BTP Valore Ottobre 2025: Tassi Ufficiali Appena Comunicati. Conviene Investire?

BTP Valore Ottobre 2025: tassi ufficiali comunicati dal MEF. La notizia che tutti gli investitori aspettavano è arrivata con l’annuncio ufficiale del 17 ottobre 2025.

L’attesa era alta, come spesso accade per questi strumenti, molto amati da chi cerca un’alternativa stabile al rischio azionario. Ora che i numeri sono noti, è possibile ragionare in modo più concreto sull’opportunità d’investimento.

In questo approfondimento analizzeremo in modo semplice e completo cosa offre il titolo, quali rendimenti possiamo realisticamente attenderci, chi potrebbe trarne vantaggio e in quali casi, invece, è bene pensarci due volte.

La prima giornata di collocamento

Vediamo quali sono i primi dati circa il collocamento cominciato oggi, lunedì 20 ottobre, del BTP Valore.

Il primo giorno di collocamento si è chiuso con un controvalore di raccolta di 5,4 miliardi di euro.

I contratti siglati sono stati 154.304, per un valore medio di 34.992 euro. A titolo di confronto, la media delle richieste dei precedenti quattro collocamenti il BTP Valore nella prima giornata era stata di 5,09 miliardi di euro, con un picco di 6,44 miliardi di euro per il BTP Valore marzo 2030.

La seconda giornata di collocamento

Martedì 21 ottobre è stata la seconda giornata di collocamento del BTP Valore Ottobre 2025.

Possiamo dire senza dubbio che è proseguito a ritmi sostenuti il collocamento, con gli ordini che hanno raggiunto i 4,31 miliardi di euro sulla base di 134.598 contratti.

La terza giornata di collocamento

È proseguito con buoni ritmi anche il terzo giorno di collocamento.

Gli ordini hanno sfiorato i 3,3 miliardi di euro sulla base di 100.674 contratti, per un valore medio di 32.759 euro.

La quarta giornata di collocamento

Anche il quarto giorno è proseguito a buoni ritmi: nella quarta giornata di offerta gli ordini hanno toccato i 2,3 miliardi di euro sulla base di 75.066 contratti, per un valore medio di 30.616 euro.

La quinta giornata di collocamento

Si è conclusa la sottoscrizione del Btp Valore ottobre 2032.

Nella quinta giornata di collocamento sono arrivati ordini per 1,27 miliardi di euro sulla base di 42.350 contratti.

La richiesta complessiva per il titolo è stata pari a 16,57 miliardi di euro (506.992 i contratti totali nei cinque giorni, con un valore medio unitario di quasi 33mila euro).

Una panoramica sul titolo: come funziona il nuovo BTP Valore

Partiamo dall’impostazione generale.

Il BTP Valore ottobre 2025 è un titolo di Stato riservato agli investitori retail, quindi pensato espressamente per i risparmiatori privati.

La durata è di 7 anni: una scadenza piuttosto lunga per chi è abituato a operare nel breve termine, ma in linea con una visione di medio-lungo periodo.

Il collocamento inizierà lunedì 20 ottobre e terminerà il 24 ottobre alle ore 13:00, salvo chiusura anticipata.

Come già visto in precedenti emissioni, l’acquisto è semplice e accessibile: si può sottoscrivere direttamente da casa tramite home banking, oppure tramite la propria banca o ufficio postale, a patto di avere un conto titoli attivo.

Dal punto di vista tecnico, il BTP Valore si caratterizza per cedole trimestrali e un meccanismo step-up: i rendimenti aumentano progressivamente nel tempo, con tre fasce distinte lungo i sette anni. A tutto questo si aggiunge un premio fedeltà dello 0,8% per chi compra all’emissione e porta il titolo fino a scadenza.

Sono previsti i consueti vantaggi fiscali: la tassazione agevolata al 12,5%, l’esenzione dall’imposta di successione e l’esclusione dal calcolo ISEE per investimenti fino a 50.000 euro.

Anche questa volta, il collocamento avverrà alla pari (senza sovrapprezzo) e senza costi di commissione, mentre il codice ISIN è IT0005672016.

I tassi minimi garantiti: cosa ha comunicato il MEF

Ma veniamo alla novità più attesa.

I tassi minimi garantiti comunicati il 17 ottobre sono i seguenti:

  • Dal 1° al 3° anno: 2,60% lordo;
  • Dal 4° al 5° anno: 3,10% lordo;
  • Dal 6° al 7° anno: 4,00% lordo.

