Investimenti per Bambini: Come Investire i Soldi per Figli e Nipoti?

Se stai leggendo questo articolo, con ogni probabilità, sei alla ricerca di consigli sui migliori investimenti per bambini. Siano essi figli o nipoti, è sicuramente da persone intelligenti e previdenti pensare al loro futuro ed in questo hai tutto il mio appoggio.

In questo articolo ti fornirò una lista di prodotti di risparmio da considerare con le relative recensioni dettagliate e ti fornirò consigli ed opinioni per realizzare al meglio il tuo obiettivo.

Come gestire i risparmi dei bambini? Cominciamo.

Quali forme di risparmio preferire per un investimento per minorenni?

Anche se sei già un investitore incallito e magari hai già conseguito dei guadagni importanti sui mercati finanziari, devi partire dal presupposto che investire per i bambini è diverso sia nella forma che nella sostanza.

Ci sono due diverse tipologie di soggetti che si interessano di investimenti per minorenni:

  • Nonni che vogliono accantonare denaro per i nipoti;
  • Genitori che stanno investendo per i figli.

Sebbene lo scopo sia lo stesso – garantire un capitale al destinatario in futuro – cambia la prospettiva soggettiva di chi prende la decisione.

Come avrai modo di capire a breve, infatti, la finanza è personale proprio perché dipende dalle dinamiche del soggetto che vi si approccia.

Io ho la mia gestione finanziaria, tu hai la tua, un altro avrà la sua: l’importante è trovare la quadra e continuando a leggere capirai cosa intendo.

Accantonamento per nipoti

Se sei il nonno o la nonna che si sta interessando dei propri nipoti, ti trovi in una situazione soggettiva diversa rispetto ai genitori perché probabilmente sei in pensione e, quasi sicuramente, hai messo da parte un patrimonio nel corso degli anni.

Il primo consiglio che mi sento di darti in questa sede è quello di pensare al passaggio generazionale se questo patrimonio è consistente perché, prima di avere dei nipoti, sicuramente hai dei figli e qualcuno potrebbe non gradire eventuali tue donazioni 😉

Ciò detto, l’investimento può essere fatto con contribuzione mensile oppure lasciandogli un capitale.

Nei prossimi paragrafi vedremo i prodotti più comuni.

Accantonamento per i figli

In questo caso hai qualche complicazione in meno e puoi decidere autonomamente il da farsi. Nello specifico puoi sia acquistare dei prodotti pacchettizzati ed intestati già al bambino o alla bambina oppure puoi gestire tutto sul conto di famiglia ma con una maggiore organizzazione.

La cosa importante, in questa fase, è quella di creare un percorso di investimento che sia in linea con le possibilità economiche della famiglia.

Un errore che ho visto fare a molti è quello di investire soldi che non andavano affatto investiti e che, dopo qualche anno, servivano ad altre esigenze familiari.

Un primo consiglio che posso darti in questa sede, dunque, prima ancora di vedere i prodotti, è quello di investire soltanto denaro che non ti servirà nel corso dei prossimi anni perché qualsiasi tipologia di investimento necessita di tempo per dare i suoi frutti.

I tuoi figli hanno tutta la vita per godere dei vantaggi dei mercati finanziari però per sfruttare questo fattore appieno devi fare in modo di investire soldi che non ti occorreranno se non in casi catastrofici.

Quali prodotti preferire?

Questa forse è la domanda chiave con cui hai probabilmente iniziato le tue ricerche e ti sarai reso conto che sul mercato l’offerta è sterminata.

In sintesi, prima di vedere una lista, mi preme dirti che esistono due approcci:

  • Approccio “a pacchetto”: ti compri uno dei prodotti proposti da banche, assicurazioni o uffici postali e torni alle tue cose. Questo approccio ha il vantaggio di limitare il tuo impegno temporale ma presenta una serie di svantaggi legati al controllo ed al rendimento dei soldi che vuoi investire per i tuoi figli o nipoti;
  • Approccio autonomo: inserisci gli investimenti per minori all’interno di una strategia che valorizzi gli obiettivi che ti hanno portato ad investire. Ne parlerò approfonditamente nella seconda parte dell’articolo.

Vediamo subito gli strumenti più utilizzati per i risparmi per bambini.


