Vivere e Lavorare a Milano: Zone in Cui Prendere Casa ed Opportunità per una Nuova Vita

Si sceglie di andare a vivere a Milano, non ci si capita per caso. Se vivere a Milano è imposto, allora si passerà la maggior parte del tempo a pensare alle colline verdi e al silenzio della campagna. Se, invece, la si sceglie, lei sceglie te e sarà amore a prima vista.

Milano è la capitale della moda, la capitale economica del nostro Paese e fin dai tempi dei nostri genitori ci si trasferiva a Milano per trovare lavoro.

Oggi la città è sicuramente uno dei riferimenti per i giovani che decidono di lasciare i loro paesi natali per andare a cercare un impiego ed una nuova vita in una grande città.

Le aziende più importanti hanno almeno una sede qui, i poli universitari sono tra i migliori d’Italia e le opportunità sono più numerose rispetto ad altre città: il clima multiculturale che si respira aiuta a non sentirsi un pesce fuor d’acqua e fa molto di Europa.

Ma è davvero così semplice vivere e trovare lavoro a Milano? Proviamo a scoprirlo insieme in questa guida!

Vivere e lavorare a Milano

Vivere a Milano: cosa bisogna sapere?

Innanzitutto vivere Milano significa correre. Correre la mattina per prendere i mezzi, correre in città perché c’è sempre qualcuno dietro di noi che ha più fretta, correre al supermercato perché il tempo a disposizione è sempre poco.

C’è una carinissima pagina social che esalta, enfatizzandoli, alcuni aspetti e rappresenta esattamente lo stereotipo milanese. Fermandosi a guardare Milano e i suoi abitanti dall’esterno è esattamente così: si corre e si da fretta a tutti.

Certo alcune caratteristiche non sono propriamente riscontrabili, soprattutto la famosa freddezza del milanese.

E’ una sorta di educazione regale quella che caratterizza il cittadino milanese, cordiale ma fondamentalmente riservato.

Tratto riconoscibile in molti, ma non in tutti. Forse perché il vero, autoctono, milanese non esiste più. Milano è una città multietnica, popolata da persone provenienti dai luoghi più disparati a partire dal Sud Italia, passando per l’Europa, finendo in Africa.

Vi è anche la comunità cinese più grande d’Italia: China Town. La solida presenza cinese conferisce al quartiere cinese, detto anche quartiere Sarpi in riferimento alla omonima via in cui si sviluppa, un’identità molto forte.

Caratteristica tipica della comunità, ma ormai divenuta una festa di Milano, è il capodanno cinese. In questa occasione ogni anno la, di comune accordo con le istituzioni milanesi, si organizza una parata che riempie di colori, suoni e profumi orientali le vie cittadine. Una festa da gustare almeno una volta nella vita, soprattutto questa milanese che è la più ricca e meglio organizzata rispetto alle altre città italiane.Vivere a Milano

Ma il vero asso nella manica di Milano è l’apericena. Un happy hour rinominato così per il fatto che al prezzo di un cocktail un poco maggiorato, avete a disposizione un buffet ricco e con un ampia scelta alimentare: dalla pasta, passando per salatini e pizze, al dolce.

Spesa media per un apericena simile si aggira attorno alle 12 euro, se poi scegliete i Navigli come location allora l’imbarazzo della scelta aumenta.

Non vi resta che provarne uno per sera; in questo modo avrete risolto il problema della cena. E non preoccupatevi se siete soli: Milano non vi farà mai sentire soli. E’ impossibile trovare persone snob, come molti pensano, che vi facciano sentire in imbarazzo li seduti al tavolo da soli.

E soprattutto il cibo è no limits!Così come è senza limiti il classico pacchetto per la cena, o un pranzo frugale, denominato “all you can eat”. E’ un modo economico per riuscire a non saltare pranzi e cene quando il denaro a disposizione non è troppo. In principio era una offerta tipica dei ristoranti orientali, oggi sta guadagnando posto anche in altri tipi di ristoranti.

Per non parlare poi della ottima cucina orientale: in città vi sono una lunga serie di ristoranti con cucina cino/italo/giapponese: a prezzi modici potrete gustare pranzi o cene di qualità.

