Buoni Fruttiferi Postali e Successione: Cosa Succede?

I buoni fruttiferi postali costituiscono spesso buona parte dei risparmi che una famiglia ha accumulato nel corso della sua vita: uno strumento di investimento importante, che in Italia ha sempre riscosso un discreto successo, vuoi anche perché il rendimento comunque interessante vedeva come contraltare un investimento il cui rimborso era comunque garantito.

Non è un mistero dunque che in molti si chiedano come comportarsi in maniera di successione e buoni fruttiferi postali, o meglio, si preoccupino di cosa succede nel caso in cui il titolare dei BFP venga a mancare.

Si tratta di un argomento piuttosto spinoso, che interessa in molti e che ha riferimenti normativi che sono leggermente difficili da comprendere.

Vediamo di cosa si tratta e come muoversi nello specifico.

Una nozione preliminare: l’attivo ereditario

Prima di addentrarci più nello specifico nella discussione che riguarda la successione dei titoli come i Buoni Fruttiferi Postali è necessario fare una premessa di carattere nozionistico.

Bisogna, infatti, comprendere cosa sia l’attivo ereditario, perché ci interessa e soprattutto perché è importante al fine di determinare le tasse di successione che l’erede o gli eredi andranno a pagare.

Nell’attivo ereditario troviamo tutti i beni e tutti i diritti che fanno parte della successione. Vanno esclusi quelli che non sono beni soggetti e/o diritti soggetti ad imposta.

Il problema, oltre che ad essere di carattere fiscale è anche di carattere, per così dire, logistico.

I beni che fanno parte dell’attivo ereditario vanno infatti iscritti nella dichiarazione di successione, un documento spesso non facile da preparare e che crea, soprattutto nel caso dei titoli, parecchie difficoltà.

I titoli BFP non vanno iscritti nella dichiarazione di successione e ora ci occuperemo del riferimento normativo che ne parla.

Il riferimento normativo

La norma che ci interessa è contenuta nel Decreto Legislativo del 31/10/90, n. 346, il quale recita, alla lettera L:

“Non concorrono a formare l’attivo ereditario gli altri titoli di Stato, garantiti dallo Stato o equiparati, nonché ogni altro bene o diritto, dichiarati esenti dall’imposta da norme di legge”.

Si tratta, dunque, di una norma che elimina la possibilità che in capo al successore nel titolo BFP sorgano obblighi di carattere fiscale.


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Nei Buoni fruttiferi co-intestati cosa succede?

Trattandosi di strumento di risparmio molto popolare tra le famiglie, i BFP vengono spesso co-intestati tra coniugi, oppure tra figli della stessa coppia.

In questo caso, nel caso di decesso dei uno dei cointestatari, i BFP cadono in successione e i titoli vengono bloccati temporaneamente, fino a quando la successione non sarà definita. Successivamente vengono rimborsati, in favore di chiunque ne abbia diritto.

Per ottenerne il rimborso in questo caso è necessario presentare tutta la documentazione di carattere successorio presso un qualunque ufficio postale.

I buoni fruttiferi postali vengono rimborsati in parti uguali a tutti i co-intestatari e/o aventi diritto.

Una burocrazia che in molti ritengono… infinita

Nonostante si tratti di uno strumento di risparmio e investimento pensato per le famiglie, il legislatore non ha mai tentato di semplificare le procedure di successione, almeno per titoli che per il grosso delle famiglie italiane costituiscono il grosso del monte ereditario.

I casi di persone che devono preoccuparsi di recuperare e organizzare tutta la documentazione degli eredi indiretti al fine di poter sbloccare i BFP sono frequenti e non sembra, che almeno per il momento, Poste e Parlamento siano interessati a integrare norme certe per la soluzione di questa tipologia di conflitti.

Come ottenere il rimborso dei titoli in seguito a successione?

Per chiedere il rimborso dei titoli (compresi i Buoni Fruttiferi Postali) caduti in successione, è necessario compilare il modulo apposito fornito dalle Poste (in qualunque ufficio) nonché liberamente scaricabile da Internet.

Il modulo ricorda, inoltre, quelli che sono i documenti necessari per l’espletamento della pratica:

  • Estratto dell’atto di morte: sono necessarie le generalità del defunto, la data, il luogo in cui è avvenuto il decesso, indicazione dello stato civile, ultimo domicilio, ultima residenza, indicazione del nominativo del coniuge;
  • Atto Notorio/Dichiarazione sostitutiva;
  • Copia di un documento di Identità dei soggetti che presentano domanda di Rimborso;
  • Copia di un Documento di Identità e del Codice Fiscale dei soggetti che hanno diritto al rimborso e/o dei soggetti che li rappresentano legalmente;
  • Dichiarazione di Successione, di cui all mod. 4.

Si tratta di documentazione in genere facile da reperire, a meno che in mancanza di eredi diretti per il defunto debba accendersi il ricorso agli eredi indiretti.

In quel caso, recuperare dichiarazioni e documenti, potrebbe essere necessario del tempo.

La documentazione fornita viene valutata dall’Ufficio Postale, nella persona del Direttore, che una volta approvata darà il via alla procedura di sblocco dei Buoni Fruttiferi Postali.


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Successione

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