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Miglior conto deposito per bambini: le offerte top del 2024

Il conto deposito è al momento, e non mi stancherò mai di ripeterlo, uno dei migliori prospetti di investimento per chi vuole tutelare il suo capitale e soprattutto ottenere dei rendimenti certi e prestabiliti da contratto.

I conti deposito, nel caso in cui dovessimo accenderli a favore dei nostri piccoli, ci garantiscono anche rendimenti interessanti, in quanto possiamo permetterci ovviamente di vincolare i nostri risparmi per periodi molto lunghi, dato che sono destinati ai nostri bambini, che non dovrebbero avervi accesso prima dei 18 anni.

Tutti gli investimenti fino ai 100.000 euro in conto deposito sono completamente tutelati dal Fondo Interbancario di Garanzia, fondo al quale devono aderire per obbligo di legge tutte le banche operanti nel nostro paese.

Il fondo in questione ci permette di dormire sonni più che tranquilli, anche nel caso in cui il gruppo bancario che abbiamo scelto dovesse avere problemi da qui alla maggiore età dei nostri bambini.

Per approfondire, confronta subito gratis le migliori offerte con Conto Deposito TOP, lo strumento indipendente di Affari Miei che ti permette di avere una panoramica completa ed efficace con pochi click.

Prodotti postali per bambini e strumenti bancari

Passiamo ai prodotti “pacchettizzati” più utilizzati nel mondo postale e bancario.

I libretti di Poste Italiane

Il risparmio per bambini è stato affidato sempre o quasi, almeno nel nostro paese, ai libretti postali.

Puoi consultare le seguenti guide per approfondire:

I tempi in cui i nonni riempivano libretti postali che fruttavano gruzzoletti niente male sono purtroppo lontani, anzi lontanissimi.

Oggi un libretto postale altro non è che un luogo dove depositare i soldi come alternativa alla mattonella o al conto corrente. Il libretto non è un prodotto di investimento perché gli interessi, se presenti a seconda delle promozioni, sono bassissimi.

Tuttavia, se stai cercando un luogo appunto alternativo alla mattonella o al materasso e ti fidi delle Poste…almeno sei tranquillo che nessuno te li viene a rubare 😉

I libretti sono anche un ottimo spazio per cominciare il risparmio per neonati: spesso infatti appena nasce un bambino la prima cosa a cui si pensa è mettere da parte per lui un gruzzoletto che potrà servirgli in futuro, e senza dubbio il libretto postale è uno strumento a cui si fa subito un pensiero.

Buoni fruttiferi postali

I BFP storicamente sono sempre stati utilizzati per questo scopo ma negli ultimi anni i rendimenti si sono molto assottigliati rispetto ad una volta.

Ciò nonostante, presentano alcuni vantaggi:

  • Sono facili da capire: se non hai mai investito in vita tua non c’è niente di più semplice;
  • Sono facili da sottoscrivere sia online che recandosi presso uno degli innumerevoli uffici postali;
  • Hanno la garanzia dello Stato Italiano, il tuo denaro è al sicuro.

Di contro, ci sono alcuni svantaggi:

  • I rendimenti bassi: sebbene dal 2022 i tassi siano in crescita e non più rasentanti lo zero come fino a poco tempo fa, il rendimento reale resta estremamente basso a causa dell’inflazione. Per capirci, se nel 2019 con l’inflazione inferiore al 2% un BFP che rendeva il 2,5% ci sembrava avesse un rendimento quasi pari a zero, nel 2023, con l’inflazione stimata intorno al 6%, un BFP che rende il 3-4% risulta essere addirittura “peggiore” rispetto prima. Molti guardano solo al rendimento nominale (la percentuale che ci viene offerta) e non al rendimento reale (rendimento nominale sottratta l’inflazione);
  • Sul mercato trovi molto di meglio, i BFP non sono nemmeno da considerarsi un investimento a mio parere ma sono poco più che un’alternativa al conto corrente. Se hai un minimo di capitale ed hai già investito, converrai con me che ci sono tante altre opportunità.

In ogni caso, se ti interessa approfondire, qui trovi una guida.

Libretti di risparmio bancari

Le banche più famose negli anni hanno provato ad emulare il successo delle Poste creando dei prodotti simili, appunto i libretti. Di solito questi strumenti non hanno la garanzia statale delle Poste ed offrono condizioni molto simili, condividendo le medesime problematiche.

Per approfondire, qui trovi una rassegna.

