A Fineco fanno schifo i soldi? Ecco perché ti sta per chiudere il conto

In questi giorni si sta parlando molto della comunicazione inviata da Fineco ai suoi correntisti secondo la quale, in presenza di determinate condizioni, la banca avvisa che si sentirà libera di mettere alla porta i correntisti.

In particolare ha suscitato clamore il fatto che per l’istituto i depositi sopra i 100 mila euro sono considerati “inutili” se non sono stati effettuati investimenti con la banca o non ci sono linee di credito attive.

Ma perché a Fineco “fanno schifo i soldi”?

Il motivo è molto semplice: è lo specchio dei tassi negativi. In questo momento l’Euribor ha toccato un valore pari al -0,553%. In pratica tenere fermi i soldi per la banca è un costo enorme che si può difficilmente ammortizzare se l’istituto viene usato solo come cassaforte.

La banca, che non è una Onlus, già qualche anno fa ha scaricato i clienti “poveri” sensibili al pagamento del canone prevedendo una serie di commissioni più elevate sui nuovi conti.

Oggi, di fatto, ci dice un’altra cosa: vuole solo clienti che fanno debiti (prestare soldi è uno dei mestieri più antichi del mondo insieme ad un altro altrettanto famoso), che investono insieme a loro sottoscrivendo i prodotti “consigliati” dalla propria rete di promotori o che fanno trading.

Ma perché trading e non liquidità?

Il trading, come spiego da tempo, è uno sport completamente diverso dagli investimenti: solo in Italia non lo abbiamo capito.

Fineco è una delle banche più care per comprare azioni o ETF e, come ogni istituto specializzato, vende prodotti speculativi sui quali fa da banco. Dal momento che l’80% di chi prova a fare trading perde soldi o anche se non perde fa tanti movimenti, il trader è un cliente perfetto.

Una specie di polletto da spennare, solo che il polletto generalmente è considerato un animale poco intelligente mentre i trader amatoriali si sentono pure furbi…

Chi investe fa poche operazioni e compra prodotti su cui la banca non guadagna, ammesso che non siano i prodotti raccomandati dalla banca stessa.

Chi non investe, non fa debiti e non fa trading…è “inutile” per Fineco e probabilmente lo diventerà pure per le altre, a parte le fintech specializzate solo sul banking che prima o poi dovranno anche spiegarci come pensano di guadagnare una volta che i round di finanziamenti finiranno.

Insomma, il mercato si sta evolvendo ed è bene adeguarsi ai cambiamenti che stanno arrivando che altro non sono che la conseguenza del grosso impegno assunto dagli Stati per sostenere l’economia (e dare un dispiacere a chi teme l’inflazione).


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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

1 Commento

Pietro · 29 Aprile 2021 alle 12:28

Non solo, hanno una rete di “promotori” che se non gli compri quello che dicono loro poi ti ostacolano. Stanno diventando sempre piú come Fideuram…

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