I 5 Peggiori investimenti della VITA: EVITALI!

“Sono io che non sono portato per gli investimenti? O forse c’è qualcosa che posso ancora fare per migliorare?”

Con questa domanda Giuseppe, un nostro ascoltatore di 58 anni, ci ha scritto una lunga email che potremmo definire un vero e proprio elenco di disavventure finanziarie.

Una testimonianza sincera e preziosa, che merita di essere condivisa non solo per aiutare Giuseppe a scrivere un finale migliore per la sua storia, ma anche per offrire spunti di riflessione utili a tutti.

Vediamo insieme quali sono stati i suoi peggiori investimenti — purtroppo errori molto comuni — e cosa possiamo imparare per evitarli.

1. Diamanti: il falso bene rifugio

Il primo investimento di Giuseppe sono stati i diamanti acquistati in banca, convinto che rappresentassero un bene rifugio come l’oro.

Purtroppo, come molti ricorderanno, quello dei diamanti in banca è stato un vero scandalo. Si trattava di un prodotto venduto con la promessa di sicurezza e rivalutazione, ma di fatto opaco e pieno di costi nascosti…

Giuseppe, dopo anni di raccomandate e avvocati, è riuscito a recuperare quasi tutto.

Ma a che prezzo? Tempo perso, stress, soldi bloccati.

Cosa possiamo imparare da questo investimento sbagliato?

Che quando ci vengono proposti investimenti sicuri con ritorni garantiti e una narrazione “da bene rifugio”, è sempre bene diffidare. Soprattutto se non esiste un mercato liquido e trasparente per quel prodotto.

2. Fondi a capitale protetto: la sicurezza che non protegge dal tempo

Il secondo errore di Giuseppe sono stati i fondi protetti.

Anche qui, la parola “protetto” lo ha rassicurato.

Peccato che, dopo 10 anni, il suo rendimento sia stato praticamente nullo, addirittura nemmeno in grado di coprire l’inflazione. Lo so, ti sembra assurdo ma è stato davvero così.

I fondi a capitale protetto sono spesso prodotti carichi di costi, venduti soprattutto a chi teme il rischio. In cambio, si ottiene sicurezza nominale ma un impoverimento reale: i soldi valgono meno col passare del tempo.

Cosa possiamo imparare da questo investimento sbagliato?

Che proteggere il capitale e quindi avere protezione ha un costo!

Se i costi mangiano ogni potenziale rendimento, in pratica si sta accettando di perdere potere d’acquisto. E allora tanto vale scegliere strumenti più semplici e trasparenti, come per esempio i conti deposito o i titoli di Stato brevi.

3. Immobili per affitti brevi: la falsa promessa del 10% senza fatica

Terzo passo falso: un immobile per affitti brevi.

Spinto dai soliti amici (“Ci fai il 10% all’anno senza sforzo!”), Giuseppe ha acquistato un appartamento da mettere a reddito.

La realtà? Tasse, imprevisti, gestione complicata, clienti maleducati e costi di agenzia hanno reso il guadagno molto più basso delle attese e delle promesse e la fatica decisamente superiore.

Cosa possiamo imparare da questo investimento sbagliato?

Che l’immobiliare funziona bene se l’immobile è ereditato o se si è disposti a gestirlo attivamente (cioè lavorarci). Appaltare tutto a terzi riduce fortemente i margini. Inoltre, l’investimento immobiliare è rischioso e poco diversificato. Non bisogna farsi abbagliare dalle false promesse di rendimento, dai numeri magici fatti vedere e nemmeno da altre situazioni poco credibili.

4. Startup dell’amico: un doppio danno

Il quarto errore è stato ancora più doloroso. Giuseppe ha deciso di finanziare la startup di un amico. Risultato: ha perso i soldi e anche l’amicizia.

In Italia, purtroppo, molte startup sono ancora finanziate da amici e parenti, che lo fanno in buona fede ma senza consapevolezza. Il tasso di fallimento delle startup è elevatissimo per natura perché si tratta di progetti rischiosi e altamente speculativi.

Cosa possiamo imparare da questo investimento sbagliato?

Che se vuoi investire in startup devi farlo in maniera consapevole, sempre come parte di una strategia di investimento diversificata e soprattutto con una quota marginale del patrimonio (quella che sei disposto a perdere). Non rischiare mai più soldi di quanto effettivamente un investimento simile valga.

5. Gestione patrimoniale: la falsa delega

Infine, Giuseppe ha sottoscritto una gestione patrimoniale presso una nota banca italiana.

Qui, dopo anni, ha la sensazione di essere fermo. Quando chiede spiegazioni, la risposta è sempre la stessa: “Devi avere pazienza, è il mercato.”

Il problema delle gestioni patrimoniali è che spesso sono opache, con costi stratificati su più livelli: costi di ingresso, costi di gestione, costi degli strumenti sottostanti.

In pratica una buona parte dei rendimenti potenziali viene erosa dai costi che sono tanti, elevati e soprattutto a volte nascosti.

Cosa possiamo imparare da questo investimento sbagliato?

Che delegare ciecamente la gestione dei propri soldi raramente porta a buoni risultati.

L’educazione finanziaria serve proprio a capire quando e come delegare, ma mantenendo sempre il controllo consapevole.

Conclusioni

La storia di Giuseppe ha un filo conduttore: la mancanza di strategia.

Ha provato varie strade, seguendo mode, suggerimenti di amici e proposte commerciali, senza un vero percorso coerente. Questo è un errore molto comune in Italia: investire “a spot”, senza un piano a medio-lungo termine.

Come si costruisce una strategia?

  • Capendo dove vuoi arrivare (definire obiettivi di vita e obiettivi finanziari);
  • Definendo un orizzonte temporale;
  • Selezionando strumenti coerenti con quegli obiettivi;
  • Rimanendo disciplinato e monitorando i risultati.

La buona notizia è che Giuseppe ha ancora tempo: ha 58 anni, lavora ancora, e con un cambio di approccio può ancora costruire una strategia solida per il futuro.

La sua email, onesta e trasparente, è già un primo passo importante: riconoscere gli errori e chiedersi come migliorare.

Per chiunque legga: se vi siete ritrovati anche solo in uno dei 5 errori di Giuseppe, non è mai troppo tardi per cambiare rotta.

Il punto di partenza? Formazione e consapevolezza senza scorciatoie.

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
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