Conto Deposito Cointestato: Come Funziona e Cosa Succede in Caso di Bail In o Pignoramento?

Spesso qui su Affari Miei parlo di conti di deposito, che recensisco e che seguo costantemente, aggiornandoti sulle ultime novità e promozioni in corso. Proprio per questo oggi ho pensato di scrivere una guida per rispondere ad alcune domande che i lettori talvolta mi pongono circa il conto deposito cointestato.

Nello specifico, mi occuperò dei casi di pignoramento e bail in, ossia il fallimento delle banche: cosa accade a questi conti di risparmio cointestati nel verificarsi di queste fattispecie?

Continua a leggere, lo affronteremo insieme!

Come aprire un conto deposito cointestato

Come sai, il conto di deposito può essere cointestato, ossia essere condiviso da due o più soggetti. È la banca stessa a decidere qual è il numero massimo di persone che può aprire insieme un conto, quindi informati prima di aprire un conto con altri e poi scoprire che non si può superare un certo limite, quando invece hai proprio la necessità di condividere lo strumento. Alcune banche non permettono invece la co-intestazione.


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In linea di massima, comunque, si parla condiviso tra due persone, che è la formula più diffusa.

Per poterne aprire uno, per rispondere alla domanda posta all’inizio di questo paragrafo, devi essere già in possesso di un conto corrente tradizionale, tu o almeno uno di coloro che fa la richiesta di apertura. Se tutti e due ne hanno uno, allora al momento della stipula dell’investimento sul conto deposito vengono indicati entrambi i conti correnti, che fungeranno da conti di appoggio.

Considera, però, che molte banche non permettono di aprire un conto deposito che abbia come riferimento più di un conto corrente, per cui dovrete sceglierne uno o aprirne uno apposito.

Troviamo poi ad esempio banche che offrono uno strumento ibrido, a metà tra un conto corrente e un conto deposito.

Nel caso in cui il conto corrente fosse cointestato, il conto deposito potrebbe essere aperto anche da uno solo dei proprietari del conto oppure da una parte oppure da tutti i proprietari.

Come funziona la tassazione

Le tasse che bisogna pagare su questi conti vengono di norma applicate solo sul rendimento, ossia sul guadagno effettivamente maturato.

Perché aprire un conto cointestato? Vantaggi e Svantaggi

Il principale pro è che i soldi e i rendimenti appartengono a più soggetti e ciò può tornare particolarmente utile per un genitore che vuole gestire insieme al figlio una somma. Nel caso in cui il genitore morisse, allora il figlio erediterebbe e gestirebbe in automatico il conto, in sede di successione, senza bisogno di passare per vie legali.

C’è da dire che inoltre le spese del conto cointestato sono divise tra i vari intestatari, e questo è un ulteriore vantaggio da considerare. Ricordiamoci comunque che spesso questi strumenti sono gratuiti o a spese davvero basse e quindi questa considerazione è marginale.

E gli svantaggi?

Gli svantaggi principali sono legati alla chiusura del conto. È possibile farlo solo sulla base dell’approvazione di tutti.

Il bail in: Cosa Succede?

E passiamo a un tema scottante, ossia quello legato al bail in, ossia l’eventualità in cui la banca possa fallire e causare danni ai risparmi dei clienti. Ti rassicuro, come sai esiste la tutela del fondo interbancario di garanzia, che fissa il limite a 100 mila euro per ogni depositante: dunque se marito e moglie sono intestatari di un conto cointestato con un deposito di 200 mila euro, la somma è completamente protetta dal fallimento della banca.

Tuttavia, attenzione: a essere considerato è il depositante, e non la somma depositata. Dunque, nel conteggio rientrano anche conti correnti aperti presso lo stesso istituto bancario, da uno dei due coniugi, o anche da entrambi in co-intestazione.

Non sono conteggiati invece i conti aperti in altre banche.

Per cui il bail in è un pericolo solo se si superano i 200 mila euro sul conto cointestato da due persone (300 mila se gli intestatari sono tre e così via).

Pignoramento del conto deposito

Ed ecco un’altra questione spinosa, ossia quella legata al pignoramento. Su internet troviamo una grande mole di informazioni legata al pignoramento dei conti corrente cointestati, tuttavia sappiamo che si tratta di due strumenti differenti, considerando anche la variabile del conto deposito vincolato.

Quindi in questo paragrafo voglio capire insieme a te se i conti di deposito sono pignorabili: la risposta è sì. E’ infatti possibile effettuare il pignoramento esattamente come avviene per il conto corrente, e non importa se la somma è vincolata, è comunque pignorabile, anche in contestazione.

Il conto cointestato rientra nella definizione di bene comune indiviso e la sua espropriazione è disciplinata dalle norme del codice di procedura civile: viene prelevato il 50% del conto corrente cointestato.

Quindi, in caso di beni o di conto cointestati, chi riscuote può pignorare il 50% del loro valore.

Ora che abbiamo visto come gestire queste ipotesi negative, possiamo concludere analizzando quali sono le migliori offerte del momento.

Nel prossimo paragrafo troverai i consigli circa le migliori offerte che ho selezionato per te!

Qual è il miglior conto deposito?

 

Per ogni dubbio sulla co-intestazione, non esitare a chiedere alla banca che hai scelto per te!

Risorse Utili

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Buon proseguimento!


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

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