Molto utilizzati sono anche i vari “giro pizza” o “giro carne”: in pratica mangi fino a che non scoppi, ma il prezzo resta limitato e accessibile. Non pensiate che il cibo venduto in questo modo o il servizio del locale sia più scadente, tutt’altro. E’ solo questione di marketing e di opportunità di guadagno per loro, e di risparmio per noi.

Se proprio non volete sprecare né tempo né denaro, sappiate che i supermercati a Milano sono aperti fino a tardi. Alcuni H24, 7 su 7. Poi ci sarebbero anche le famose catene di ristoranti americani: cibo e prezzi abbordabili.

Zone di Milano: in quali quartieri risiedere?

Detti alcuni aspetti certamente importanti, veniamo a ciò che come blog ci interessa di più: noi siamo gente che va dritta al sodo, non è un caso che ci chiamiamo Affari Miei proprio perchè puntiamo a fornire informazioni utili per la crescita personale e finanziaria delle persone.

Se si è scelto Milano come meta per una nuova vita, è importante scegliere anche la giusta zona dove mettere radici.

Milano è una città molto grande, ma solo apparentemente: in realtà si potrebbe girare quasi tutta a piedi, per il solo fatto che i collegamenti verso il centro sono numerosi. Di conseguenza vivere lontani dal centro non significa necessariamente essere in una zona troppo silenziosa, così come vivere in centro non vuol dire obbligatoriamente avere confusione sotto casa notte e giorno.

Intanto è necessario are una distinzione: se si è a Milano per lavoro o per studio.

Nel secondo caso sarebbe più comodo trovare alloggi e posti letto in condivisione nelle vicinanze dei poli universitari, popolati da giovani provenienti da ogni dove. Sarà sufficiente fare un giro nelle diverse università, affiggere qualche bigliettino di ricerca posto letto o scegliere tra quelli presenti.

In questo modo i costi saranno certamente inferiori rispetto a mantenere un affitto da soli; anche le spese per il vitto potranno essere condivise e, se siete fortunati a condividere casa con uno studente in erasmus, o comunque straniero, avrete risolto anche il problema della lingua straniera: dovrete studiarla “on the job”.

Veniamo ai quartieri per vivere Milano anche da lavoratore. Inizialmente potrete sentirvi un po’ sperduti: Milano è la città accogliente per antonomasia, ma bisogna imparare a conoscerla per non incappare in fregature o problemi di sorta. Quindi se vi state trasferendo in città, optate per un quartiere che non vi faccia sentire troppo isolati dal resto del mondo, magari la zona di uno dei nuovi colleghi, o comunque una zona che di primo acchito sia vissuta e viva.

Uno dei quartieri che maggiormente rispetta questa descrizione è Isola, ultimamente rinato anche grazie alla nuovissima linea lilla della metropolitana che ha aperto una stazione proprio nella zona. Inoltre è molto vicina alla stazione Garibaldi: il nome Isola deriva proprio dal fatto che la ferrovia, in tempi antichi, divideva la zona dal resto della città.

L’Isola è cambiata notevolmente dal secondo dopoguerra; da quartiere operaio è divenuta una delle zone più ricche di Milano, con caffè eccentrici e negozi vintage; popolata da casa di ringhiera che testimoniano il passato storico della zona.

Nella foto, Porta Nuova

Essendo adiacente a Porta Nuova, praticamente centro cittadino, le case di ringhiera convivono con i palazzi e gli uffici, uno su tutti la Unicredit Tower, il grattacielo più alto d’Italia. Qui potrete trovare anche il famoso Bosco Verticale, ossia la natura a Milano che sfrutta lo spazio in altezza non potendo crescere altrimenti: si tratta in pratica di un palazzo sul quale si arrampica un giardino verde.

Se vi spostate di qualche fermata della metro raggiungete la zona Sempione, molto vicina alla China Town milanese. Una bella zona che sta rinascendo, anche grazie alla convivenza e collaborazione tra le diverse comunità. Non troppo vicina al centro e ala caotica movida, ma abbastanza entrale da essere servita sotto ogni aspetto: locali, negozi e mezzi di trasporto.

Per lo stesso motivo, ossia il non sentirsi isolati, si può scegliere di vivere nella zona dei Navigli, un coacervo di locali e di movida milanese.

