Decumulo Finanziario: Come affrontare la fase di Decumulo. Obiettivi, Pianificazione e Monitoraggio
Per tutta la vita ci insegnano a risparmiare: metti da parte, investi, accumula. Ma c’è una fase importante che molti dimenticano… quella del decumulo finanziario!
Quando arriva il momento di spendere il patrimonio, tutti spariscono e nessuno ci spiega come fare. Così restiamo spesso intrappolati in questa fase senza capire come proseguire e come agire nel migliore dei modi.
Questo è il grande tabù del decumulo, la fase in cui smetti di accumulare e inizi a voler utilizzare quello che hai costruito e ottenuto.
In questo articolo proveremo a rispondere a questa domanda: come trasformare il tuo patrimonio in reddito?
Come fare in modo che i tuoi soldi ti accompagnino per tutta la vita, senza finire prima del previsto?
Se hai 200, 300 o 500 mila euro da parte, questo articolo è per te, continua a leggere!
In Questo Articolo Si Parla di:
Cos’è il decumulo (e perché è diverso dall’accumulo)
Nel mondo degli investimenti, si parla tanto di fase di accumulo: il momento in cui versi soldi, mese dopo mese, per far crescere il tuo capitale.
La fase di accumulo è il periodo della vita in cui costruisci il tuo patrimonio.
Succede, di solito, tra i 25 e i 60-65 anni: lavori, risparmi, investi.
Il range dipende molto da quanto presto cominci, da quanto guadagni, da quanto risparmi, dall’eventualità di possedere già un capitale, però a grandi linee funziona così.
L’obiettivo è mettere da parte abbastanza soldi per garantirti un futuro sereno, senza dipendere da pensioni misere o aiuti esterni.
Durante questa fase:
- Hai redditi attivi (stipendio, attività, impresa);
- Versi regolarmente in piani di investimento (PAC, fondi, ETF, previdenza);
- Ti assumi più rischio per cercare rendimenti più alti nel lungo periodo.
Nessuno però, o almeno poche persone, parlano della fase di decumulo, cioè quando smetti di versare e inizi a voler o dover prelevare.
Sembra un obiettivo lontano, forse irraggiungibile, o addirittura più semplice da realizzare perché il difficile viene prima.
Non è così: il decumulo non è banale.
Non puoi semplicemente tirare fuori soldi a caso dal tuo portafoglio ma devi fare i conti con le seguenti variabili:
- Longevità: potresti vivere più a lungo di quanto pensi e di fatto ritrovarti senza soldi perché ne hai prelevati troppi nel tempo;
- Inflazione: il nemico silenzioso che erode il potere d’acquisto e che brucia i tuoi soldi velocemente;
- Volatilità dei mercati: se vendi nei momenti sbagliati, puoi farti molto male, e anche questo è un aspetto che non va assolutamente sottovalutato.
Serve un piano e servono numeri precisi per poter capire nel dettaglio come agire e come non commettere errori.
Gli obiettivi del decumulo: reddito, protezione, serenità
Chi entra in fase di decumulo ha almeno tre obiettivi chiave:
- Garantire un reddito regolare: in teoria ogni progetto di investimento, secondo la “dottrina classica” della finanza personale, dovrebbe concludersi con la fase successiva della vita in cui gli investimenti precedenti diventano una fonte di reddito regolare che integri la pensione o sostituisca in tutto il parte il reddito da lavoro;
- Proteggersi da imprevisti e rischi: salute, inflazione, rendimenti bassi: sono tutte variabili da considerare perché per esempio potrebbero servirci dei soldi per curarci, e avere un’entrata non dipendente dal lavoro e/o un patrimonio da cui attingere per molti è un’opzione da non escludere;
- Preservare il patrimonio (in parte): lo scopo ereditario è importante: nella seconda parte della vita, infatti, si tende a guardare a chi viene dopo.
Il decumulo non è “spendere tutto“: decumulo significa spendere bene, con metodo, con consapevolezza e con lucidità.
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Come calcolare quanto puoi prelevare ogni anno: la regola del 4%
La cosiddetta regola del 4% – o 4% rule – è un punto di partenza molto usato ma troppe volte interpretato male.
Da dove nasce?
La regola del 4% è stata sviluppata da William Bengen nel 1994, dopo uno studio approfondito dei dati di mercato dal 1926 al 1976. Bengen, un pianificatore finanziario, cercava un tasso di prelievo sicuro per i pensionati che non avrebbe portato all’esaurimento del capitale in un periodo di 30 anni.
L’analisi di Bengen ha rivelato che un tasso di prelievo iniziale del 4%, con adeguamenti annuali in base all’inflazione, aveva una buona probabilità di durare per 30 anni o più, anche in periodi di mercato avversi. Questo tasso si basava su un portafoglio bilanciato tra azioni e obbligazioni.
Il risultato è quello che conoscono in tanti: prelevando il 4% all’anno del capitale iniziale, adeguato all’inflazione, le probabilità di non restare a secco sono abbastanza alte.
Come si applica?
Mettiamo che tu abbia 500.000 euro.
Il 4% di 500.000 euro è 20.000 euro l’anno.
Significa che puoi prelevare circa 1.666 euro al mese, indicizzati all’inflazione, per 30 anni.
Alla fine del periodo, potresti anche avere ancora parte del capitale, se i mercati si comportano bene.
Attenzione: non è una garanzia
Il 4% funziona in media su un portafoglio ben diversificato, con una parte significativa investita in azioni (almeno 50-60%).
Se il tuo portafoglio è troppo prudente, o se inizi il decumulo in un anno di crisi, la regola potrebbe saltare.
Inoltre, non tiene conto delle imposte italiane, dei costi di gestione e del fatto che molti prodotti venduti in banca rendono meno del necessario.
Come pianificare il decumulo: 3 passaggi fondamentali
Possiamo immaginare il decumulo finanziario come un percorso in tre step.
- Analisi dei flussi di cassa
E’ consigliabile un bilancio delle spese annuali e delle entrate certe (pensione, stipendi, rendite da affitti) per avere un’idea concreta del proprio fabbisogno finanziario.
Anni di esperienza mi insegnano che moltissime persone non hanno idea delle entrate e uscite mensili della propria famiglia.
- Calcolo della sostenibilità del piano
Immaginando un tasso di prelievo bisogna chiedersi per quanti anni possano bastare i soldi anche in caso di scenario negativo.
- Strategia scalare
Fatto 100 il patrimonio è opportuno suddividerlo su più livelli a cui devono corrispondere diverse strategie d’investimento.
Dividere il breve termine (es. conti deposito, liquidità), dal medio-lungo (azioni, obbligazioni con scadenza più lunga, etf) può essere già un ottimo punto di partenza.
Monitoraggio: rivedi il piano ogni anno
Il piano di decumulo non è statico, devi rivedere l’andamento degli investimenti e verificare che il tasso di prelievo sia ancora sostenibile.
Un’altra cosa molto importante da fare è anche quella di adattare la strategia se cambiano le condizioni (mercati, salute, famiglia).
Non guardare al piano come una cosa statica che non puoi modificare, anzi, sicuramente sarà necessario intervenire in caso di shock o in caso di cambiamenti nella strategia o eventi improvvisi che possono destabilizzare i tuoi obiettivi iniziali.
Per concludere
Il decumulo finanziario è un processo tutt’altro che semplice, va pianificato in maniera meticolosa al fine di estrarre il massimo dal patrimonio senza assumersi rischi eccessivi.
Se vuoi essere supportato professionalmente in questo processo contattami.
Per approfondire ulteriormente puoi leggere la guida generale per vivere di rendita.
Buon proseguimento!
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