Negli USA la FED Potrebbe Aver Fatto L’ultimo Rialzo dei Tassi?

Quando lo scorso anno la Federal Reserve ha iniziato ad aumentare in modo aggressivo i tassi, l’obiettivo era quello di raffreddare l’inflazione (e l’economia).

Da allora la Fed non ha ancora rinunciato alla sua missione. Non durerà per sempre, però.

In effetti, se diamo uno sguardo attento ai dati, c’è una forte possibilità che il ciclo di rialzo dei tassi stia volgendo al termine.

Il quadro generale

Dall’inizio dei suoi sforzi, la Fed ha affermato che le sue decisioni sui tassi di interesse sarebbero state “dipendenti dai dati macroeconomici“.

Questa affermazione è abbastanza logica. Queste sono decisioni puramente economiche, non emotive. Quindi, fare delle scelte e poi cambiare approccio sulla base dei migliori dati possibili sembra essere la strategia più condivisibile.

Ma ci si pone anche la domanda: “Quali dati, esattamente?”

Il tono iniziale della Fed era che l’economia si stava surriscaldando, il che aveva portato ad un’inflazione storicamente alta, complice anche l’aumento sconsiderato dei costi dell’energia!

Così la Fed, in poco più di un anno, ha messo in atto una delle più potenti politiche monetarie restrittive della storia, con un aumento vertiginoso dei tassi d’interesse di riferimento portandoli dallo 0% al 5,5%!

Come si è mossa l’inflazione in questo periodo di rialzo dei tassi Fed?

I dati più recenti mostrano una crescita dell’inflazione decisamente rientrata rispetto ai massimi dello scorso anno. L’ultima rilevazione ha visto la crescita dei prezzi attestarsi al 3% circa a giugno e luglio. Vi è però consapevolezza che, sebbene l’inflazione sembri essere tornata in un range controllabile, le pressioni sull’inflazione restino ancora forti e la strada verso il ritorno all’obiettivo del 2% è ancora lunga.

Se è andata abbastanza “liscia” la discesa fino al 3%, non è detto che andrà così liscia anche passare dal 3% al 2%.

Come ha riposto l’economia agli insistenti aumenti dei tassi USA?

La crescita economica è proseguita ad un ritmo modesto, ma comunque non c’è stata recessione.

L’occupazione è rimasta solida e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. Ci sono segnali, però, che evidenziano che domanda e offerta di lavoro stanno tornando ad un “miglior equilibrio”.

Insomma, il furioso mercato del lavoro del 2021 si sta calmando. Questo è un altro segnale che gli aumenti dei tassi stanno effettivamente raffreddando l’economia. E con il rallentamento economico in atto, questa tendenza è quasi certa che continuerà.

Detto questo, i salari continuano ad essere sostenuti.

Conclusioni e questioni di comunicazione

Tutta la situazione attuale sembra suggerire una pausa nel rialzo dei tassi.

Ed è probabile che così sarà. Sempre più analisti sono scettici nell’immaginare un ulteriore prossimo rialzo dei tassi.

La FED, comunque, non sembra voler proprio fare un “liberi tutti” ed è molto cauta nelle sue esternazioni. I messaggi sono sempre molto prudenti e contradditori, tanto che ad agosto, dopo l’ultima riunione della FED, i titoli decennali USA hanno visto toccare di nuovo i massimi dello scorso ottobre in termini di rendimenti, con uno Yield decisamente superiore al 4%.

Insomma, c’è molta confusione. Non tutti sono convinti che i rialzi siano finiti e non tutti sono convinti che, anche se lo fossero, sia poi pronta ad iniziare una fase di ribasso degli stessi o che, addirittura, nuovi rialzi possano avvenire magari nel prossimo anno.

Questa confusione in atto non sta sicuramente aiutando i mercati.

Avatar photo
Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

0 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *