Come Investire 100.000 Euro al Meglio: Il Nostro METODO PASSO PASSO per Iniziare
Paolo ha 53 anni e ha appena ricevuto un’eredità da 100.000 euro da sua madre.
Lavora ancora, ha una casa di proprietà, qualche risparmio e qualche esperienza passata con fondi comuni, gestioni patrimoniali e PAC bancari. Ma non si ritiene esperto, anzi: si sente disilluso.
Ora che ha questa cifra a disposizione, si chiede: “Come posso fare per investirla al meglio?”.
Questa è una domanda legittima e, anzi, importantissima da farsi, ma nasconde un errore diffuso che molte persone tendono a commettere quando cominciano a pensare agli investimenti.
L’errore più grande infatti è quello di partire dagli strumenti senza prima avere una strategia ben precisa.
Il rischio dell’approccio “lista della spesa”
Chi si trova con una cifra importante da investire tende a cercare risposte semplici: magari comincia a digitare su Google “come investire 100.000 euro” e si ritrova un elenco infinito di cose da fare.
Compra BTP, apri un conto deposito, investi in ETF, compra questa azione, punta sull’oro, scegli questa criptovaluta, vai su questa materia prima.
Ma queste non sono strategie, sono strumenti, e gli strumenti, senza contesto, possono portare più danni che benefici.
Il conto deposito, ad esempio, è solo un parcheggio di liquidità: utile per l’emergenza, ma insufficiente per creare ricchezza.
I BTP? Non vanno bene se si investe tutto in un unico titolo a lungo termine.
Gli ETF? Ottimi strumenti, ma vanno inseriti in una costruzione logica di portafoglio.
La domanda giusta è: “Perché vuoi investire?”
Paolo ha bisogno di risposte.
Ma prima di chiedersi “quale ETF comprare”, dovrebbe chiedersi:
- A cosa servono questi soldi?
- Quando mi serviranno?
- Ho bisogno di conservarli o di farli crescere?
Se per esempio tra 3 anni vuole aiutare il figlio a comprare casa, allora dovrà tutelare il capitale e puntare su strumenti sicuri, perché 3 anni sono un orizzonte temporale davvero corto e rischioso, quindi in questo caso la strategia è appunto “proteggere” il denaro per raggiungere l’obiettivo dichiarato di aiutare il figlio.
Se invece l’obiettivo è integrare la pensione fra 15 anni, allora servirà una strategia più dinamica, con componenti azionarie e orizzonti temporali più ampi, in quanto sui mercati finanziari un lasso di tempo di 15 anni comincia già ad essere lungo e interessante.
La conoscenza è la cosa più importante
La paura spesso blocca, perché se non conosci gli strumenti, se hai già avuto brutte esperienze, la reazione naturale è la prudenza.
Ma c’è una differenza tra prudenza e immobilismo: delegare tutto a una banca o seguire alla cieca i consigli online (come i famosi codici ISIN nei gruppi Facebook) non è la soluzione migliore per ottenere rendimenti interessanti e per intraprendere un percorso proficuo nel mondo degli investimenti.
Il vero antidoto è la consapevolezza: devi arrivare a capire fino in fondo quello che stai facendo, perché anche solo comprare un ETF in autonomia, per molti, è un gesto nuovo.
Serve imparare, passo dopo passo, per sapere cosa aspettarsi e non farsi travolgere dall’ansia, che in questi momenti potrebbe davvero essere la nemica numero uno.
La propensione al rischio è un concetto sopravvalutato
Molti parlano di propensione al rischio come se fosse un numero, ma spesso la risposta è influenzata dalla paura, dal passato e soprattutto dalle emozioni.
Una persona delusa da esperienze passate, come Paolo, tenderà a dirsi prudente, perché già scottato e perché teme di andare incontro nuovamente a una cosa che potrebbe destabilizzarlo.
Ma è davvero così, o è solo disorientato?
Serve una valutazione più ampia, che includa l’intero patrimonio, gli impegni familiari, la situazione lavorativa e le prospettive future.
Il patrimonio si guarda nel complesso
Paolo ha ricevuto 100.000 euro, ma probabilmente ha anche altri investimenti in banca. Prima di decidere cosa fare, dovrebbe chiedersi se quelli funzionano, se conviene tenerli oppure smobilizzarli, e solo dopo potrà integrare questi nuovi fondi all’interno di un piano coerente.
Investire non è provare un’altra soluzione per vedere se va meglio, ma significa prendere in mano tutta la propria situazione finanziaria e darle una direzione.
Quella di Paolo è una situazione comune a tanti, che possono ancora scegliere come risolvere la propria situazione patrimoniale. Serve un cambio di prospettiva:
- Non cercare solo lo strumento giusto;
- Non delegare alla cieca;
- Non restare bloccato dalla paura;
- Non fidarti delle scorciatoie.
Serve visione, serve metodo. Serve sapere cosa vuoi realizzare e in quanto tempo. Gli strumenti giusti arriveranno, ma solo dopo aver fatto chiarezza su te stesso.
E se ti ritrovi nella storia di Paolo, sappi che sei ancora in tempo per fare le cose per bene.
Prima di lasciarti ti lascio alcune risorse utili:
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Ti auguro un buon proseguimento qui su Affari Miei!
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