I Navigli sono conosciuti ovunque: si tratta di canali che un tempo mettevano in collegamento Milano con il lago Maggiore, di Como e il basso Ticino. Oggi ne restano, degli originari, soltanto tre: Naviglio Grande, Naviglio Pavese, Naviglio Martesana.

E’ del 2010 uno studio, promosso dal Politecnico di Milano, sulla riapertura dei Navigli. Probabilmente per i più giovani la zona è la migliore. Evidentemente anche più cara rispetto ad altre zone della città, proprio per i servizi presenti, siamo nel cuore del divertimento milanese. Molti degli artigiani che popolavano il quartiere, tra falegnami e pittori, sono stati oggi sfrattati; ma la loro presenza è tutt’altro che nascosta.

Piccoli cortili nascondono enormi meraviglie artistiche, parte integrante della città. Così come gli edifici, colorati e riqualificati da poco. Probabilmente la presenza dell’acqua potrà avere effetti indesiderati nei mesi caldi, per via delle zanzare, ma è un problema gestibile se si vuole godere della tipica movida milanese e non sentirsi isolati dal resto del mondo.

I Navigli restano uno dei quartieri più ricchi di fascino di Milano: movida si, ma atmosfera di quartiere, di semplicità, di casa.

Come anticipato, i prezzi di queste due zone non sono calmierati, anzi. Il valore delle case si aggira attorno ai 4.600/4.900 euro al mero quadro. Di conseguenza anche gli affitti sono abbastanza elevati.

Molto viva anche la zona di Città Studi, proprio per la massiccia presenza di giovani che popolano il quartiere. Prezzi abbordabili, nel limite delle offerte cittadine, molti i locali e i negozi.

Insomma, tutto a portata di mano, divertimento e istruzione compresi. I prezzi qui calano, anche se di poco: i prezzi del mattone sono intorno ai 3.000 euro al metro quadro.

Molto interessante per viverci è anche la zona Tortona, il regno del famoso Fuorisalone. Anche qui siamo in una zona abbastanza cara, la culla dell’arte milanese: showroom, gallerie d’arte, negozi concettuali e laboratori creativi sono tutti concentrati in questa zona. Adatta a chi si sente un po’ artista e vuole respirare atmosfera eterea dell’arte, tra un happy hour e una esposizione.

Infine Via Padova: da quartiere pericoloso è stato trasformato nel tempo in una zona cool, vissuta e popolata anche da giovani. Il basso prezzo delle case sta attirando sempre più giovani italiani, che decidono di trasferirsi in città senza spendere cifre esagerate. Lontani dal centro, ma nel mezzo della vita cittadina.

Resta un quartiere multietnico e moderatamente pericoloso, stando alle statistiche; non è certamente consigliabile alle famiglie, ma più abbordabile per i giovani che decidono di trasferirsi in città e temono poco le dicerie sulla zona e sui suoi abitanti. In fondo, non si è più sicuri da nessuna parte, quindi perché non godere della vita cittadina risparmiando qualche euro?

Se, infine, siete ricchi e non avete problemi di soldi allora puntate al centro. Sarà difficile trovare un appartamento vuoto, ma soldi alla mano tutto diventa più semplice.

Qui avrete la certezza di avere maggiori possibilità ed opportunità in ogni senso. I negozi sono parecchi, così come i locali.

Trovare lavoro, intendiamo un lavoro semplice di cameriere e commessa, potrebbe essere molto più facile qui. L’importante è conoscere almeno una lingua straniera, altrimenti non verrete presi nemmeno in considerazione.

Ultimo consiglio, non sottovalutabile, è cercare casa fuori città. I prezzi sono certamente più bassi e la vita più tranquilla; per gli spostamenti basta scegliere un Paese io una città munita di stazione ferroviaria o comunque collegata comodamente con la Metropoli.

In ogni caso, prima di cercare casa, vi consigliamo di leggere la nostra guida tematica sul prendere un alloggio in affitto o, se desiderate acquistare, la guida Comprare Casa a Milano.

Vi raccomandiamo, inoltre, il nostro articolo su come vivere da soli: se è la vostra prima volta, troverete tanti consigli pratici.

