Nuovi BTP Italia a 6 anni Indicizzati all’Inflazione: Conviene Investire?

Arriva novembre e, come avviene ormai da qualche anno, arrivano puntuali i nuovi BTP Italia normalizzati all’inflazione, titoli che hanno avuto un discreto successo lo scorso anno e che sono stati, per questo motivo, riproposti dal Ministero del Tesoro.

Titoli che sono andati letteralmente a ruba e che, come avremo modo di vedere insieme nel corso della guida di oggi, verranno venduti senza limiti: più compratori ci saranno, più ne verranno emessi, a segnalare appunto anche la forte preferenza della Repubblica per questo tipo di titoli.

Ma conviene investire nei BTP a 6 anni indicizzati all’inflazione? Oppure si tratta di titoli che dovremmo snobbare, orientando le i nostri investimenti altrove?

Vediamolo insieme, tenendo conto non solo del tasso di interesse ma anche delle altre particolarità di titoli.

Nuovo BTPI 2017: come funziona

I nuovi BTP 2017 ricalcano quelli emessi lo scorso anno, sia per gli interessi garantiti, sia per il meccanismo di funzionamento.

Sono titoli che hanno una scadenza di 6 anni, con cedola semestrale, rivalutazione del capitale seguendo gli indici inflazionistici e premio fedeltà, del quale avremo comunque modo di parlare più avanti.

Analizzeremo insieme ognuna delle caratteristiche del BTP in emissione da Novembre 2017. Continua a leggere.

La scadenza a 6 anni

La scadenza a 6 anni è una relativa novità nel mondo dei BTP emessi dal Ministero del Tesoro. Questo nuovo taglio è stato introdotto recentemente e sembra essere diventato il preferito da parte del Ministero del Tesoro: quindi la nuova scadenza è fissata per il 20 novembre 2023.

Sebbene venga considerato un termine breve da banche e analisti, parliamo comunque di un orizzonte temporale più che sufficiente per sparigliare le carte in tavola e quindi rendere il titolo decisamente più volatile di quanto invece ci aspetteremmo su un investimento effettivamente a breve termine.

Il primo punto di cui tenere dunque conto è quello della durata: ci stiamo impegnando per un periodo di tempo che sebbene non sia lunghissimo, non è neanche breve.

Quotazioni BTPI: il tasso di interesse è “garantito”

La particolarità del titolo è che è indicizzato all’inflazione da un lato (e quindi il capitale si rivaluta secondo l’inflazione) e dall’altro la cedola è blindata contro, seppur relativamente difficili a verificarsi, periodi di deflazione.

Una volta fissato l’interesse, questo viene garantito anche nel caso in cui il livello dei prezzi nel nostro paese dovesse scendere invece che salire: in questo caso, il tasso cedolare reale annuo minimo garantito è pari allo 0,25%, mentre il tasso cedolare reale annuo definitivo verrà fissato al termine del periodo di raccolta degli ordini di acquisto e non potrà essere inferiore al tasso cedolare annuo minimo garantito.

Garantito però, occhio, non vuol dire affatto che il tuo capitale sia effettivamente al riparo da qualunque tipo di problema. Dovesse avere l’Italia problemi a rimborsare il debito, non ci sarà nessuno a prendersi carico della questione.

Le cedole sono semestrali

Le cedole che accompagnano il BTP in emissione sono semestrali. Gli interessi vengono dunque erogati due volte l’anno ed è inoltre in concomitanza con l’emissione delle cedole che viene ricalcolato l’interesse tenendo conto dell’inflazione registrata.

Conviene investire nei BTP 2017 a 6 anni?

La convenienza di questa tipologia di investimento non può essere valutata nel proverbiale vuoto pneumatico, ma deve essere considerata sia in relazione alla propensione al rischio, sia in relazione alle proprie aspettative di ritorno sull’investimento.

Non è un mistero che questa tipologia di investimenti sia studiata per un investitore dal profilo piuttosto preciso:

  • bassa propensione al rischio: perché nonostante le casse della Repubblica non stiano vivendo un momento di particolare tranquillità non sembra ci siano elementi per anche soltanto immaginare un fallimento del nostro Paese;
  • basse aspettative sul ritorno sull’investimento: chi sceglie titoli di stato di paesi del mondo sviluppato, fatta qualche eccezione, è un investitore che non ha grosse aspettative, in quanto preferisce la sicurezza alla possibilità di portare a casa dei rendimenti alti.

Ad ogni modo, anche per questo profilo di investimento sono disponibili altri tipi di investimento che possono essere più convenienti di quanto viene offerto dai BTP a 6 anni con aggiornamento degli interessi all’inflazione.


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L’inflazione è praticamente a zero: conviene scegliere questo tipo di titoli?

Vale inoltre la pena tenere considerazione di un altro aspetto di questi particolari titoli. Viene infatti offerto un aggiornamento legato all’inflazione, offrendo in cambio un interesse di base più basso rispetto a titoli analoghi per tipologia e per funzionamento.

A fronte di un interesse di base più basso, si tutela il proprio capitale e il proprio rendimento verso un’inflazione che però, in tutta l’area euro, è particolarmente bassa negli ultimi periodi e che potrebbe addirittura scendere per i prossimi trimestri.

Conti alla mano, i BTP a 6 anni non sembrano titoli particolarmente convenienti, anche per chi ha bisogno di un investimento sicuro e a basso rischio.

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Obbligazioni

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