ETF Bassa Capitalizzazione, ecco i migliori su Borsa Italiana: Investi nelle small cap

Cosa sono gli ETF a bassa capitalizzazione? Convengono? Oltre agli ETF settoriali, abbiamo un tipo particolare di ETF che si basa su una particolare strategia: parliamo nello specifico di investimento fattoriale.

Siamo davanti ad un investimento fattoriale quando i fattori raggruppano azioni con caratteristiche simili e che presumibilmente si comporteranno nello stesso modo in determinate condizioni di mercato.

Abbiamo sei fattori principali che permettono successivamente di poter elaborare una strategia; i sei fattori sono: value, high dividend, momentum, size, quality e low volatility.

In questo articolo andremo ad analizzare il fattore size, che fa riferimento alle dimensioni di un’azienda.

Le azioni di società a bassa capitalizzazione hanno generalmente una performance superiore rispetto a quella delle società con una capitalizzazione maggiore.

Questi titoli possono essere facilmente individuati sulla base della capitalizzazione.

Bassa capitalizzazione: di cosa parliamo?

Le Small Cap sono società quotate le cui dimensioni patrimoniali sono più piccole rispetto alle Large e Mid Cap. La loro capitalizzazione di mercato è di solito compresa tra i 300 milioni e i 2 miliardi di dollari.

Si tratta di aziende che hanno un tasso di fallimento elvato, principalmente poichè non hanno ancora raggiunto una dimensione tale da poter essere leader indiscussi del loro mercato, ma che hanno – nell’insieme – ottime prospettive di crescita.

Il fattore che teniamo in considerazione è la dimensione (size), e l’unico elemento per misurare la dimensione in questo contesto è la capitalizzazione di mercato di un’azienda, ovvero il prodotto delle azioni negoziabili e il valore di mercato.

Possiamo fare un semplice esempio per comprendere meglio il concetto di capitalizzazione di mercato: se una società ha un totale di 100 azioni in circolazione e 10 dollari per azione era l’ultimo prezzo quotato in una delle principali borse valori, allora la capitalizzazione di mercato della società sarebbe di 100×10, ovvero 1000 dollari. Altri indicatori come il numero degli impiegati o le vendite non sono presi in considerazione.

Come accennato prima, le società che hanno una più bassa capitalizzazione di mercato generano i più alti rendimenti nel lungo termine. Nonostante questo però essi hanno anche più elevati rischi che gli investitori dovrebbero gestire in modo efficiente.

Per avere un quadro completo riguardo questo tipo particolare di ETF, andiamo ad analizzare i quattro indici per investire con gli ETF nelle società europee a bassa capitalizzazione.

1# EURO STOXX® Small

Comprende società di piccole dimensioni presenti nel sottostante indice EURO STOXX®, ed è un sottoinsieme dell’indice STOXX® Europe 600 che comprende le sole società dei paesi dell’Eurozona.

Le società a bassa capitalizzazione si determinano dal primo 33% delle società dell’indice sottostante classificate in base alla loro capitalizzazione di mercato.

Il titolo azionario che supera i requisiti di selezione viene pesato nell’indice in base al flottante della capitalizzazione di mercato.

2# MSCI EMU Small Cap

Cattura i titoli azionari a bassa capitalizzazione tra i 10 paesi sviluppati dell’Eurozona. L’indice rappresenta le aziende più piccole (circa il 14% in base al flottante della capitalizzazione di mercato delle società) dell’indice MSCI EMU Investable Market, e si basa sul flottante della capitalizzazione di mercato dei titoli azionari selezionati.

3# MSCI Europe Small Cap

Questo indice cattura i titoli azionari a bassa capitalizzazione tra i 15 paesi sviluppati d’Europa. L’indice rappresenta le aziende più piccole (circa il 15% in base al flottante della capitalizzazione di mercato delle società) dell’indice MSCI Europe Investable Market. L’indice si base sul flottante della capitalizzazione di mercato.

STOXX® Europe Small 200

Esso replica le 200 aziende più piccole (misurate dalla capitalizzazione di mercato aggiustata per il flottante) del sottostante indice STOXX® Europe 600 composto da 600 società dei paesi europei. I titoli azionari sono classificati in base alla capitalizzazione di mercato aggiustata per il flottante.

Adesso vediamo quali sono i migliori ETF che perseguono questa strategia!

I migliori ETF su Borsa Italiana

Vediamo tra quali puoi scegliere su Borsa Italiana.

Xtrackers MSCI Europe Small Cap UCITS ETF 

Questo fondo ha come benchmark l’indice MSCI Europe Small Cap che replica i titoli azionari a bassa capitalizzazione dei paesi europei sviluppati.

È stato lanciato a gennaio del 2008 e ha una dimensione grande pari a 1.211 milioni di euro.

L’ETF è domiciliato in Lussemburgo, ha un metodo di replica fisica, e una politica sui dividendi di accumulazione.

Non ha copertura valutaria e i costi di gestione ammontano allo 0,30% annuo.

Il profilo di rischio è medio-alto, pari a 6.

