Come Diseredare il Coniuge? Come Comportarsi per Evitare che erediti?

In un precedente articolo abbiamo approfondito l’eventuale possibilità di diseredare di un figlio, ma oggi vogliamo rispondere a un’altra domanda: è possibile diseredare il coniuge? E se sì, come?

Questo è un interrogativo che presuppone che tra i due coniugi non scorra buon sangue, e che colui che sta pensando alla successione del proprio patrimonio ereditario, voglia escludere il coniuge dagli eredi.

Tuttavia, come vedremo, fare testamento non significa poter mettere le proprie volontà davanti a tutto.

La legge, infatti, interviene in tutela dei parenti più stretti. Ecco perché, prima di fare qualsiasi mossa, è opportuno chiedere il parere ed il supporto di professionisti della materia, che possano consigliarti al meglio essendo quella della successione una tematica complessa e ricca di insidie.

Diseredare il coniuge: ecco cosa dice la legge

Innanzitutto, se stai considerando l’idea di diseredare il coniuge dall’asse ereditario significa che hai intenzione di scrivere un testamento.

Questo, quindi, significa che la legge interviene fino ad un certo punto, a differenza di quanto avviene nella successione legittima.

Qui, infatti, chi viene a mancare lascia che sia il codice civile ad intervenire per la divisione del patrimonio ereditario:

Nella successione legittima l’eredità si devolve al coniuge, ai discendenti, agli ascendenti, ai collaterali, agli altri parenti e allo Stato, nell’ordine e secondo le regole stabilite nel presente titolo.

Nella successione testamentaria, invece, il testatore (colui che scrive il testamento), esprime le sue volontà circa la divisione del proprio patrimonio.

Tuttavia, come anticipato, questo non significa che egli abbia pieno potere sull’eredità. Anche qui, infatti, vediamo l’intervento della legge, che tutela i parenti più stretti.

Questi ultimi, nonché il coniuge, i figli e solo in assenza di figli anche gli ascendenti, sono detti eredi legittimari.

A loro, dunque, è riservata per legge la quota legittima, sulla quale non possono intervenire neanche le volontà del testatore. Quest’ultimo, quindi, potrà emettere disposizioni solo sulla parte rimanente, ovvero la quota disponibile.

Pertanto, diseredare il coniuge non è concesso, a meno che questo abbia avuto dei comportamenti indegni (abbia falsificato il testamento, abbia tentato omicidio o abbia agito con dolo o violenza nei confronti del testatore).

Al di fuori di questi estremi casi, quindi, al coniuge spetta sempre una parte di eredità, comprensiva dei diritti di abitazione.

Quota di legittima al coniuge

Bene, assodato che non si può diseredare il coniuge, adesso vediamo in termini numerici in che cosa consiste questa quota di legittima.

La quota, infatti, varia in base alla situazione famigliare del defunto. Pertanto, nel caso in cui in vita rimanesse solo il coniuge, a quest’ultimo andrà il 50% dell’eredità, mentre l’altro 50% sarà la quota disponibile.

Quando invece, insieme al coniuge vi è anche il figlio, allora a questi due eredi legittimari spetterà 1/3 dell’eredità ciascuno.

Da ultimo, se insieme al coniuge vi sono due o più figli, al coniuge spetterà 1/4 dell’eredità, mentre ai figli 2/4 da dividersi in parti uguali. In tutti i casi, la parte rimanente rappresenta la quota disponibile, quella su cui possono ricadere le volontà del testatore.


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Diseredare il coniuge: l’impugnazione del testamento

Come abbiamo potuto capire, quindi, la legge tutela i parenti più stretti del defunto assicurando loro una consistente porzione dell’eredità.

Ma, che cosa succede nel caso in cui il testatore decidesse di ignorare la quota di legittima destinata ai suoi famigliari? In realtà, neanche così si riuscirà ad ottenere il pieno controllo del proprio patrimonio.

Difatti, gli eredi che non abbiano ricevuto quanto spetta loro di diritto, potranno contestare le volontà del testatore attraverso l’impugnazione del testamento. Pertanto, il coniuge leso potrà agire in riduzione e chiedere la reintegrazione della quota di legittima.

Per concludere, ci teniamo a sottolineare che le dinamiche correlate alla successione, all’eredità e al testamento sono molto delicate, specie perché rischiano di compromettere i rapporti tra gli eredi.

Questa situazione, infatti, capita molto più spesso di quanto ci si immagina. Ecco perché, per questo ed altri importanti motivi, prima di scrivere il testamento è opportuno rivolgersi a chi ha competenza, così da potersi far aiutare al meglio ed evitare di creare spiacevoli problemi famigliari.


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Consulente Finanziario Indipendente e Co-Fondatrice di Affari Miei
Si è avvicinata al mondo della finanza per passione co-fondando Affari Miei nel 2014. Oltre all'abilitazione per l'esercizio della professione ha approfondito i suoi studi seguendo seminari e master formativi in Wealth Management e Protezione Patrimoniale. Nel 2023 ha pubblicato il libro "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" scritto a quattro mani con Davide Marciano.
Categorie: Successione

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