Lavorare a Milano

Prima di trasferirsi in città è bene avere idea di cosa andare a fare. Se il lavoro lo si trova prima di arrivare è anche meglio. Altrimenti, una volta giunti in città e sistemati nella nuova dimora, ci si rimbocca le maniche e si cerca un lavoro.Lavorare a MilanoLo strumento più utile, che tutti conoscono, è certamente internet: sarà sufficiente iscriversi ai diversi motori di ricerca che vi rimanderanno alle diverse agenzie interinali presenti sul territorio. Le agenzie sono quelle che nella maggior parte riescono a gestire le domande e le offerte di lavoro, facendo uno screening dei curricula e piazzando i candidati nelle diverse posizioni.

Se non si è fortunati, uno dei modi più utilizzati in città per guadagnarsi da vivere in attesa del lavoro perfetto, è quello di fare letteralmente il giro della città consegnando la propria candidatura nelle mani del titolare del locale, o del negozio, che cerca personale.

Un mondo antico di cercare lavoro, ma sempre adatto e con risultati potenzialmente buoni. Vero è che il periodo storico della nostra economia non ci sorride, quindi le difficoltà nel trovare lavoro rispetto ai tempi di una volta, sono maggiori. Anche a Milano, capitale economica del Paese.

Altra possibilità, che sta prendendo piede nelle grandi aziende anche se in maniera non totalmente lineare, è il passaparola.

Spesso grandi personalità con elevate potenzialità vengono lasciate in disparte per i motivi più disparati: la pratica del passaparola, o della raccomandazione in accezione positiva, spesso pone rimedio a queste difficoltà che i giovani si trovano a dover affrontare molto spesso. Non tutti hanno la fortuna di conoscere qualcuno che possa usare questo metodo.

Sull’aspetto lavorativo, molte nostre considerazioni sono integrabili con la lettura della nostra guida su come trovare lavoro oggi.

Studiare a Milano: cenni sulle principali facoltà

Milano è anche la patria dello studente fuori sede, polo universitario d’Italia. Oltre alle classiche università storiche, potrete scegliere tra i doversi corsi di design, istituti d’economia, scuole di musica.

Insomma, la scelta è molto ampia.Il design in particolare è uno dei caratteri distintivi del territorio lombardo, più nello specifico milanese. Questo è uno dei motivi per cui spesso i giovani arrivano in città, da tutto il mondo, per portare le loro idee e trovarne di nuove.

Nel centro del quartiere destinato a divenire polo dell’alta formazione, della ricerca e della innovazione, si erge il POLI.design, consorzio del Politecnico di Milano che opera appunto nel campo del design, della formazione per giovani e per professionisti.

Lo stesso Politecnico è una delle più rinomate università tecniche, con diverse sedi dislocate sul territorio lombardo. Qui nascono i futuri ingegneri che popoleranno l’Italia e il mondo intero.

Politecnico di MilanoLe altre offerte formative sono fin troppe. Sparse nella città, che si sviluppa praticamente tutta attorno al Duomo, troviamo due università pubbliche, ossia l’Università degli Studi di Milano e l’Università degli Studi di Milano Bicocca; poi ci sono ben quattro università private: l’Università Cattolica del sacro Cuore, Università Commerciale Luigi Bocconi, Libera Università di Lingue e Comunicazioni IULM, Università Vita-Salute San Raffaele.

C’è poi il Politecnico di cui abbiamo parlato poco fa; due accademie (Accademia di Brera e NABANuova Accademia di Belle Arti); infine una serie di istituti privati autorizzati al rilascio di titoli di studio. Quindi l’offerta per la formazione non manca proprio. C’è solo l’imbarazzo della scelta.

La Statale nasce nel 1924, nel pieno centro storico di Milano con alcuni distaccamenti in Città Studi per le facoltà di agraria, farmacia, medicina veterinaria, scienze matematiche-fisiche-naturali, scienze motorie.

Nella sede centrale, invece, restano le facoltà umanistiche quali giurisprudenza, lettere e filosofia, medicina e chirurgia. Della stessa università è la facoltà di mediazione linguistica e culturale che si trova in periferia, a Sesto San Giovanni. Se si sceglie questa università si è certi di poter vivere la città fino in fondo, godendosi ogni suo aspetto.

Optando per una università in periferia, invece, si può scegliere di andare in Bicocca, con una offerta formativa molto ampia. E’ un polo universitario giovane, nasce solo nel 1998 e ha sede nei pressi del teatro degli Arcimboldi. Non si avrà il piacere di godersi il centro storico di Milano, ma la formazione e la preparazione sono assicurate.