Se ci soffermiamo sull’allocazione settoriale constatiamo che il 26,24% delle aziende è nel settore dell’industria, il 13,20% nella finanza, il 12,19% nei beni voluttuari, il 9,15% nel real estate, e via via altri settori.

iShares MSCI EMU Small Cap UCITS ETF 

L’indice MSCI EMU Small Cap replica i titoli azionari a bassa capitalizzazione dei paesi dell’unione monetaria ed economica europea.

Il fondo è stato quotato a luglio 2009 ed ha una dimensione di 895 milioni di euro, quindi grande.

Il metodo di replica è fisico, mentre la politica sui dividendi è di accumulazione, ovvero le cedole non vengono redistribuite ma reinvestite nel fondo stesso.

Il domicilio del fondo è in Irlanda, ed esso non ha copertura valutaria.

Il costo di gestione annuo è un pò più alto del precedente, pari allo 0,58% annuo.

Il profilo di rischio è pari a 6, mentre se diamo uno sguardo all’allocazione geografica notiamo nei primi tre posti rispettivamente Germania, Francia e Italia.

SPDR MSCI Europe Small Cap UCITS ETF

L’indice MSCI Europe Small Cap replica i titoli azionari a bassa capitalizzazione dei paesi europei sviluppati.

Il fondo ha una dimensione media, pari a 269 milioni di euro, ed è stato lanciato nel dicembre 2014.

Il metodo di replica è fisica, e il fondo non ha copertura valutaria.

La politica sui dividendi è di accumulazione, mentre i costi di gestione annui ammontano allo 0,30%.

Il profilo di rischio è pari a 6, mentre l’allocazione geografica vede Regno Unito, Svezia e Germania ai primi posti della classifica rispettivamente con il 32,63%, con il 13,21% e 9,85%.

Conviene investire in ETF a bassa capitalizzazione?

Ma in conclusione, conviene o no? Abbiamo visto i migliori ETF a bassa capitalizzazione e abbiamo cercato di analizzare la strategia e il metodi di costruzione di questi strumenti.

Quando si sceglie di investire in titoli small-cap bisogna capire i rischi che sono associati a questo tipo di investimento, e soprattutto capire come separare gli investimenti buoni da quelli dannosi.

Le aziende small-cap tendono ad essere piccole per quanto riguarda la capitalizzazione di mercato, come abbiamo visto, e un rischio che corrono è sicuramente quello che deriva dalla loro ‘dimensione’, ovvero che possono avere un tasso di mortalità più elevato rispetto ad un’azienda magari grande e già leader o molto affermata sul mercato.

Infatti le aziende small-cap sono più giovani, meno stabili e dal futuro un pò incerto.

I vantaggi invece li possiamo ritrovare nel contesto di lungo periodo, poiché le small-cap tendono a performare bene durante le fasi di ripresa economica.

Sembrerebbe esserci un consolidamento del comparto small-cap nel breve periodo, quindi potrebbe essere vista come una strategia interessante: abbiamo già detto che questo tipo di società ha prodotto storicamente dei maggiori rendimenti annuali per gli investitori rispetto ai titoli mid-cap e large-cap, ovvero a media e grande capitalizzazione di mercato.

Inoltre possiamo pensare che tutte le aziende che sono diventate leader nel loro mercato di riferimento all’inizio sono state piccole (pensato ad esempio ad Apple o Netflix, o Amazon).

Se sei un buon ‘scopritore di talenti’ e hai fiuto potresti riuscire ad individuare tra piccole società il nuovo Amazon!

A parte gli scherzi, se decidi di investire in questi ETF tieni conto dei rischi di fallimento di queste aziende, del fatto che le dimissioni piccole possono voler dire che esse dipendono solo da uno o due grandi clienti, e questo rappresenta sicuramente un rischio.

Inoltre il fatto di essere giovani le mette di fronte a parecchie minacce competitive, con l’ingresso di competitor che propongono prodotti simili abbassando però i prezzi; questi sono tutti fattori da considerare.

In conclusione, se vuoi decidere di provare la strada delle small-cap spinto dal desiderio di fiutare delle buone opportunità, o dal fatto che esse offrendo rendimenti maggiori rispetto alle large-cap, provaci.

I vantaggi ci sono: oltre a quelli che abbiamo elencato prima, non dobbiamo dimenticare che questo tipo di aziende sostiene minori costi fissi, che solitamente hanno meno attenzioni da parte dei grandi investitori quindi potresti cominciare a riconoscere il potenziale di un’azienda che non viene troppo considerata nel mercato.

Quindi se decidessi di investire in alcuni titoli a piccola capitalizzazione non faresti una scelta sbagliata: valuta rischi e benefici, e poi ricordati di diversificare il tuo portafoglio… Non investire solo in un tipo di strumento, o peggio, in uno strumento solo, e certamente potrai stare sereno.

Altre Risorse

Non sai come diversificare? Ecco qualche guida per te:

Io ti auguro un buon investimento e spero che continuerai a seguirmi!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: ETF

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