PAC – Piano di accumulo per minorenni

Molte banche vendono il piano di accumulo come “prodotto” per risolvere il problema dell’investimento per minori.

Vista dall’esterno, la cosa può sembrare facile e carina: versi X euro al mese per N anni ed il tuo capitale cresce.

Tuttavia il PAC non è un prodotto, come raccontano le banche, ma una strategia di investimento che non devi necessariamente fare con gli strumenti che vogliono proporti loro che spesso sono carichi di insidie.

Per approfondire questo tema ti invito a leggere la mia guida al piano di accumulo capitale. A titolo d’esempio, ecco il PAC per bambini Futuro dedicato di Axa.

Investimenti Immobiliari: ha senso lasciare una casa ad un bambino?

Ho sempre invidiato la generazione dei miei genitori perché, anche quelli non ricchi, spesso hanno ricevuto in eredità un immobile dai genitori. Da grande ho scoperto che l’invidia era per certi versi giustificata perché nel luogo dove sono nato, la Costiera Amalfitana, gli immobili costano dai 5 ai 10 mila euro al metro quadro ed i miei nonni, nella loro ignoranza finanziaria, hanno avuto la lungimiranza (o la fortuna) di acquistare quando i prezzi erano molti più bassi.

Oggi non è così per tutta una serie di ragioni che ho espresso nella mega guida sugli investimenti immobiliari che puoi leggere per approfondire.


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Pensione integrativa per i figli minorenni

Sì, il momento della pensione per i più giovani sembra essere lontanissimo e sono in molti ad essere addirittura scettici sulla possibilità per chi è nato nel nuovo millennio di poter mai arrivare all’età pensionale.

Anche se i prodotti assicurativi di investimento e le pensioni integrative non sono mai o quasi la forma di investimento che consiglio ai piccoli risparmiatori, nel caso dei minori può essere sicuramente una discreta alternativa perché è semplice da configurare ed è lungimirante per il nostro figlio o nipote cominciare ad accumulare un risparmio previdenziale.

Il mio pensiero generale sulla pensione integrativa l’ho espresso nella mega guida gratuita sul tema che puoi leggere qui.

Fondi comuni ed ETF

L’investimento per i più piccoli si può fare in due modi:

  • Piano di Accumulo: un po’ per volta si investe al fine di creare un capitale;
  • PIC: unico investimento iniziale se c’è già un capitale.

Sono due soluzioni estreme, in realtà si può procedere anche ad una combinazione di queste due strade investendo una parte subito, se già disponibile, e poi integrare con dei versamenti successivi negli anni.

Su questo sicuramente strumenti come i fondi comuni di investimento o gli ETF si prestano meglio per garantire una maggiore diversificazione e, con la giusta esposizione azionaria, anche maggiori rendimenti.

Per approfondire, puoi consultare le seguenti risorse:

BTP e Obbligazioni

Sicuramente la giovane età aiuta per pensare a scadenze più lunghe, generalmente più redditizie per chi opta per investimenti in BTp, Titoli di Stato esteri o obbligazioni corporate.

Le scadenze più lunghe, infatti, permettono di avere maggiori rendimenti sebbene il tempo rappresenti in questo caso un rischio da tenere in considerazione.

Per approfondire questa prospettiva, rimando ad una serie di risorse;

Polizze Vita

L’industria assicurativa propone tutta una serie di soluzioni che, in qualche modo, puntano a rispondere al bisogno di accantonare un capitale per i più piccoli.

Ci sono diverse tipologie di strade quali, per esempio:

  • Polizza di investimento intestata al genitore con il minore inserito come beneficiario: può essere un’idea, anche a fini successori, ma va maneggiata con cura;
  • Polizza con accumulo mensile o annuale;
  • Assicurazione di puro rischio con il minore beneficiario.

Le assicurazioni sono molto complesse da capire, se stai pensando di sottoscrivere un prodotto di questo tipo ti consiglio di leggere bene la documentazione e, se non ti senti sicuro, di farti assistere da dei professionisti che non siano necessariamente gli stessi che te l’hanno proposto i quali non è detto che siano interessati ad agire nel tuo esclusivo interesse.

