Investire in Materie Prime: Guida Agli Strumenti Finanziari per Investire in Comodities

Investire in materie prime conviene? Se ti interessi di investimenti certamente ti sarai posto questa domanda, soprattutto dopo aver visto l’andamento in questo tipo di investimenti in seguito alla crisi iniziata nel 2008, che ha visto l’economia trasformarsi e virare con decisione verso gli investimenti in oro… E non solo.

Proprio a partire da quell’anno, l’interesse verso gli investimenti sui prodotti/beni/materie prime si è impennato e le cosiddette comodities hanno iniziato a rilucere di un fascino nuovo. Ma come investire in maniera redditizia in questo settore? Cosa c’è da sapere?

Se hai questi dubbi sei certamente arrivato nel posto giusto, poiché oggi mi dedicherò alla trattazione di questo tema, stilando una guida completa che tratti l’argomento, in modo tale da approfondire e introdurti nel mondo degli investimenti in materie prime.

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Una rapida nota introduttiva: quali sono le materie prime?

Come ti ho anticipato, l’interesse verso questo tipo di investimento ha subito un’impennata a partire dagli anni 2008-2011, in seguito alle trasformazioni repentine e negative dell’economia. Tuttavia, l’interesse speculativo verso questo tipo di bene affonda le sue radici molto lontano.

Già a partire dalla prima metà del 1700, infatti, in Giappone era possibile scambiare il riso con altri beni, una sorta di baratto molto antico. Addirittura un secolo prima, poi, nella capitale olandese erano presenti una sorta di contratti a termine, i quali prevedevano scambi e consegna di prodotti che comportavano un pagamento anche soltanto parziale.

Ad oggi, le materie prime su cui investire sono davvero numerose: si tratta di investimenti finanziari veri e propri, strutturati e organizzati in Borse molto articolate, che vedono come protagonisti soprattutto il gas naturale, il petrolio, oro, rame, argento, acciaio, palladio e platino, ma anche alimenti, come soia, caffè, zucchero, cacao, soia e frumento, oppure bestiame.

E’ proprio a partire dal 2008, con il fallimento clamoroso di Lehman Brothers (la più grande bancarotta finanziaria nella storia degli Stati Uniti), che è iniziata una corsa all’acquisto dell’oro, sia sotto forma di ETF ed ETC, sia sotto forma di futures e oro fisico vero e proprio, situazione che si è replicata nel 2011, quando assistemmo all’attacco speculativo ai Paesi periferici dell’Area Euro.

Cambiamenti nel mercato: differenze tra commodities e altri strumenti

Fatta questa premessa, vediamo in cosa differiscono le materie prime (commodities) rispetto, ad esempio, alle azioni.

Il primo rilevante vantaggio è che il valore delle materie prime non può mai andare a zero, mentre il secondo pro è legato alla volatilità giornaliera, che è decisamente meno rilevante rispetto a quello delle azioni, nonostante l’entrata nel mercato in questo settore di investitori di grossa portata (come le banche), che hanno affiancato investitori più di nicchia, a discapito della volatilità stessa.

Quest’ultima informazione è da tenere in debita considerazione, in quanto le banche internazionali che da poco hanno iniziato a interessarsi di questo settore tendono ad acquistare in modo anticipato le materie prime il cui prezzo potrebbe aumentare e tendono a vendere quelle che potrebbero essere investite da un ribasso (con conseguente danneggiamento), attività che avvengono tramite i futures e gli ETF d ETC. Ovviamente ciò ha portato i costi di copertura ad aumentare.

Nonostante i controlli delle autorità, questa maggior volatilità è da considerarsi come irreversibile conseguenza della crescita finanziaria mondiale e dalla maggior adesione agli strumenti derivati.

Come investire in commodities?

Abbiamo visto che le varie materie prime sono oggetto soprattutto di contratti forword e futures, o di ETF ed ETC.

Gli ETC

Con ETC intendiamo “Exchange Traded Commodities”, ossia gli strumenti finanziari derivati adoperati per investire nel segmento delle materie prime. Diversamente dagli ETF, ossia fondi specificamente passivi a lungo termine, gli ETC rappresentano un tipo di titoli senza scadenza, emessi da società veicolo (o SPV, Special Purpose Vehicle), le quali investono direttamente sul sottostante o in contratti con operatori internazionali.

