capitano senza squadra è oggettivamente più debole, una squadra di soli gregari difficilmente può cogliere grandi risultati ammesso che uno di loro non si evolva e ne assuma la leadership.

Quando ti approcci alla vita di tutti i giorni hai fondamentalmente due scelte: puoi essere il capitano della tua squadra, rappresentata dalla tua vita, dalla tua famiglia o dalla tua azienda, oppure puoi essere il gregario di qualcun altro.

Nel primo caso sei tu a prenderti la responsabilità di condurre i tuoi al successo. Nel secondo, invece, deleghi le tue vittorie agli altri: saranno il coniuge, il datore di lavoro o semplicemente “quello che dice la gente” a decretare il tuo destino.

La differenza enorme tra il capitano e il gregario sta nella misurazione dei risultati: il capitano per essere tale deve portare i risultati, al gregario invece “basta” fare tanta fatica come un mulo per poi gioire sempre e soltanto se vince il capitano.

Come puoi facilmente intuire, il gregario percepisce soltanto il riflesso della vittoria del capitano nonostante le sue ore di “fatica” siano molte di più rispetto al leader.

Se vuoi farti davvero gli affari tuoi devi assumere i gradi di capitano. 

Io ho sempre detestato l’idea che a comandare siano gli altri e l’unico ruolo che ho accettato, in qualsiasi ambito, è quello di leader o co-leader insieme ad altri che ritenevo idonei per dividere con me i gradi.

Lo so, è una rottura di coglioni perché questo comporta un tuo impegno attivo ma, se ci rifletti, è forse l’unico modo che hai davvero a disposizione per giocarti le tue carte.

Per esempio, se hai problemi di tipo finanziario è molto probabile che il tuo limite sia:

  • Lavorativo, perché guadagni troppo poco;
  • Di Gestione, perché risparmi troppo poco;
  • Di pianificazione, perché non sai come investire al meglio.

Il 90% delle domande che ricevo hanno a che fare con questi 3 ambiti, anche per questo ho deciso di scrivere questa guida per aiutarti a diventare il capitano sulla strada della libertà finanziaria.

>> Leggi la Guida per Diventare Finanziariamente Libero <<

Questo è il punto di partenza, il resto possiamo costruirlo insieme, giorno dopo giorno.

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Buona lettura!

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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