Per approfondire, lascio una serie di guide sul tema:

Investimenti da evitare

Quelli che abbiamo visto finora sono le soluzioni più comuni. Personalmente, non sono un fan di molte di queste possibilità ma, per darti un servizio completo con questo articolo, ho ritenuto fosse giusto parlartene e darti soprattutto i riferimenti agli approfondimenti in maniera che possa comprendere in autonomia cosa è meglio per te.

In questa sezione, invece, vediamo rapidamente quali sono gli investimenti da evitare a mio avviso per i bambini:

  • Azioni singole: investire in azioni singole è particolarmente complesso, specie se non hai esperienza. Investire nel mercato azionario è corretto, è preferibile farlo con ETF o fondi per evitare la concentrazione su pochi titoli;
  • Start-up: è un investimento rischioso che conviene fare con il proprio patrimonio, non cono quello che vogliamo destinare all’Università o alla formazione dei nostri figli o nipoti;
  • Criptovalute: anche qui siamo in un ambito ancora molto volatile e rischioso. Va bene valutarle per finalità personali ma non estenderei il discorso sul patrimonio che intendiamo destinare ai più piccini;
  • P2P lending: siamo in un campo rischioso perché meno regolamentato e non facente parte dei mercati tradizionali dove ci sono più controlli e maggiori garanzie per gli investitori. Anche qui non è un problema specifico della tipologia di investimento, che a titolo personale ci può anche stare, ma è la destinazione che mi lascia perplesso;
  • Oro e altre materie prime: la funzione di questi strumenti, in qualsiasi forma vengano acquistati (fisicamente o mediante strumenti finanziari), è quella di mantenere il valore o bilanciare il portafoglio. Sono entrambe funzioni che non hanno senso per un bambino che ha tutto il tempo per vedere crescere il valore di quello che gli destiniamo grazie ai mercati finanziari.

Il Miglior investimento per bambini è il tempo

Qualsiasi sarà la modalità di investimento che sceglierai, converrai con me che hai una grande opportunità: il tempo.

Un bambino, infatti, avrà bisogno del denaro che vuoi mettergli da parte tra almeno 10-15 anni…un’eternità!

In tutto questo tempo puoi cogliere le incredibili opportunità dei mercati finanziari ed ottenere una grande rivalutazione del tuo capitale. Questo accade grazie all’interesse composto e migliore è la tua scelta e più redditizia sarà la rivalutazione.

Questa domanda è collaterale a quanto visto finora, ma penso che sia importante non limitarsi a risparmiare per figli e nipoti, ma insegnare loro il valore dei soldi sin da piccolini. Per fare questo, bisogna coinvolgerli nella gestione del budget familiare.

Ad esempio, puoi insegnargli il valore del denaro aiutandoli a gestire i soldini portati dalla fatina dei denti, oppure piccoli guadagni legati al rendimento scolastico.

Sicuramente la formazione (anche finanziaria!) e il valore dell’indipendenza saranno un tesoro prezioso.


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Consigli avanzati per investire

Adesso che abbiamo fatto una carrellata dei prodotti posso darti qualche mio parere più strutturato.

Personalmente, ritengo che sul tema ci sia molta disinformazione in giro grazie al sapiente lavoro di banche e uffici postali che hanno creato nella mente dei risparmiatori l’idea che si debba investire per i figli attraverso i loro prodotti.

Concettualmente, l’investimento per i figli non è niente di diverso rispetto all’investimento per sé stessi, anzi, rientra proprio nell’ambito della tua pianificazione finanziaria individuale.

Non si investe per i figli a caso, per dare loro genericamente “un futuro”, ma prima di agire è importante darsi degli obiettivi reali che vogliamo raggiungere.

Obiettivi che hanno un “nome e cognome” e che sono prezzabili economicamente.

Provo a farti qualche esempio. Il denaro che metti da parte potrebbe servire per:

  • Università fuori sede: in questo caso devi calcolare di arrivare tra N anni ad avere un capitale che parta almeno da 50 mila euro, una parte devi risparmiarla ed investirla ed un’altra parte devi “ricavarla” dai mercati finanziari con la rivalutazione che puoi ottenere nel tempo;
  • Avviamento di un’attività: potrebbe servire una cifra simile o più alta, anche qui vale lo stesso discorso;
  • Percorsi di formazione professionale: anche qui ormai ci sono percorsi che costano quasi quanto l’università, quindi è necessaria una pianificazione;
  • Qualsiasi altra cosa vorrà fare lui o lei: diventati adulti, i figli prendono la propria strada. Noi dobbiamo solo aiutarli, poi sta a loro.

