BTP Fuori dall’ISEE: REGALO ai risparmiatori o SUPER TRAPPOLA?

La legge di bilancio in corso di discussione prevede una nuova norma che esclude i titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE. Questa misura verrebbe introdotta come parte di un pacchetto a favore delle famiglie e rappresenterebbe un capitolo importante della manovra.

L’ISEE, infatti, è uno strumento chiave per accedere a bonus e prestazioni sociali, quindi la sua modifica potrebbe avere un impatto significativo sulla vita delle persone.

Sul tema si sta polemizzando molto perché l’iniziativa viene vista come un aiuto a persone che non ne hanno bisogno: ma è veramente così?

In questo articolo non entreremo nel merito della vicenda politica che non ci compete ma ci domanderemo una cosa fondamentale: cosa vuol dire questo per un investitore privato? Veramente investire in BTP diventa così conveniente?

Perché il MEF studia di escludere i BTp dall’ISEE

L’esclusione dei BTP dall’ISEE è vista come un modo per incentivare l’acquisto di titoli di Stato da parte delle famiglie italiane. Questo sarà particolarmente rilevante nel 2024, quando il governo dovrà collocare titoli per circa 480 miliardi di euro.

La misura è anche in linea con l’obiettivo di “nazionalizzare” le emissioni del Tesoro, seguendo il modello giapponese in cui la maggior parte dei titoli di Stato è detenuta da investitori nazionali.

Sono finiti i tempi della BCE che comprava a piene mani i titoli di stato italiani e, con l’aumento dei tassi d’interesse che rendono ancora più concreto il rischio Paese, al MEF si stanno interrogando su come porre rimedio alle inevitabili problematiche che il nuovo scenario comporta.


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E se fosse una SUPER TRAPPOLA?

Chi segue Affari Miei da tempo sa benissimo come la penso su questo tema.

Le mie preoccupazioni generali sono oggettivate dalla realtà dei fatti: con un debito pubblico mostruoso e potenzialmente fuori controllo, investire a lungo termine sui titoli di stato italiani è tutt’altro che sicuro e garantito.

E le ribadisco da tempo perché so per certo che chi compra questi strumenti a piene mani non è consapevole dei rischi e quasi si irrita quando legge chi, con un po’ di buon senso, vuole condividere semplicemente la verità.

Come interpretare, dunque, questa iniziativa?

Sono anni che avverto del crescente rischio Paese e della fine degli aiuti della BCE che metteranno l’Italia con le spalle al muro.

Questo nuovo progetto, se andrà a buon fine, sarà solo un altro esempio di come il governo stia cercando di legare le mani dei risparmiatori italiani al destino delle finanze pubbliche.

È una trappola, simile alle promesse di rendimento “stellari” e alle pubblicità quasi ingannevoli del MEF ad ogni emissione dei BTp.

Dietro il “dammi i soldi che sono al sicuro” si nasconde un progetto più ampio, quasi da curatori fallimentari: mettere al sicuro il Paese dal default.

Che sarebbe anche giusto, considerando che il debito pubblico alla fine lo ripagheremo noi, se non fosse che con ogni probabilità in tanti saranno portati a questo senza essere avvisati del pericolo.

Il debito pubblico, infatti, prima o poi andrà ristrutturato e i soldi, questo si che ce lo chiederà l’Europa, dovranno tirarli fuori gli Italiani.

In che modo?

Le possibilità sono poche e sono combinabili tra loro:

  • Aumento della tassazione;
  • Riduzione della spesa pubblica, quindi meno pensioni e servizi;
  • Patrimoniale, la scrivo così per rendere l’idea di tutte le possibili manovre tese a recuperare soldi direttamente dalle tasche dei cittadini.

Non vi sono altre alternative e chi dice il contrario non sa di cosa parla.

Questa misura, di fatto, è un tentativo per preparare il terreno per una futura ristrutturazione del debito contribuendo ancora di più a invogliare le persone nell’acquistare BTp, cosa che tra l’altro sta riuscendo perfettamente quest’anno visto il successo delle emissioni di BTp Valore.

Quando poi tutto questo succederà, e sono convinto che accadrà entro il prossimo decennio, non dite che non vi avevo avvisato.

Approfondimenti utili

Per approfondire ulteriormente il tema, ecco alcune risorse che abbiamo pubblicato recentemente su Affari Miei:

Se invece stai cercando di cominciare il tuo percorso di investimento in maniera consapevole da investitore autonomo, allora ti consiglio di approfondire qui:

Buon proseguimento!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

1 Commento

Pierpaolo · 22 Novembre 2023 alle 22:47

Ma voi credete veramente che l Italia che tutti conosciamo bene abbia a cuore i risparmi e il futuro dei suoi cittadini o meglio del suo popolo?
Negativo non gliene importa proprio nulla.Rendimenti così elevati sono un puro abbocco dettato per fare cassa.per realizzare ambizioni personali e per raggiungere obiettivi non condivisi dal popolo .Il debito pubblico attuale si aggira intorno ai 3500 miliardi di euro (penso uno dei più alti di tutta l unione) e finiti i soldi che ci hanno prestato (pnrr) in cambio dell’ obbedienza a determinati progetti.andra’ restituito e in secondo luogo finiti questi prestiti da parte dell’ unione si verificherà una disoccupazione pazzesca mai vista prima…e voi pensate ancora che lo stato (il governo attuale non ci sarà) avrà cura di pensare a quei poveri cristi che 5 anni prima hanno riversato i loro risparmi nelle casse della vergogna? Non sarà così .Inventeranno un’ altra storia per chi ci vorrà credere

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