Esattamente come avviene per i titoli azionari, troviamo un mercato primario e uno secondario, dove il primo è accessibile solo ad intermediari autorizzati, mentre al secondo vi hanno accesso tutti gli operatori di borsa.

La materie prime replicabili attraverso l’uso di ETC è molto variegata: vi troviamo metalli, energie, materie agricole e zootecniche.

Nello specifico troviamo:

  • ETC su singole commodity (Oro, Rame, Platino, Alluminio, Nickel, Palladio, Zinco, Argento, Piombo, Stagno Caffè, Benzina, Olio Combustibile, Petrolio, Gas Naturale, Granoturco, Frumento, Soia, Zucchero, Cacao, Cotone, Animali vivi…);
  • ETC su indici strutturati su panieri omogenei di merci (Metalli Industriali, Metalli Preziosi, Petrolio, Energia, Cereali, Prodotti Agricoli, Bestiame, ecc.);
  • ETC su indici globali di commodities;
  • ETC su indici forward di commodities.

Fondamentalmente gli ETF sono dei fondi, mentre gli ETC sono degli strumenti di debito, con conseguente rischio creditizio.

Gli ETF

Passiamo ora a vedere come funzionano gli ETF in questo tipo di mercato. Anche qui troviamo un mercato primario e uno secondario.

Per il resto, questi strumenti hanno come obiettivo quello di ottenere il maggior rendimento replicando un indice sulle commodities ed effettuando negoziazioni sulla borsa valori, o replicando i singoli beni.

Questi strumenti non replicano l’attuale quotazione delle materie prime, bensì si riferiscono ai prezzi a termine, negoziando i prezzi a termine e replicando i prezzi dei future: quando ci si avvicina alla scadenza della consegna del bene, il gestore dell’ETF deve vendere il tutto a qualcuno che davvero ambisce ad avere il grano, zucchero, petrolio o quant’altro.

Dunque, si tratta di un processo continuo di di acquisto di contratti future a lungo termine con date di scadenza lontane nel tempo, e al contempo di future a breve scadenza, in modo da trovare l’equilibrio ottimale tra l’acquisto e la vendita.

Futures e materie prime

Un altro modo per investire in questo mercato è quello di investire attraverso i futures, ossia dei contratti a termine che implicano l’impegno di acquistare, appunto, in futuro, un bene a un prezzo prefissato. Si tratta di una previsione del prezzo di quella stessa materia prima.

Diversamente dagli ETF e dagli azioni, i future permettono di operare sul sottostante in maniera diretta, e si può “scommettere” sia al rialzo che al ribasso. I costi di intermediazione, poi, sono piuttosto bassi.

Un vantaggio è la standardizzazione che caratterizza questo tipo di contratti, in quanto si possono negoziare i prezzi di quantità prefissate.

Il modo migliore per investire sulle materie prime attraverso l’uso di tali strumenti è tramite un fondo oppure un indice sulla commodity stessa, monitorando il tutto attraverso un grafico.

Come anticipato, la consegna del bene non avviene quasi mai, poiché si tratta di acquisti e previsioni dei prezzi a fine speculativo, per cui il contratto viene venduto prima della sua stessa scadenza.

La stagionalità delle materie prime

Attenzione, nonostante la volatilità mascheri questo aspetto, investire in materie prime vuole dire prestare attenzione alla stagionalità: basti pensare agli investimenti/speculazioni su materie di tipo agricolo.

Come investire in maniera oculata?

Il consiglio è quello di non tentare di effettuare previsioni di oscillazioni/variazioni di prezzo sul breve periodo, ma di concentrare l’attenzione sulle materie prime il cui prezzo è ai livelli massimi o minimi negli ultimi 4 o 5 anni, cercando di prevedere se la situazione si sbloccherà.

Conclusioni, conviene investire in materie prime?

Come sempre nel mercato finanziario e nel mondo degli investimenti è non solo consigliabile, ma necessario conoscere il settore in cui si sta operando e il funzionamento degli strumenti su cui si è deciso di investire.

Gettarsi a capofitto in un investimento può voler dire mettere a repentaglio i propri guadagni, dunque è fondamentale essere sempre certi di far fruttare i sudati risparmi senza operare con leggerezza.

Su Affari Miei puoi trovare tanti consigli per investire in maniera intelligente e formata: rimando alla lettura della sezione di investimenti per guidarti in questa avventura.

In bocca al lupo!

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Investimenti

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