Se hai obiettivi di questo tipo la risposta, spesso, non è nel prodotto pacchettizzato ma nella tua pianificazione finanziaria individuale e familiare.

Sono cose che insegno attraverso questo portale e che puoi comprendere meglio leggendo questo articolo in cui ti spiego la mia pianificazione.

Conclusioni

Mi rendo conto che è difficile chiudere questa lettura con una risposta definitiva perché, se continuerai a seguirmi lo capirai, non c’è mai una risposta secca alle domande che hanno a che fare con il denaro e con gli investimenti.

Se vuoi fare l’investitore “a pacchetto”, ti ho mostrato la rassegna degli strumenti più comuni. 9 volte su 10 sono quelli, non credo ce ne siano molti altri.

Se vuoi diventare un investitore autonomo, cogliendo le opportunità che ti offrono i mercati finanziari e magari sfruttando la “necessità” di dover investire per i tuoi cari, puoi continuare le tue letture qui su Affari Miei.

Ho preparato dei percorsi tematici, scopri quello più adatto a te:

In bocca al lupo!


Scopri che Investitore Sei

Ho creato un breve questionario con cui ti aiuto a capire che tipo di investitore sei. Al termine, ti guiderò verso i contenuti migliori selezionati in base alla tua situazione di partenza:

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Imprenditore e Investitore - Co-fondatore di Affari Miei
Ha fondato Affari Miei nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha approfondito la sua storica passione per l'economia e la finanza conseguendo un Master Executive in Consulenza Finanziaria Indipendente. É autore dei libri "Vivere di Rendita - Raggiungi l'Obiettivo con il Metodo RGGI" (2019) e "Investimenti Sicuri - Come Proteggere il Tuo Patrimonio e Vivere di Rendita" (2023).
Categorie: Investimenti

3 Commenti

Dario Sordi · 28 Marzo 2018 alle 13:34

I PAC vanno fatti sui fondi Azionari. Chiaramente l’orizzonte temporale deve essere congruo,Più è lungo il periodo e meglio è. Provate a fare simulazioni con un indice azionario ed uno obbligazionario, versandoci lo stesso importo. Con l’azionario si guadagna tanto più, quanto più, in periodi di crisi l’indice scende. Si compreranno così tante quote, che basta un piccolo rialzo per portare a casa rendimenti interessantissimi. mai replicabili con un indice (Fondo) obbligazionario. Cosa importantissima, evitate quei fondi con commissione di sottoscrizione elevata (max 1%). mortificherebbero il netto investito.
Piccola simulazione 10 versamenti da 100€ valore quota 10, 9, 7, 6, 5, 5, 6, 7, 8, 9. Se provate a dividere i 100€ per il valore della quota, otterrete il numero delle quote acquistate. Sommate tutte le quote e poi le moltiplicate per il valore dell’ultima quota (9) otterrete il montante accumulato. se avrete fatto bene i calcoli otterrete una performace (non un tasso di interesse) del 31,9%!!!! Altro che PAC obbligazionari.

    Francesco · 30 Aprile 2023 alle 11:34

    Non mi è chiaro il giudizio per i buoni fruttiferi postali. Forse l’articolo è datato. Investendo in buoni fruttiferi per minori ora, bloccati fino alla maggiore età si hanno rendimenti netti annuali che arrivano al 3% ed anche al 4% in base all’anno di nascita!

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      Davide Marciano · 1 Maggio 2023 alle 19:05

      Ciao Francesco,

      paradossalmente la situazione è peggiorata e non migliorata rispetto a qualche anno fa.

      Sebbene dal 2022 i tassi siano in crescita e non più rasentanti lo zero come fino a poco tempo fa, il rendimento reale resta estremamente basso a causa dell’inflazione.

      Per capirci, se nel 2019 con l’inflazione inferiore al 2% un BFP che rendeva il 2,5% ci sembrava avesse un rendimento quasi pari a zero, nel 2023, con l’inflazione stimata intorno al 6%, un BFP che rende il 3-4% risulta essere addirittura “peggiore” rispetto prima.

      Molti guardano solo al rendimento nominale (la percentuale che ci viene offerta) e non al rendimento reale (rendimento nominale sottratta l’inflazione).

      Un caro saluto,
      Davide

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