Secondo quanto dichiarato, questi tassi potrebbero anche essere migliorati al rialzo durante il collocamento, se le condizioni di mercato dovessero rendere conveniente per il MEF offrire un piccolo extra.

Quanto si guadagna realmente? Facciamo due conti

Con i dati alla mano, possiamo stimare il rendimento medio lordo ponderato su base annua al 3,25% (22% cedole + 0,8% premio fedeltà / 7 anni).

Considerando la tassazione agevolata al 12,5%, il rendimento netto annuo ponderato, se portiamo il titolo a scadenza, sarà del 2,84%.

Ma conviene davvero investire?

Facciamo prima un ragionamento numerico generale, poi ci addentriamo nelle mie opinioni. Un fattore chiave nel fare questa analisi è dato dall’inflazione.

Se nei prossimi 7 anni il tasso medio d’inflazione si manterrà attorno al 2%, il guadagno reale sarà positivo, anche se non eclatante visto che portando questo titolo a scadenza si ottiene il 2,84% netto.

Ma se l’inflazione dovesse mantenersi sopra il 3%, lo scenario cambierebbe e il rendimento reale potrebbe azzerarsi o persino diventare negativo.

Per intenderci: in uno scenario con inflazione stabile al 2%, portando a casa un rendimento netto del 2,84% si ottiene uno 0,84% reale.

Se invece l’inflazione corre al 3%, praticamente sul piano reale si perde lo 0,15% ogni anno.

Comprare questo BTP Valore vuol dire, di fatto, scommettere sul fatto che l’inflazione resti ampiamente sotto al 3% e possibilmente anche sotto al 2%.


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Le mie opinioni

Questo titolo piacerà molto a chi cerca stabilità, un rendimento certo e vuole parcheggiare della liquidità senza troppi pensieri.

In particolare, può aver senso per chi:

  • ha un orizzonte di lungo periodo e non ha bisogno di disinvestire prima della scadenza (ma, domanda implicita: perché accontentarsi di così poco?);
  • desidera una quota obbligazionaria con reddito costante all’interno del portafoglio;
  • ha già un’esposizione controllata all’azionario e cerca maggiore decorrelazione;
  • non vuole preoccuparsi della volatilità dei mercati nei prossimi anni.

Ma attenzione: questo tipo di titolo non è adatto a chi pensa di rivendere prima del 2032, perché in caso di rialzo dei tassi, i prezzi sul mercato secondario potrebbero scendere e generare perdite in conto capitale.

Inoltre, chi ha già un’alta esposizione al debito pubblico italiano tramite BTP, fondi, assicurazioni o ETF, dovrebbe valutare se davvero ha senso aggiungere un ulteriore strato.

Non va poi trascurato un aspetto spesso sottovalutato: 7 anni sono lunghi.

Pensiamo al 2018: quanti cambiamenti economici, politici e geopolitici abbiamo vissuto da allora? È molto probabile che nel prossimo settennio accada qualcosa di significativo che influenzerà inflazione, tassi e mercati. In un’ottica di gestione attiva, restare troppo “bloccati” su uno strumento fisso può limitare la flessibilità.

Il BTP Valore va considerato come uno strumento all’interno di una strategia più ampia, non è una soluzione miracolosa, né un’alternativa a tutto il resto. Se ben inserito, può contribuire a:

  • stabilizzare il portafoglio in fasi di alta incertezza;
  • bilanciare asset più rischiosi (azioni, ETF equity, REITs).

Ma se preso da solo o con l’idea di “mettere tutto lì e dormire sereni”, può portare a una falsa sicurezza.

Anche i titoli di Stato hanno un rischio implicito: quello di non battere l’inflazione e di rendere meno di altre soluzioni disponibili sul mercato per chi ha più tempo o più capitale da gestire.

Tuttavia, come sempre, non esistono investimenti giusti o sbagliati in assoluto. Esistono investimenti coerenti con i propri obiettivi, con il proprio patrimonio e con il proprio orizzonte temporale.

Chi non ha chiara la strategia rischia di investire oggi per paura o entusiasmo, e di vendere domani per noia, panico o bisogno di liquidità.

Se stai valutando il BTP Valore, pensa alla tua strategia e soprattutto a qual è il tuo reale obiettivo.

Per approfondire ti consiglio di leggere queste risorse:

Inoltre, se non hai mai investito e desideri approfondire puoi cominciare dalle seguenti guide:

Buon proseguimento!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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