I Fondi Comuni d’Investimento Possono FALLIRE? – Parliamone

Oggi parliamo di un tema che, con ogni probabilità, è passato almeno una volta nella mente di tutti gli investitori che hanno vissuto un periodo turbolento sui mercati finanziari: possono fallire i fondi comuni di investimento?

La domanda è legittima, quasi tutti gli investitori se lo chiedono, e proprio per questo motivo si tratta di un argomento che merita un approfondimento, perché dietro questa paura si nascondono spesso altri dubbi più importanti.

Per affrontarlo, vi racconto la storia di Simona, una nostra lettrice che ci ha scritto con grande sincerità.

La storia di Simona

Simona ha 62 anni. Qualche anno fa, dopo aver venduto la casa di famiglia, si è ritrovata con una somma importante. Non cifre da capogiro, ma per lei erano soldi preziosi.

Come spesso accade, ha deciso di affidarsi a un consulente “di fiducia” — un amico del marito — che l’ha indirizzata verso alcuni fondi comuni.

La promessa era semplice e rassicurante: “sono sicuri, diversificati, basta tenerli lì e lavoreranno per te nel tempo”.

Simona ha seguito il consiglio, ma oggi — dopo anni — non vede risultati. I rendiconti sono poco chiari, il portafoglio è quasi in negativo e le preoccupazioni aumentano.

Con i mercati instabili, la paura è cresciuta: “i fondi comuni possono fallire? I miei soldi possono sparire per sempre?”

Domanda sincera, e purtroppo molto diffusa, a cui dobbiamo dare una risposta per tranquillizzare tutti gli investitori.

I fondi comuni possono davvero fallire?

Tecnicamente, è molto difficile.

Quando investiamo in un fondo comune o in un ETF, i nostri soldi vengono affidati a una società di gestione del risparmio (SGR), che crea un fondo con un patrimonio separato da quello della società stessa.

Questo significa che, se la SGR dovesse avere problemi, i nostri soldi restano protetti: è una garanzia prevista a livello europeo.

Inoltre, i fondi sono spesso strutturati come SICAV, cioè società che investono il capitale raccolto in strumenti finanziari (azioni, obbligazioni…). Se il gestore seleziona strumenti liquidi e ben diversificati, il rischio di un fallimento è remoto.

Quando il rischio aumenta? In caso di mercati poco liquidi e private equity.

I problemi possono sorgere se il fondo investe in strumenti poco liquidi o in mercati non regolamentati, come il private equity o l’economia reale.

In questi casi, il valore degli investimenti non viene aggiornato quotidianamente (perché non esiste un mercato che lo faccia), ma questo non elimina il rischio. Anzi, spesso lo aumenta.

Anche se la gestione rimane professionale e regolamentata, perdite importanti possono verificarsi.

Ma attenzione: c’è una cosa che devi capire ancora prima di tutto, ancora prima di investire e ancora prima di farti problemi e paranoie su altri investimenti: il vero problema non è il rischio di fallimento del fondo in sé…

Il vero problema: la mancanza di una strategia

Il punto chiave della storia di Simona non è se i suoi fondi possano fallire. La vera domanda è un’altra: ha fatto bene a scegliere quei prodotti?

Lasciare i soldi lì senza sapere dove sono investiti, senza monitorarli, senza un piano chiaro… non è una strategia.

La frase “ho lasciato i soldi lì e li ho fatti lavorare” va bene solo se sai cosa stanno facendo quei soldi, quali rischi hai assunto, quali costi stai pagando e quali risultati ti aspetti. Spesso, purtroppo, le persone non hanno queste informazioni.

E non è colpa loro. I report delle banche e dei consulenti sono volutamente poco trasparenti. Servono ore di analisi per capire davvero quanto rendono gli investimenti. E senza consapevolezza, il rischio non è che il fondo fallisca: il vero rischio è avere un portafoglio inefficace che ti fa perdere tempo e opportunità.

Molti investitori, come Simona, non fanno pianificazione finanziaria. Investono tutto pensando che non ci saranno imprevisti.

Ma i dati ci dicono il contrario: gli imprevisti accadono, più spesso di quanto tu possa immaginare, e non è una cosa da sottovalutare.

Avere un portafoglio mal costruito e non riservare nulla per le emergenze è pericolosissimo!

Anche i fondi collocati in banca possono avere costi eccessivi, scarsa trasparenza o un profilo di rischio poco coerente con i tuoi obiettivi, infatti la prima cosa da fare è analizzare il portafoglio, e questo va fatto in prima persona, dedicandoci tempo ed energia, con consapevolezza e studiando tutto nei minimi dettagli.

Conclusioni

Quella che abbiamo appena raccontato è situazione comune che tocca tanti risparmiatori che si concentrano su un sintomo (la paura che il fondo fallisca), senza analizzare la causa più profonda: mancanza di pianificazione e di consapevolezza.

Quello che ancora tanti investitori non hanno capito è che la gestione dei soldi non si può delegare totalmente: serve informarsi, capire, ragionare.

Sull’argomento fondi comuni d’investimento abbiamo scritto tante cose, qui ne trovi alcune molto utili, ti consiglio di darci un’occhiata:

Ti auguro un buon proseguimento qui su Affari Miei!


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Consulente Finanziario Indipendente e Co-Fondatrice di Affari Miei
Si è avvicinata al mondo della finanza per passione co-fondando Affari Miei nel 2014. Oltre all'abilitazione per l'esercizio della professione ha approfondito i suoi studi seguendo seminari e master formativi in Wealth Management e Protezione Patrimoniale. Nel 2023 ha pubblicato il libro "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" scritto a quattro mani con Davide Marciano.
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