Forse la formazione che maggiormente attira più giovani in città è quella legata al design, essendo Milano la capitale della moda e del design in genere. Di conseguenza il polo universitario più popolato da stranieri e giovani non milanesi è il Politecnico, insieme alle diverse scuole e accademie artistiche.

Come già anticipato, è a Milano che nascono le menti artistiche che popolano il mondo.

Certo è che le università private sono più costose rispetto a quelle pubbliche, che non hanno nulla in meno rispetto a loro a livello didattico o formativo. La diversità sta nel tipo di coinvolgimento dello studente nella materia e, probabilmente, nelle opportunità lavorative del dopo laurea.

Se state per scegliere il vostro futuro percorso di studi, prima di iniziare vi conviene avere bene chiare le idee sul tipo di facoltà da iniziare: la decisione sulla città viene dopo.

Milano è per tutti?

Una volta approfondito la città, le sue opportunità e le abitudine, è bene sottolineare l’importanza di prendere la decisione di trasferirsi a Milano con prudenza.

E’ vero che Milano è una città che ti accoglie, che se la scegli ti ama e che darà molto per il tuo benessere.

Ma è importante gestire il trasferimento in maniera ponderata. Innanzitutto se non si ha un lavoro concreto, probabilmente non è consigliabile trasferirsi qui, soprattutto per le spese alle quali si andrà incontro. Non ha senso, infatti, andare all’avventura in una delle località più care d’Italia (qui quelle più economiche) ed anche più competitive.

Il discorso è molto simile a quello che si potrebbe fare nei confronti di un ragazzo che vuole partire per Londra: che senso ha, se non si ha una professionalità ben consolidata, andare a mettersi in gioco in una delle città più competitive? Se la metropoli inglese è la capitale del capitalismo, Milano è quanto meno la capitale economica italiana ed il ragionamento, con le dovute proporzioni, è pressoché identico.

Leggi anche: Dove si Vive Meglio in Italia?

Milano è una città non adatta a tutti: se ci si arriva da soli, per di più senza una entrata economica certa, si pone un problema.

Se si sceglie di vivere in centro o in zone adiacenti, i prezzi della vita sono abbastanza cari. Quindi bene avere la certezza di poter affrontare la vota economicamente parlando, altrimenti potreste ritrovarvi al posto dei mendicanti che sesso colorano gli angoli delle strade del centro, ma non solo.

Partire all’avventura, così come probabilmente fecero i vostri genitori, non è indicato, soprattutto in questa epoca.

Se poi la certezza occupazionale è molto alta, allora potete investire le vostre risorse ed energie nel cercare di integrarvi al meglio in una città che sembra grande ma che non potrebbe esserlo abbastanza per raccogliere le vostre aspettative.

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).

1 Commento

massimo · 16 Gennaio 2017 alle 11:54

L’articolo non so se è stato scritto da una persona che vive a milano o per sentito dire. Soprattuto sulle zone migliori.
Si esaltano zone come i Navigli, che sono vive solo d’estate e nei weekend mentre se ci passi alle 4 o 5 del pomeriggio sono di una tristezza assurda. Pochissime persone, locali chiusi, acqua sporca e non tantissimi servizi adiacenti (parlo di servizi di prima necessità dai supermercati ai piccoli negozietti di tutti i giorni).
Via padova continua ad essere un posto normale di giorno, con svariate attività, ma non certo un posto in cui consiglierei di andare a vivere a chi si trasferisce in città per lavoro e per studio.
La zona Isola a me non piace, ma riconosco che in certi frangenti è stata migliorata sebbene le case, di ringhiera è vero, spesso siano case vecchie e non sempre i condomini sono ben frequentati.
Buona la zona Città Studi anche se abbastanza cara perchè semi centrale, un buon compromesso x chi vuole essere comodo e raggiungere praticamente ogni cosa anche a piedi o in bici.
Ottima e ricca la zona di Brera, dove stanno tutti i vip, piena di locali ed eventi anche durante la settimana, cosi come la zona del centro storico.
Meno bella, ma è un’opinione la zona Tortona e Porta genova sebbene sia frequentata da lavoratori specialemnte nel campo della moda.
Orrendo in nuovo quartiere semi periferico delle tre Torri, zona in cui è stato costruito il quartier citylife .

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