Calcolo Rendimento Buoni Fruttiferi Postali: Ecco la Guida

Certamente, se ne possiedi, ti sarai chiesto come si effettua il calcolo del rendimento dei buoni fruttiferi postali.  Esistono degli strumenti gratuiti da utilizzare per questo scopo, oppure bisogna recarsi in posta?

Continua  a leggere, in questa guida lo scopriremo insieme.

Guida al Calcolo del valore dei Buoni Fruttiferi Postali

Sia che tu abbia un buono, sia che tu voglia sottoscriverlo, è fondamentale sapere come effettuarne il calcolo. Sappi che è possibile scoprire online quanto rendono.

Lo strumento più efficace e valido è certamente quello messo a disposizione dalla Poste stesse, sulla home page.

Devi compilare l’apposito form, che ti propongo qui sotto, in modo da facilitarti.

Devi inserire:

  • Il tipo di buono sottoscritto: il menù ti illustra le varie opzioni. È importante inserire la tipologia adatta, poiché il rendimento cambia da buono a buono;
  • Data di emissione e data di scadenza del buono;
  • Data di nascita dell’intestatario (è sufficiente metterne una sola nel caso di cointestazione);
  • Importo del capitale sottoscritto.

Qui puoi trovare il calcolatore ufficiale.

Calcolo della ritenuta fiscale e dell’imposta sostitutiva

Quando si effettua il calcolo bisogna tenere conto del fatto che i Buoni Fruttiferi Postali sono soggetti a una ritenuta fiscale e ad un’imposta sostitutiva che vengono calcolate a seconda della data quando sono stati emessi, e quindi varia  a seconda del buono a noi intestato.

Infatti:

  • I BFP emessi fino al 20 settembre 1986 sono esenti da ritenuta fiscale;
  • Quelli emessi a partire dal 21 settembre 1986 fino al 31 agosto 1987, presentano una ritenuta fiscale al 6,25%;
  • dall’1 settembre 1987 fino al 23 giugno 1997, invece, la ritenuta è pari al 12,50%;
  • dall’1 luglio 1997 sono soggetti ad un’imposta sostitutiva del 12,50%.

Indubbiamente il calcolatore di rendimenti dei BFP di Poste Italiane è il metodo più sicuro per riuscire a scoprire in modo certo ed affidabile il rendimento dei vostri buoni.

Ovviamente la certezza matematica e precisa della somma maturata si avrà solo al momento della riscossione, soprattutto per i Buoni a scadenza più lontana nel tempo. Potrebbero verificarsi mutamenti della legge che regola il rendimento, magari incidendo sull’aliquota di imposta sostitutiva.

Conviene sottoscrivere questi strumenti?

Dopo aver visto come si effettuano i calcoli e come cercare le informazioni necessarie, chiudiamo chiedendoci se vale la pena di comprare questi strumenti.

La risposta è “dipende”. Da cosa? Dagli obiettivi che ci siamo posti. Se sei alla ricerca di buoni rendimenti, certamente i BFP non sono (più) ciò che fa al caso tuo (un tempo, infatti, come avveniva per molti altri prodotti, la percentuale di interesse era decisamente più golosa).

Oggi i buoni rendono veramente poco e il netto è ancora meno interessante: la tassazione erode molto del guadagno.

Invece, se il tuo obiettivo è solo quello di trovare un buon modo per depositare in modo sicuro i tuoi risparmi, allora potresti valutare l’opzione, magari paragonandola con l’offerta dei conti di deposito.

Se però speravi di aver trovato la gallina dalle uova d’oro, ahinoi, non è più così. I tempi d’oro degli investimenti postali sono finiti, ma se non sei ancora convinto, ti lascio un video in visione. Buon proseguimento su Affari Miei!

Risorse Utili

Ho scritto moltissimi articoli su questo tema, eccone alcuni:

Buon proseguimento su Affari Miei.


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Investimenti

1 Commento

Gabriele · 5 Maggio 2022 alle 11:36

Interessante

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